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Spending review

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Spending review

Messaggioda franz il 21/06/2012, 8:19

trilogy ha scritto:Ma questi ancora pagano il telefono a consumo? Qualcuno li informi che il resto d'Italia usa tariffe flat :oops:

Spending review: per gli impiegati della Funzione pubblica solo chiamate urbane

Solo telefonate urbane per gli impiegati del ministero della Funzione Pubblica:

Si, chiaro, tuttavia non mi soffermerei tanto sul costo telefonico di un dipendente che fa telefonate private ma sui minuti (o le ore?) impiegati per farle. Così come per ogni altro tempo perso davanti al computer ricevendo e mandando mail privati, aggiornando i profili nei social network e navigando in Internet per motivi privati . È qui che c'è bisogno di un controllo informatico stringente.
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Re: Spending review

Messaggioda pianogrande il 21/06/2012, 8:45

Basterebbe un vero controllo del lavoro svolto.
I parametri per controllare possono essere tantissimi.
Il problema vero (di partenza) è quanto lavoro abbiano da fare certi impiegati.
Se avessero lavoro, in primo luogo e, in secondo luogo, chi li controlla davvero, non avrebbero il tempo di cinguettare.
La radice del problema è se servono a qualcosa (con tutte le implicazioni etico-socio-politico-mafioso-clientelare che questo problema comporta).
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Spending review

Messaggioda trilogy il 25/06/2012, 19:33

Che schifo :x

Il sole24ore
Spending review: salta il tetto per le pensioni d'oro per i grand commis


[..]Secondo fonti parlamentari, il governo ha dato parere negativo a un emendamento del deputato Guido Crosetto (Pdl) sul tetto alle "pensioni d'oro" per i grand commis. L'esecutivo si sarebbe però impegnato a ragionare sul tema in vista dell'esame del dl sviluppo. L'emendamento prevede che le pensioni "erogate in base al sistema retributivo, non possono superare i 6.000 euro netti mensili. Sono fatti salvi le pensioni e i vitalizi corrisposti esclusivamente in base al sistema contributivo". Se la pensione è cumulata con altri trattamenti pensionistici erogati da gestioni previdenziali pubbliche in base al sistema retributivo, "l'ammontare onnicomprensivo non può superare i 10.000 euro netti mensili".[..]
http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... ef=HRER1-1
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Re: Spending review

Messaggioda lucameni il 25/06/2012, 20:38

"Tecnici" è espressione che fa pensare a "esperti".
E infatti è quanto speravano in molti. Quindi anche esperti di P.A. e del suo reale funzionamento.
A questo punto ci sono più ipotesi in campo: o questi non sono esperti di nulla; o conoscono la P.A. ma, come i recenti Brunetta della situazione, hanno altri interessi da difendere e preferiscono andare sul sicuro e colpire una P.A. disorganizzata ma dalla quale succhiare via qualcosa senza troppi problemi e soprattutto senza infastidire i loro referenti politici; oppure sono dei dilettanti allo sbaraglio.
Temo sia un mix di tutto questo.
Alla faccia degli "esperti".
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Re: Spending review

Messaggioda ranvit il 26/06/2012, 8:50

Schifo? Leggete questa!!!

http://www.cronachesalerno.it/web/index ... o=&banner=

Terremoto ‘80, c’è chi ancora prende soldi

Provate a dire agli emiliani o agli aquilani che la Campania e la Basilicata beneficiano ancora di finanziamenti per il terremoto del 1980. Sì proprio quello del “Fate presto”, quello che è ancora ben impresso nella mente di tantissimi cittadini dell’Irpinia

