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Contatti tra scafisti e alcuni soccorritori.....

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Contatti tra scafisti e alcuni soccorritori.....

Messaggioda ranvit il 30/05/2017, 11:40

mariok....e che dovrebbe fare il Governo?
Ma non è che hai cambiato idea e ora la pensi come me? :lol: :lol: :lol:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Contatti tra scafisti e alcuni soccorritori.....

Messaggioda mariok il 30/05/2017, 12:05

ranvit ha scritto:mariok....e che dovrebbe fare il Governo?
Ma non è che hai cambiato idea e ora la pensi come me? :lol: :lol: :lol:


Proprio come te no. Innanzitutto non credo che questa inerzia del governo sia dovuta al fatto che sono "buoni" (o buonisti, come più ti piace). C'è qualcosa che non riesco a spiegarmi.

Sul fatto che qualcosa vada fatto poi non ci piove, anche senza arrivare ai tuoi estremi.

Ma stare lì a guardare, consentendo a chiunque di prendere un po' di africani e sbarcarli sulle nostre coste, mi sembra troppo, anche per un "buonista" come me.

E poi non mi è chiaro, una volta sbarcati, che ne facciamo. Li mettiamo in centri di cosiddetta accoglienza dicendo da un lato di volerli integrare, ma dall'altro lasciandoli in uno stato di clandestinità (quelli ai quali è riconosciuto lo status di "rifugiato" sono meno del 10%, che ne facciamo dell'altro 90%).

Insomma, vedo un'irrazionalità inspiegabile, a meno che non ci siano interessi inconfessabili.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: Contatti tra scafisti e alcuni soccorritori.....

Messaggioda trilogy il 30/05/2017, 13:18

Dal marocco alla spagna ci arrivi a nuoto eppure in spagna non sbarca più nessuno. Se oggi siamo in questa situazione la responsabilità è della politica italiana. Ormai in tutto il terzo mondo sanno che l'unico modo per entrare illegalmente in europa è passare per l'italia.
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Re: Contatti tra scafisti e alcuni soccorritori.....

Messaggioda pianogrande il 30/05/2017, 13:27

trilogy ha scritto:Dal marocco alla spagna ci arrivi a nuoto eppure in spagna non sbarca più nessuno. Se oggi siamo in questa situazione la responsabilità è della politica italiana. Ormai in tutto il terzo mondo sanno che l'unico modo per entrare illegalmente in europa è passare per l'italia.


Siamo davvero un po' disorientati.

Tra un po' sposiamo quella espressione che era tipica del fascismo italiano anni sessanta settanta e cioè "ventre molle".

Siamo davvero il ventre molle dell'Europa?

Sono d'accordo con Mariok.
Ci deve essere sotto qualcosa che non viene detto.
Tra un po' sposeremo anche il ritornello che fa, più o meno, non ve lo diranno mai; né i giornali né la RAI.

Possibile che anche cittadini che cercano di capire e di informarsi debbano essere ricacciati tra i complottisti?

Il complottismo è figlio (e nipote e pronipote) dell'ignoranza e questa esperienza di ignoranza mi fa sposare anche uno slogan romanista e cioè l'ormai virale speravo de morì prima.

Non è un bel momento per la democrazia.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Contatti tra scafisti e alcuni soccorritori.....

Messaggioda ranvit il 30/05/2017, 17:36

mariok ha scritto:
ranvit ha scritto:mariok....e che dovrebbe fare il Governo?
Ma non è che hai cambiato idea e ora la pensi come me? :lol: :lol: :lol:


Proprio come te no. Innanzitutto non credo che questa inerzia del governo sia dovuta al fatto che sono "buoni" (o buonisti, come più ti piace). C'è qualcosa che non riesco a spiegarmi.

Sul fatto che qualcosa vada fatto poi non ci piove, anche senza arrivare ai tuoi estremi.

Ma stare lì a guardare, consentendo a chiunque di prendere un po' di africani e sbarcarli sulle nostre coste, mi sembra troppo, anche per un "buonista" come me.

