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Il dopo elezioni secondo Scalfari

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Il dopo elezioni secondo Scalfari

Messaggioda Robyn il 07/01/2018, 18:23

Il governo dopo lo scioglimento del parlamento deve sempre rimanere in carica per evitare vuoti di potere e finche non c'è un nuovo governo il vecchio governo rimane in carica per sbrigare gli affari correnti
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: Il dopo elezioni secondo Scalfari

Messaggioda flaviomob il 07/01/2018, 22:49

Il centrodestra potrebbe candidare Maroni a guidare il governo. In effetti è un politico percepito come molto più moderato e affidabile rispetto a Salvini e a Berlusconi stesso.

http://www.radiopopolare.it/2018/01/rob ... ni-meloni/


Maroni Premier?

di Luigi Ambrosio

Roberto Maroni presidente del Consiglio?

Il presidente della Regione Lombardia va verso la rinuncia alla ricandidatura.

Alla fine del vertice di Arcore tra gli alleati del centrodestra, in una nota, si è parlato di motivi personali.

In realtà, Maroni si sta preparando a fare il presidente del Consiglio nell’ipotesi, non remota, che il centrodestra vinca le elezioni politiche del 4 marzo.

A fare il candidato del centrodestra in Regione Lombardia andrebbe l’ex sindaco di Varese, Attilio Fontana.

Il nome di Maroni presidente del Consiglio rappresenterebbe la mediazione tra Berlusconi e Salvini data la loro competizione per la leadership del centrodestra. Maroni è leghista, ma non appartiene al giro stretto di Salvini ed è gradito a Berlusconi del quale è stato per due volte il ministro dell’Interno quando il capo di Forza Italia era Premier.

Maroni sarebbe l’elemento di equilibrio in una coalizione che non ha ancora trovato la soluzione definitiva al nodo delle candidature. Quante a Forza Italia, quante alla Lega e quante agli altri, Fratelli d’Italia e centristi? Su questo, Salvini si sente molto forte e fa pressioni su Berlusconi il quale ha risposto mettendo di nuovo il suo nome nel simbolo di Forza Italia.

Una coalizione di lotta interna e di Governo, che è rinata dopo l’estate e che non nasconde di ambire a vincere le elezioni con la maggioranza assoluta, quantomeno alla Camera.

Nel programma, la Flat Tax cara a Berlusconi e l’abolizione della legge Fornero, cavallo di battaglia di Salvini. Tra i nodi ancora da sciogliere, i nomi di chi entrerà a fare parte della componente centrista. Salvini non vuole nessuno che abbia fatto parte di maggioranze di centrosinistra

Aggiornato domenica 07 gennaio 2018 ore 20:49


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
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Re: Il dopo elezioni secondo Scalfari

Messaggioda ranvit il 08/01/2018, 8:40

Eccolo uno dei senza vergogna (ha fatto di tutto per combattere Renzi e ora fa finta di piangere per il ritorno di Berlusconi).
Ma che c......zzo! :oops: :oops: :oops:



https://rep.repubblica.it/pwa/commento/2018/01/07/news/_il_ritorno_del_presidente_imbonitore-186023957/?ref=RHPPTP-BH-I0-C12-P1-S1.4-T1

Il ritorno del presidente imbonitore
07 GENNAIO 2018
Il Cavaliere si presenta sempre uguale a se stesso, padre e padrone di una destra anomala che ha inventato dal nulla
DI MASSIMO GIANNINI

Lo scrive Edward Luce nel suo magnifico Tramonto del liberalismo occidentale, rilanciando la lezione di George Santayana: "Chi non ricorda il passato è destinato a ripeterlo". Nessuno lo sa meglio di noi italiani, che tra due mesi andremo a votare e ci ritroveremo sulla scheda il simbolo di Forza Italia in cui campeggia a caratteri cubitali un beffardo "Berlusconi Presidente". Come se il terribile Ventennio Azzurro non fosse mai finito, e ogni manipolazione formale o sostanziale delle regole fosse non solo possibile, ma del tutto naturale.