e che, a distanza di più di trent’anni, fa ancora parlare di sé. Il Cipe avrebbe, infatti, stanziato una nuova tranche di finanziamenti ai comuni (danneggiati?) ben 30 anni fa. Una nuova ripartizione da 51 milioni di euro che avrebbe fatto indignare, in queste ore, e giustamente, le popolazioni dell’Emilia Romagna. Perché mentre si chiede la solidarietà via sms per le popolazioni recentemente colpite, si continuano a finanziarie comuni che, scorrendo l’elenco, tanto danneggiati non sono e non sono stati. Di sicuro il Cipe all’atto dell’ultimo stanziamento non sapeva ancora del terremoto in Emilia Romagna ma i nuovi fondi, a distanza anni ed anni, fanno riflettere, soprattutto se si chiede ai nuovi terremotati di ricostruirsi la casa con le proprie risorse.
Ma vediamo chi sono i fortunati di casa nostra. Partiamo dai “disastrati”: 1 milione di euro per Valva (1767 abitanti circa) che supera tutti e incassa ben 2 miliardi del vecchio conio. Poi, secondo la classificazione, ci sono i “gravemente danneggiati”: Montecorvino Rovella, insieme a San Rufo, in testa ai comuni con ben 400mila euro di fondi; poi ci sono Mercato San Severino, Buccino, Pagani, Montesano sulla Marcellana, Pertosa e Polla nelle cui casse comuni entreranno 300 mila euro; seguono Bracigliano, Nocera Inferiore, Nocera Superiore e Giffoni Valle Piana che otterranno fondi per 200mila euro; infine 100mila euro per i comuni di Castel San Giorgio, Olevano sul Tusciano, Campagna, Sant’ Arsenio, Sapri, Caggiano, Castelcivita, Orria, Ottati, Serre, Torchiara, Tortorella e Vallo della Lucania.
Insomma una nuova sfornata firmata direttamente dal presidente del governo tecnico Mario Monti che certo non farà piacere a chi in questo momento vive in tendopoli avendo perso tutto proprio qualche mese fa.
Tra l’altro nell’elenco salernitano mancherebbero comuni che realmente pagano ancora alto il prezzo del terremoto. E’ il caso di Cava de’ Tirreni dove sono ancora in tanti a vivere in prefabbricati mentre ben evidenti sono i 400 mila euro di Montecorvino Rovella, che attualmente non sembra un comune raso al suolo.
Probabilmente a distanza di anni anche i fondi del terremoto potrebbero essere rivisti e semmai il Cipe o chi per esso potrebbe farsi prima un giro nei comuni destinatari di nuovi fondi.
Anche perché, l’elenco conta, salernitano compreso, ben 169 comuni.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Spending review

Messaggioda ranvit il 26/06/2012, 9:15

E questa!

http://www.corriere.it/cronache/12_giug ... 35e2.shtml

conti in rosso e privilegi della Società degli autori e degli editori
La grande famiglia dei dipendenti Siae
Quattro su dieci legati da «parentela»
Stipendio di 64 mila euro e benefit: bonus lavanderia
e di penna. Eppure ci sono 189 cause di lavoro

Il commissario della Siae, Gianluigi Rondi, 90 anni (LaPresse)Il commissario della Siae, Gianluigi Rondi, 90 anni (LaPresse)

ROMA - Per far sentire i propri dipendenti come in famiglia la Siae non ha rivali: pensa anche al bucato. Chi va in missione può far lavare e stirare camicie e mutande a spese dell'azienda. Dieci euro e 91 centesimi vale la speciale «indennità lavanderia» quotidiana che scatta in busta paga dopo il quarto giorno passato fuori sede.

Quanti lo ritengono un privilegio anacronistico non sanno che la Società degli autori ed editori è anche tecnicamente un gruppo familiare. Al 42 per cento. Nel senso che ben 527 dei 1.257 assunti a tempo indeterminato (il 42 per cento del totale, appunto) vantano legami di famiglia o di conoscenza. Ci sono figli, nipoti, mariti e mogli di dipendenti ed ex dipendenti. Ma anche congiunti di mandatari (cioè gli esattori dei diritti) di sindacalisti e perfino di soci. E poi rampolli di compositori e parolieri, perfino delle guardie incaricate della vigilanza nella sede centrale.

La lista è sterminata, con intrecci che attraversano ogni categoria. Dei 559 entrati alla Siae durante gli anni per chiamata diretta, ben 268 sono parenti. Idem 57 dei 128 reclutati tramite il collocamento obbligatorio. E 55 dei 154 che hanno superato le selezioni speciali. Ma perfino 147 dei 416 assunti per concorso hanno rapporti di parentela.

