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Il Movimento 5 Stelle è al 47% tra i giovani

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Il Movimento 5 Stelle è al 47% tra i giovani

Messaggioda Iafran il 10/05/2014, 22:12

flaviomob ha scritto:Ah, a proposito, guardacaso nella regione dove prendono più voti... un altro espulso: :roll:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05 ... hi/980090/

M5S, Corte dei conti gli contesta 22mila euro: Grillo espelle Defranceschi di Giulia Zaccariello

... La notizia, come da prassi ormai, è stata comunicata attraverso il sito beppegrillo.it poco prima delle 11, con un post titolato “Defranceschi fuori dal Movimento 5 stelle”. E, a quanto apprende ilfattoquotidiano.it, il consigliere regionale non ne era a conoscenza prima nonostante la sera precedente si trovasse proprio in compagnia del leader in occasione del comizio di Reggio Emilia ...

. . . . . .
Deve sentirsi veramente un "padreterno" se, su due piedi, espelle senza chiedere o aspettare spiegazioni ... mi fa ricordare il presidente della Fiorentina, che, per censurare la reazione a caldo dell'allenatore (Delio Rossi) all'offesa ricevuta da un calciatore (Ljajic), esonera su due piedi l'allenatore: per ragioni di bon ton ... al diavolo il bon ton. :roll:
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Re: Il Movimento 5 Stelle è al 47% tra i giovani

Messaggioda flaviomob il 11/05/2014, 10:58

Pianogrande apprezzo l'ironia e condivido l'opinione che nessuno sia perfetto... ;)

Tuttavia un partito che presenta più di cento esponenti tra indagati e condannati dovrebbe iniziarla davvero una bella rottamazione, non proclamarla soltanto a parole. Ricordando magari la prescrizione di D'Alema per un finanziamento illecito da lui riconosciuto in tribunale...


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Re: Il Movimento 5 Stelle è al 47% tra i giovani

Messaggioda Stefano'62 il 11/05/2014, 16:22

franz ha scritto:Cosa vogliano e soprattutto facciano i giovani di oggi non è chiaro.

Io coi giovani ci lavoro,ci sto a contatto strettissimo assiduo e continuativo e ti so dire cosa sono e cosa vuole la fascia di giovani che può permettersi uno sport (comunque poco costoso) come il nuoto.
I giovani (15-25 anni) di oggi sono molto più informati e meno impressionabili (infinocchiabili) di quanto di fatto lo fossero quelli della mia generazione (ora cinquantenni),sono più curiosi e indipendenti di pensiero (forse proprio perché ricevendo un bombardamento di informazioni cento volte superiore a quello dei loro coetanei dei tempi andati hanno la necessità di filtrarle a dovere) e l'idea che danno di essere media-dipendenti è solo una patina superficiale che non si preoccupano di nascondere né di giustificare per il semplice fatto che appunto si rendono conto che è solo un "vestito" e chi non se ne rende conto non merita il loro interesse.
Vogliono una società che non sia dominata dalla furbizia,dove non ci sia una stupida distinzione tra "vincenti" e "perdenti" e dove venga premiato solo l'impegno,e vogliono che la si smetta di prenderli per il culo con discorsi stereotipati come se fossero imbecilli in grado di non capire che razza di gente priva di dignità sta decidendo dei loro destini.

Sotto quella patina sono dunque una generazione perfettamente conscia del tempo in cui vive e della differenza tra cose serie e cose invece no,e tra valori e scemenze,e non è facile metterli nel sacco perché nutrono una sana diffidenza prodotto inevitabile del loro tempo.
E la percentuale che vede in grillo qualcosa di positivo è infinitamente superiore a quel 47% che se i media di regime si arrischiano ad ammettere per evitare di perdere la faccia,significa che la realtà è molto diversa.
Sulle centinaia coi quali ho avuto a che fare negli anni recenti,almeno il 70 per cento si inquadra in grillo,e pochissimi di loro provengono da famiglie con problemi di reddito o di lavoro.
Tra l'altro quasi tutti odiano i sondaggi e dichiarano di mentire di proposito se interpellati.

