pierodm ha scritto:Ooops, basta concederti un'unghia, e ti prendi tutto il braccio.
Per altro, avendomi con il tuo post precedente dato ragione, non capisco i tuoi guizzi salmonati per recuperaread ogni costo il tuo concetto debordante di "sviluppo".
Nessun problema. Mi hai concesso un unghia su un aspetto (quello del rapprto tra politica ed economia) e quindi ora possiamo tornare finalmente (.... forse ...) al tema dello sviluppo.
pierodm ha scritto:Probabilmente non ti rendi conto che stai facendo una battaglia nominalistica, dato che ti piace semplicemente chiamare "sviluppo" qualunque cosa sia vagamente positiva nel percorso di una società nel tempo e nello spazio.
Ma forse anche chi idolatra il concetto di lavoro fa altrettanto.
Vero o non vero, lo scopriamo solo discutendo. Hai qualche cosa in contrario?

pierodm ha scritto:Per esempio, l'equo canone.
Fin da subito si capiva che non sarebbe stato un intervento positivo, quasi un caso di scuola di dirigismo nefasto.
Ma negli anni immediatamente precedenti il "mercato libero" degli affitti aveva generato canoni medi assolutamente insostenibili, oltre a togliere dal mercato stesso dell'offerta un gran numero di case.
Nei primi anni '70, si passò dalla possibilità di poter perfino scegliere il quartiere, la strada, il piano, la tipologia di case da visitare, con cartelli "affittasi" ogni venti metri, ad un vero e proprio deserto: strade e interi quartieri dove non c'era più esposto un solo cartello.
Hai una idea del perché? Se la mia memoria non mi inganna parte di questa carenza era legata al tema del blocco degli affitti e degli sfatti e della impossibilità per chi (come privato) aveva dato un appartamento in affitto di poter aumentare il canone o rientrare il possesso del bene. Segno che già il mercato era profondamente vincolato da logiche errate ed illiberali. Lo stato invece di fare alloggi popolari (per cui esigeva nelle buste paga il contributo gescal) bloccava gli sfratti ai privati e bloccava gli aumenti degli affitti. La legge del 1978 ha poi rappresentato la morte definitiva del mercato dell'affitto. Vedi piero, io non ti affitto la mia macchina per un tempo illimitato se non sono sicuro di averla indietro quando mi serve e se posso, fra 3 anni, aumentarne l'affitto. Ricorda che in quegli anni l'inflazione galoppava. I governi del centro(-)sinistra svalutavano la lira ed accumulavano debito pubblico in modo allegro. Gli affitti non venivano adeguati (perché c'era una legge che li bloccava) e se uno voleva indietro la sua casa, perché voleva metterci il figlio che si era appena sposato o anche solo perché l'inquilino era moroso, non poteva.
La gente DEVE abitare e deve poter pagare un affitto commisurato ai propri guadagni (anche questo è "mercato")
Giustissimo e la gente (che affitta) deve riceve un affitto adeguato alle sue necessità e deve comunque essere in grado di rientrare in possesso del bene che ha affittato se lo vuole, nei termini contrattuali. E nei termini di contratto sta scritto che se uno non paga, deve essere sbattuto fuori.
Lo stato italiano, arretrato sul piano del welfare assistenziale, cosa faceva?
Non assistenza a chi aveva bisogno ma blocco degli sfratti e delgi affitti. Bella cazzata. Bel modo di uccidere il mercato.
Io quando mi sono trasferito all'estero ho trovato casa in affito in una settimana.
Ed il rapporto tra il costo dell'affitto ed il mio stipendio netto è migliorato nettamente.
Eppure sono "capitalisti schifosi e speculatori" anche li'. ...

O è l'Italia ad essere un caso speciale di "mercato drogato da stupide leggi fatte per porre una pezza alla incapacità della politica italiana"?
Franz