I nomi dicono poco o nulla. Ciò che importa è che in questo clan familiare gigantesco finora tutto sia filato liscio, senza bisogno di mettere nulla per iscritto. Ecco spiegato perché alla Siae non esiste nemmeno un contratto di lavoro vero e proprio. I rapporti fra l'azienda e i dipendenti, come hanno toccato con mano il commissario Gian Luigi Rondi, i suoi due vice Mario Stella Richter e Domenico Luca Scordino, nonché i loro collaboratori, sono regolati da micro accordi che hanno determinato condizioni senza alcun paragone in realtà aziendali di questo Paese. Cominciando dallo stipendio: 64 mila euro in media per i dipendenti e 158 mila per i dirigenti. Con un sistema di automatismi che fa lievitare le buste paga a ritmi biennali fra il 7,5 e l'8,5 per cento. Per non parlare della giungla dei benefit che prevede, oltre alla già citata indennità per il bucato, quella che in Siae viene chiamata in modo stravagante «indennità di penna». Altro non è che una somma mensile, da un minimo di 53 a un massimo di 159 euro, riconosciuta a tutto il personale per il passaggio dalla «penna» al computer. C'è poi il «premio di operosità», la gratifica per l'Epifania, tre giorni di franchigia per malattia senza obbligo di certificato medico, 36 giorni di ferie... Le conseguenze? Sono nelle cifre delle perdite operative accusate dalla Siae negli ultimi anni: 21,4 milioni nel 2006, 34,6 nel 2007, 20,1 nel 2008, 20,9 nel 2009, 27,2 nel 2010. Cifre cui dà il suo piccolo contributo anche il costo del contenzioso. Perché si litiga anche nelle migliori famiglie. Nonostante condizioni di favore che non hanno eguali nel panorama degli enti pubblici o parapubblici, negli ultimi cinque anni i dipendenti della Siae hanno attivato 189 cause di lavoro. Con un costo medio per l'azienda di un milione 469 mila euro l'anno.

Insomma, un bagno di sangue. Del quale ancora non si vede la fine. I commissari hanno tagliato 2,8 milioni di spese generali e un milione e mezzo di costi della dirigenza, sperando poi di risparmiarne altri 3 rivedendo gli accordi con i mandatari: un groviglio di 605 agenzie disseminate irrazionalmente sul territorio con dimensioni medie ridicole, se si pensa che il ricavo medio di ciascuna è di 128 mila euro l'anno. Ma il vero problema è quello del personale, perché finora tutti tentativi di normalizzare la situazione applicando un qualsiasi contratto di lavoro sono miseramente naufragati nella melma di uno stato d'agitazione proclamato dai sindacati interni.

La questione fa il paio con la vicenda del Fondo pensioni, istituito nel 1951, che deve provvedere al pagamento degli assegni di quiescenza del personale ed è una delle cause principali del dissesto che ha portato un anno fa al commissariamento. Ha un patrimonio interamente investito in immobili, con un valore di mercato di 205 milioni. Ma che non rende praticamente nulla. Tanto che finora, per riuscire a pagare le pensioni, la Siae ha dovuto mettere costantemente mano al portafoglio, aggravando non poco il proprio conto economico. Basta dire che il Fondo ha assorbito 130 milioni di contributi aziendali, con la previsione di ingoiarne altri 60 nei prossimi dieci anni.

Nel tentativo di rimetterlo in sesto, e anche in conseguenza delle nuove regole sugli investimenti degli enti previdenziali, sono stati istituiti due fondi immobiliari. Il che ha scombinato i piani di vendita di alcuni stabili di proprietà della Siae a condizioni favorevolissime: minimo anticipo e dilazioni di pagamento quarantennali. Parliamo degli immobili a destinazione residenziale occupati fra l'altro dai dipendenti della Società degli autori ed editori. Che hanno una caratteristica comune: su 37 affittuari, 34 sono sindacalisti. Fra di loro figura anche il contabile dello stesso Fondo pensioni. Si tratta di Roberto Belli, responsabile della Slc-Cgil nonché fratello di una dipendente attualmente in servizio e di una ex dipendente Siae (rispettivamente Antonella e Patrizia Belli), destinatario di una recentissima e sorprendente contestazione disciplinare. Il 13 giugno la direzione generale gli ha spedito una lettera dove si dice che una verifica condotta dalla Ria&partners, la società di revisione del bilancio del Fondo, ha fatto saltare fuori alcuni bonifici per un totale di 30 mila euro che insieme ad alcuni assegni e versamenti, c'è scritto, «non risultano autorizzati e non trovano riscontro nelle registrazioni contabili». Denaro, dicono i documenti bancari, trasferito dal conto Bancoposta del Fondo stesso ai conti correnti bancari personali di Belli e della sua compagna. Inevitabile, adesso, la richiesta di spiegazioni convincenti.

Sergio Rizzo26 giugno 2012 | 8:23
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Bonanni: No a tagli o sarà mobilitazione in tutta Italia

Messaggioda franz il 01/07/2012, 10:16

Nulla di nuovo sotto il sole, direi.



