ok Franz!
Aggiungo, tanto per la cronaca
Fisco, governo: “Dichiarazione infedele sotto 200mila euro non è reato”Lobby
Il decreto sull'abuso del diritto quadruplica la soglia di punibilità: fino a 199mila euro rimarrebbero solo le eventuali sanzioni amministrative. Intanto Padoan fa sapere che lo Stato conta di recuperare solo 7 miliardi su 530 delle cartelle non pagate
di F. Q. | 20 novembre 2014
“Corruzione e evasione in Italia valgono 160 miliardi di euro, il 10% del Pil”. Matteo Renzi l’ha ricordato solo tre giorni fa, in un tweet inviato mentre era in Australia per il G20 di Brisbane. Di conseguenza, ha detto il premier, “l’Italia a casa propria deve fare una grande battaglia, che abbiamo già iniziato”. D’altronde il governo, stando alle dichiarazioni ma anche ai numeri inseriti nella legge di Stabilità, combattendo quei fenomeni conta di recuperare molte risorse. Eppure, auspici e dichiarazioni a parte, le “misure concrete” dell’esecutivo non vanno in quella direzione. Nei casi migliori sono impantanate in Parlamento o non pervenute, nei peggiori anziché stringere le maglie per gli evasori le allargano. L’ultimo caso è quello del decreto sull’abuso del diritto, uno dei provvedimenti attuativi della delega fiscale con cui le Camere hanno autorizzato il governo a riscrivere le regole del fisco. Il testo, in teoria, deve chiarire i confini tra sfruttamento “lecito” delle scappatoie consentite dalla legge per pagare un po’ meno tasse e abuso o evasione vera e propria. Ma dalle bozze, rese note dall’agenzia Public policy, emerge tutt’altro: non solo sono rese non punibili le fatture false di valore inferiore a 1.000 euro, ma viene anche quadruplicato, dagli attuali 50mila a 200mila euro, il limite oltre il quale la dichiarazione infedele presentata al fisco per evadere le tasse è un reato penale. Insomma: fino a 199mila euro rimarrebbero solo le eventuali sanzioni amministrative, cioè multe. Mentre non sarebbe più prevista, come oggi, la reclusione da uno a tre anni. La soglia, ricorda Il Messaggero, in passato era di 200 milioni di lire, pari 103 mila euro, ma l’ex ministro Giulio Tremonti la dimezzò. Adesso il governo Renzi progetta di portarla a due volte il tetto precedente.
Come già evidenziato, poi, le aziende che aderiscono al regime dell’“adempimento collaborativo” con l’Agenzia delle Entrate vedranno salire il limite della punibilità da 200mila a 400mila euro. Non solo: nella bozza si legge che “ai fini dell’applicazione della disposizione non si tiene conto della non corretta classificazione o valutazione di elementi attivi o passivi oggettivamente esistenti, della violazione dei criteri di determinazione dell’esercizio di competenza e della non deducibilità di elementi passivi reali”. Tradotto: per finire in carcere bisognerà evadere oltre 200mila euro ma nel calcolo di quella somma non sarà considerato il ricorso a “trucchetti” come, per esempio, quello di inserire tra le somme deducibili spese che per il fisco non lo sono.
il resto
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11 ... o/1222700/
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.