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Laura Boldrini e la stepchil adoption

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Re: Laura Boldrini e la stepchil adoption

Messaggioda trilogy il 05/03/2016, 17:22

Uno che vive in oman e da lezione di laicità è veramente da ridere. Giusto sul fascioquotidiano si possono trovare simili perle :mrgreen:
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Re: Laura Boldrini e la stepchil adoption

Messaggioda Robyn il 05/03/2016, 18:47

franz la maternità surrogata oltre ad essere una deviazione non serve perche sono praticabili altre strade.Inoltre la laicizzazione estrema di alcune parti sporadiche laiche non fà che rafforzare per reazione i conservatorismi impedendo al nostro paese di progredire.Accade spesso che alcune contrapposizioni fra parti di alcuni strati laici e diversi strati di quelli conservatori non fà altro che buttare leggi che regolano i diritti civili con la conseguenza di riportare l'Italia al medioevo è un pò un'atteggiamento autolesionistico
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Re: Laura Boldrini e la stepchil adoption

Messaggioda franz il 05/03/2016, 19:18

trilogy ha scritto:Uno che vive in oman e da lezione di laicità è veramente da ridere. Giusto sul fascioquotidiano si possono trovare simili perle :mrgreen:

O cazzo, ora il fatto che un italiano viva in un paese arabo (e non son pochi) fa ridere se dice cose giuste?

E in merito di laicità allora che dire di un italiano che vive a Roma, dove impera il Vaticano, porca puzzola. :lol: :roll: :?:

Anche tu (quoque) trilogy, prima di collegare le dita alla tastiera, un attimo di meditazione no? :lol: :mrgreen:
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Re: Laura Boldrini e la stepchil adoption

Messaggioda trilogy il 05/03/2016, 19:26

Lui mi fa girare ogni volta che scrive, indipendentemente dall'argomento. :mrgreen: comunque è il gestore dei fondi dello stato non un emigrato qualunque. E laicità e religione centrano poco con questo tipo di contratti
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Re: Laura Boldrini e la stepchil adoption

Messaggioda trilogy il 05/03/2016, 19:38

Comunque ho letto un po' come funziona in canada, ma non ho trovato le motivazioni, il dibattito sulla legge. Comunque. Età minima 21 anni; pagamento vietato; procuratori di madri in affitto vietati; gli avvocati stipulano l'accordo ma le carte si possono firmare solo dopo la nascita. Il genitore fa il test del dna, con quello si va dal giudice che riconosce la paternità, poi all'anagrafe per la registrazione del bambino. Esistono due casi differenti seme del papà e ovulo della madre surrogata; seme del papà e ovuli di una donatrice terza. In questo caso si parla di portatrice perché la donna che porta avanti la gravidanza non è la madre biologica. Ora la procedura in questione se sono corrette le informazioni esclude un contratto di maternità surrogata fondato sulla combinazione: seme di terzi; ovulo di terzi, donna che porta avanti la gravidanza.
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Re: Laura Boldrini e la stepchil adoption

Messaggioda franz il 05/03/2016, 19:46

trilogy ha scritto:. E laicità e religione centrano poco con questo tipo di contratti

E va beh, ma sei tu che l'hai tirata in ballo (la laicità) ;)
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Re: Laura Boldrini e la stepchil adoption

Messaggioda mariok il 06/03/2016, 10:51

Negli ultimi due articoli, il primo postato da me e pubblicato (non a caso) dall'Avvenire, il secondo postato (non a caso) da franz, si fronteggiano due ideologie. La prima è quella dello stato etico, che tiene sotto tutela i cittadini stabilendo per loro (in questo caso le donne) ciò che è bene o è male, la seconda è quella del diritto incondizionato di ogni individuo di soddisfare un proprio bisogno (qualunque esso sia) e della assoluta libertà del mercato.

In entrambi è completamente assente il terzo soggetto coinvolto in questa storia "dell'utero in affitto" o "della maternità surrogata" o comunque vogliamo chiamarla: ed è l'individuo che viene (non per sua scelta) al mondo.
Dei danni o dei rischi (più o meno documentati) che possono derivargli abbiamo già parlato e non credo ci sia molto altro da dire.

