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Soffiano venti di guerra sul PD.....

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Soffiano venti di guerra sul PD.....

Messaggioda mariok il 13/02/2017, 10:14

Ma come si fa a parlare di precarietà derivata dal jobs act?

Come se prima i posti di lavoro fossero tutti stabili.

Questa è la disgrazia di questo paese, la mancanza quasi totale di onestà intellettuale.

Le critiche sono sempre lecite ed utili, ma quando servono a migliorare, non solo a distruggere o peggio essere strumenti di battaglie personali di parte.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: Soffiano venti di guerra sul PD.....

Messaggioda trilogy il 13/02/2017, 11:33

Robyn ha scritto:Per il csx la fase convulsa della laicità spinta può considerarsi esaurita se si fà una legge condivisa sul fine vita.Il job act e la precarietà che ne è derivata è opera dei centristi che non rappresentano il lievito di un bel niente"no expedit"


Vai a parlare da "precarietà del job act" alle migliaia di giovani che prima lavoravano con il contratto cocopro e sono passati ad contratto a tempo indeterminato o a tutele crescenti grazie al job act.... ti inseguono con la chiave inglese.

L'estensione dei voucher? il 95% di quelli che oggi vengono pagati con i voucher per lavori di breve durata, prima erano pagati in contanti in nero a fine giornata.
sistema che faceva comodo a tutti:
Il sindacato e la sinistra si strappavano il capelli contro il lavoro nero, senza risolvere nulla.
Lo Stato incassava un po' di soldi con qualche multa, gl'imprenditori risparmiavano.
Ci sono soluzioni migliori per i lavori che durano da poche ore a qualche giorno? Presentiamole ed eliminiamo i voucher.

Il job act ha provato ad armonizzare l'Italia a quello che succede nel resto d'Europa, spostando l'attenzione dal posto di lavoro a vita, che nell'economia reale non è più sostenibile, cominciando ad introdurre un sistema più flessibile ma con garanzie universali. In sostanza spostando le tutele dal lavoratore al cittadino.
Altrimenti la tutela del posto di lavoro a vita di certe categorie presuppone che altri si facciano carico della flessibilità altrimenti il sistema nel suo complesso non funziona. E' quello che succede da anni in Italia con la complicità del sindacato e della sinistra.
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Re: Soffiano venti di guerra sul PD.....

Messaggioda Robyn il 13/02/2017, 11:49

Il job act non ha inciso per niente nella stabilizzazione quello che ha inciso sono gli incentivi ma gli incentivi sono misure estemporanee perche il costo del lavoro a tempo indeterminato più basso di quello flessibile deve essere una misura strutturale e non estemporanea realizzata con gli incentivi ed è per questo che bisogna agire sul cuneo fiscale.In merito ai voucher diciamo che è letteralmente da pazzi se per combattere il lavoro sommerso dei piccoli lavori si và a colpire il lavoro a tempo indeterminato part time e full time.Per realizzare la tutela dal posto fisso a quelo nel mercato del lavoro servono ammortizzatori e un'articoo 18 non eliminato ma per essere semplici nella spiegazione più leggere che conservi almeno i diritti basilari dello stato di diritto perche lo stato di diritto e la sua certezza non è una cosa che riguarda solo una parte dei cittadini ma anche i lavoratori
Ultima modifica di Robyn il 13/02/2017, 11:53, modificato 1 volta in totale.
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Re: Soffiano venti di guerra sul PD.....

Messaggioda ranvit il 13/02/2017, 11:51

Oh Signore!...............................................
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Soffiano venti di guerra sul PD.....

