Concordo con Mariok.
Si doveva rispondere all'Inghilterra proponendo una agenda di incontri per la gestione dell'uscita in caso di vittoria del no.
Cameron ne sarebbe uscito politicamente in polpette perché la destra sarebbe caduta preda del nazionalismo più estremo ma non è escluso che sarebbe andata, proprio per questo, in minoranza.
Al referendum, che avesse vinto il sì o il no, l'Europa sarebbe stata in posizione di forza.
Adesso, invece, se dovesse vincere il si (e non è per niente escluso), Cameron sarebbe il trionfatore, difensore dell'UK e della Unione ad un tempo, e farebbe scuola a tutti gli altri paesi per bluff similari.
Se dovesse vincere il no, si aprirebbe una fase confusa e difficilmente gestibile perché credo che nessuno sia veramente preparato.
Bella prospettiva.