annalu ha scritto:Iafran ha scritto:ranvit ha scritto:Uscire dal Parlamento?
Ma che bella idea! Un secolo fa ci ha dato il ventennio fascista!
Ma non siamo noi (anche con te) a rimproverare tutta la classe politica di opposizione di essere troppo morbida con quella dei
"masnadieri" o di essere del tutto assente nei momenti importanti?
Ci aspettiamo sempre che facesse qualcosa!
Finora cosa ha guadagnato il "politically correct"? Tante belle "risate" ("risate", è un eufemismo) da parte del "capo", che mostra sempre di più la sua "mascella"!
Mi spiace, Iafran, ma qui ha davvero ragione Ranvit: abbandonare il Parlamento significherebbe abbandonare la democrazia, e già una volta abbiamo visto a cosa questo può portare!
Certo, qui tutti rimproveriamo alle opposizioni di essere troppo morbide, ma nel senso che non sanno fare proposte concrete, e mostrano divisioni, ambiguità e tentennamenti. Cosa ben diversa dal "rimproverare" di combattere con metodi democratici.
La democrazia, mi pare, è proprio ciò che chiediamo alle opposizioni di difendere dall'assalto dei "masnadieri", e certo non si difende la democrazia, distruggendone noi i fondamenti principali,
in primis il Parlamento.
Certo, mantenere la democrazia è un
obiettivo minimale, per chi vorrebbe che il paese faccia progressi, ma meglio poco che niente: solo in un paese democratico che si può realizzare anche una società più giusta.
Annalù,Il Parlamento finora ha visto “i masnadieri” fare e disfare a proprio piacimento e soprattutto a difendere il loro “capo”, e ha visto gli oppositori … condizionati in qualche modo dai “masnadieri” nelle loro mansioni principali, che dovrebbero essere quelle di difendere le istituzioni, lo Stato, non certo il loro orticello
(questo non dovrebbe essere preso proprio in considerazione … non dovrebbe! Altrimenti, che passassero dall’altra parte!).
I nostri rappresentanti non ci sono riusciti prima in questo compito sostanziale, né risultano tuttora efficaci agli occhi dei loro elettori e del mondo a far rientrare tale squallida deriva “governativa” (
http://www.repubblica.it/politica/2011/ ... 66303/?rss "Italiani, ci dispiace per voi, Il Bel Paese mette tristezza").
Nella mia risposta a
ranvit (Tu guarda dalla finestra (non farti toccare, mi raccomando!) ... commenta e puoi fare a meno di riflettere ... per gli altri!) era sottinteso un invito a discutere l’articolo di Paolo Flores d'Arcais ("
L’opposizione lo lasci solo") e riprendevo che ci si limitava al solo commento, che, poi, è quello che viene più facile ed improvviso a tutti (me per primo).
Penso che le intenzioni dell’Autore
("abbandono delle aule Parlamentari") siano dirette a smuovere l’opposizione
(“Solo con un gesto simbolico eccezionale è pensabile che una parte del ceto politico possa sottrarsi, almeno “in articulo mortis”, alla complicità omissiva e corriva con un potere che ormai è ridotto solo e inequivocabilmente a un impasto di criminalità, corruzione, violenza ricattatoria, hybris di menzogna, fetida suburra. Senza questo gesto di rottura, che consenta di sventolare di nuovo a testa alta la bandiera della Costituzione, l’opposizione rischia di compiere il passo che ancora divide la mediocrità più ottusa dal tradimento!”) e ad invitarla a fare di più per dissociarsi totalmente (moralmente, fisicamente e politicamente) dalle azioni del nostro “premier” … anche con un’azione di “
extrema ratio”. L’invito non bisognerebbe scartarlo, ma raccoglierlo e agire nei modi più opportuni,
ben sapendo cosa ha provocato un’azione simile in precedenza.
“L’opposizione lo lasci solo” … alle sue responsabilità senza accettare compromessi o inciuci politici (ufficiali e non), agendo sempre per
farlo sentire come un corpo estraneo dannoso e parassita (un cancro, alla pari della mafia) delle Istituzioni dello Stato italiano! Prima
dell’extrema ratio ci sono tante altre soluzioni/dimostrazioni a livello parlamentare: presenza passiva, Governo-ombra, “esteriorità” visibili (colori di cravatte, foulard, etc. sull’esempio, ma con più intelligenza del cialtronesco "verde-leghista" e "azzurro-masnadiero". La maglietta “io non sono in vendita” dell’on. Bindi non ha insegnato niente?).
Ma l’isolamento politico, morale e fisico del "capo" deve essere lampante anche agli occhi degli “italianuzzi” suoi elettori, deve essere "terra terra" e dove se non
nei media più popolari? (La girata di spalle del presidente Prodi alle telecamere di Rete 4, è stata forse dimenticata?).
Nei programmi televisivi non si dovrebbero accettare confronti, rapporti, dialoghi, compresenze, proprio per dimostrare una differenza sostanziale, per sbugiardare un’anomalia politica contingente, frutto della collusione mafia-politica (non supposta ma reale, in relazioni alle sentenze giudiziarie, alle inchieste in atto e prescritte, alle confessioni dei pentiti e alle loro stesse ammissioni). Per marcare, insomma, l’osservanza indefessa delle regole (scritte e tacite) del sistema civile, tutto purché in aperta autonomia e distanza dall’operato del “capo” e dei suoi “bravi” (la raccolta delle firme proposta da Bersani per chiedere le dimissioni va nella giusta direzione).
Se all’estero notassero una netta differenziazione (che l’Italia è veramente
"un Paese diviso e contrapposto su tutto", nel Parlamento e nella vita comune) farebbero dei
distinguo e non un unico fascio dei nostri personaggi politici e degli italiani (loro sostenitori)!
In fin dei conti la nostra economia dipende tanto dall’attrazione e dalla stima che riusciamo a suscitare fuori dai confini.