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Europee: chi sale e chi scende nei sondaggi

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Europee: chi sale e chi scende nei sondaggi

Messaggioda pierodm il 09/12/2008, 18:40

Questo sondaggio è interessante, ma non univoco, se non per il dato sui due partiti maggiori, PD e PDL.

La "profonda riflessione" della quale parla Franz la stiamo facendo in realtà da anni. Solo che da questa parte ognuno fa la sua, con punti di riferimento completamente diversi l'uno dall'altro.
Già riflettere - anche in un piccolo gruppo compatto - non basta per garantire una conclusione corretta, figuriamoci quando i criteri sono così diversi e spesso opposti.

Il problema è che lavorare "a sinistra" è molto più difficile che a destra. Non basta accozzare quattro idee scamuffe e saperle presentare ben incartate: questione di idee, ma anche del target al quale sono rivolte.
Per lavorare bene - non dico nemmeno "vincere", ma almeno rispettare il principio ricordato, per cui in tempo di crisi l'opposizione guadagna - a sinistra ci vuole tempo lungo, una lunga serie di decisioni corrette, di credibilità: anche qui, questione d'idee, e questione di target.

C'è poi un grosso problema di marketing: la potenza comunicativa, che in questi anni e in questi mesi ha consentito a Berlusconi di fare in tante occasioni il gioco delle tre carte, indisturbato.
La vicenda Alitalia, da sola, basterebbe in un paese normale a sputtanare per sempre chiunque l'avesse condotta come ha fatto Berlusconi-CAI, ma vedrete che l'omino di Arcore riuscirà a far passare l'idea di un suo successo, almeno nella misura sufficiente a gonfiare i sondaggi.
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Re: Europee: chi sale e chi scende nei sondaggi

Messaggioda franz il 09/12/2008, 19:22

pierodm ha scritto:Il problema è che lavorare "a sinistra" è molto più difficile che a destra. Non basta accozzare quattro idee scamuffe e saperle presentare ben incartate: questione di idee, ma anche del target al quale sono rivolte.

Non mi è chiaro il concetto..... o almeno ... ci sarebbe da ironizzare se avessi capito quello che credo di aver capito.
"A sinistra" le idee scamuffe sono 27? È questo il problema?
Poi il, target! Ma se vogliamo vincere il target è lo stesso.
Il target è il Paese! Il paese ha problemi, i problemi necessitano soluzioni.
Capisco che certe soluzioni non piacciano alla destra ed altre alla sinistra ma non è trovando soluzioni che piacciono agli uni o agli altri che risolviamo quei problemi. Infatti rimangono.
Se cerchiamo soluzioni in base al nostro target, possiamo anche vincere noi (prima o poi capita) ma non è detto che poi le soluzioni vadano bene.

Saluti,
Franz
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Re: Europee: chi sale e chi scende nei sondaggi

Messaggioda pierodm il 10/12/2008, 14:10

Franz
Non è un concetto oscuro, anche nell'eventualità che io sia stato troppo fiducioso.

Il tema era, o almeno sembrava essere in base al sondaggio, come mai la destra cresce, e la sinistra s'ammoscia, nonostante che in genere l'opposizione tenderebbe a trarre vantaggio in tempi di crisi.

Risposta (mia, ovviamente), detta in altri termini, dato che quegli altri erano ostici.
La destra gode della specifica natura dei concetti e delle idee che usa nel rapporto con i propri elettori: cosa che coinvolge, direi intrinsecamente, anche la natura e le idee dei propri elettori. Elettori che nella campagna elettorale erano il target della destra, e lo rimangono anche dopo, nella propaganda che la destra fa assiduamente tramite soprattutto la TV.
Pacchetto d'idee che - come si è visto bene nelle elezioni romane - si riduce alla sicurezza, agli extracomunitari, alle prostitute, e ad un generico decisionismo nella gestione della cosa pubblica, mirato soprattutto al rovesciamento di ciò che era stato fatto da Veltroni.

