franz ha scritto:Il problema ha una sua base reale ed una volta che la destra ha capito che poteva usarlo per il consenso è chiaro che lo ha gonfiato. Ora che la destra governa e non ha piu' interesse a gonfiare un fenomeno, si comprende che esso esiste ancora ed è tutt'ora un problema (non è sparito, come leggiamo sui giornali).
Rimene il problema e rimangono le soluzioni.
A noi indicare che le soluzioni che la destra propone ed ha attuato, non funzionano.
A noi spetta fare proposte diverse e migliori.
Non certo solo sul problema della sicurezza.
Ciao,
Franz
Il problema sicurezza e' senz'altro reale, ma malposto. E' vero che esiste. La gente vive intabarrata, dietro a porte in acciaio a prova di caterpillar e con le grate alle finestre, cosa che non si vede in citta' molto piu' pericolose (numeri alla mano) come Londra. Perche'? Perche' secondo me - cosa che non e' stata abbastanza evidenziata -
il modello di microcriminalita' italiano, pur non essendo cosi' violento come quello per esempio americano, e' caratterizzato da un attacco diffuso alla proprieta' e alla persona che genera paure ancestrali. Penso allo
scippo diffuso, ai furti nelle case sistematici, ai rapimenti, al "fastidio" delle persone che ti impongono il dazio ai semafori o allo "zingarello" (scusate il termine ma e' quello che usa il tipico elettore di destra) che assale il turista, , e soprattutto
all'incapacita' delle forze dell'ordine e della magistratura di occuparsi di queste "piccole" cose che assillano il normale cittadino. Tutte cose che appaiono ridicole rispetto alla pallottola in corpo di Baltimore o dei sobborghi di Londra, ma che sono diffuse capillarmente e creano una forte reazione.
Ma il problema italiano e' una malcelata insofferenza alle regole, preesistente al problema immigrazione, che pero' e' esplosa quando una massa di disperati ha avuto accesso alla nostra ricchezza. Parlo del fatto che atteggiamenti che per noi sono naturali in altri paesi' sono rari o inesistenti. E' una rete di microcomportamenti illegali: dallo sporcare gli spazi pubblici alla mancanza di cura per il bene pubblico sia dei cittadini che delle istituzioni, alla violenza negli stadi, alla guida sistematicamente pericolosa, all'evasione fiscale, alla mazzetta, alla criminalita' organizzata in certe regioni. Fenomeni caratteristici del nostro paese (almeno rispetto alle grandi democrazie europee) e non certo legati al fenomeno immigrazione, che assieme all'incapacita' di affrontare il problema hanno generato un'emergenza sicurezza.
Ma il punto e' che il cittadino italiano, di destra o di sinistra, quando pensa al responsabile lo individua "nell'altro", non in se stesso. Facendo un errore clamoroso. Questo e' un discorso che la destra puo' sfruttare attraverso il qualunquismo di certe iniziative rivolte a reprimere il presunto colpevole, l'altro (cioe' a turno il rom, la prostituta, l'immigrato clandestino). La guida pericolosa in Italia e' comune. Come mai non impensierisce molti, quando fa nettamente piu' danni della microcriminalita'? Il compito della sinistra e' piu' difficile, perche' deve convincere il cittadino che il colpevole e' innanzitutto lui, e che e' questa illegalita' diffusa, questa insofferenza alle regole, a dover cambiare, per prima cosa in casa sua. Come puo' farlo una destra che e' diretta da un pluricondannato e che fa sedere in parlamento per difenderli, uno stuolo di condannati?
E' un problema
culturale, la cui soluzione richiederebbe decenni. Per questo e' insensato accusare la destra di non avere risolto il problema. La destra lo ha risolto nel momento in cui ha mostrato i muscoli con i deboli, con
l'altro. Questo e' quello che la gente chiedeva! non sentirsi dire (giustamente) che e' il cittadino o il politico il primo a doversi adeguare alle regole. E la gente, vittima di questa colpevole incomprensione del fenomeno, questo ha ottenuto. Il colpevole e' stato identificato e il barista pregiudicato che ammazza a sprangate il
negro e' stato rassicurato di non essere lui il carnefice, ma la vittima.
Un partito serio di sinistra si troverebbe invece ad affrontare il problema di spiegare al cittadino che l'illegalita' diffusa e' un problema che coinvolge ogni strato sociale, non solo
l'altro.
saluti,
pagheca