Spending review, Bonanni: "No a tagli statali
o sarà mobilitazione a tappeto in tutta Italia"

Il leader della Cisl, dopo le anticipazioni sul piano per tagliare 10mila dipendenti pubblici, tra mobilità e pensionamenti: "Il governo non faccia errori e agisca contro sprechi effettivi". Martedì il tavolo tra sindacati e governo. Catricalà: "Con 4,2 miliardi di risparmi eviteremmo l'aumento dell'Iva"

ROMA - Sì ad una 'vera' riorganizzazione della pubblica amministrazione che dia "prospettiva e dignità al lavoro pubblico e garanzia dei servizi ai cittadini", no ai tagli degli statali. O sarà "mobilitazione, a tappeto e in tutte le città". Così il leader della Cisl, Raffaele Bonanni in vista del tavolo con il governo, martedì, sulla spending review, avverte l'esecutivo dopo le anticipazioni sul piano del governo che prevede, oltre agli interventi sulla Sanità e ai tagli dei buoni pasto, la riduzione della pianta organica della Pa con tagli di 10 mila statali 1, tra pensionamenti e mobilità. "Chiediamo una discussione puntuale e siamo disponibili alla cooperazione nel quadro di un nuovo impianto" che non preveda "tagli lineari, che fanno più danno di quanto ci aspetteremmo", ha specificato Bonanni, che indica chiaramente le proprie coordinate e al "governo tecnico di Monti", proprio per la sua natura, chiede di agire contro gli sprechi effettivi "senza fare l'errore di dare in pasto all'opinione pubblica fatti solo clamorosi". Il numero uno del sindacato di via Po dice no ai "tagli lineari che, più che produrre risparmi, determinerebbero ulteriori costi perché non combattono gli sprechi e non costruiscono quello che da tempo chiediamo: produttività e funzionalità della Pa. Si comincia dalle fondamenta e non dal tetto".

Un invito al governo a evitare tagli con l'accetta arriva anche da Cesare Damiano, capogruppo Pd nella commissione Lavoro di Montecitorio: "I buoni risultati conseguiti dal presidente Monti a Bruxelles e il positivo gettito dell'Imu debbono aiutare il governo a compiere azioni correttive che siano nel segno nell'equità sociale. Per la spending review bisogna evitare colpi d'accetta a carico del lavoro dei pubblici dipendenti e della sanità, come è stato fatto per la riforma la previdenza -prosegue Damiano-. Vanno sempre trovate soluzione graduali e concertate con le parti sociali e ricordiamo al governo che le risorse che verranno risparmiate, o che entreranno in più nelle casse dello Stato, dovranno essere utilizzate in quota parte per finanziare le correzioni alla riforma pensionistica e a quella degli ammortizzatori sociali".

Iva, le rassicurazioni di Catricalà. Del traguardo della spending review parla anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà: "Sui tempi diciamo che ormai è questione di giorni, o al massimo di una settimana. Noi - ha aggiunto - abbiamo il dovere di colpire alcuni sprechi. Non voglio dire che sono sprechi dolosi, ma sono oggettivi, costi che si pagano al di sopra della media. Non tagliamo i servizi, ma i surplus di spesa". E ha spiegato: "Se riusciremo a realizzare un bottino di quattro miliardi e duecento milioni entro l'anno non avremo la necessità di aumentare di due punti l'Iva per raggiungere il pareggio di bilancio".


(30 giugno 2012) www.repubblica.it

Vedera anche: Il governo vuole tagliare 10 mila statali
http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... 38287048-2
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Spesa, sindacati infuriati: "Solo tagli"

Messaggioda franz il 03/07/2012, 22:47

Spesa, Monti: "Non è una manovra"
Bocciatura dei sindacati: "Solo tagli"

Il premier incontra le parti sociali e illustra la seconda parte degli interventi: "Non useremo l'accetta". Ma Cgil, Cisl e Uil ipotizzano lo sciopero e le organizzazioni del pubblico impiego preannunciano la mobilitazione: "Scelte inaccettabili"

ROMA - La spending review non è una manovra di finanza pubblica, piuttosto una 'operazione strutturale' che serve a recuperare gli oltre i 4 miliardi necessari per evitare l'aumento dell'Iva a settembre. Così Mario Monti, al tavolo con enti locali e parti sociali a palazzo Chigi, ribadisce che il governo intende condurre un'operazione per evitare l'aumento dell'imposta e consegna agli interlocutori il piano del governo: taglio del 20% dei dirigenti della Pubblica amministrazione, del 10% dei dipendenti e di un altro 20% delle consulenze.

"Siamo contrari a tagli lineari fatti con l'accetta", avrebbe detto Monti durante la riunione di palazzo Chigi. L'intenzione dell'esecutivo, è quella di "eliminare gli sprechi e non ridurre i servizi", evitando "tagli lineari guardando alle più alte priorita", ha spiegato Monti per rassicurare non solo le parti e gli enti locali, ma soprattutto i partiti della maggioranza che attendono di vedere la carte, ma hanno già fissato i loro paletti.

