diffidente ha scritto:Non sono economista, dunque posso solo esprimere opinioni basate su quelle scarse conoscenze ereditate dalla scuola e dalla "cultura personale"; ciò detto, gli imprenditori sono più che contrari alla "paga minima" perché, al di là del fatto che alcuni vogliano risparmiare il più possibile anche irrazionalmente, per molti tipi di lavoro l' azienda non può materialmente permettersi compensi più aklti di una certa cifra, che è purtroppo bassa. ricordiamo che già adesso il costo del lavoro per molte aziende ha raggiunto livelli proibitivi, che si aggiungono alla tassazione, ai problemi causati - in alcune zone di più, in altre di meno- dalla Pubblica Amministrazione, da inefficienze varie. In più vi è la concorrenza di Paesi dove gli stipendi, quando li pagano, sono molto inferiori, ma, grazie all' efficienza dei Trasporti, sono abbbastanza vicini per inondare il mercato dei loro prodotti.
A mio parere la paga minima non è la soluzione al problema "stipendi bassi", lo è far sì che si crei più lavoro e soprattutto più lavoro qualificato. Non è un mistero che in Francia o Germania c'è tutt'ora uno offerta sostenuta di lavori qualificati, tanto è vero che molti laureati italiani vi si trasferiscono, in Italia la grande maggioranza dei lavori offerti riguarda call center, fast food, rider, pulizie, insomma, tutti lavori poco qualificati.
Qui di economisti non ne abbiamo. Ma tutti noi dovremmo masticarne i fondamentali. È un auspicio.
Prendiamo un caso che sembra limite, ma non del tutto.
Una volta nelle stazioni ferroviarie c'era la figura dell'ascensorista. Come quella del facchino. ma torniamo alla prima. Una volta era presente anche negli alberghi. Nessuno poteva manovrare l'ascensore. Non i clienti. Solo l'addetto. Con una bella divisa. Ma non era una figura qualificata. In fondo basta solo capire quali bottoni schiacciare. Ci vuole tanto? Devi pagarlo tanto? Arrivato il minimo sindacale, queste figure, al limite della sussistenza, sono sparite. Prima vievano di un basso salario e di mance (come anche il facchino). Ma queste figure si sono liberate per poter fare altro. Magari pagate meglio, anche più del "minimo sindacale". Quindi viva i minimi. Ci saranno tanti licenziamenti ma anche tante opportunità.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)