Messaggioda Robyn il 13/02/2017, 12:22

Oh mon dieu!
In merito allo scaricare la flessibilità se tu introduci due discipline differenti il mercato del lavoro da una parte finisci per irrigidirlo perche nessuno abbandona il vecchio contratto per andare con il job ct e questo ha l'effetto di scaricare la flessibilità sui giovani con le nuove norme del job act
Allora riepilogando le parti che vanno bene sono
Norme traducili in inglese ,estensione degli ammortizzatori alle piccole aziende.Parti che mancano sono merito legato ad una parte del reddito eliminazione scatti di anzianità.Infine non si possono fare tre anni di prova per avere l'indeterminato basta un'anno perche dal momento che il lavoro non è più a vita ha poco senso fare una prova di tre anni per l'indeterminato
Per le ragioni aziendali basta la Biagi fatta costare di più in modo da utilizzare queste formule solo se necessario e qui entra in gioco il cuneo fiscale.Per compensare il lavoratori della Biagi questi dovrebbero avere un reddito più alto magari sgravando l'Irpef.C'è poi il nodo pensioni per i rediti bassi.Affinche il contributivo non sia svantaggioso per i redditi bassi bisognerebbe fare in modo che a parità di costo del lavoro si abbiano contributi più alti
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Re: Soffiano venti di guerra sul PD.....

Messaggioda mariok il 13/02/2017, 13:33

Quando scalzò Letta dal governo, una motivazione c'era: quella dell'immobilismo in cui era impantanato il promesso processo di riforme e che era l'unica giustificazione di un governo "di larghe intese".

Era quindi necessario dare un'accelerazione a tale processo, che effettivamente c'è stata anche se in buona parte, con il referendum, finita male.

Ma oggi, quale sarebbe il motivo di un suo ritorno al governo? Qual è la proposta politica in base alla quale rivendicare un ritorno alla guida del paese?

Onestamente non c'è e rischia di lasciar solo lo spazio alle ambizioni personali, che pure servono, ma se finalizzate a chiari obbiettivi nell'interesse del paese.

FENOMENOLOGIA DELL’EX PRE MIER

La voglia di rilancio e la proposta che ancora non c’è
Renzi e il suo destino politico
di Gian Antonio Stella

«Se perdo c’è la vita, fuori, ed è fantastica! Vorrei gridarlo a tutti i politici: uscite dal Palazzo, godetevi la vita!». Quattro anni dopo aver sventolato quel proclama alle primarie del centrosinistra perse al ballottaggio con Pier Luigi Bersani, Matteo Renzi pare non avere alcuna voglia di cogliere quella (apparentemente) agognata opportunità. Anzi. Ha perso male, quindi rilancia.

Ma «come» rilanciare? Coltivando l’anima del giocatore d’azzardo pareva ieri che fosse deciso a tagliar corto per andare prima possibile al congresso a far la conta dei propri fedelissimi e fare i conti con gli avversari interni. Avversari peraltro uniti nell’ostilità e nel rancore contro l’aspirante asfaltatore asfaltato ma divisi su tutto il resto non meno dei nostri anarchici che un secolo fa a Paterson, nel New Jersey, arrivarono ad avere una dozzina di giornali portatori ciascuno della propria verità: «L’Agitazione», «Agitatevi per il Socialismo Anarchico», «Agitiamoci per il Socialismo»…