L'esigenza del governo, del resto, è anche quella di dare segnali all'estero: "L'Italia è ancora una sorvegliata speciale nell'Eurozona", dice il vice ministro del tesoro, Vittorio Grilli. L'operazione spending review, ha spiegato ancora Monti, sarà divisa in tre fasi. La prima avviata la scorsa settimana con i tagli alla presidenza del Consiglio ed al Tesoro, la seconda con un decreto legge che dovrebbe arrivare probabilmente venerdì e la terza con un nuovo decreto per la riorganizzazione delle amministrazioni periferiche.

I segretari generali del sindacato restano sul 'chi vive', ma il giudizio complessivo alla fine dell'incontro è sostanzialmente negativo. Più diretto il parere di Susanna Camusso, leader della Cgil: il governo è stato "reticente e criptico", dice Camusso, e "fa il contrario di ciò che serve: invece di favorire l'occupazione, aumenta la disoccupazione". In sostanza, secondo la Cgil, nel piano ci sono "solo tagli".

"Se il governo pensa di fare da solo sul fronte degli interventi nel pubblico impiego, vedremo anche noi cosa fare", aggiunge il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. E il leader della Uil, Luigi Angeletti, rimarca: "Non credo si possa evitare lo sciopero se alla fine ci saranno solo tagli lineari nella p.a.".

Molto più pesante, dopo le indiscrezioni sui contenuti della nuova bozza 1, il commento dei sindacati del pubblico impiego che parlano di "scelte inaccettabili" davanti alle quali, in assenza di un confronto vero, la protesta sarà inevitabile. "Nonostante le dichiarazioni preventive del premier Monti - si legge nella nota congiunta firmata da Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl, Uil-Pa, Flc-Cgil, Cisl-Scuola e Uil-Scuola - quella che il Governo ha illustrato è una vera e propria manovra economica. Una manovra, l'ennesima in due anni che, sia nel metodo che nel merito, non si discosta affatto dalle impostazioni di quelle precedenti". Quello che è emerso, secondo i sindacati della P.a., è "chiaramente solo il rischio concreto di abbassare, attraverso la messa in mobilità e l'eventuale licenziamento di lavoratrici e lavoratori pubblici, precari e a tempo indeterminato, i livelli di welfare, di protezione sociale e dei servizi ai cittadini".

Giudizio negativo anche dall'Anci: "Siamo disponibili a lavorare sui costi standard, ma i tagli prospettati dal commissario Bondi sono estemporanei e parziali", ha detto il presidente dell'Associazione dei Comuni, Graziano Delrio, al termine dell'incontro con il governo. "Il provvedimento - ha detto - è impostato bene ma mancano i dettagli delle cifre negli ultimi anni i Comuni hanno subito tagli per circa 8 mld tra tagli delle manovre e Patto di stabilità. Più sfumati i toni di Confindustria: "Mi auguro - dice il presidente Giorgio Squinzi - che dalla spending review ci sia veramente la possibilità di avere fondi disponibili per pagare i fornitori e anche per destinare quota parte di queste risorse agli investimenti che sono necessari".

(03 luglio 2012) www.repubblica.it
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Scheda sulla Spending review

Messaggioda franz il 03/07/2012, 22:48

SCHEDA
Spending review, soprattutto tagli
P.A.: organico ridotto, stipendi bloccati

Ai dipendenti pubblici ridotti i permessi sindacali, buono pasto non oltre 7 euro, ferie obbligatorie a Ferragosto e fine anno. Nella sanità, -30mila posti letto e scure sulle farmacie. Riduzione delle Province, meno risorse alle Regioni, alle Università, alle missioni di pace, dimezzata la spesa in auto blu. Aumento Iva congelato a tutto il 2012

ROMA - Palazzo Chigi precisa che il decreto è in scrittura e che ogni anticipazione è priva di fondamento, ma dai contenuti che filtrano dalla bozza sulla spending review, appare chiaro che il lavoro del supercommissario Enrico Bondi si è concentrato molto sulla pubblica amministrazione. Il provvedimento del governo si presenta, infatti, denso di interventi decisi sulla macchina burocratica dello Stato, per porre fine agli sprechi e renderla efficiente. Misure e tagli profondi, che si presentano però molto difficili da digerire per il pubblico impiego. E i sindacati si dichiarano pronti alla mobilitazione. Tra le altre misure, dimezzata la spesa in auto blu, ridotta quella della Presidenza del Consiglio, limate le risorse alle Regioni e riduzione delle Province. Ma non mancano, come anticipato nei giorni scorsi, pesanti tagli anche alla Sanità, all'Università, agli istituti di ricerca. Inoltre, con il decreto di attuazione della delega sulla revisione della geografia giudiziaria, un sostanzioso taglio è in arrivo con la revisione delle circoscrizioni giudiziarie, che porterebbe alla chiusura di oltre 280 uffici giudiziari 1, tra tribunali, procure, e sezioni distaccate.