Ciò che credo sia il caso di aggiungere è che certamente tra i tre individui coinvolti, è quello più debole ed impossibilitato ad esprimere autonomamente la sua volontà ed i suoi bisogni, fatto che rende necessaria l'entrata in scena di un quarto soggetto: un tutore (nella fattispecie, un giudice nella funzione tutelare) che ne rappresenti e ne curi gli interessi.

Una volta quindi che, per un qualunque motivo, ci si trovi di fronte al caso in cui non sussistano le condizioni che consentano al il neo-nato di vivere e crescere in sicurezza con i genitori naturali, occorre che intervenga un giudice che individui la migliore soluzione nel suo interesse, che non può essere "automaticamente" o di diritto quella dell'affidamento al "proprietario" del gamete (maschile o femminile) che ha dato luogo alla nuova vita, né tanto meno al suo partner etero o omosessuale che sia.

Penso (o almeno spero) che siamo tutti d'accordo sul fatto che il diritto alla proprietà non si estenda anche al rapporto genitore/figlio.

Già questo (il fatto che non sia automatica l'assegnazione della patria potestà al padre o alla madre biologica) taglierebbe la testa al toro e ridimensionerebbe drasticamente il fenomeno. Il pagamento di una somma per "l'affitto" di un utero, sarebbe come pagare per la costruzione di una casa, senza avere la certezza che essa, una volta costruita, sarà nella propria disponibilità. Vorrei vedere in quanti sarebbero disposti a correre un tale rischio.

Resta poi la questione, secondaria, del rapporto tra "il locatario" ed il "locatore" (in questo caso locatrice) dell'utero.

E' stato giustamente osservato che si tratta di una "transazione" molto simile alla prostituzione: una donna concede ad un terzo l'uso del suo corpo (o di una sua parte) in cambio di una controprestazione in denaro o di una'altra qualsiasi utilità.

Non c'è dubbio che, posta in questi termini la questione, i sostenitori del libero mercato hanno gioco facile a stigmatizzare ogni forma di proibizionismo in nome della laicità dello stato.

Tuttavia, richiamandoci all'esempio della prostituzione, non sempre una transazione commerciale di tale natura può essere lecita e consentita: non lo è per esempio il caso della prostituzione minorile, che è un reato. Vale cioè il principio che tutto è consentito se è garantita la stessa libertà di scelta ad entrambi i contraenti.

Occorre quindi che lo stato (di diritto), attraverso la giurisdizione, si faccia carico di verificare se nel rapporto non vi siano elementi di costrizione fisica, psicologica o economica, non escludendo quindi, ove ne ricorrano gli estremi, la condanna della parte dominante al risarcimento del danno, non escluso, anche eventualmente, quello di provvedere al sostentamento della madre che avesse successivamente espresso la volontà tenere con sé il proprio figlio (sempre, ovviamente, che ciò corrisponda all'interesse del bambino).

Sarebbe questo un secondo rischio che penso scoraggerebbe drasticamente il ricorso a tali pratiche, in modo "laico", senza tentazioni da stato etico e senza furori ideologici.
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Re: Laura Boldrini e la stepchil adoption

Messaggioda trilogy il 06/03/2016, 11:29

mariok ha scritto:
....Ciò che credo sia il caso di aggiungere è che certamente tra i tre individui coinvolti, è quello più debole ed impossibilitato ad esprimere autonomamente la sua volontà ed i suoi bisogni, fatto che rende necessaria l'entrata in scena di un quarto soggetto: un tutore (nella fattispecie, un giudice nella funzione tutelare) che ne rappresenti e ne curi gli interessi.

Una volta quindi che, per un qualunque motivo, ci si trovi di fronte al caso in cui non sussistano le condizioni che consentano al il neo-nato di vivere e crescere in sicurezza con i genitori naturali, occorre che intervenga un giudice che individui la migliore soluzione nel suo interesse, che non può essere "automaticamente" o di diritto quella dell'affidamento al "proprietario" del gamete (maschile o femminile) che ha dato luogo alla nuova vita, né tanto meno al suo partner etero o omosessuale che sia.

Penso (o almeno spero) che siamo tutti d'accordo sul fatto che il diritto alla proprietà non si estenda anche al rapporto genitore/figlio...


Stiamo attenti a non peggiorare le cose. Una norma per sua natura è generale e astratta, l'applicazione deve basarsi su elementi concreti, oggettivi, e verificabili.
Il dna è un dato oggettivo e stabilisce la relazione genetica tra individui. Non puoi prescidere.
Mentre: "Non sussistano le condizioni che consentano al il neo-nato di vivere e crescere in sicurezza" rischia di essere una valutazione del tutto soggettiva e fondata su una presunta capacità di un individuo (il giudice) di prevedere il futuro.
Non puoi dare ad un funzionario dello Stato un potere del genere, perchè sarebbe veramente lo Stato etico.

Puoi valutare casi in cui hai elementi di pericolosità oggettiva per il nascituro, come avviene per le adozioni: adulto condannato per reati di violenza sessuale ecc. Però teniamo prensente che "del futuro non vi è certezza" e in sud america con la motivazione che erano "famiglie di terroristi" hanno tolto centinaia di bambini alle famiglie naturali, per darle a famiglie di militari. Dare troppi poteri allo Stato, non è mai una buona idea, col tempo tende sempre ad abusarne. In Italia poi non c'è, come in altri paesi, una cultura libertaria che fa da contrappeso.
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Re: Laura Boldrini e la stepchil adoption

Messaggioda mariok il 06/03/2016, 12:03

trilogy ha scritto:
Il dna è un dato oggettivo e stabilisce la relazione genetica tra individui. Non puoi prescidere.
Mentre: "Non sussistano le condizioni che consentano al il neo-nato di vivere e crescere in sicurezza" rischia di essere una valutazione del tutto soggettiva e fondata su una presunta capacità di un individuo (il giudice) di prevedere il futuro.
Non puoi dare ad un funzionario dello Stato un potere del genere, perchè sarebbe veramente lo Stato etico.


Più del dna, credo che valga la cura e l'amore con cui due persone decidono di generare una nuova vita, seguirne la gestazione fino alla nascita e successivamente farsi carico insieme del suo sviluppo fisico e psicologico.

Mi pare inoltre di non aver ipotizzato nessun potere di un funzionario dello Stato oltre quelli che già abbia in materia di adozioni. Il riferimento a ciò che è accaduto in sud america non mi sembra molto pertinente.

Se un neonato si trova nella condizione di non avere una madre disponibile a prendersene cura, né un padre (non potendo considerare tale il semplice "donatore" di uno spermatozoo), perché mai non dovrebbe essere gestito come un qualunque altro bambino da dare in adozione?
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Re: Laura Boldrini e la stepchil adoption

Messaggioda pianogrande il 06/03/2016, 12:46

Insomma, l'utero in affitto sarebbe e per definizione una situazione strana, innaturale per cui ci sarebbe bisogno di qualcuno che prenda le difese della parte più debole e cioè del bambino che in questo coacervo di stranezze potrebbe patirne contraccolpi pericolosi.

Non è tutta sbagliata l'idea, anzi, è ottima solo che non aggiunge niente alla situazione attuale.

Di famiglie strane seppur naturali, ne esistono a migliaia e quando la stranezza si palesa ecco che un giudice (lo stato) interviene e, per esempio, toglie la patria potestà.

Tutto il ragionamento lo condivido anche perché, tutto sommato non porta niente di nuovo.

Non condivido però che quella situazione richieda per definizione l'intervento di un giudice tutelare mentre questo non vale per le famiglie naturali.

Insomma, se l'esame lo devono passare quel tipo di famiglie, allora, lo devono passare tutte le famiglie anche se benedette da Dio, dalle leggi, dalla grana e dai vicini di casa.
Fotti il sistema. Studia.
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