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paura di cambiare? o è anche altro

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PosSIbile?

Messaggioda flaviomob il 03/11/2016, 0:43

Con la Renzi-Boschi, Sicilia senza senatori. Riforma scritta coi piedi
02 novembre 2016

La denuncia del Comitato per il No di Palermo e di due senatori dell’Altra Europa: i deputati dell’Ars sono incompatibili con la riforma costituzionale

di Francesco Ruggeri

Che sia scritta coi piedi, lo hanno detto in molti: a guidare i sedicenti nuovi padri costituenti è stata solo la foga di attuare le disposizione della Jp Morgan per addomesticare una costituzione troppo legata a una stagione di rivendicazioni dei lavoratori. Ma, anche dal punto di vista formale, la riforma costituzionale, la Renzi Boschi su cui ci pronunceremo il 4 dicembre, ha delle pecche piuttosto gravi, come ha dimostrato il comitato del No di Palermo ripreso anche da Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino, senatori dell’AltraEuropa/Sinistra italiana: «L’ultima denuncia del Comitato per il NO palermitano lascia davvero basiti: l’illustre riformatrice Boschi non si è infatti accorta che – secondo lo Statuto della Regione siciliana attualmente in vigore – chi è eletto deputato regionale non può ricoprire anche le cariche di senatore o deputato nazionale o deputato europeo.

Come messo in evidenza dal Comitato per il NO di Palermo, l’art. 3, comma 7 dello Statuto della Regione Sicilia prevede espressamente che: “L’ufficio di Deputato regionale è incompatibile con quello di membro di una delle Camere, di un Consiglio regionale ovvero del Parlamento europeo”, mentre l’art. 57 della riforma Boschi prevede che i senatori siano nominati tra i consiglieri regionali (deputati regionali nel caso della Sicilia).

E lo stesso problema riguarda anche la regione Sardegna».

«Alla faccia della rappresentanza territoriale, che dovrebbe essere il criterio con cui si compone il nuovo Senato, la Sicilia rischia di essere rappresentata da un solo senatore, scelto tra i sindaci. Perché, se i deputati regionali scelti per entrare nel nuovo Senato si dimettessero per assumere la carica di Senatore, finirebbe il loro mandato di rappresentanza territoriale», spiegano i senatori.

Questa è solo una ragione in più per respingere al mittente questa sgrammaticata riforma.

Tutto ciò mentre il premier scorazza tra i tg e gli spazi televisivi in barba alle norme sulla par condicio. «Pretendere la parità in campagna elettorale non è solo la rivendicazione di un diritto ma la denuncia di una prepotenza. C’è un ultra-presenza di Renzi in tutte le occasioni e tanti organi mediatici si incaricano di amplificare ciò che non avrebbe bisogno di essere amplificato. Questo è uso spropositato del potere», ha detto il vice presidente del Comitato per il No Alfiero Grandi nel corso di una conferenza stampa in cui il comitato ha presentato i primi risultati dell’osservatorio messo in campo per il monitoraggio del rispetto della par condicio in tv. Tali dati, sottolinea il Comitato per il No, sono analizzati sulla base delle edizioni serale dei principali Tg e sono più immediati di quelli che, ogni due settimane, diffonde l’Agcom. Per la raccolta di dati il Comitato per il No fa riferimento ad una serie di fonti, a partire dalle rilevazioni di Media Monitor. «Esiste un sostanziale equilibrio negli spazi dedicati al Sì e al No ma al suo interno è il Si ad avere maggiore spazio come tempo di parola» anche per la formazione del fronte del No, spiega l’ex presidente della Rai Roberto Zaccaria rilevando, inoltre, come il Sì in tv «sia concentrato in pochissimi soggetti, Renzi, Guerini e per un certo periodo Boschi». E, aggiunge, «il governo è super presente anche quando non si parla di referendum. Nella settimana 17-23 ottobre la presenza del premier e del governo arriva al 60% e Renzi e il governo sono i principali testimonial per il Sì. E mi dispiace che la Rai sia all’avanguardia in questo trend». Alla conferenza hanno preso parte anche Vincenzo Vita e Alessandro Pace che sull’ipotesi di un rinvio della data si dice contrario e sottolinea: «si possono benissimo creare seggi vicino agli alloggi degli sfollati. Si guardi al voto all’estero, che è fuori controllo».

http://popoffquotidiano.it/2016/11/02/c ... coi-piedi/


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Re: paura di cambiare? o è anche altro

Messaggioda Giovigbe il 03/11/2016, 10:50

flaviomob ha scritto:E' stato Renzi a sostenere che si sarebbe autorottamato in caso di NO. Chi è causa del suo mal...