- Blocco degli stipendi. Per due anni, dal 1 gennaio 2013 al 31 dicembre 2014, lo stipendio dei dipendenti delle società pubbliche non potrà superare quello del 2011.

- Sospesi i concorsi. Sono sospesi i concorsi per l'accesso alla prima fascia dirigenziale, "non oltre il 31 dicembre 2015".

- P.A., ridotte le assunzioni. Le spese del personale della P.A. vengono ridotte in questo modo: le "facoltà assunzionali" sono ridotte al 20% per tutte le amministrazioni nel triennio 2012-2014, del 50% nel 2015 e del 100% a decorrere dal 2016.

- Riduzione dei permessi sindacali. A partire da gennaio del 2013, i permessi sindacali saranno ridotti del 10%. "I contingenti dei distacchi sindacali e dei permessi sindacali retribuiti ... sono ulteriormente ridotti del 10%. La riduzione è effettuata a decorrere dal 1 gennaio 2013".

- Ferie obbligatorie a Ferragosto, Natale e Capodanno. Gli uffici pubblici resteranno chiusi nella settimana di Ferragosto e in quella tra Natale e Capodanno e gli statali saranno messi in ferie.

- Vietato monetizzare su ferie non godute. Il dl sulla spending review prevede l'impossibilità per gli statali di monetizzare ferie, riposi e permessi non goduti. La disposizione si applica anche in caso di cessazione del rapporto di lavoro per mobilità, dimissioni e pensionamento. La violazione di queste disposizioni fa scattare automaticamente un'azione disciplinare ed amministrativa per il dirigente responsabile, oltre al recupero delle somme indebitamente erogate.

- Riduzione della pianta organica. Estensione a tutte le amministrazioni pubbliche della riduzione delle piante organiche attraverso un 'taglio' del personale del 10% per i dipendenti e del 20% per i dirigenti. Taglio che sarà preceduto da una mappatura delle piante organiche delle amministrazioni. Solo al termine di questa verifica saranno quantificati gli esuberi effettivi di personale. Per la gestione di queste eccedenze gli strumenti in campo prevedono sicuramente il ricorso alla mobilità obbligatoria di due anni all'80% dello stipendio, come stabilito dalla legge Brunetta. E, tra le ipotesi formulate dal governo, anche l'eventualità di derogare dalla riforma Fornero sulle pensioni mandando in pensionamento anticipato obbligatorio i dipendenti e i dirigenti del pubblico impiego che abbiano realizzato i requisiti previsti dalle vecchie regole, entro il 31 dicembre 2013.

- Buoni pasto non oltre 7 euro. I buoni pasto degli statali non potranno superare i 7 euro a partire dal 1 ottobre prossimo.

- Riduzione delle Province. Al via la riduzione e la razionalizzazione delle province. All'articolo 1 della bozza del dl spending review si legge infatti che entro 20 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto "il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'Interno, di concerto con il ministro dell'Economia e delle finanze e della pubblica amministrazione, delibera un'ipotesi di riordino delle Province". La redistribuzione degli obiettivi del patto di stabilità interno tra gli enti territoriali interessati "è operata a invarianza del contributo complessivo".

- Meno risorse alle Regioni. Le risorse dovute dallo Stato alle Regioni a statuto ordinario sono ridotte di 700 milioni per il 2012 e di 1.000 milioni a decorrere dal 2013.

- Uso gratuito beni pubblici. Uso gratuito allo Stato di beni di proprietà degli enti territoriali e viceversa.

- Blocco delle tariffe. Blocco delle tariffe fino al 31 dicembre 2013. La misura scatta dalla data di entrata in vigore del decreto, nel quale si legge che "è sospesa l'efficacia delle norme statali che obbligano o autorizzano organi dello Stato o autorità ad emanare atti aventi ad oggetto l'adeguamento di diritti, contributi o tariffe a carico di persone fisiche o persone giuridiche in relazione al tasso di inflazione ovvero ad altri meccanismi automatici".

- Blocco adeguamento canoni/Istat. Al via il blocco degli adeguamenti Istat relativi ai canoni dovuti dalle Amministrazioni per l'utilizzo di immobili in locazione passiva. Il locatore ha facoltà di recedere dal contratto "dandone comunicazione entro il 31 dicembre 2012 con lettera raccomandata. Il recesso ha effetto decorsi sei mesi dal ricevimento della comunicazione, salvo termine più breve concordato con l'Amministrazione locataria".