E poi non mi è chiaro, una volta sbarcati, che ne facciamo. Li mettiamo in centri di cosiddetta accoglienza dicendo da un lato di volerli integrare, ma dall'altro lasciandoli in uno stato di clandestinità (quelli ai quali è riconosciuto lo status di "rifugiato" sono meno del 10%, che ne facciamo dell'altro 90%).

Insomma, vedo un'irrazionalità inspiegabile, a meno che non ci siano interessi inconfessabili.




Stai proponendo esattamente quello che ho proposto io (e tu rispondevi che voglio far morire gente in mare) :lol:
Solo che tu parli di interessi inconfessabili, mentre io parlo di coglionaggine!
:lol:
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Re: Contatti tra scafisti e alcuni soccorritori.....

Messaggioda mariok il 31/05/2017, 18:13

ranvit ha scritto:


Stai proponendo esattamente quello che ho proposto io (e tu rispondevi che voglio far morire gente in mare) :lol:
Solo che tu parli di interessi inconfessabili, mentre io parlo di coglionaggine!
:lol:


2000 minori non accompagnati spariti nel nulla nel 2015. Nel 2016 ne sono spariti oltre 6000. Molto probabilmente avviati allo sfruttamento anche sessuale.

E tu la chiami coglionaggine?
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Re: Contatti tra scafisti e alcuni soccorritori.....

Messaggioda trilogy il 31/05/2017, 18:46

mariok ha scritto:
ranvit ha scritto:


Stai proponendo esattamente quello che ho proposto io (e tu rispondevi che voglio far morire gente in mare) :lol:
Solo che tu parli di interessi inconfessabili, mentre io parlo di coglionaggine!
:lol:


2000 minori non accompagnati spariti nel nulla nel 2015. Nel 2016 ne sono spariti oltre 6000. Molto probabilmente avviati allo sfruttamento anche sessuale.

E tu la chiami coglionaggine?


Purtroppo è coglionaggine. Essendo minori è vietato prendergli le impronte è vietato trattenerli e quindi è facile farli sparire nel nulla. Norme di tutela trasformate in una trappola
https://www.avvenire.it/attualita/pagin ... 016-unicef
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Re: Contatti tra scafisti e alcuni soccorritori.....

Messaggioda mariok il 31/05/2017, 19:06

trilogy ha scritto:
mariok ha scritto:
2000 minori non accompagnati spariti nel nulla nel 2015. Nel 2016 ne sono spariti oltre 6000. Molto probabilmente avviati allo sfruttamento anche sessuale.

E tu la chiami coglionaggine?


Purtroppo è coglionaggine. Essendo minori è vietato prendergli le impronte è vietato trattenerli e quindi è facile farli sparire nel nulla. Norme di tutela trasformate in una trappola
https://www.avvenire.it/attualita/pagin ... 016-unicef


Associato a questo traffico di migranti ormai c'è di tutto: caporalato, arruolamenti da parte della criminalità organizzata per lo spaccio di droga, accattonaggio ed altre attività illegali, sfruttamento della prostituzione, traffico di minori...

Saranno pure favorite dalle falle nelle nostre norme, ma possiamo mai ritenere che tutto ciò sia casuale o che sia solo un effetto collaterale del "buonismo" e della superficialità dei nostri governanti?

Faccio fatica a crederlo.
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Re: Contatti tra scafisti e alcuni soccorritori.....

Messaggioda mariok il 05/06/2017, 9:13

Altro che "buonisti". Siamo un paese di furfanti e cialtroni.

Dietro le belle chiacchiere sull'accoglienza si nascondono gli interessi più disparati, inclusi quelli criminali.

In Sardegna i Cas sono aumentati del 400%. Una bella inchiesta della Nuova Sardegna li ha messi in fila: il centro vacanze Baja Sunaiola, il centro congressi Antas di Fluminimaggiore, l’hotel ristorante Toluca, l’hotel Summertime. Strutture turistiche che non ce la facevano più e hanno rialzato la testa col business degli immigrati. Si potrebbe dire che parte di loro paga debiti pregressi con soldi pubblici. Va così ovunque. Che ne sanno di mediazione culturale o di formazione? Niente. Ma per qualche anno sapranno come arrivare a fine mese.

Lo Stato investe per l’accoglienza 4,5 miliardi l’anno.