Non è detto però che vada così. Allo scontro. All’ultimo istante l’ex premier potrebbe cambiare strategia per imboccare un’altra «#svolta». Certo, la scelta non è facile. Lo sbocco di una accelerazione sulla conta congressuale, da più parti sconsigliata al segretario dopo la botta del referendum perso il 4 dicembre, non è chiaro
Stando a sondaggi riservati il leader attuale del partito sembrerebbe oggi poter vincere largo, tra il 65 e il 70 per cento, contro ogni contendente. Oggi, però. E solo sulla carta. Perché ogni giorno che passa fa emergere nuovi dubbi, distinguo, insofferenze. E nel cozzo di una contesa vera, la storia insegna, può succedere di tutto…
Perfino fedelissimi come Ermete Realacci, che su linkiesta.it si sono spinti a canzonare il titolo dell’Unità sulla fiducia alla Camera a Gentiloni («Finalmente il Pd non si spacca») scrivendo d’un «trionfo dell’onanismo», spiegano che sì, va bene «l’assunzione piena e coraggiosa di responsabilità per la sconfitta della riforma costituzionale» ma senza una riflessione sugli errori (dall’ambiente alla lotta alle diseguaglianze) «rischia di essere troppo e troppo poco» e «non è da qui che può ripartire una rinnovata proposta politica al Paese». Men che meno da una «nuova» segreteria renziana al posto dell’attuale renzianamente imbastita a fine 2013 con la prima riunione alle 7 di mattina («ci diamo questa linea: le segreterie si fanno dalle 7.30 alle 9») ma poi abbandonata nel dimenticatoio tanto che «l’ultima è del luglio 2015, un anno e mezzo fa».
Il punto, spiegano gli amici, è che dopo essersi sentito così forte da lanciare sfide spavalde (si ricordi il discorso agli ambasciatori: «La mia tesi molto arrogante è che siamo in presenza di una stagione di riforme inedita nella storia del Paese») Matteo Renzi ha patito nel profondo lo sfilacciamento d’un consenso enorme. Sfilacciamento che addossa, a ragione o a torto, al quotidiano logorio delle sue svelte promesse elettorali. Ed è assillato dal timore di fare, per dirla alla veneta, la fine del «bovoeto». La lumachina che va lasciata nell’acqua fredda finché si rilassa e esce dal guscio per accorgersi del fuoco acceso sotto quando ormai è bollita.
Da lì la tentazione sullo sfondo: meglio giocarsi tutto subito. Oggi. In direzione. Per poi giocarsela al congresso e infine alle elezioni il più possibile anticipate. Nella speranza di riuscire là, nella gara in campo aperto e senza la «scomodità» dei contestatori interni (ammesso restino) a recuperare quella trasversalità che agli esordi gli procurò slanci di fervore inimmaginabili. Uno per tutti, quello d’un berlusconiano come Carlo Rossella: «Renzi? Oh, beh, personaggio formidabile: un magnifico incrocio tra Pico della Mirandola e Niccolò Machiavelli». Tempi passati…
Ma anche ammesso che l’ammaccato giovane leader, forzando, spezzi una volta per tutte le catene della minoranza cui attribuisce buona parte dei suoi recenti rovesci, non rischierà di dare consapevolmente o no il «morso dello scorpione» (il copyright è di Giuliano Ferrara quando parlava di Massimo D’Alema) al «suo» secondo presidente del Consiglio? Ma soprattutto: quale sarebbe la proposta nuova intorno alla quale pensa di poter recuperare i consensi via via perduti? Rottamata la rottamazione, cosa intende proporre agli italiani delusi che in troppi lo hanno voluto castigare?
Certo, la storia delle democrazie racconta di rimonte straordinarie. Di uomini sconfitti che parevano finiti e al contrario sono riusciti a recuperare. Si pensi a François Mitterrand che prese l’Eliseo per restarci due mandati dopo essere stato battuto per ben due volte prima da Charles De Gaulle e poi da Valéry Giscard d’Estaing. O a Richard Nixon che vinse le presidenziali americane del ‘68 e del ‘72 dopo aver perso non solo la sfida con John Kennedy nel 1960 ma addirittura le elezioni per il governatore della California del 1962.
Ci vollero anni, però. E come loro (lasciamo stare la «lunga marcia» di Mao: altra faccenda) hanno saputo riprendersi da sconfitte pesanti, da noi, Amintore Fanfani, Silvio Berlusconi e altri. Lo stesso ex-Cavaliere però parlò di una «lunga marcia nel deserto». E aveva dalla sua un partito compatto che lo seguiva come una specie di messia azzurro, larghi mezzi finanziari, le televisioni. Riuscirebbe Matteo Renzi a vincere la sua sfida assai più complicata in un sistema tripolare e senza una legge elettorale amica? Auguri.
Sarebbe bene, però, che non dimenticasse il match per il titolo tra l’immenso Primo Carnera e Max Baer. Il gigante friulano andò al tappeto undici volte, prima di arrendersi. Max lo buttava giù e lui subito, roso dall’orgoglio, si tirava su e partiva a testa bassa per finire di nuovo abbattuto. Eroico, ma perse. Chissà, se si fosse fermato a riprendere fiato e lucidità…
12 febbraio 2017 (modifica il 12 febbraio 2017 | 22:51)
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Re: Soffiano venti di guerra sul PD.....

