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franz ha scritto:Zagrebelsky ha scritto:Mi sembra che sulla vita politica, nel nostro Paese, in questo momento, gravi un “non detto” che spiegherebbe molte cose. Si fa finta di vivere nella normalità della vita democratica, ma non è così. È come se una rete invisibile avvolgesse le istituzioni politiche fossilizzandole; imponesse agli attori politici azioni e omissioni altrimenti assurdi e inspiegabili; mirasse a impedire che qualunque cosa nuova avvenga. Questa è stasi, situazione pericolosa.
...
Potrei sbagliare, ma a me pare che su tutto domini la difesa dello status quo e del governo che lo garantisce. In stato di necessità, si passa sopra a tutto il resto.
Il grassetto è mio e sta a significare il punto di assenso/dissenso su quanto scritto da Zagrebelsky.
Nel senso che a me veramente pare che non sia questione di questo momento ma che la cosa duri da una ventina di anni.
L'Italia è in stasi, bloccata da 15-20 anni circa. E lo vado dicendo da tempo. Recentemente abbiamo discusso di crescita ed è stato più volte riferito che la nostra produttività è ferma da 15 anni circa. Ma anche la politica è ferma e forse è questa che blocca e ferma tutto. Ho sempre riferito l'impressione che il paese sia bloccato da comuni posizioni di chiusura e conservazione (presenti in entrambi gli schieramenti) che si coalizzano per mantenere lo status quo, bloccando riforme ed ammodernamento del Paese. Il Paese è ancora sostanzialmente corporativo come ai tempi del fascio. Le corporazioni, organizzate, si coalizzano contro le innovazioni (lo si è visto ai tempi delle liberalizzazioni di Bersani) ed ottengono vittoria. Lo si è visto in questi decenni con tassisti, benzinai, farmacisti, avvocati, notai, camionisti, allevatori (quote latte) ma anche in altri casi (ferrovieri, autostrasporto pubblico, insegnanti, etc). Una serie di scioperi, occupazioni di strade, piazze, stazioni ferroviarie, autostrade ... e lo Stato cede. Almeno il centro sinistra ci ha provato (con Bersani, Bassanini, Berlinguer, Prodi) ma ha dovuto capitolare. Proprio per le posizioni conservative al suo interno (Da Mastella a Bertinotti, passando per Cofferati). Il centro destra nemmeno ci prova. Il risultato è un paese economicamente e politicamente immobile. Ma non in questo momento, da due decenni. Ma dove era Zagrebelsky in questi anni? Si accorge solo oggi che le cose stanno cosi'?
An passant, Zagrebelsky è stato membro e Presidente della Corte Costituzionale (15 membri, di cui uno è il presidente) e va detto che proprio in questo ambito vige da oltre 20 anni un giochetto molto interessante (per i conti dello stato). Per capire il giochetto, iniziamo dagli stipendi. La Corte stessa, proprio rispondendo ad un cittadino che chiedeva informazioni (leggere http://www.toscanaoggi.it/Lettere/Gli-s ... scana-Oggi ) afferma che " la retribuzione annua netta attualmente in essere è pari a euro 203.424,00 per i Giudici (lorda: euro 427.416,99) e a euro 252.148,00 per il Presidente (lorda: euro 512.900,44), compresa l'indennità di rappresentanza.". Il giochetto è che ogni anno (spesso anche meno) si elegge un presidente, cosi' tutti a turno si beccano il mezzo milione di stipendio, con tutti i benefici, anche pensionistici del caso. Questo è l'elenco dei presidenti e potete vedere cosa comincia a succedere dopo il 1990: http://it.wikipedia.org/wiki/Presidenti ... a_Italiana. Prima avevano la decenza di stare in carica anche due o tre anni (il record fu 5) ma ora abbiamo presidenti anche per pochi mesi. Malgrado la Cortituzione (Art 135) affermi che il Presidente rimane in carica 36 mesi. Cosa non si fa per la pensione, vero Zagrebelsky? Andare in pensione con la carica di "Presidente Emerito" (7 mesi e 19 giorni nel suo caso) comporta un ottimo trattamento pensionistico ma come si fa ad aggirare la Costituzione che parla di 36 mesi? Per prima cosa va detto che la carica va a chi ha la piu' lunga anzianità di servizio (come giudice) e quindi costui potrà suggellare la propria carriera concludendola con la carica di Presidente della Consulta. A questo punto il colpo di grazia. Si danno le dimissioni da giudice (perché l'Art 135 recita "fermi in ogni caso i termini di scadenza dall'ufficio di giudice") e quindi il Presidente decade e ... avanti un altro. E i contribuenti pagano.
Che dire se non che Zagrebelsky stesso è parte del problema di stupro dello stato di diritto e della Costituzione che lui stesso lamenta? Cosi' come Onida, Flick e tanti altri`Almeno Flick (3 mesi e 4 giorni) si è giustificato dicendo che è una "prassi consolidata". Un paio di balle, direi. Capisco poi chi invoca i forconi. Non capisco chi parla di "umiliazione dello stato" e ci ha razzolato di brutto.
Naturalmente tutto questo va comparato, come spesso si fa, con lo stipendio lordo di Obama (400'000$ pari al cambio di oggi a 304'372€) e va detto che recentemente Obama si è pure ridotto lo stipendio del 5%.
PS: considerare inoltre che la Consulta è parte attiva della stasi di cui parla Zagrebelsky: "È come se una rete invisibile avvolgesse le istituzioni politiche fossilizzandole". Vedere le decisioni della Consulta sul prelievo agli stipendi d'oro, alla riduzione delle province etc.
ranvit ha scritto:Intanto te ne dico io qualcuna ...
annalu ha scritto:Bene, Zagrebelsky così è sistemato.
Nell'elenco però c'erano anche altri, compreso Prodi.
Per favore, mi manca l'elenco delle "malefatte" di Prodi: ti spiace rammentarmele?
Annalu
ranvit ha scritto:Intanto te ne dico io qualcuna ...
franz ha scritto:Un errore è cosa che puo' capitare, quando si comanda e si deve decidere. La definizione piu' vicina all'agire politico che trovo è "Allontanamento da ciò che nella sfera pratica risulta più proficuo". Tutti possono sbagliare. E lo sappiamo col senno di poi.
[...]
Ma torniamo a quel "in questo momento". Un'ulteriore riflessione, osservando la strana ed inverosimile alleanza politica tra PdL e PD (con il collante di scelta civica) è il paragone con la "grande coalizione" tedesca. Nel 2005 la coalizione tra SPD e CDU comporta un governo che porta a compimento riforme epocali iniziate dai socialdemocratici (abbiamo già discusso a suo tempo di agenda 2010 http://en.wikipedia.org/wiki/Agenda_2010 ) e pone le basi della ripartenza della locomotiva tedesca. In germania pare quindi che la grande coalizione abbia saputo unire il meglio di due forze normalmente opposte ed avversarie. In Italia l'impressione attuale che la grande coalizione sia espressione del peggio dei due schieramenti, quel peggio che ha come consuetuetudine il rinvio, il procrastinare, il decidere di non decidere.
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