da lucameni il 26/01/2013, 12:21
Non penso sia tanto questione di destra in quanto tale visto che di destre ce ne sono tante. Come ci sono tanti che parlano a vanvera senza sapere cosa dicono.
Certo che una volta preso atto che lo stesso Renzi, l'ex salvatore della patria (dopo Montezemolo ed altri di cui ho perso il conto) ha ammesso di essersi sbagliato sulle intenzioni di Marchionne (ma in realtà gli out out contro norme in vigore c'erano tutti), anche Obama appare "lento".
Se Monti, coerente con la sua azione di governo dice: "Chi gestisce la Fiat ha il diritto e il dovere di scegliere dove investire e le localizzazioni più convenienti" (si noti il "dovere"). E quindi nonostante la Fiat sia sempre stata foraggiata dallo Stato il resto viene dopo e non si può chiedere alcunchè al suo management; tanto meno di non discriminare gli operai a secondo delle appartenenze sindacali e di fare il possibile per evitare una fuga all'estero a costo forse di meno introiti per la proprietà. Questo in Italia dove evidentemente capita a secondo del colore politico dei governi che lo Stato, negando per principio la propria funzione di mediazione, semplicemente parteggi o per una o per l'altra parte in conflitto, dimenticando che magari ci sono norme costituzionali da rispettare.
Mentre Obama è stato di altro avviso: "nessun premio a chi delocalizza le fabbriche". Quindi decisamente approccio.
Mi rendo conto però che il presidente Usa potrebbe essere considerato "lento" se non addirittura un socialisteggiante radicale in combutta con la CGIL. Ci sta.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)