trilogy ha scritto:vedremo cosa diranno questi politici quando arriverà il conto da pagare...Perchè comunque si concluda questa storia non si sfuggirà da una nuova ristrutturazione del debito greco. Ai contribuenti italiani questo costerà 5-10 miliardi in uno scenario ottimistico fino 20-25 miliardi se la situazione precipita.
Ieri sentivo che ci sono due elementi di costo: il primo riguarda la parte che si perde ristrutturando (taglio, allungamento dei tempi di rientro, minori interessi ricevuti) ed il secondo riguarda l'aumento dello spread verso l'Italia, paese ritenuto piu' a rischio dopo la grecia. E questo ci costa in termini di interessi maggiori sul nostro debito. In ogni caso ai politici il conto da pagare non arriverà mai. Arriva ai cittadini ed alle aziende.
Il parere del Consiglio di Stato incombe sul referendum grecoConsultazione legittima? Varoufakis è sicuro di sé: "Se vince il 'sì' io mi dimetto". Un addio costerebbe molto all'Italia
Luca Romano - Gio, 02/07/2015 - 23:04
Grexit o non Grexit. È questa la scelta che incombe sul capo dei greci, chiamati a decidere con un referendum del futuro del Paese, esprimendo la propria preferenza su un possibile nuovo piano di aiuti europeo.
Le agenzie di rating sono poco clementi con Atene e convinte che "effetti gravi" seguirebbero la scelta di allontanarsi dall'Unione Europea.
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E non è solo questo giudizio a pesare sulle urne.
A doversi pronunciare, prima ancora che i cittadini, è il Consiglio di Stato greco. Dovranno determinare se il referendum sia fattibile, dando una loro risposta al ricorso presentato da due cittadini, che sostengono violi la Costituzione. Opinione diversa da un gruppo di avvocati vicini a Syriza, che sostiene una consultazione su problemi di "sovranità nazionale" sia invece legittima.
Qualunque sia il responso, dovrebbe arrivare entro domani sera. Nel frattempo sono chiarissime le parole del ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis. Se dovesse vincere il "sì" al referendum che si terrà domenica, è pronto a lasciare il suo posto. In caso contrario a puntare dritto a un accordo. "E credetemi, l'accordo ci sarà", ha detto alla stampa, convinto di avere ancora carte da giocare.
Qualche dubbio sul futuro c'è l'ha anche il premier, Alexis Tsipras, che dice non avere avuto il tempo di innamorarsi "dell'incarico di primo ministro" e chiede un "no" forte ai greci, perché più sarà convinta l'opposizione al volere di Bruxelles e "migliore sarà l'accordo" che si riuscirà a strappare.
L'addio di Atene è una questione anche italiana. Lo spiega S&P, che chiarisce che ci vorrebbero 30 miliardi tra il 2015 e il 2016 per bilanciare l'effetto di un abbandono dell'Eurozona da parte della Grecia. Rischiamo di rimetterci 11 miliardi sul debito pubblico.http://www.ilgiornale.it/news/economia/ ... 47841.html
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
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