Non ho notizie dalle fasce di giovani più disagiate.
Figuratevi un po' quanti devono essere.
Altro che sondaggi,guardatevi in giro sotto casa e avrete un quadro più realistico.
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Re: Il Movimento 5 Stelle è al 47% tra i giovani

Messaggioda pianogrande il 11/05/2014, 17:00

Quello che dice Stefano62 ha, chiarissimo e debordante, lo scopo di mettere a tacere qualsiasi tentativo di contraddirlo.
Qualsiasi opinione o dato diverso è già preventivamente e perfettamente marchiato dal fuoco dell'infamia.

E' questo il germe del totalitarismo (delle dittature).
E' questo (ahimé) l'atteggiamento di tantissimi giovani cresciuti a questa scuola.

Una scuola che dà soluzioni facili, nemici subito riconoscibili, il rifiuto assoluto della discussione.

Il rifiuto assoluto della discussione.
Vista e con fastidio come tempo perso, come fatto ormai superato, da chi ha in mano l'assoluta verità.

Auguri.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Il Movimento 5 Stelle è al 47% tra i giovani

Messaggioda Stefano'62 il 12/05/2014, 3:10

Ma come ti permetti di dire una cosa del genere.....

Io ho riferito quello che risulta a me punto e basta.
Se qualcun altro che si confronta coi giovani vede qualcosa di diverso si farà avanti e lo dirà.
Adesso sta a vedere che devo fingere di non credere troppo a ciò che penso perché sennò sono fascista.
Ma come sei messo.....

La democrazia caro pianogrande non è evitare la chiarezza a favore del fumoso e dell'incerto.
Non è il limbo dove non c'è niente di certo così non si urta la sensibilità di nessuno (al punto che non si può più dare del ladro a chi ruba).
E' invece poter dire qualcosa di chiaro e concreto in attesa che altri facciano lo stesso,è poter prendere posizione senza nascondersi e senza paura che qualcuno venga a dirti che se la pensi così allora sei un fascista.

E' vero che il dubbio è la scintilla che innesca la discussione e la crescita,ma il dubbio e l'ammantare di fumo ogni concetto sono cose diverse.
E i "forse" che pretendi da me non sono democrazia,come la chiarezza non è totalitarismo.
Questo i giovani di oggi lo sanno benissimo ed è proprio per questo che apprezzano qualcuno che si prende la responsabilità di dire di si o di no,prendendo posizione con contributi chiari e univoci,e diffidano da chi vive di "forse" e si nasconde nel buio, dietro il ditino di un malinteso concetto di democrazia.
Con i forse non si va da nessuna parte,tranne magari sopra qualche bella poltrona con annessa pensione d'oro al seguito,ma di sicuro non si arriva alla democrazia.

Io penso e dico quello che mi pare e non impedisco ad altri di fare altrettanto.
Il fascismo non si identifica mai in un concetto politico quale che sia (destra o sinistra) ma sempre e solo nella pretesa di azzittire gli altri.
Cosa che tu hai fatto esplicitamente,e io invece no.
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Re: Il Movimento 5 Stelle è al 47% tra i giovani

Messaggioda pianogrande il 12/05/2014, 8:07

Mmmmm.
Stefano62.
Magari ho esagerato.
Diciamo che abbiamo punti di vista molto diversi.
Vediamo di definire l'oggetto del contendere (proprio per evitare scontri sterili).
Veder respingere tutto in blocco e in modo piuttosto dispregiativo in nome di gente diffidente perché, ben informata e smaliziata .... mah!

Anche io non vivo su Plutone.
Vedo gente che attacca a testa bassa rifiutando la discussione e usando in questo rifiuto termini e modi di assoluta chiusura.
Ci aggiungo un sorrisino di superiorità che sta diventando un marchio di fabbrica.
Come possa un mondo così chiuso e inquadrato essere smaliziato e ben informato mi risulta come una contraddizione insormontabile.

Potrei perfino sbilanciarmi a dire che spero abbia ragione tu, ma sarebbe pura ipocrisia.
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Re: Il Movimento 5 Stelle è al 47% tra i giovani

Messaggioda flaviomob il 12/05/2014, 9:39

I totalitarismi, per piacere, lasciamoli al loro contesto storico.

