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Terremoto

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Terremoto

Messaggioda trilogy il 03/11/2016, 12:16

Per dimensioni è decisamente un fenomeno impressionante. In pratica un pezzo delle Marche si è spostato verso est di 40 cm. e un pezzo dell'Umbria verso ovest di 30 cm

...Le elaborazioni effettuate dal CNR-IREA utilizzando la tecnica dell’interferometria radar differenziale hanno rilevato, in tutta la sua estensione (circa 1100 chilometri quadrati), il campo di deformazione originato dal terremoto. Anche se quello percepibile dai satelliti è di 600 come dicevamo all'inizio.

In particolare, combinando le mappe di deformazione ottenute dalle immagini Sentinel 1 ascendenti e discendenti è stato possibile stimare gli spostamenti sia verticali, sia nella direzione est-ovest. Due i grossi lobi di deformazione orizzontale, uno con uno spostamento verso est nell’area di Montegallo (con un massimo di circa 40 centimetri), l’altro con spostamenti verso ovest nell’area di Norcia (con un massimo spostamento di circa 30 centimetri). Si evidenziano anche significative deformazioni verticali già emerse dalle prime analisi dei dati Sentinel 1, e da una deformazione verticale in sollevamento di circa 12 centimetri sempre nell’area di Norcia. Fra l’altro, gli effetti relativi all’area di Norcia erano già in parte emersi dall’analisi effettuata utilizzando congiuntamente i primi dati Sentinel-1 e quelli della costellazione italiana Cosm-SkyMed (operante in banda X) e sviluppata dall'Agenzia Spaziale Italiana in cooperazione con il Ministero della Difesa.

http://www.repubblica.it/scienze/2016/1 ... ef=HREC1-4
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Re: Terremoto

Messaggioda flaviomob il 05/11/2016, 14:56

Boeri: Quei paesi schiacciati dai tetti
di Giuseppe Frangi 03 novembre 2016

L’architetto è stato ad Amatrice. «Basta vedere quelle falde quasi intatte per terra per capire cosa non è funzionato». E suggerisce: «I boschi sono la risorsa su cui puntare, non solo per restituire le case ma anche per immaginare una nuova filiera produttiva. Proprio come in Friuli»

«Ieri, con gli architetti del mio studio e gli imprenditori della filiera friulana del legno, ero ad Amatrice. E di questa tragedia, mi hanno colpito i tetti». Sono note di viaggio di Stefano Boeri, pubblicate sulla sua pagina Facebook. L’architetto è stato nell’epicentro del terremoto del 24 agosto per impostare un progetto che verrà presentato a breve dal Corriere della Sera e da La7. Il suo punto di vista è molto interessante, ovviamente per le competenze che ha. Ma non solo per quelle.

Perché le hanno fatto tanta impressione i tetti di Amatrice?
Basta vedere il corso principale di Amatrice che non esiste più, perché è stato cancellato, sepolto dalle valanghe di macerie. Sono macerie speciali, con tetto sopra. Quei tetti con i cordoli in cemento armato erano stati realizzati 15, 20 anni fa pensando di dare solidità agli edifici. In realtà si trattava di tetti pesanti che hanno resistito alle scosse, e quindi li vedi spesso quasi integri, ma con il loro peso hanno polverizzato le pareti di pietra e malta e schiacciato le case in pietra e cemento. E naturalmente, quel che è peggio, i loro abitanti. I tetti per terra. Ecco il paradosso crudele che spiega, meglio di molte altre immagini, la tragedia di Amatrice e di molti altri centri avvolti e stravolti dal cratere di un mostro.

Questo cosa insegna in vista della ricostruzione?
Che in queste zone bisogna cambiare filosofia nella costruzione delle case. C’è un dato che unisce gran parte dei territori italiani più esposti al rischio sismico: sono territori in gran parte sulla dorsale appenninica con grande ricchezza di boschi. Attorno ad Amatrice ad esempio ci sono boschi ricchissimi di querce, faggi e castagne: il legno può essere l’elemento base per una ricostruzione. Ha caratteristiche di elasticità, di leggerezza, è adatto sia in caso di ristrutturazioni (per le solette dei pavimenti, o per i tetti ad esempio) sia in caso di nuovi edifici. Ed è anche veloce, specie nei casi di montaggio di prefabbricati. Oltretutto è materiale in loco, il che comporta un altro vantaggio.

Quale?
Quello di mandare a rendita una risorsa del luogo. Attorno al legno può nascere una nuova filiera, com’è accaduto ad esempio in Friuli. Ci vogliono tante competenze, a partire da quelle che riguardano il taglio dei boschi, che oltretutto va a vantaggio della buona salute dei boschi stessi. In zona esistono già competenze utili, come quelli della filiera del mobile nelle Marche. Si tratta di investire e di creare così anche nuove opportunità di lavoro, sul modello del Friuli.

