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dopo livorno Parma

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Re: dopo livorno Parma

Messaggioda mariok il 15/05/2016, 18:04

gabriele ha scritto:Il dato politico è che all'interno dei 5 stelle è maturata una convinzione (minoritaria?) che occorra darsi maggiori regole; che la partecipazione non viene calata dall'alto.

A me pare che le regole ci siano, ma vengono applicate o non applicate a seconda dei casi.

Per esempio, anche se non sono un esperto, mi pare di ricordare che le espulsioni vanno inflitte, su proposta del "garante", dai cosiddetti cittadini, cioè dal meetup locale.

Con Pizzarotti questa "regola" mi pare sia stata ignorata, anche perché sembra che la base di Parma sia tutta dalla sua parte.

Comunque, le regole fondamentali che mancano sono quelle relative alle modalità di elaborazione della linea politica (attraverso un congresso) e la conseguente elezione dei vertici. Ma ciò è incompatibile con la natura stessa di questo movimento, che non è né un partito, né un'associazione, ma un marchio di proprietà di due persone che si avvalgono di un cosiddetto "staff" dotato praticamente di pieni poteri.

Sciogliere questo nodo penso che sia impossibile.
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Re: dopo livorno Parma

Messaggioda trilogy il 15/05/2016, 18:26

È un'azienda partito, hai delle forme apparenti di democrazia nella scelta dei candidati a livello locale, tanto a livello centrale non contano nulla. Ma il centro di comando è ereditario dentro l'azienda casaleggio.
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Re: dopo livorno Parma

Messaggioda Robyn il 15/05/2016, 20:18

le cause della corruzione non dipendono solo dal lastricato di interferenze Pa,partiti ,la burocrazia,la faraginosita delle leggi ma dalla crisi del corpo intermedio del partito che rappresenta sempre un filtro.Al posto di andare verso la forma liquida è meglio cambiare,modernizzare,rendere più trasparente,partecipata ed attuale la forma partito.Attualizzare la forma partito non si fà immediatamente ma a poco a poco ,perche questo permette di focalizzare con più precisione dove intervenire.L'indipendenza della magistratura anche è molto importante perche è un'argine alla corruzione
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: dopo livorno Parma

Messaggioda mariok il 17/05/2016, 9:32

M5S, Grillo pronto a espellere Pizzarotti Vertice nel weekend
Respinta la richiesta del sindaco di Parma di riunire l’assemblea dei parlamentari: “Non sono io a sottrarmi”
ANNALISA CUZZOCREA
ROMA. 17/5/2016
Un vertice a Milano, con Davide Casaleggio e il direttorio, tra giovedì e venerdì. Potrebbe essere presa lì la decisione finale sulla sorte di Federico Pizzarotti. Conta poco quel che il sindaco di Parma sta scrivendo nelle controdeduzioni che - al massimo domenica - invierà allo staff. E che annuncerà pubblicamente con una conferenza stampa. Qualunque cosa scriva il suo legale, a qualunque principio si appelli, la scelta di metterlo fuori dal Movimento è una scelta politica. E le uniche cose che verranno valutate saranno le ripercussioni che potranno esserci negli altri comuni amministrati e soprattutto in quelli - importanti - che vanno al voto. Le cose da mettere a punto sono molte: la chiusura della campagna elettorale (Beppe Grillo sarà a Roma con Virginia Raggi), il crowdfunding per la neonata associazione Rousseau, quello per le singole campagne (proprio ieri la candidata romana ha lanciato con un video la raccolta fondi sul suo sito: «I nostri lobbisti siete voi, dateci una mano »).
Nonostante le richieste di ricucitura che arrivano dalla base e da alcuni sindaci, infatti, i passi che si fanno - tra direttorio e Movimento di Parma - sono passi che allontanano. Davanti a ogni telecamera che incontrano, Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e Roberto Fico sferzano Federico Pizzarotti con parole sempre più dure: «Chi non rispetta le regole è fuori dal Movimento», ha ripetuto il vicepresidente della Camera a Firenze. Mentre i suoi fedelissimi facevano sapere che un’assemblea congiunta sul tema, in Parlamento, non si farà mai. Nonostante le richieste di deputati e senatori. «Come al solito non sono io che mi sottraggo al dialogo ribatte Pizzarotti prima di partire per Corfù, dove aveva impegni istituzionali già fissati chi ha deciso che l’assemblea non fosse un buon modo per chiarirsi? Chi intralcia il dialogo? ».
Torna a pensare alla sua città, il sindaco. Soprattutto, a blindare la sua giunta. I numeri in consiglio comunale li considera sicuri: «Sono tranquillo perché questo è un percorso che abbiamo fatto insieme», dice il capogruppo, e braccio destro, Marco Bosi. «Ho parlato con tutti, siamo un gruppo unito, lo eravamo ancor prima di diventare amministratori ». Anche se vi dovessero espellere tutti? «Sì, il valore del nostro lavoro non può cancellarlo nessuno». Anche un passaggio del genere, dovrà essere deciso a Milano. «Penso che Pizzarotti non debba essere messo fuori - diceva il sindaco di Civitavecchia Antonio Cozzolino ieri ad Agorà - e non perché ho paura che possa accadere anche a me, ma perché è un bravo amministratore, non dovremmo perdere un patrimonio di conoscenza come il suo. Sono sicuro che parlandosi di persona si possa arrivare a una ricucitura senza eccessivi drammi. Con un po’ di buona volontà da una parte e dall’altra la risolviamo di sicuro». È il pensiero di molti amministratori e consiglieri, sebbene non tutti abbiano il coraggio di esplicitarlo. Dai segnali, però, non è quel che sta per accadere. Tanto che, a Parma confermano che si fa sempre più probabile l’ipotesi di un ricorso alla magistratura quando arriverà l’espulsione definitiva, una causa nella quale verranno usate le stesse motivazioni che si stanno preparando per lo staff. «L’unico che può decidere della sospensione di Pizzarotti, di qualunque sindaco o portavoce del M5S è il garante, che è Beppe Grillo, non c’è votazione», ha ribadito ieri a Piazzapulita Roberto Fico. «Grillo si può consultare con chi vuole - ha spiegato l’esponente del direttorio riguardo a un intervento di Davide Casaleggio - ma la decisione finale spetta a lui». Questa la nuova versione (un tempo per i parlamentari c’erano le assemblee e le votazioni sul blog). Domani, chissà.
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Re: dopo livorno Parma

