da flaviomob il 05/01/2015, 23:34
Si potrebbe porre altrettanto legittimamente la domanda opposta.
Come mai dove si è lasciato totale spazio al mercato, senza curarsi né dei paletti che il liberalismo autentico ha sempre opposto contro i rischi di monopoli o di oligopoli, di "posizioni dominanti", di assenza o insufficienza di regole, né delle conseguenze sociali di comportamenti che sottraevano oggettivamente risorse alla collettività (tra cui comportamenti scorretti e non trasparenti come nel caso dei mutui subprime, dei derivati tossici, et similia), sono stati erosi posti di lavoro e redditi, sono fallite migliaia di aziende, si sono contagiate decine di economie sane in altri paesi e si è permesso che la crisi si trasformasse, sempre per favorire gli speculatori, in una crisi del debito che attanaglia molti paesi? Ovvero: riduzione dei diritti sociali, del benessere dei cittadini, allargamento delle aree di emarginazione e sofferenza anche a quello che una volta era il "ceto medio", blocco di ogni "ascensore sociale", occultamento di capitali nei paradisi fiscali (o nelle "zone grigie") con evasione / elusione fiscale connessa come se piovesse?
"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)