A sinistra non basta un pacchetto di questo genere, e non basta nemmeno la promessa - per quanto più articolata, eventualmente, di quella della destra - di buon governo, ma serve l'elaborazione di un salto di qualità - chiamiamolo pure "riformismo".
L'elettorato di sinistra, non solo in Italia, è notoriamente, sociologicamente, quello che legge più giornali e più libri, e che ha mediamente un'istruzione superiore, e non si accontenta dei TG, ed è dunque meno facile da accontentare, e magari da imbrogliare a lungo.
Almeno, se ancora esiste un "elettorato di sinistra". Quando il PD avrà messo a punto l'arma finale e avrà fatto il pieno di sanfedisti, fascisti (quasi) pentiti e leghisti chiamparinizzati, probabilmente io non ci sarò a discutere sul forum, né sui sondaggi, né su altri argomenti.
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Re: Europee: chi sale e chi scende nei sondaggi

Messaggioda Paolo65 il 10/12/2008, 15:22

Gli italiani hanno tanti difetti ma se anche in un periodo di crisi come questo il CS perde colpi,questo può significare solo che essi ritengono più affidabile(che non vuol dire migliore o il miglio governo del pianeta)la DX e che il PD ed il suo leader stanno dando una prova mediocre.

Quando uno vede la casa traballare non va per il sottile : cerca l'appiglio che gli pare più solido.

Oggi con questa crisi gli italiani hanno capito che c'è un solo leader e questo è Berlusconi.

Gli altri,sia nel CS che nella DX, non lo sono.

Di Pietro guadagna vantaggi,a spese del PD,solo perchè parla allo stomaco della gente di CS ma se dovessimo dare a lui le redini del paese,andremmo a fondo.

Per salire nei sondaggi,cosa che stiamo dicendo tutti,ognuno a suo modo, serve che il PD cambi rotta,sia dia una politica coerente e credibile e definisca chi è il leader che lo deve guidare.

Purtroppo su quest'ultimo punto, Veltroni sta aspettando la bastonata elettorale delle europee prima di mollare:facendo così perdere altro tempo al PD che invece dovrebbe discutere ora se Veltroni sia o non sia il segretario adatto.

Paolo
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chi sale e chi scende nei sondaggi

Messaggioda franz il 20/04/2009, 8:26

Sondaggio mensile Ipr-Marketing: per il premier un +4% e ferma la discesa dopo 4 mesi
Sale anche il governo, ma scende la Lega. Nell'opposizione bene il Pd, giù ancora Di Pietro

Berlusconi nell'emergenza Abruzzo
ritrova il rapporto con il Paese

di ANGELO MELONE

Il terremoto, l'emergenza umanitaria in Abruzzo e la strategia con cui il presidente del Consiglio ha risposto sembrano aver giovato al rapporto tra il governo e il Paese. In particolare a Silvio Berlusconi che recupera ben il 4% di consensi rispetto al mese di marzo, arriva a un gradimento del 56% e inverte una tendenza negativa che aveva eroso il suo "bagaglio" di fiducia mese dopo mese a partire dallo scorso ottobre con le prime dure avvisaglie della crisi economica.

Riguadagna consensi, dunque, anche il governo nel suo complesso (+2%) anche se all'interno della coalizione viene penalizzata la Lega (-4%) mentre gli elettori sembrano premiare il neonato Pdl con un +2%. Cambia, e di molto rispetto ai mesi precedenti, il quadro dell'opposizione. Fiducia nell'azione di Franceschini (+2% per il Pd), fatica per l'Italia dei Valori malgrado il costante impegno mediatico di Antonio Di Pietro: per il suo partito in un mese un -4% di consensi.