Messaggioda Robyn il 14/02/2017, 10:48

In relazione al job act non dobbiamo fare l'errore dei tedeschi che per vie traverse hanno ridotto i redditi dei lavoratori.In Germania la riforma Harzt ha eliminato il primo livello di contrattazione che garantiva l'adeguamento dei redditi all'inflazione lasciando solo quella decentrata e questo ha determinato il surplus facendo sforare il six pack alla germania,in Italia è il contratto a protezioni crescenti che si può prestare a questo.Il degrado del mercato del lavoro inizia con berlusconi quando toglie il lucchetto alla formule della biagi messo da Prodi e addirittura le offre propagandisticamente come un prodotto commerciale in TV sorridendo ottimisticamente alle aziende,la flessibilità della biagi meno costosa del lavoro stabile.Questa è stata una scelta a dire poco <folle>.Se non c'è il lucchetto la biagi deve costare di più per fare in modo da essere utilizzata solo se necessario tranne qualche formula che và tipizzata per i piccoli lavori occasionali ad ex i voucher riportati all'origine per evitare che tallonino il lavoro standart
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Re: Soffiano venti di guerra sul PD.....

Messaggioda cielo 70 il 15/02/2017, 8:49

La cosa grave non sono solo l'aumento dei lavori a chiamata ma anche quello di aver tolto un istituto come il reintegro nei licenziamenti arbitrari. Non c'era riuscito neanche Berlusconi.
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Re: Soffiano venti di guerra sul PD.....

Messaggioda trilogy il 15/02/2017, 10:57

Veltroni: «L’idea di dividersi è un incubo. Ma il Pd di Renzi si apra»
L’ex segretario: la sinistra colga la sfida del mondo nuovo o è crisi irreversibile.
«Vent’anni fa la sinistra governava in tutto l’Occidente; oggi è ai margini, sbandata»

di Aldo Cazzullo

Veltroni, il partito che Prodi e lei avete fondato sta per finire.
«Temo che la sinistra italiana stia facendo due errori in cui è incorsa più volte nella sua storia. Il primo: non capire l’apertura di una fase storica del tutto inedita per le conseguenze che ha sugli assetti sociali, sugli stati d’animo, sulle forme di sapere e di comunicare».

Che c’entra con la scissione del Pd?
«C’entra. È in corso una rivoluzione paragonabile a quella industriale. Allora si fondarono le città, si formarono le classi sociali. Oggi assistiamo a una rivoluzione tecnologica affascinante, seducente, ma che non genera lavoro; lo distrugge. Scompone le classi sociali. Riscrive l’esistenza umana sotto il segno della precarietà permanente. Un mondo nuovo, che la sinistra stenta a leggere, a capire nella sua inevitabile ambiguità. Torna ad avere atteggiamenti o catastrofici o zuzzurelloni».

Lo zuzzurellone sarebbe Renzi?
«Ma no. Mi riferisco a un errore di interpretazione del reale tipico dei momenti drammatici. Se la sinistra non accetterà la sfida del mondo nuovo, entrerà in una crisi irreversibile»..........

Articolo completo:

fonte: http://www.corriere.it/politica/17_febb ... 5014.shtml
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Re: Soffiano venti di guerra sul PD.....

Messaggioda pianogrande il 15/02/2017, 11:16

Un partito è un partito e non una associazione culturale.
E' una macchina che deve funzionare; operare, governare, portare a casa risultati...
Può aprirsi fino a un certo punto.

Come la sinistra debba adeguarsi ai tempi che cambiano è un altro discorso e non va infilato nei problemi organizzativi, di leadership etc.

E' come confondere un editoriale; un articolo di fondo, con uno di cronaca.

Veltroni non è un operativo.
Su quel fronte ha ormai dato quello che poteva (abbiamo dato anche noi).
Mica ci vorrà rifilare un altro lingotto.

Ognuno ha il suo ruolo e Renzi è nel pieno di una guerra.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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