mariok ha scritto:purtroppo la completa sostituzione delle fonti fossili con quelle rinnovabili richiede ancora alcuni decenni. Le previsioni più ottimistiche parlano per la Germania di un obbiettivo collocato nel 2050, cioè fra 35 anni che non sono pochi.
Anche in paesi come appunto la Germania, dove l'alta capacità delle fonti alternative riescono a coprire in alcuni momenti di picco oltre il 70% della domanda, sussiste il problema della continuità della produzione che fa sì che non si riesce ad andare su base annua oltre una media di circa un terzo del totale dell'energia utilizzata.
Torniamo al più grosso nodo da sciogliere per le energie rinnovabili e cioè l'accumulo e/o la distribuzione su vaste aree.
Entrambe quelle possibilità potrebbero smussare la differenza tra i picchi di produzione e quelli di utilizzo.
Chissà.
Forse arriveremo prima alla fusione che sarebbe una cosa bellissima se non rischiasse di avere anche lei le sue implicazioni politiche.
L'indipendenza energetica risolverebbe davvero molti problemi e conflitti tra i quali quello di cui stiamo parlando è relativamente poca cosa.
Per tornare al punto, l'Italia dovrebbe cercare di contare di più negli equilibri internazionali per prevenire la nonchalance con cui viene messa nell'angolo.
Per contare di più a livello internazionale, bisogna smetterla di avere schifo dei condizionamenti e degli obblighi che questo comporta.
Smetterla di gridare alla sovranità nazionale offesa e di fare i furbi invocando piagnucolosi la solidarietà a senso unico.
Se ne sta accorgendo un certo Cameron di cosa significhi tirare troppo la corda con il bluff anti comunitario.
Il primo passo che dovrebbe fare il nostro paese (inviterei Renzi a pensarci bene) è mandare nelle istituzioni europee non materiale da discarica ma gente in gamba e con le idee chiare sugli obiettivi da raggiungere e determinata a raggiungerli.
Non è l'unica pecca ma non possiamo pretendere granché usando il parlamento europeo come stipendificio per mantenere i vari Salvini ma non solo lui.