Per aprire una cooperativa bastano tre persone davanti a un notaio. Prima che arrivino i controlli passano anni».

Anche nei casi migliori, nelle strutture che si comportano correttamente, il tutto si risolve in uno spreco di denaro ed in una fabbrica di clandestini.

Meccanici di biciclette, cuochi, artigiani navali. E poi? «Poi arriva il problema». Perché otto richiedenti asilo su dieci sono migranti economici e non ottengono il permesso di soggiorno. Restano al centro Gleno o a Casa Amadei per due anni e dopo finiscono in mezzo alla strada con il foglio di via. Lo Stato li caccia. Ma non li accompagna alla porta. E gli immigrati diventano fantasmi. Eccola la fabbrica dei clandestini.

I minorenni arrivano tutti e venti, non ce la fanno più. «Vogliamo un futuro. Se no era meglio morire in mare»
Leggere queste cose, non so a voi, mi fa montare una rabbia indescrivibile.

Le parole di Renzi sui valori dell'accoglienza e sull'Europa cattiva che non ci da una mano, mi sembrano una provocazione.

I soldi buttati dell’accoglienza. Migliaia di coop improvvisate spremono i migranti e lo Stato
In Sardegna chi ha fallito col turismo si è ripreso con gli immigrati

ANDREA MALAGUTI
Pubblicato il 05/06/2017
INVIATO A PORTO TORRES

La Lancia Delta si ferma sullo sterrato davanti al grosso cubo di cemento e fa scendere la ragazza nera. L’autista ingrana la prima sollevando un polverone che si deposita sul vestito della giovane nigeriana. Ha un volto appesantito e magro. Le fa sembrare gli occhi ancora più grandi. Sono venuti a prenderla alle dieci del mattino, l’hanno portata a battere e adesso, sei ore dopo, la riconsegnano a domicilio. «Senti, scusa…». La ragazza gira impercettibilmente la testa e abbassa gli occhi, perché la paura scaccia ogni emozione ma non la vergogna.


Supera il cancello e si confonde fra uomini e donne ospiti di quella che era una discoteca e ora è un Cas: centro straordinario di accoglienza. Uno dei 120 sparsi per la Sardegna e sbucati come funghi negli ultimi due anni. Un mediatore culturale si avvicina al gruppo di persone guidate da una senatrice 5 Stelle arrivata per un’ispezione. Dice: «Vi stavamo aspettando». Ha intenzione di mostrare il meglio del servizio per i richiedenti asilo. Ma quel meglio non c’è. Centodiciannove persone. Venti minorenni. Molte donne. Quattro aspettano un bambino. Gli altri sono maschi adulti che ciondolano.

La legge dice che donne, minori e uomini devono stare separati. Il mediatore senegalese scuote le spalle. «Siamo in emergenza, no?». Lo sanno bene le prefetture, costrette a reperire alloggi in fretta e furia. Poche strutture pubbliche e molte cavallette private confuse fra decine di cooperative sane. Servirebbero controlli. Ma ci vuole tempo. E soprattutto personale. Che non c’è.

Il cubo di cemento ha due piani, camere arrangiate da dieci, dodici posti, letti a castello, lenzuola sottili che sembrano carta vetrata, bagni lasciati andare - «questi non sanno cos’è la pulizia» - uno stanzone dove sono raggruppati gli under 18. E, in fondo a quella che doveva essere la pista da ballo, oggi perfettamente pulita, una tv. «Qui facciamo lezioni d’italiano», dice fiero il mediatore. Quando? «Due volte a settimana». Partecipano tutti? «Mica li possiamo obbligare». Uno dei minorenni si avvicina nervoso. Viene dal Gambia, usa un inglese basico ma chiaro. «Qui divento pazzo». Si picchia la testa con l’indice. «Sono arrivato sette mesi fa e non so una parola d’italiano. Non mi mandano a scuola. Il mio tutor non risponde neanche al telefono». E’ aggressivo. Sa di essere fastidioso. Ma l’ansia ha comunque la meglio. La lamentela diventa corale. I minorenni arrivano tutti e venti, non ce la fanno più. «Vogliamo un futuro. Se no era meglio morire in mare». Il mediatore prova ad allontanarsi. Perché non li portate a scuola, non è obbligatorio? «Mica dipende da noi». E’ la sua risposta fissa. Lo sapete che cosa fanno le ragazze nigeriane? «I maggiorenni sono liberi di entrare e uscire come credono. Non dipende da noi». Che cosa dipende da voi? «Il cibo, i vestiti, un medico due volte a settimana. I corsi di lingua. Ma tutto è complicato». Poco complicato è contare i soldi. Un richiedente asilo adulto vale 35 euro al giorno. Un minorenne 45. Per l’ex discoteca fa poco più di 130 mila euro al mese. Un milione e mezzo l’anno. Tutto regolare. «Siamo qui per il loro bene».