Come se l'estenuante stagione del revisionismo costituzionale "à la carte" non ci avesse traghettati dalle forzature super-maggioritarie di ieri alle storture iper-proporzionali di oggi. È l'Epifania del Cavaliere, che si ripresenta agli elettori sempre uguale a se stesso. Padre, padrone, padrino, patriarca di una destra anomala che ha inventato dal nulla nel '94, e che in fondo non è mai davvero cambiata. Allora era a-repubblicana, a-fascista, a-morale, unita dagli interessi molto più che dai valori, e da un anti-comunismo immaginario molto più che da un liberalismo identitario. Adesso, complice l'autolesionismo della sinistra e il dilettantismo dei Cinque Stelle, quella stessa destra appare a molti il "male minore". Persino ad Angela Merkel, che non ricorda più il cucù e oggi riabilita Berlusconi come un convinto "popolare europeo". Persino a Bill Emmott, che non ricorda più la celebre copertina dell'Economist e oggi considera Berlusconi "fit to lead Italy".

E persino a noi italiani, ormai disfatti da un inquietante cupio dissolvi. Dopo il collasso del 2011 il Pdl perse 6,4 milioni di voti alle elezioni del 2013.
Sono rimasti chiusi in frigorifero per cinque anni. E oggi che l'opa renziana sui moderati è fallita, quei voti si sciolgono e tornano dov'erano. Cioè nella "casa" del padre-padrone-padrino-patriarca, tra Arcore e dintorni. Non ci ricordiamo più il passato. Lo spread a 511, le 38 leggi ad personam, il ciclopico conflitto di interessi, Biagi e Santoro cacciati dalla Rai per editto bulgaro e "Ruby nipote di Mubarak" per volontà del Parlamento. Tutto è dimenticato, tutto è perdonato.

Per questo il Cavaliere si può ripresentare alle urne come "Presidente", ostentando uno scandaloso "me ne frego". Me ne frego del principio di legalità. Me ne frego della Severino (che lo rende incandidabile perché condannato in via definitiva per frode fiscale). Me ne frego del Rosatellum (che non prevede indicazione né elezione diretta di nessun candidato premier). Tutto questo accade in un clima di indifferenza, disarmata e disarmante. Indifferenza generale: quella di un popolo che sembra ancora una volta disposto a credere alle solite tele-vendite da Cetto Laqualunque (via l'Imu sulla casa, la tassa di circolazione, l'imposta di successione). Indifferenza particolare: quella di un'accozzaglia spuria, nella quale la Lega antieuropeista di Salvini si rassegna alla subalternità in cambio dello scalpo ideologico della Fornero, la fratellanza sovranista di Meloni si acquieta con una manciata di seggi, e la "quarta gamba" dei riciclati centristi si accontenta di uno strapuntino qualsiasi.

Chi fermerà questa Resistibile Armata? Il carrozzone di Grillo, comico spaventato guerriero che ha il terrore anche solo di pronunciare la parola "alleanze"? La coalizione di centrosinistra, dove dovrebbero convivere il "riformista" Renzi (che vuole abolire il canone Rai dopo averlo inserito in bolletta) e il "massimalista" Grasso (che vuole sopprimere le tasse universitarie senza dire dove trova il miliardo e mezzo di copertura), il diavolo di Bonino e Della Vedova (paladini laici del biotestamento e dello Ius soli) e l'acquasanta di Tabacci o Lorenzin (alfieri cattolici dell'obiezione di coscienza e dello Ius sanguinis)? Eccolo, il frutto avvelenato prima di una dissennata lotta fratricida, poi di una sciagurata legge elettorale: una "rissosa macchina da guerra", che purtroppo non basta per vincere, e meno che mai per governare. Anche questa, a ben vedere, un'altra maledetta reincarnazione del "passato che non passa".
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il dopo elezioni secondo Scalfari

Messaggioda pianogrande il 08/01/2018, 11:51

Berlusconi del 94!
Presente!

Popolo tra il furbo e il pigro e l’ignorante!
Presentissimo.

Perché le cose cambino non basta che il tempo passi.
Le cose non cambiano da sole.

Newton vale anche in politica.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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