Il premier e il governo. Recupero per Silvio Berlusconi, dicevamo, rispetto ai mesi precendenti. In un mese la sua fiducia aumenta del 4%, e a "quota 56" torna ai livelli del gennaio scorso. Con il premier, recuopera anche il governo: un +2% che inverte, anche in questo caso, un calo che durava da ben cinque mesi e si attesta al 46% della fiducia.

I ministri. Appare ormai inossidabile, tra i ministri, la "leadership" di Roberto Maroni. Il titolare degli Interni è in continua crescita nella fiducia dei cittadini ormai da un anno senza quasi interruzioni. Anche ad aprile guadagna un altro 3% sul mese precedente, restando in testa con il 63% dei consensi. Ad una incollatura - 62% - i responsabili della Giustizia Angelino Alfano (+3) e del Welfare Maurizio Sacconi, al centro di molte polemiche ma che guadagna ben 5 punti in un mese. Sostanzialmente stabili gli altri ministri, tranne Umberto Bossi che cala del 2%.

I partiti.
E il calo di Bossi corrisponde a quello della Lega, decisamente in controtendenza rispetto sia al governo che al Pdl. Il partito lumbard perde ben il 4% dei consensi in un mese e arriva al 29% (il minimo da un anno), mentre il Pdl guadagna due punti, probabilemnte sull'onda del congresso di unificazione, attestandosi esattamente al 50%.
Sorprese nel campo dell'opposizione. Gli elettori sembrano confermare la loro fiducia in Franceschini: il Pd, già cresciuto il mese scorso, guadagna un altro 2% e arriva a quota 31. Diverso il discorso per l'Italia dei Valori che perde ben il 4% dei consensi e accentua una erosione che dura ormai da 4 mesi. Crescono, e consistentemente, i consensi dell'Udc: con il 3% prosegue una scalata che dura da un anno e porta al partito di Casini un 33% di fiducia.

(20 aprile 2009)
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Re: Europee: chi sale e chi scende nei sondaggi

Messaggioda pagheca il 20/04/2009, 10:37

Visto che sappiamo che i sondaggi (molto piu' accurati) precedenti le elezioni sbagliano spesso e clamorosamente, perche' dovremmo fidarci di sondaggi come questo, spesso fatti intervistando poche centinaia (o decine) di persone, e che pero' danno variazioni dell'1-4%?

Voglio dire: la conclusione di queste tabelle e' quello di sottolineare variazioni di tendenza di pochi punti percentuali. Io sono convinto che queste siano variazioni confuse nel rumore, nei vari "bias" presenti nelle domande e nel modo di porle, nel modo di raccogliere dati. In piu' ogni volta che ho dovuto rispondere ad una intervista di questo genere dalla terza domanda in poi tendevo a rispondere in maniera abbastanza casuale e istintiva (ma che ne saprei cosa pensare di Luca Zaia?). Sono convinto di non essere il solo ad avere questo problema. So che ci sono meccanismi di controllo abbastanza precisi nei sondaggi seri (domande-trabocchetto che verificano la correlazione tra domande analoghe, per esempio) ma sono convinto 1) che 1000 persone disaggregate siano un campione di per se insufficiente e 2) che l'osservabile stesso (l'opinione "politica" su un certo personaggio) sia piuttosto difficile da definire rigorosamente.

La mia impressione e' che questo tipo di sondaggi siano poco affidabili di per se e che solo sul lungo termine, e quando le variazioni sono veramente significative e ripetute, possano dire qualcosa di affidabile.

Invito quindi tutti a fare uno sforzo critico nei confronti di questi sondaggi che appaiono periodicamente su vari quotidiani. A capire che non si applica solo alle notizie il detto secondo il quale "non e' detto che se c'e' scritto sul giornale allora e' vero".

BIsogna anche tentare di sopprimere il proprio "confirmation bias", ovvero la tendenza a esaltare quelle conclusioni che confermano le proprie "sensazioni". Siamo liberi di pensare che in Abruzzo SB si sia comportato in maniera molto furba, ma non siamo necessariamente autorizzati a pensare che i risultati di *queste* tabelle confermino questa sensazione. Non dobbiamo dimenticare per esempio che i 3-400 milioni spesi per i referendum autorizzerebbero una "sensazione" contrastante.