Intanto i 5S sono davanti al PD nei sondaggi di La7. Insomma, anche se vince il Sì, il regalo è tutto per loro. In quel caso Renzi, colto da delirio di onnipotenza, cercherà di andare al voto anticipato e otterrà lo stesso risultato che ha già avuto a Roma e Torino. Geniale!



Ma a casa quando??

Renzi è peggio di Berlusconi.
Con Berlusconi l'avversario era chiaramente identificabile. Renzi fa la stessa politica ma si ammanta da riformatore.

Una riforma non è buona in se stessa. Basta co sto mantra che il nuovo è meglio. non è una verità valida sempre.
Basta dire che chi non vuole le riforme vuole conservare chissa quali privilegi. NO. Magari vuole solo poter scegliere i propri rappresentanti.

Ma i sostenitori di Renzi si rendono conto che non ha fatto nulla (anzi!!!! peggio del berlusca) contro evasione e corruzione. Dovè questo nuovo tanto millantato???
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Re: paura di cambiare? o è anche altro

Messaggioda pianogrande il 03/11/2016, 11:30

Non mi sembra sia mai stato detto su questo forum che il nuovo è meglio per definizione.

Vorrei anche ricordare che questo thread è partito con una surreale/contraddittoria attribuzione della paura di cambiare ai sostenitori del sì con tanto di accusa di stare bene nell'attuale situazione.

Ormai direi che gli slogan si sovrappongono visto che la delegittimazione è l'arma preferita in questa propaganda sfogatoio di tutti i malesseri.

E' proprio, infatti, nella propaganda del no che si usa a badilate il concetto che il vecchio è meglio per definizione.
Foto di padri costituenti confrontate con quelle dei politici attuali ce n'è per tutti i gusti e per tutte le età.

Ma ormai il livello è talmente degradato e la propaganda strillata così diffusa che si finisce anche per scambiarsi lo stesso tipo di accuse e rimproverarsi lo stesso tipo di lacune intellettuali.

Spero che, nella confusione, chi entrerà nella cabina si ricordi cosa aveva deciso di votare.
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Re: paura di cambiare? o è anche altro

Messaggioda Giovigbe il 03/11/2016, 13:44

pianogrande ha scritto:......................E' proprio, infatti, nella propaganda del no che si usa a badilate il concetto che il vecchio è meglio per definizione..................

Spero che, nella confusione, chi entrerà nella cabina si ricordi cosa aveva deciso di votare.



Non ho mai letto in questo forium che il vecchio è buono per definizione .....tutto si può migliorare ....ma non necessariamente il nuovo migliora ....e questa riforma ne è un esempio.

IO, del mio NO, me ne ricorderò certamente ....tranquillo
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Re: paura di cambiare? o è anche altro

Messaggioda flaviomob il 03/11/2016, 15:16

Se il nuovo che avanza è il "vuoto incartato", vecchio è bello.

Com'è poi che i giovani votano NO e gli anziani SI'?


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Re: paura di cambiare? o è anche altro

Messaggioda pianogrande il 03/11/2016, 17:31

flaviomob ha scritto:Se il nuovo che avanza è il "vuoto incartato", vecchio è bello.

Com'è poi che i giovani votano NO e gli anziani SI'?


I giovani sono stati viziati dagli anziani e ora fanno i rivoluzionari sempre a spese degli anziani che fanno la figura dei conservatori per poter continuare a mantenerli.
Ripeto poi che i rivoluzionari del no che cercano di far passare da conservatori i sostenitori di una riforma sono davvero patetici.
Insomma, in questa campagna referendaria la confusione regna sovrana.
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Re: paura di cambiare? o è anche altro

Messaggioda mariok il 03/11/2016, 18:42

Oltre alla confusione a me sembra che ci sia anche una voluta drammatizzazione.

E' vero che il la lo ha dato renzi con la sua sparata iniziale sulle sue dimissioni in caso di sconfitta. Ma anche gli altri non chiedevano di meglio, considerato il vuoto pneumatico dei temi che sono capaci di portare avanti.

Bersani, Brunetta, Berlusconi, De Mita, di che cosa sarebbero capaci di parlare se non di fantomatiche derive autoritarie e di "uomo solo al comando".

Quando poi sono addirittura Grillo ed i suoi lacchè ad agitare questi pericoli, la cosa diventa addirittura ridicola.

Il mio sì è motivato da semplice buon senso, che in questa riforma non vede certo la soluzione di tutti i nostri mali, ma un sia pur modesto passo avanti nella eliminazione di pesantezze ingiustificate del nostro sistema istituzionale che nulla aggiungono alla democrazia.