In un ristorante poco lontano, di fronte alla parlamentare 5 Stelle e a un piatto di pesce fresco, il commercialista che gestisce il cubo di cemento parla di sé e della nuova impresa come fosse Madre Teresa di Calcutta. «Ogni mese spendo 30 mila euro per il cibo e 40 mila per le 24 persone che ho assunto. Più 7.500 euro di affitto e qualche migliaio di euro per le bollette». Facendo finta che abbia uscite impreviste per altri diecimila euro, ne mancano ancora quarantamila per arrivare all’assegno che la collettività stacca per l’opera benemerita. Ruba? No. Ma il sistema fa schifo. Più ammassi immigrati, più incassi. E destreggiarsi in mezzo agli obblighi imprecisi dei bandi pubblici è un gioco. Risparmi su un insegnante, su una nutella, compri più frutta che pasta, prendi stock di lenzuola usate e i margini di guadagno esplodono. «Sa che penso quando vedo i ragazzi tristi?», dice il commercialista. Che avrebbero bisogno di scuola, formazione, bagni e letti civili? «Che dovrei prendere un intrattenitore per divertirli un po’». Ordina il dolce. E’ un uomo felice. Nella discoteca dormitorio la ragazza nigeriana si stende sul letto. Tiene il capo reclinato. Ti va di parlare? Si gira dall’altra parte con l’atteggiamento passivo di chi ha già predigerito ogni cosa e si aspetta solo di continuare il naufragio.

Comuni in fuga
Lo Stato investe per l’accoglienza 4,5 miliardi l’anno. Difficile dire che siano soldi spesi razionalmente. Al ministero dell’Interno lo sanno. Un nuovo decreto prevede una task force per la verifica delle strutture di accoglienza. «Sono stati programmati 2500 controlli e l’autorità anti-corruzione spinge per una white list nella quale inserire cooperative al di sopra di ogni sospetto», dice Elena Carnevali, parlamentare Pd della Commissione Affari sociali.

I pilastri del sistema sono due: lo Sprar (servizio di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) gestito dai Comuni, e, appunto, i Cas, affidati a privati scelti dalle prefetture attraverso bandi pubblici o chiamata diretta. L’adesione al progetto Spar è volontaria. Su ottomila Comuni, cinquemila e trecento hanno detto no grazie. «Aprire ai migranti non rende popolari. E in Italia si va al voto ogni anno», dice Carnevali. «Basterebbe accogliere la proposta di distribuire tre immigrati ogni mille abitanti per ridurre considerevolmente il problema. Più le strutture sono grandi, più sono grandi i problemi», spiega monsignor Giancarlo Perego, direttore della fondazione Migrantes e neo arcivescovo di Ferrara. La solidarietà che l’Italia chiede all’Europa dovrebbe pretenderla dai sindaci. In Svezia hanno risolto con una legge: non vuoi la tua quota di immigrati? La prendi lo stesso. Da noi no. Ma se gli immigrati non arrivano attraverso lo Sprar, lo fanno attraverso i Cas. Ogni due strutture pubbliche ce ne sono dieci private. «Cercheremo di ribaltare il rapporto», dice Carnevali.

In Sardegna i Cas sono aumentati del 400%. Una bella inchiesta della Nuova Sardegna li ha messi in fila: il centro vacanze Baja Sunaiola, il centro congressi Antas di Fluminimaggiore, l’hotel ristorante Toluca, l’hotel Summertime. Strutture turistiche che non ce la facevano più e hanno rialzato la testa col business degli immigrati. Si potrebbe dire che parte di loro paga debiti pregressi con soldi pubblici. Va così ovunque. Che ne sanno di mediazione culturale o di formazione? Niente. Ma per qualche anno sapranno come arrivare a fine mese.

