flaviomob ha scritto:Il problema di Francia e (soprattutto) Italia dipende anche dall'utilizzo di una valuta forte, più simile al vecchio marco tedesco, che penalizza le esportazioni e gli equilibri interni.
Ecco qui avrei molto da ridire.
Forte l'Euro?
Dipende dai pundi di vista e rispetto a chi.
Il riferimento maggiore è il dollaro.
Ebbene tra alti e bassi il rapporto euro/dollaro è oggi sulla media decennale, quindi non troppo alto o troppo alto rispetto a quanto succede da 10 anni a questa parte (2004).
Ovvio che un euro forte danneggia le esportazioni (ma aiuta le importazioni) ma se guardiamo la germania ed altri paesi come l'Olanda, questi esportano alla grande (anche il 40% del PIL) e quindi non è l'euro ad ostacolare l'economia.
Se vogliamo vedere un caso estremo allora la Svizzera, con un Franco Svizzero alle stelle in quanto bene rifugio, fa una fatica bestia ad esportare ma di riesce in ragione del 50% del PIL (un vero record).
E dove sta allora la differenza?
Ecco: 1) la
qualîtà dei prodotti; 2) il
prezzo, che pur essendo in Euro (o in CHF o USD) varia da paese in paese perché contiene gran parete del carico fiscale e contributivo (solo IVA è esclusa).
Il problema della francia allora non è, come per l'Italia, un euro ritenuto forte ma la qualità dei prodotti e il costo fiscale e contributivo che per forza di cose è contenuto nel costo dei prodotti.
La svalutazione dell'euro è una chimera. Comporterebbe prezzi all'importazione piu' alti ed inflazione. Laa sfida vera sta nella spesa pubblica e nel carico fiscale (da parte dello stato) e nella produttività e nella qualità dei proditit da parte delle aziende.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)