Con un minimo di onestà, chi può affermare di sentirsi più e meglio rappresentato per il fatto che due assemblee fanno le stesse cose? O se in costituzione si parla ancora di province della cui esistenza ci accorgiamo solo quando ci sono un po' di rimpalli di responsabilità come accaduto con l'Anas nella recente tragedia del crollo di un cavalcavia.

Non nascondo che tra le motivazioni c'è anche la determinazione a liberarci dalle vecchie cariatidi schierate guarda caso tutte per il no, che hanno ridotto questo paese a quello che è diventato e che ancora vogliono esercitare il loro potere pur consapevoli del fatto che non avranno mai il consenso sufficiente ad assumersi la responsabilità di governare.

Ma si tratta tutto sommato di una motivazione secondaria.

Per me il fatto che renzi si ritiri a vita privata o resti in sella non mi sembra un fatto di capitale importanza. Quello che purtroppo rimane, con o senza renzi, è lo squallore complessivo dell'attuale panorama politico senza alternative tra cui razionalmente poter scegliere.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: paura di cambiare? o è anche altro

Messaggioda flaviomob il 04/11/2016, 0:59

I giovani italiani sono stati DEPREDATI dagli anziani delle pensioni d'oro, delle baby pensioni, della gerontocrazia a raccomandazione, del familismo amorale. In nessun paese civile europeo esiste un divario tanto netto tra reddito, proprietà e accesso al welfare tra anziani e giovani come nel nostro, per non parlare della disoccupazione al 40%, della fortissima emigrazione, del precariato, dei voucher.

Una pessima riforma fa regredire la società: in questo caso quelli accusati di essere conservatori conservano qualcosa di buono che gli stolti vogliono gettare con l'acqua sporca. Una riforma scritta con i piedi se è vero, e nessuno lo ha smentito, che se si votasse domani con le nuove regole Sicilia e Sardegna (forse anche le altre regioni a statuto speciale) non potrebbero eleggere senatori nel modo previsto dalla nuova legge.


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Re: paura di cambiare? o è anche altro

Messaggioda trilogy il 04/11/2016, 1:32

flaviomob ha scritto:...se si votasse domani con le nuove regole Sicilia e Sardegna (forse anche le altre regioni a statuto speciale) non potrebbero eleggere senatori nel modo previsto dalla nuova legge.


Essendo regioni a statuto speciale debbono modificare autonomamente i loro statuti, non può farlo il parlamento nazionale. È la prassi, non c'è nulla di strano.
http://www.italiaoggi.it/news/dettaglio ... deroli:%20"Legge%20Boschi%20incompatibile%20con%20regioni%20a%20statuto%20speciale".%20Ma%20Finocchiaro%20non%20ci%20sta
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Re: paura di cambiare? o è anche altro

Messaggioda pianogrande il 04/11/2016, 1:49

flaviomob ha scritto:I giovani italiani sono stati DEPREDATI dagli anziani delle pensioni d'oro, delle baby pensioni, della gerontocrazia a raccomandazione, del familismo amorale. In nessun paese civile europeo esiste un divario tanto netto tra reddito, proprietà e accesso al welfare tra anziani e giovani come nel nostro, per non parlare della disoccupazione al 40%, della fortissima emigrazione, del precariato, dei voucher.

Una pessima riforma fa regredire la società: in questo caso quelli accusati di essere conservatori conservano qualcosa di buono che gli stolti vogliono gettare con l'acqua sporca. Una riforma scritta con i piedi se è vero, e nessuno lo ha smentito, che se si votasse domani con le nuove regole Sicilia e Sardegna (forse anche le altre regioni a statuto speciale) non potrebbero eleggere senatori nel modo previsto dalla nuova legge.


La guerra tra giovani e anziani credevo fosse confinata in ambiti un po' più beceri e opportunisti rispetto a questo forum.
Gli anziani non sono quelli delle pensioni d'oro etc. ma quelli delle conquiste operaie degli anni sessanta e che si portano ancora dietro quel patrimonio che ai giovani è negato.
Non negato dagli anziani ma dalla classe dirigente che è riuscita a rompere il fronte di lotta.

Le pensioni d'oro e il familismo amorale appartengono proprio a quella classe dirigente e possono essere addebitate così genericamente e gratuitamente agli anziani solo da chi ha sparato tutte le cartucce e ora finisce per sparare un materiale che non nomino.

Il primo che abbia sentito fare questi discorsi fu il Pannella seconda versione che definì le conquiste contrattuali "privilegi" aprendo di fatto questo tipo di diatriba tra i giovani e chi, grazie alle conquiste del passato, li manteneva.

Non mi commuove niente che riguardi le regioni a statuto speciale.
Spendono soldi loro e soldi non loro.

Isole, quelle sì, di scandaloso privilegio.
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