- Riduzione compensi Caf. Nel dl sulla spending review anche la riduzione dei compensi pagati ai Caf. Nella bozza si legge che il compenso scende a 13 euro per ciascuna dichiarazione elaborata e trasmessa e a 24 euro per l'elaborazione e la trasmissione delel dichiarazioni in forma congiunta. Il decreto riduce anche del 10% i trasferimenti a favore dei patronati.

- Dimezzata spesa auto blu. Nel 2013 la spesa per le auto blu non dovrà superare il 50% di quanto speso nel 2011. "A decorrere dall'anno 2013, le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, incluse le autorità indipendenti, non possono effettuare spese di ammontare superiore al 50 per cento della spesa sostenuta nell'anno 2011 per l'acquisto, la manutenzione, il noleggio e l'esercizio di autovetture, nonché per l'acquisto di buoni taxi; il predetto limite può essere derogato, per il solo anno 2013, esclusivamente per effetto di contratti pluriennali già in essere".

- Taglio spese Presidenza del Consiglio. Riduzione delle spese di funzionamento della Presidenza del consiglio dei Ministri per un totale di 15 milioni di euro al 2013. "La Presidenza del Consiglio dei Ministri procede ad operare interventi di riduzione delle spese di funzionamento sul proprio bilancio autonomo - si legge nel testo - tali da comportare un risparmio complessivo di 5 milioni di euro per l'anno 2012 e 10 milioni di euro a decorrere dall'anno 2013".

- Iva, aumento congelato nel 2012. "Sospensione per l'anno 2012 dell'incremento dell'Iva e riduzione dell'incremento dell'Iva a decorrere dall'anno 2013". Nella bozza si valuta anche l'eliminazione dell'ulteriore incremento di 0,5 punti dal 2014.

- Esodati. Vengono salvati ulteriori 55.000 lavoratori esodati rispetto ai 65 mila già interessati. Lo stabilisce il dl sulla spending review di cui l'Agi è in possesso.

- Sanità: -30mila posti letto in ospedale. Circa 30mila posti letto in meno negli ospedali pubblici italiani, con un rapporto di 3,7 posti letto per mille abitanti contro gli attuali 4,2. Il testo prescrive che "le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano adottano, entro il 30 novembre 2012, provvedimenti di riduzione dello standard dei posti letto ospedalieri accreditati ed effettivamente a carico del servizio sanitario regionale, ad un livello non superiore a 3,7 posti letto per mille abitanti, comprensivi di 0,7 posti letto per mille abitanti per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie, adeguando coerentemente le dotazioni organiche dei presidi ospedalieri pubblici". In sostanza, i posti letto passeranno da 252mila a 222mila. Conseguentemente a tale riduzione, anche attraverso una verifica, sotto il profilo assistenziale e gestionale, della funzionalità dei piccoli ospedali pubblici "è promosso l'ulteriore passaggio dal ricovero ordinario al ricovero diurno e dal ricovero diurno all'assistenza in regime ambulatoriale, favorendo l'assistenza residenziale e domiciliare".

- Tre miliardi in meno al Fondo sanitario nazionale. Il fondo sanitario nazionale viene tagliato di tre miliardi in due anni: un miliardo per il 2012 e due per il 2013. "Le predette riduzioni - si legge nel testo - sono ripartite fra le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano secondo criteri e modalità proposti in sede di autocoordinamento dalle regioni e province autonome di Trento e di Bolzano medesime, da recepire" entro "il 30 settembre 2012, con riferimento all'anno 2012 ed entro il 30 novembre 2012 con riferimento agli anni 2013 e seguenti".

- Sanità: -5% nell'acquisto di beni e servizi. Taglio del 5% per l'acquisto di beni e servizi da parte della sanità pubblica.

- Scure sulle farmacie. "A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto - si legge - l'ulteriore sconto dovuto dalla farmacie convenzionate (...) è rideterminato al valore del 3,65 per cento. Limitatamente al periodo decorrente dalla data di entrata in vigore del presente decreto fino al 31 dicembre 2012, l'importo che le aziende farmaceutiche devono corrispondere alle Regioni (...) è rideterminato al valore del 6,5 per cento. Per l'anno 2012 l'onere a carico del Servizio sanitario nazionale per l'assistenza farmaceutica territoriale (...) è rideterminato nella misura del 13,1 per cento". Dal 2013, questo stesso tetto è ulteriormente abbassato all'11,5% "al netto degli importi corrisposti dal cittadino per l'acquisto di farmaci ad un prezzo diverso dal prezzo massimo di rimborso stabilito dall'AIFA".