Messaggioda gabriele il 17/05/2016, 10:08

mariok ha scritto: ha ribadito ieri a Piazzapulita Roberto Fico. «Grillo si può consultare con chi vuole - ha spiegato l’esponente del direttorio riguardo a un intervento di Davide Casaleggio - ma la decisione finale spetta a lui». Questa la nuova versione (un tempo per i parlamentari c’erano le assemblee e le votazioni sul blog). Domani, chissà.



Era questo che intendevo qualche post sopra. Se hai un parco regole che conta " 'na mazza, tanto Grillo fa quel che vuole" allora è come se non esistessero.

"regola al di sopra di tutti" è uno dei pilastri del sistema liberale. Il resto è libero arbitrio di qualcuno e quindi schiavitù o servilismo. Ciò mi dà l'orticaria...
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Re: dopo livorno Parma

Messaggioda pianogrande il 17/05/2016, 10:36

Ma Pizzarotti ci tiene così tanto a restare in quel circo di foche col pallone sul naso?

Secondo me, potrà ripresentarsi alle prossime elezioni con una lista sua e questo avrebbe dovuto fare anche Marino.

I partiti azienda privata con un padrone funzionano perché c'è gente che ama servire un padrone o che comunque ci trova il suo interesse.

Pizzarotti il suo interesse non lo trova e allora che vada da solo.

Solo così questo partito sanguisuga si sgonfierà.

Pizzarotti, ribellandosi all'espulsione, gli dà più importanza ed energia di quanto non meriti.
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Re: dopo livorno Parma

Messaggioda gabriele il 17/05/2016, 11:11

pianogrande ha scritto:Ma Pizzarotti ci tiene così tanto a restare in quel circo di foche col pallone sul naso?


E' la stessa domanda che si sono fatti molti ex iscritti al PD

Inizialmente si rimane per cercare di cambiare. Poi, quando la deriva è impossibile da arginare, si molla
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Re: dopo livorno Parma

Messaggioda mariok il 17/05/2016, 13:19

Andarsene sbattendo la porta non paga. Ne abbiamo visti tanti farlo a sinistra, prima col PCI, poi coi Ds, più recentemente col PD. Quali sono stati i risultati? Scomparsi o al massimo intrappolati in pochi punti percentuali.

Tra il PD e il M5S comunque, da questo punto di vista, la differenza c'è e si vede.

Il PD è scalabile: in nove anni ha cambiato 4 segretari, il dissenso ha piena di libertà di manifestazione, forse anche quando è al limite del boicottaggio. Nel M5S se non sei allineato prima o poi, o per una questione di scontrini o di critiche al capo, ti mandano via.

Fa bene Pizzarotti a non togliere il disturbo ma a costringere il capo ed i suoi accoliti a rivelarsi ancora una volta per quelli che sono.
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Re: dopo livorno Parma

Messaggioda pianogrande il 17/05/2016, 13:29

Be'.
Tutto sommato, ha ragione Mariok.
I problemi vanno magari esasperati per metterli in buona evidenza.
Colui che è il padrone del movimento per successione dinastica è così portato allo scoperto.
Sono anche d'accordo sulla maggiore democrazia interna nel PD (tutto è relativo ma la differenza c'è).

Adesso pare venga fuori un obbligo di democrazia interna per tutti i partiti.

Ho visto vari membri della rete diteggiare frettolosamente su google per vedere che cosa significa.
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Re: dopo livorno Parma

Messaggioda gabriele il 17/05/2016, 13:48

mariok ha scritto:Il PD è scalabile: in nove anni ha cambiato 4 segretari, il dissenso ha piena di libertà di manifestazione, forse anche quando è al limite del boicottaggio. Nel M5S se non sei allineato prima o poi, o per una questione di scontrini o di critiche al capo, ti mandano via.


Per il m5s hai ragione.

Per il PD meno. Se non ti sforzi in un percorso, non puoi scalare granché e, purtroppo, questo percorso costringe a compromessi che ti rendono manovrabile.

Una volta nel PCI si faceva scuola di partito e ci si faceva le ossa, anche se poi assomigliava più al m5s di oggi che ad un ideale di partito libero. Ora nel PD ci si deve sporcare le mani prima di essere "papabili" per un qualche incarico di vertice.
Sfaterei anche il mito della scalabilità nel senso di dissenso. Gli espulsi del PD sono a centinaia ogni anno. La cosa non mi turba per nulla. In fin dei conti se entri un partito, o movimento che sia. devi poter sì protestare ma fino ad un certo punto. E dovrebbe essere cura di chi dissente capire se è meglio uscire dal partito prima di venire espulsi.

Comunque penso che tutto sta a capire se esista una formula intermedia fra PD e M5S. Una formula che sia democratica, internamente, partecipativa e in qual senso diretta, senza troppi intrallazzi o passaggi obbligatori fra le maglie di potere e controllo del partito stesso
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