matthelm ha scritto:Trilogy, come non concordare di massima con le tue osservazioni. Sono quasi "universali".
Allora bisogna ritornare all'origine di questo thread ove si voleva condannare un tipo di violenza e delinquenza (ripetiamolo!) che avrebbe potuto innescare tutto quello che dici tu.
Perché allora questa reazione dei vari forumisti ben etichettabili?
La predica falla a loro che magari l'accettano meglio da chi ritengono più "collaterale".
Il difetto di fondo, dei vari "comunque sono compagni", è difendere sempre a prescindere. E' il grave limite di una vecchia sinistra rimasta al secolo scorso. Ammetterlo da parte loro, o vostra, è già un bel passo avanti.
matthelm lo strabismo, la difficoltà di analizzare i fatti in maniera totalmente oggettiva è un limite di tutti noi, di qualunque comunità buona o cattiva che sia. Potrei fare tanti esempi e se ci pensi bene li puoi fare anche tu. Molti in questa discussione hanno immediatamente ripreso il detto "compagni che sbagliano", dimenticando forse che nella CGIl e nel PCI dell'epoca c'era un sacco di gente sotto scorta, c'erano operai come Guido Rossa che sono stati uccisi dalle Br. Leggi cosa scriveva ed era comunista.
Ecco un passaggio della lettera che Guido, alpinista di indiscussa qualità che tra le sue vette annoverò l’Annapurna, scrive all’amico Ottavio:
“Da ormai parecchi anni mi ritrovo sempre più spesso a predicare agli amici che mi sono vicini l’assoluta necessità di trovare un valido interesse nell’esistenza; un interesse che si contrapponga a quello quasi inutile .. dell’andar sui sassi. Che ci liberi dal vizio di quella droga che da troppi anni ci fa sognare … chiusi nel nostro egoismo, unici abitanti di un pianeta senza problemi sociali, fatto di lisce e sterili pareti … dove per un attimo o per sempre possiamo dimenticare di essere gli abitanti di un mondo colmo di soprusi e ingiustizie, di un mondo dove un abitante su tre vive in uno stato di fame cronica … Per questo penso anche che noi dobbiamo finalmente scendere giù in mezzo agli uomini a lottare con loro … tra gli uomini di tutti i giorni, e che ciò ci aiuti a rendere valida l’esistenza nostra e dei nostri figli”.
Questo era Guido Rossa, al quale, dopo la morte, il presidente della Repubblica Sandro Pertini conferì la Medaglia d’oro al valor civile.