Per questo ha portato con lei i rappresentanti della filiera friulana del legno?
Sì, con loro faremo gli interventi che stiamo studiando con i fondi raccolti dal Corriere e da La7. Ma il Friuli è stato un modello anche da questo punto di vista. Ricordo che le priorità fissate con molta chiarezza dal commissario unico Zamberletti erano queste: prima i luoghi del lavoro, poi le case, infine le chiese. Il lavoro è il segreto per garantire una ripresa di vita in queste zone. E il legno può essere un’opportunità su cui puntare.

Ricostruire puntando sul legno vuol dire però costruire staccandosi dall’immagine che questi borghi hanno sempre avuto...
​Certamente in Friuli hanno preferito attenersi alla regola del ricostruire tutto dov’era e com’era. Nel caso di tanti centri colpiti dai terremoti di questi mesi si può pensare invece a una progettazione più innovativa, che sia coerente e rispettosa del contesto ma che sia anche coraggiosa. È una scelta che suggerisce anche nuovi modelli di sviluppo per queste zone.

http://www.vita.it/it/article/2016/11/0 ... ti/141447/


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Re: Terremoto

Messaggioda pianogrande il 05/11/2016, 16:09

Ogni proposta è interessante ma esistono i criteri antisismici validi anche senza andare a tagliare i boschi (qualche dubbio sulla loro "salute" Boeri me lo concederà) e senza stravolgere le caratteristiche locali.

Rimango dell'opinione contraria alla ricostruzione di stato.

Dare risorse alla gente del posto e, ovviamente, tenere i lavori sotto controllo con presentazione progetti, licenze edilizie e rispetto di precise prescrizioni.

Le case non sono tutte uguali e non lo sono mai state.

C'è la calligrafia della famiglia.
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Re: Terremoto

Messaggioda trilogy il 05/11/2016, 19:58

Quando san francisco fu distrutta dal terremoto nel 1906 la città era praticamente in legno. Ci vollero giorni per spegnere gli incendi provocati dal terremoto.
http://www.focus.it/cultura/storia/il-g ... 10-anni-fa
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Re: Terremoto

Messaggioda flaviomob il 05/11/2016, 22:59

Oggi esistono trattamenti ignifughi per le costruzioni in legno. Immagino che ai tempi si utilizzassero i camini e le stufe per il riscaldamento, con tecnologie e sistemi di sicurezza obsoleti per i nostri tempi (ovviamente).


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Re: Terremoto

Messaggioda trilogy il 06/11/2016, 13:10

Indubbiamente si sono fatti grandi progressi nell'uso del legno. Quello lamellare in certi casi ha caratteristiche migliori del cemento armato. La vedo però come scelta difficilmente percorribile quella di ricostruire i borghi dell'appennino in legno. Mentre potrebbe essere una buona soluzione per le case di campagna.
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Re: Terremoto

Messaggioda Robyn il 06/11/2016, 13:34

Gli interni,pavimenti,scale,tetto si possono fare in legno antincendio perche sono elastici,leggeri e resistenti.La cosa è differente per gli esterni che vanno fatti in pietre naturalmente antisismici perche si tratta di paesi medioevali che hanno un loro fascino ed in cui c'è una cultura e un vivere che non possono essere cancellati
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: Terremoto

Messaggioda trilogy il 06/11/2016, 16:25

Questo ha fatto da solo...
http://m.corriereadriatico.it/attualita ... 62351.html

Il problema di queste "soluzioni" è che non puoi fare gli scarichi e allacci fissi, altrimenti è una casa a tutti gli effetti.
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Re: Terremoto

Messaggioda mauri il 06/11/2016, 23:53

trilogy ha scritto:Questo ha fatto da solo...
http://m.corriereadriatico.it/attualita ... 62351.html

Il problema di queste "soluzioni" è che non puoi fare gli scarichi e allacci fissi, altrimenti è una casa a tutti gli effetti.


una soluzione efficacie ed economica rispetto alla ricostruzione, leggevo che il problema dei crolli era causato anche dai muri non legati tra di loro, si sono aperti come un castello di carte
ciao mauri
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Re: Terremoto

Messaggioda pianogrande il 07/11/2016, 3:19

mauri ha scritto:
trilogy ha scritto:Questo ha fatto da solo...
http://m.corriereadriatico.it/attualita ... 62351.html

Il problema di queste "soluzioni" è che non puoi fare gli scarichi e allacci fissi, altrimenti è una casa a tutti gli effetti.


una soluzione efficacie ed economica rispetto alla ricostruzione, leggevo che il problema dei crolli era causato anche dai muri non legati tra di loro, si sono aperti come un castello di carte
ciao mauri


E qui andiamo sui criteri anti sismici.
Questi possono benissimo essere applicati alle case in muratura senza bisogno di fare case che snaturano il luogo e la sua cultura.

Si possono fare male anche le case di legno così come (Boeri mi perdoni) si possono tagliare i boschi compromettendo anche definitivamente la loro "salute".

Li vedo i tagli dei boschi dalle mie parti.

Si formano solchi e smottamenti dovuti all'acqua che scorre liberamente e lì il terreno diventa sterile e l'erosione continua.

Le Marche sono piene di "calanchi" e questi sono normalmente dovuti alla mancanza di vegetazione che tenga fermo il terreno.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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