ranvit ha scritto:In Italia non c'è lavoro:
1) non perchè il jobs act non funziona! Ma perchè il "combinato disposto" (

) di tasse, burocrazia, etc sono totalmente l'opposto di cio' che servirebbe!
Solo un dato: ma chi è quel santo che investirebbe i propri soldi con un carico fiscale/retributivo del 64%?
2) E perchè i consumi sono molto scarsi "grazie" alla grave situazione economica figlia di decenni e decenni di fallimenti delle politiche di modernizzazione del Paese ad opera di una cosiddetta sinistra parolaia ed inconcludente obnubilata dalla ricerca del sesso degli angeli, da una destra cialtrona e coatta incapace di fare riforme liberali anche quando ha avuto una schiacciante maggioranza in Parlamento, e dulcis in fundo di un M5S voglioso solo di fare "ammuina" senza avere alcuna voglia di governare (incredibile il NO al Referendum/Italicum che avrebbe spalancato loro le porte del Governo del Paese).
Ma per piacere!
1)
VERO.
Il Jobs act resta una boiata,ma finchè non si mette mano ad un cuneo fiscale che definire infame è ancora poco,nessuna legge per quanto buona potrà fare il miracolo.
Come si fa anche solo a pensare di andare a tassare il lavoro io davvero non me ne capacito.
Uno crea lavoro,cioè reddito che andrà ad alimentare il mercato quindi il gettito Irpef, e gli chiedi una tassa ?
Ma roba da matti,ma non si capisce che il cuneo (e l'Iva) comprimono i consumi e deprimono il mercato ?
Il cuneo fiscale andrebbe eliminato del tutto ma già una riduzione andrebbe bene,e qualsiasi contromisura compensativa sull' Irpef non cancellerebbe gli enormi effetti positivi che la scelta determinerebbe.
2) Quasi vero.
Vero che la sinistra (politica) è stata solo parolaia ma la sua colpa peggiore è l'essersi resa complice a volte attiva a volte silente di tutti i dispositivi che negli ultimi decenni hanno portato precarietà e incertezza di reddito.
Guarda caso i consumi hanno cominciato ad abbassarsi mano a mano che sono arrivate leggi che con la scusa della competitività hanno abbattuto tutele e diritti.
Leggi come la Biagi e la Bolkestein non hanno tenuto in considerazione il fatto che la precarietà non fa rima con professionismo ma con dilettantismo.
E del fatto che lavoratori e consumatori sono la stessa cosa e che se i primi non hanno certezza di reddito e di diritti,nolto semplicemente non consumano.
E se calano contemporaneamete i consumi e la produttività come ci si può aspettare che aumentino gli investimenti ?
E il Jobs act va nella stessa direzione.
La precarietà e il dilettantismo sono il contrario della competitività,ci vuole davvero tanto a capirlo ?
Non è un caso che l'unica azienda italiana che funziona è Luxottica,l'unica che tratta come si deve i propri dipendenti dando vere e concrete CERTEZZE di reddito e di diritti.
Chissa perchè.....
Esiste un solo modo per invertire la tendenza:
Prima di tutto eliminare o abbattere tutti i dispositivi recessivi per definizione,cioè il cuneo fiscale e l'Iva e compensare con un aumento dell'Irpef (non è possibile che gli scaglioni si fermino a 75mila........dovrebbero proseguire fino a 100 200 500 e ancora più su).
Poi abolire tutti i dispositivi precarizzanti,il Jobs act per cominciare,ma poi anche la Biagi,i dispositivi di attuazione della Bolkestein e tutti i loro successivi consimili,e infine rifiutare il TTIP (ma a quello forse ci pensa Trump,speriamo)
Ridare diritti e certezze ai lavoratori,in modo che si trasformino in fiduciosi consumatori;non esiste alternativa.
La vera colpa della sinistra sulla questione economica non sono state le pur vere parole al vento o le inconcludenze,ma è il non avere capito questa banalissima ovvietà.