I giovani non sono né buoni né cattivi, semplicemente reagiscono alla postdemocrazia* e alla perpetua tangentopoli con una forma diversa di aggregazione (in parte locale, in parte virtuale sul web). Se questa forma di partecipazione porterà ad un mutamento in senso democratico o al contrario sarà manipolabile dai due "grandi vecchi" dipenderà dalle scelte di chi ne fa parte. In Emilia Romagna l'emancipazione è evidente a tutti, però ha condotto alle espulsioni e non ad una crescita del gruppo.




*...nella postdemocrazia descritta da Crouch, le occasioni di partecipazione per i cittadini vengono progressivamente ridotte a favore di altre forme decisionali. Acquistano un ruolo decisivo invece le burocrazie, i tecnocrati, gli organi intergovernativi, le lobby, le imprese economiche e i media.

http://it.wikipedia.org/wiki/Postdemocrazia


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Re: Il Movimento 5 Stelle è al 47% tra i giovani

Messaggioda Iafran il 12/05/2014, 12:07

pianogrande ha scritto:Anche io non vivo su Plutone.
Vedo gente che attacca a testa bassa rifiutando la discussione e usando in questo rifiuto termini e modi di assoluta chiusura.

Dovremmo vedere tutti le stesse cose.
I partiti, quando non sono padronali, ma vogliono essere politici, dovrebbero fare continuamente autocritica per prevenire il disagio, i disservizi, la corruttela altrimenti i cittadini pagano più di quello che ricevono, si sentono presi in giro e si arrabbiano.
. . . . . .