- A decorrere dall'anno 2013, "gli eventuali importi derivanti dalla procedura di ripiano sono assegnati alle Regioni, per il 25%, in proporzione allo sforamento del tetto registrato nelle singole Regioni e, per il residuo 75%, in base alla quota di accesso delle singole Regioni al riparto della quota indistinta delle disponibilità finanziarie per il Servizio sanitario nazionale".

- Infine, "a decorrere dall'anno 2013 il tetto della spesa farmaceutica ospedaliera di cui all'articolo 5, comma 5, del decreto-legge 1o ottobre 2007, n. 159, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 novembre 2007, n. 222, è rideterminato nella misura del 3,2 per cento e si applicano le disposizioni dei commi da 5 a 10".

- Fondi Università -200 milioni. Dal 2013 il fondo per il finanziamento ordinario delle università sarà ridotto di 200 milioni. In particolare, si legge nel documento, al fine di "ottimizzare l'allocazione delle risorse" e "migliorare la qualità" delle attività formative dei dirigenti e dei funzionari pubblici garantendone l'eccellenza e l'interdisciplinarietà" sono individuate "idonee forme di coordinamento tra le scuole pubbliche di formazione, gli istituti di formazione e le altre strutture competenti ed è riformato il sistema di reclutamento e formazione dei dirigenti e dei funzionari pubblici anche mediante adeguati meccanismi di collegamento tra la formazione propedeutica all'ammissione ai concorsi e quella permanente".

- Fondi alle scuole non statali. Per le scuole non statali arrivano fondi per 200 milioni.

- Missioni di pace: -8,9 milioni. Il fondo per le missioni di pace è ridotto di 8,9 milioni già per quest'anno.

- Radio e Tv locali, contributi ridotti. Contributi a favore di radio e tv locali ridotti di 30 milioni a decorrere dal 2013.

- Polizia: servizi operativi per agenti under 32. I dipendenti delle forze di polizia di età inferiore a 32 anni, salvo casi eccezionali, devono essere utilizzati a servizi operativi. Nell'ambito della riduzione delle spese per il personale (articolo 14), "le strutture interessate dalla limitazione delle assunzioni previste dal comma 1 adottano le opportune misure per destinare a servizi effettivamente operativi un numero di unità di personale non inferiore a quello corrispondente alle minori assunzioni da esso derivanti".

- Liquidatori, incarico non oltre i 5 anni. I commissari liquidatori di enti pubblici potranno avere un incarico non superiore ai 3 anni, che potrà essere prorogato una sola volta per un periodo massimo di 2 anni, quindi per complessivi 5 anni.

- Riorganizzati Cnr, Infn e Ingv, cancellati altri istituti. Riorganizzati il Cnr, l'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Sono soppressi dall'entrata in vigore del decreto sulla spending review l'Istituto nazionale di ricerca metrologica, la Stazione zoologica Anton Dohrn, l'Istituto italiano di studi germanici e l'Istituto nazionale di alta matematica sono soppressi e i relativi organi statutari decadono. Sopresso anche l'Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale,l'Istituto nazionale di astrofisica e il Museo storico della fisica e centro di studi e ricerche "Enrico Fermi".

- Dimezzato fondo vittime uranio impoverito. Dimezzato il fondo per le vittime dell'uranio impoverito. "La dotazione del fondo (...) destinata alle provvidenze alle vittime dell'uranio impoverito - si legge nel testo - è ridotta dell'importo di 10 milioni di euro per l'anno 2012". In origine il fondo era superiore ai 21 milioni di euro, di cui 9 già erogati, su oltre 600 domande di risarcimento da parte dei familiari di militari e civili impegnati nelle missioni italiane ammalati o morti per gli effetti letali dell'uranio impoverito.

- "Strade sicure", 72,8 mln nel 2013. Per l'operazione "strade sicure" il dl sulla spending review autorizza la spesa di 72,8 milioni nel 2013.

- Autotrasporto: 200 mln nel 2013. Per il settore dell'autotrasporto, la bozza del dl sulla spending review destina 200 milioni per il 2013.

- Fondo Letta. Il fondo Letta, istituito con la finanziaria del 2010, subisce una riduzione di 39 milioni nel 2012 ma verrà incrementato di 700 milioni nel 2013.

(03 luglio 2012)
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Re: Spesa, sindacati infuriati: "Solo tagli"

Messaggioda franz il 04/07/2012, 7:39

Bocciatura dei sindacati: "Solo tagli"

Mi chiedo se si aspettassero per caso qualche assunzione nel pubblico impiego, per rilanciare l'occupazione. :?
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