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Re: Europee: chi sale e chi scende nei sondaggi

Messaggioda franz il 20/04/2009, 11:49

pagheca ha scritto:La mia impressione e' che questo tipo di sondaggi siano poco affidabili di per se e che solo sul lungo termine, e quando le variazioni sono veramente significative e ripetute, possano dire qualcosa di affidabile.

Premesso che queste non sono indicazioni di voto ma sono solo un termometro sulla fiducia, in effetti hai ragione. Variazioni del 2% fanno ridere (una del 4% un po' meno) ma a anche considerandone all'interno delle variazioni naturale, confermerebbero una stabilità sostanziale. Poi possiamo registrare crolli notevoli (come accadde sia ai governi d'alema ed amato sia al governo prodi del 2007) e anche qui le cose vanno prese con le pinze. Un governo che prende decisioni coraggiose ma giuste potrebbe perdere popolarità, esattamente come un governo che prenda ripetutamente scelte sbagliate ed impopolari. Cosi' come un governo che prenda decisioni sbagliate ma popolari potrebbe guadagnare consensi.
Dai che con un po di fortuna prima o poi avremo anche un governo che oserà l'impossibile (decisioni giuste e popolari).

Il guadagno o la perdita di consenso in se non dicono tutto. Ma è bene registrarlo.
Non dobbiamo prendercela con il termometro, solo perché pensiamo che sia impreciso.
Nella sua imprecisione statistica il termometro ci dice cosa sale e cosa scende. Misura la febbre, non dice le cause.
Ma quando una cosa non funziona io preferisco avere un termometro oltre alla pressione, alla glicemia, al colesterolo ed altri indicatori.

Ciao,
Franz
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Le prime crepe dopo un anno

Messaggioda franz il 13/05/2009, 7:56

AL PRIMO compleanno del Governo si registra un lieve calo di fiducia nel premier e nell'esecutivo nel suo complesso. Il decremento delle ultime settimane non sembra riguardare tanto il segmento di elettorato propriamente di centrodestra, quanto il bacino degli "eterodossi": quella parte di italiani che, pur non avendo votato Berlusconi alle passate elezioni, nei mesi successivi aveva maturato una considerazione meno negativa - se non di aperto sostegno - dell'operato del governo.

La falla sembra in sostanza essersi aperta in quell'area di opinione che negli ultimi 12 mesi ha consentito al governo di raggiungere il record di consensi e al premier di guadagnare un gradimento che ha oltrepassato la soglia del suo elettorato effettivo.
A tutt'oggi, del resto, il livello di fiducia al premier supera il 50% e corrisponde all'incirca alla stima del quoziente elettorale che il centrodestra registra nei diversi sondaggi in circolazione. Una percentuale simile al livello di fiducia che lo stesso premier ebbe un anno fa, subito dopo il suo insediamento, nel nostro primo sondaggio relativo alla misurazione di questo indice.

Quali siano le ragioni della disaffezione di quest'area mobile di opinione può essere oggetto di riflessione. A fronte della sua minacciosa rilevanza pubblica, il caso Lario - quantomeno in questa prima fase - pare avere prodotto ripercussioni contenute. La tendenza, dunque, va probabilmente ricondotta a variabili più specificamente politiche.

La cronaca di questi giorni suggerisce che i giudizi degli italiani si siano focalizzati in prevalenza sul capitolo della sicurezza e, più in particolare, sul tema dell'immigrazione. A tale proposito, intervenendo sui provvedimenti di rimpatrio forzato dei clandestini diretti verso le coste italiane, il premier ha assunto un profilo molto netto, sostenendo la strategia del respingimento anche attraverso considerazioni politicamente impegnative sulle idee di società e di integrazione. E' plausibile che al di fuori del bacino di riferimento del centrodestra la sortita non abbia prodotto effetti positivi.

