pinopic1 ha scritto:Anni fa ho conosciuto un funzionario, anzi meno che funzionario, dell'ufficio delle imposte dirette di una città. Questo signore nascondeva fini agli ultimissimi giorni i moduli per il versamento dei contributi quando arrivavano dal ministero e agli utenti (artigiani, professionisti) raccontava che non erano ancora arrivati: il ministero è in ritardo nella consegna dei moduli. Poi però a qualcuno li dava, furtivamente, assicurando che era un favore personale che gli stava facendo. Il suo scopo era quello di acquistare un credito di riconoscenza da parte dei beneficiati nei suoi confronti che avrebbe in seguito potuto utilizzare per avere in cambio un qualche favore o magari un semplice sconto.
E' una piccola cosa, ma perché la racconto? per dire che spesso, molto spesso, i clientes sono tali perché vengono messi in condizione di dover avere sotto forma di favore quello che sarebbe un diritto o che comunque potrebbero ottenere per altra via lecita. Si tagliano le vie lecite e si negano e si rendono poco praticabili i diritti soprattutto per cose molto più importanti dei moduli del ministero. Questo succede soprattutto nel meridione ma non soltanto; e il non soltanto diventa ogni giorno che passa sempre più vero.
Questo è verissimo. Piu' la burocazia è tortuosa (oggettivamente il numero di passaggi ed uffici per ottenere un diritto riconosciuto dalla legge) è piu' è facile che, per aggirare lentezze e ritardi, uno chieda scorciatoie clientelari.
Sentivo una volta il paragone tra il numenro di pratiche per aprire una ditta o costrure una casa in america latina o nell'europa del nord. Non ti stupirai a sapere che noi siamo piu' vicini al sud-america.
Ora non so se in questo caso sia nato prima l'uovo o la gallina (il clienters o il potenes) ma non importa perché non è questo il problema. Esso è mettere in piedi un sistema di regole che renda difficlie, se non impossibile, il cientelismo e pratiche che definiamo immorali.
Il nostro sistema delle norme oggi è tortuoso, complesso, illeggibile. Centinaia di migliaia di leggi, spesso contraddittorie, spesso sconclusionate, illeggibili per via dei continui rimandi ad altre norme. Ci vorrebbero poche leggi, chiare, facilmente comprensibili e senza la necessità di complesse interpretazioni giuridiche. E affiancate da un efficace sistema di controlli e ferifiche. Meno leggi,
meno burocrazia, piu' controlli,
meno clientelismo e meno avremo lamentele sulla immoralità di chi non segue leggi impossibili da seguire.
La soluzione non è rigore
morale ma leggi migliori.
Mi spiego. Se al fronte del richio di evasione ci sono controlli ogni 10 anni e un rischio di sanzioni pari a due volte l'imposta evasa, uno fa quattro calcoli e rischia di conseguenza. Chi rischia di piu', chi di meno, ma sappiamo che il nostro è un popolo di giocatori. E rischia. Poi ci sono pure i condono e a questo puntoil rischio sparisce.
Se invece i controlli non fossero a campione ogni 10 anni ma fossero esaustivi (100% ogni anno) e la sanzione fosse 5 volte l'imposta evasa, credi che la condotta immorale cesserebbe? Io si'. Come minimo dimezzerebbe o si ridurrebbe anche dei 2/3.
Si chiamano leggi "self-enfrcing", nel senso che per essere seguite non hanno bisogno di un obbligo morale interno ma semplicemente di un banale calcolo matematico.
Il problema morale in Italia è che una maggioranza di cittadini preferisce avere al governo chi garantisce condoni e clientelismo, piuttosto che la soluzione da me indicata.
Ovviamente la minoranza si lamenta, perché deve sopportare il carico di questo peso.
Ciao
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)