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05 ... ta/981593/

Italia, l’assenza dello Stato e il sentimento di vendetta di Furio Colombo

Ricordate la frase così spesso usata “non ti puoi fare giustizia da solo”? Sono poche parole che spiegano, anche se non c’è un costituzionalista in sala, che cosa è lo Stato. C’è una parola opposta e simmetrica: vendetta. Significa che qualunque gesto tu compia in proprio per far valere da solo un diritto negato o punire un’offesa, una ferita, un dolore deliberatamente inflitto, o presunta ingiustizia o la morte, stai violando il più sacro dei patti. Ti stai appropriando di un compito dello Stato. O meglio, neghi che lo Stato esista. E se non esiste, accetti il peso e il rischio di fare da solo.
Per tanto tempo abbiamo detto che soltanto la malavita o un furore malato inducevano ad accamparsi fuori dello Stato e contro lo Stato. Dunque la vasta città del crimine organizzato da un lato e i villaggi dei crimini folli dall’altro. Per tutti gli altri il patto è la Costituzione. Ti dice fino ai dettagli in che Stato vivi, che cosa lo Stato, in ogni istante, è pronto a fare per te. E dove sono stati tracciati i limiti della pur vasta libertà che questo patto prevede per ognuno, individuo o gruppo. Ecco perché, a partire dagli anni Novanta, c’è stato un movimento di cittadini deciso a difendere la Costituzione, contro “bicamerali” di ogni tipo, formali e informali, legali e di fatto. Le cosiddette “riforme”, proposte sempre più spesso a parti fondamentali della carta, hanno rivelato che lo Stato era in pericolo.
Tre parole hanno cominciato ad animare il paesaggio e a mettere in movimento parti staccate dall’idea unitaria di Stato che in qualche modo la gran parte di noi condivideva. Le tre parole sono secessione, federalismo, lotta contro la giustizia. La secessione ha rappresentato subito una dichiarazione aperta di disprezzo per lo Stato, un reclamo di separatismo fondato su una presunta convenienza. Lo Stato si è assegnato un compito tollerante e noncurante. In realtà ha diviso e contrapposto gruppi di interessi (ricordate la grande truffa delle quote latte?) e ha aperto un lungo percorso di malgoverno locale e nazionale (fino ad avere un ministro dell’Interno secessionista). Il federalismo, privo di una cultura giuridica e pratica e di una legge fondamentale sui diritti civili dei cittadini, che vengono abbandonati ai poteri locali di un improvvisato “Stato federale” ha disarticolato le strutture dello Stato, arricchito ceti e clan politici che hanno fatto in tempo a prendere possesso di questi nuovi poteri e a diventare controparti che spostano quote di ricchezza del Paese senza che sia stato mai definito il come e il quando, e sotto quale controllo. Intanto, fin dall’inizio di questa potente rivoluzione strisciante di negazione dello Stato, si è formata una contrapposizione durissima al potere giudiziario. Una tale contrapposizione nega giudici, codici, autonomie e sentenze. Nega soprattutto l’indipendenza – inviolabile, nello Stato democratico – del sistema giudiziario e lavora alla sottomissione anche personale dei giudici. Ma una battaglia così estrema e così aperta non tanto al potere quanto al lavoro dei giudici e quindi alla loro esistenza, ha una sua causa che fa da perno a tutte le vicende e avventure dello Stato italiano: la corruzione.
Da male antico, come la tubercolosi, che costringeva a continue verifiche, la corruzione italiana si ètrasformata in routine che sale dal basso degli infiniti “piccoli” abusi, considerati “necessari”. E piove dall’alto di immense vicende che diventano persino oggetto di ammirazione tanto sono grandi gli impossessamenti privati di parti della ricchezza comune. Come ci dimostrano eventi anche recentissimi in cui infatti da un lato ti meravigliano le dimensioni del furto, dall’altra ti annoia la ripetizione infinita, a un certo punto ti accorgi che la corruzione in Italia svuota lo Stato come una anemia profonda che toglie ogni difesa immunitaria. Il Parlamento, che avrebbe potuto essere l’ultimo presidio di difesa dello Stato, ha ceduto su tutto alla volontà e ai capricci dei più svariati esecutivi, con leggi indecenti, con voti di fiducia ridicoli e con silenzi paurosi. E allora si è levato un vento furioso, detto “antipolitica” che vuole punire tutto, risalendo ai conti e alle responsabilità di questa e di ogni altra generazione politica. Entra in campo con furore e tensione la parola “vendetta”. Ma la vendetta, sia negli stadi sia in politica, non vuole tener conto dello Stato, non lo conosce e non lo riconosce. Nessuna obiezione a lasciarlo morire, da parte degli invasori di campo delle partite controllate in nome di interessi loschi, o in Parlamento, in nome di nuovi gruppi politici portatori, ci dicono, di un mondo nuovo e febbrile disposto ad amputare tutto pur di fare pulizia del prima, che è tutto corrotto.
Intanto Renzi, titolare del nuovo esecutivo senza nostalgie e senza scrupoli, disprezza il Parlamento, immagina solo dipendenti obbedienti, e promette “entrerò nella burocrazia (che è il corpo fisico dello Stato, ndr) con la ruspa”. Uno dei corpi burocratici più esposti e più in vista del nostro vivere in comune, la polizia, viene spinto alla cieca contro gravi pericoli fisici che nessun politico ha voluto affrontare e trasformare in confronto politico. Questo corpo, lasciato solo, ha mostrato, alcune volte, la tendenza a vendicarsi su individui isolati che sono stati identificati (di nuovo, alla cieca) come il pericolo, e che vengono sacrificati a un dio della sicurezza, al fondo di un burrone di solitudine. Lo Stato, come una navicella spaziale frantumata, parla con voci incoerenti da punti diversi e scollegati dello spazio. Non è in grado di assicurare giustizia, di garantire equità, di provvedere ordinata continuità, di fabbricare lavoro. Ecco, noi siamo fermi qui, alla voce “corruzione”, alla voce “solitudine”, alla voce “vendetta”.
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Re: Il Movimento 5 Stelle è al 47% tra i giovani

Messaggioda Robyn il 12/05/2014, 13:19

I giovani generalmente sono più svegli non si lasciano influenzare dagli stereotipi.Però pianogrande non si riferiva all'elettorato dei cinquestelle ma al movimento che non sà dave andare.Proporzionale si maggioritario si poi no
Però a parte i giovani,ma gli altri che votano cinquestelle dove erano quando berlusconi stava distruggendo con sistematicità l'Italia,mentre gli altri lo contrastavano e ricevevano insulti di tutti i tipi del tipo comunisti etc?Questi elettori che oggi votano i cinquestelle ieri non erano con FI?Casaleggio non era con FI? cosa facevano assistevano impassibili?Adesso voi cinquestelle credete di prendervela con noi del csx?
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Re: Il Movimento 5 Stelle è al 47% tra i giovani

Messaggioda Stefano'62 il 12/05/2014, 15:17

pianogrande ha scritto:Mmmmm.
Stefano62.
Magari ho esagerato.

Immagino siano scuse.
Le accetto volentieri perché so che non sei così come eri sembrato.

Ciao
Stefano'62
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