Scorrendo la lista dei Ministri, le variazioni dell'indice di fiducia suggeriscono considerazioni analoghe: appare significativo che tra i personaggi in calo figurino tutti quelli coinvolti nella polemica sugli sbarchi: Frattini, Ronchi e, soprattutto, Maroni. La conseguenza è un vero e proprio "ribaltone": dopo molti mesi il titolare degli interni perde il primato dei consensi nella squadra governativa, calando di 3 punti percentuali e favorendo così l'ascesa ai vertici di Alfano e Sacconi che, a pari merito, guidano oggi la graduatoria.

Quanto ai partiti, le indicazioni sono coerenti con il quadro sopra delineato. Sostanzialmente stabili le forze della maggioranza, in sensibile ascesa tutte le opposizioni: in particolare l'Italia dei Valori che, dopo il calo del mese scorso, torna ad attestarsi sui livelli di marzo. Bene anche il Pd e l'Udc.

(13 maggio 2009)
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l rilevamento mensile di Ipr Marketing per Repubblica.it sulla fiducia
Il Cavaliere perde tre punti, è a 53 come quando si insediò

Sondaggio, Berlusconi in calo
Il premier torna a un anno fa

Ministri allo specchio. La linea dura di Maroni non paga (-3%)
Tremonti a +3 forse beneficiando dei primi segnali di fine crisi
di MARCO BRACCONI

FORSE per colpa del divorzio con "la signora Veronica", forse per la linea dura sull'immigrazione. Ma per Silvio Berlusconi la luna di miele post-terremoto, che lo aveva portato a quota 56, sembra finita.

La fiducia nel premier a maggio, secondo il sondaggio mensile di Ipr Marketing per Repubblica.it, è in calo di tre punti. Da 56 a 53. Solo a marzo (52) gli era andata a peggio, ma secondo gli autori del sondaggio, il calo di 3 punti in un mese è decisamente rilevante. Nella considerazione degli italiani scende di due punti anche il governo che tocca quota 44%: il minimo come a marzo.

I dati Ipr ci dicono dunque che il Cavaliere torna all'indice di fiducia che aveva al momento del suo insediamento. E che il suo partito, il Pdl, e la Lega di Bossi restano fermi rispetto ad aprile: quota 50.

Si registra, invece, una lieve ma generalizzata risalita della fiducia nei partiti di opposizione. Il Pd sale di due punti (è al 33), l'Udc di uno (34) e l'Italia dei Valori di Di Pietro cresce di ben quattro punti (al 41).

Interessanti alcuni dati sui ministri. In particolare quello che riguarda la fiducia nel titolare dell'Interno Maroni. Il paladino della linea dura su immigrati e sicurezza è in calo, di ben tre punti. Come se fuori dal bacino elettorale di riferimento la "cattiveria" tante volte invocata dai leghisti contro i migranti non pagasse.

Per Giulio Tremonti, invece, le cose vanno all'opposto. Il ministro dell'Economia cresce, anche lui di tre punti. Forse beneficiando di quei primi timidi segnali di uscita dalla crisi globale.

(13 maggio 2009)
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Re: Europee: chi sale e chi scende nei sondaggi

Messaggioda ranvit il 13/05/2009, 10:31

Molto bene.....lo sto dicendo da qualche giorno (grazie Veronica!) che è iniziato il conto alla rovescia!

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Europee: chi sale e chi scende nei sondaggi

Messaggioda mauri il 13/05/2009, 17:59

mah?
mi sembra che la dx sia invariata, l'operazione telenovela è andata buca, ora vedremo come procede l'operazione sicurezza
sono leggermente in crescita le opposizioni e franceschini sta piano piano prendendo la strada giusta e probabilmente potrebbe essere lui il prossimo segretario, se il pd avrà un buon successo alle EU
sperem, mauri
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