Il laboratorio dei fantasmi
In questo quadro sballato, buoni e cattivi rischiano di finire nelle stesse sabbie mobili del sospetto. Giuseppe Guerini, galantuomo che guida Confcooperative, è costretto a fare i conti con una preoccupazione e con un’amarezza. «La preoccupazione è che il sistema di accoglienza si sta trasformando in una fabbrica di clandestini. L’amarezza è di essere considerati affaristi. Chi si comporta correttamente, come i nostri soci, non ha grandi margini di guadagno. Però le cooperative che fanno riferimento a noi e a Lega Coop sono novemila, mentre nella banca dati del ministero ne sono iscritte ventimila. Molte sono nate di recente attorno ai rifugiati sulla base di autocertificazioni. Per aprire una cooperativa bastano tre persone davanti a un notaio. Prima che arrivino i controlli passano anni». Ma perché Guerini parla di fabbrica di clandestini? Per capirlo vale la pena andare a Bergamo, dove il meccanismo dell’accoglienza, che ruota attorno alla Caritas e alla cooperativa Ruah, è tra i più trasparenti ed efficaci d’Italia. Grosse strutture da 300 posti come il centro Gleno, o da 60 come Casa Amadei, organizzati come convitti svizzeri, si alternano a 150 appartamenti affittati nei condomini. Bilanci e stipendi certificati (il presidente della Ruah guadagna 1600 euro al mese e si è comprato una Golf dopo 36 anni di lavoro) e uno schema ricettivo chiaro. «Prima cosa una scuola di italiano che dura per tutta la permanenza. Poi il coinvolgimento nel volontariato. Quindi l’organizzazione di corsi di formazione e infine tirocini e borse lavoro». La parola più usata da don Claudio Visconti, direttore della Caritas diocesana, e Bruno Goisis, presidente della Ruah, è progetto. Mettono la persona al centro. Investono. La formano.

Meccanici di biciclette, cuochi, artigiani navali. E poi? «Poi arriva il problema». Perché otto richiedenti asilo su dieci sono migranti economici e non ottengono il permesso di soggiorno. Restano al centro Gleno o a Casa Amadei per due anni e dopo finiscono in mezzo alla strada con il foglio di via. Lo Stato li caccia. Ma non li accompagna alla porta. E gli immigrati diventano fantasmi. Eccola la fabbrica dei clandestini. «I soldi che spendiamo nella formazione vanno sprecati. Le relazioni vanno sprecate. E allora mi domando, soprattutto col blocco del decreto flussi, perché non introduciamo un sistema premiale che consenta di restare a chi si è formato e dimostra voglia di lavorare». Perché la politica aiuta chi scappa dalla guerra. Ma considera un criminale chi scappa dalla povertà. «Eppure i richiedenti asilo sono una parte minimale dei migranti.

Qui ci sono un milione e trecentomila abitanti, centotrentamila famiglie straniere residenti e 1500 richiedenti asilo. Possono essere un problema?». Che fine faranno questi 1500 ragazzi, don? «Andranno a Roma a fare gli ambulanti. A Napoli a lavorare nei campi. Un gruppo, pakistani e cingalesi, si fermerà a Foggia a mungere le mucche in cambio di vitto, alloggio e dieci euro al giorno». Lasciano una terra dove un po’ di lavoro regolare ci sarebbe per spostarsi a Sud. Dove il lavoro è nero, sottopagato e non servono documenti. Ultima fotografia di un’Italia spaccata a metà.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: Contatti tra scafisti e alcuni soccorritori.....

Messaggioda pianogrande il 05/06/2017, 9:59

Ecco un fulgido esempio del nostro sistema di potere.

Politica e mafia che vanno a braccetto sul business degli immigrati.

C'è chi guadagna soldi, c'è chi guadagna voti e varie ipotesi intermedie.

Sì.
Sono d'accordo.
"Ma quale buonismo"?
E' tutta gente che si fa i suoi conti e che sa farli anche bene.
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