da mariok il 10/11/2016, 14:07
Alla fine, dopo tre mesi è arrivata (sempre per posta ordinaria) la comunicazione di accoglimento della domanda, con accluso modulo (ovviamente cartaceo) da utilizzare per comunicare eventuali variazioni sia anagrafiche che di situazione lavorativa.
Speriamo che a questo punto arriverà anche il bonifico.
Il punto non è tanto costituito dai tempi lunghi o dalla maggiore o minore inefficienza degli uffici. Non possiedo dati sufficienti per fare un attendibile benchmark a parità di servizio e di condizioni.
Quello che colpisce è che gli investimenti (credo ingenti) per realizzare un sito ed una serie nutrita di procedure informatiche vengono di fatto vanificati dal fatto che si sovrappongono con vecchie pratiche burocratiche, come quella per esempio di continuare ad utilizzare il canale della posta ordinaria (più lenta e costosa) pur avendo a disposizione canali alternativi molto più efficienti grazie ad una procedura di registrazione on-line, con tanto di pin cosiddetto "dispositivo", caselle di posta elettronica, funzioni per lo scambio di comunicazioni ecc.
E non credo che ciò dipenda dalla collocazione territoriale dell'ufficio né dalla maggiore o minore diligenza degli addetti.
Tanto per cominciare, non si capisce perché per gestire delle procedure on-line centralizzate si chiamino in ballo ancora gli uffici territoriali e non si sia pensato, come sarebbe logico e come si fa di solito in altre organizzazioni, di accentrare il tutto in un unico ufficio centrale, con procedure completamente informatizzate e telematiche.
Viene da chiedersi, quando sentiamo parlare di "agenda digitale" per la pubblica amministrazione, se i benefici siano realmente adeguati a quelli che è lecito aspettarsi a fronte di non banali investimenti.
Se la struttura organizzativa resta la stessa, sovrapponendovi delle procedure informatiche, gli incrementi di efficienza saranno inevitabilmente modesti o addirittura nulli.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville