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Il governo piace...

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Il governo piace...

Messaggioda Paolo65 il 18/09/2008, 9:20

Questo discorso ci dovrebbe portare ad una riflessione generale.

Questo governo ha un altissimo consenso anche quando la situazione economica del paese è veramente difficile e tutti i valori macroeconomici sono negativi.

Ciò porta a ritenere che i cittadini sono molto sensibili anche ad altro, cioè anche ad altri fattori come la qualità della vita, decoro urbano,senso di autorevolezza e forza del governo ecc.

Si è pensato per molto tempo che le questioni materiali ed economiche fossero preponderanti, mentre non sarebbe proprio così.

Debbo dire che per me questa è stata una sorpresa.

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Re: Il governo piace...

Messaggioda pagheca il 18/09/2008, 10:27

franz ha scritto:Il problema ha una sua base reale ed una volta che la destra ha capito che poteva usarlo per il consenso è chiaro che lo ha gonfiato. Ora che la destra governa e non ha piu' interesse a gonfiare un fenomeno, si comprende che esso esiste ancora ed è tutt'ora un problema (non è sparito, come leggiamo sui giornali).
Rimene il problema e rimangono le soluzioni.
A noi indicare che le soluzioni che la destra propone ed ha attuato, non funzionano.
A noi spetta fare proposte diverse e migliori.
Non certo solo sul problema della sicurezza.

Ciao,
Franz


Il problema sicurezza e' senz'altro reale, ma malposto. E' vero che esiste. La gente vive intabarrata, dietro a porte in acciaio a prova di caterpillar e con le grate alle finestre, cosa che non si vede in citta' molto piu' pericolose (numeri alla mano) come Londra. Perche'? Perche' secondo me - cosa che non e' stata abbastanza evidenziata - il modello di microcriminalita' italiano, pur non essendo cosi' violento come quello per esempio americano, e' caratterizzato da un attacco diffuso alla proprieta' e alla persona che genera paure ancestrali. Penso allo scippo diffuso, ai furti nelle case sistematici, ai rapimenti, al "fastidio" delle persone che ti impongono il dazio ai semafori o allo "zingarello" (scusate il termine ma e' quello che usa il tipico elettore di destra) che assale il turista, , e soprattutto all'incapacita' delle forze dell'ordine e della magistratura di occuparsi di queste "piccole" cose che assillano il normale cittadino. Tutte cose che appaiono ridicole rispetto alla pallottola in corpo di Baltimore o dei sobborghi di Londra, ma che sono diffuse capillarmente e creano una forte reazione.

Ma il problema italiano e' una malcelata insofferenza alle regole, preesistente al problema immigrazione, che pero' e' esplosa quando una massa di disperati ha avuto accesso alla nostra ricchezza. Parlo del fatto che atteggiamenti che per noi sono naturali in altri paesi' sono rari o inesistenti. E' una rete di microcomportamenti illegali: dallo sporcare gli spazi pubblici alla mancanza di cura per il bene pubblico sia dei cittadini che delle istituzioni, alla violenza negli stadi, alla guida sistematicamente pericolosa, all'evasione fiscale, alla mazzetta, alla criminalita' organizzata in certe regioni. Fenomeni caratteristici del nostro paese (almeno rispetto alle grandi democrazie europee) e non certo legati al fenomeno immigrazione, che assieme all'incapacita' di affrontare il problema hanno generato un'emergenza sicurezza.

Ma il punto e' che il cittadino italiano, di destra o di sinistra, quando pensa al responsabile lo individua "nell'altro", non in se stesso. Facendo un errore clamoroso. Questo e' un discorso che la destra puo' sfruttare attraverso il qualunquismo di certe iniziative rivolte a reprimere il presunto colpevole, l'altro (cioe' a turno il rom, la prostituta, l'immigrato clandestino). La guida pericolosa in Italia e' comune. Come mai non impensierisce molti, quando fa nettamente piu' danni della microcriminalita'? Il compito della sinistra e' piu' difficile, perche' deve convincere il cittadino che il colpevole e' innanzitutto lui, e che e' questa illegalita' diffusa, questa insofferenza alle regole, a dover cambiare, per prima cosa in casa sua. Come puo' farlo una destra che e' diretta da un pluricondannato e che fa sedere in parlamento per difenderli, uno stuolo di condannati?

E' un problema culturale, la cui soluzione richiederebbe decenni. Per questo e' insensato accusare la destra di non avere risolto il problema. La destra lo ha risolto nel momento in cui ha mostrato i muscoli con i deboli, con l'altro. Questo e' quello che la gente chiedeva! non sentirsi dire (giustamente) che e' il cittadino o il politico il primo a doversi adeguare alle regole. E la gente, vittima di questa colpevole incomprensione del fenomeno, questo ha ottenuto. Il colpevole e' stato identificato e il barista pregiudicato che ammazza a sprangate il negro e' stato rassicurato di non essere lui il carnefice, ma la vittima.

Un partito serio di sinistra si troverebbe invece ad affrontare il problema di spiegare al cittadino che l'illegalita' diffusa e' un problema che coinvolge ogni strato sociale, non solo l'altro.

saluti,
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Re: Il governo piace...

Messaggioda Paolo65 il 18/09/2008, 10:52

Ritengo di non essere il solo a viaggiare fuori del nostro paese e constatare con gli occhi alcune evidenze:

1.ad agosto in Germania non ho visto un solo lavavetri nè un venditore abusivo per strada
2.sia nei paesi che in città come Erfurt e Dresda, non ho visto alcuna grata alle finestre poste al piano terra o ai primi piani
3.ad aprile sono stato a New York: stessa identica cosa, salvo che a Chinatown dove venditori abusivi erano presenti; ma grate alle finestre mai

Cosa devo dedurre? Non di certo che la criminalità ed un certo lassismo non esista,sarebbe da ingenui,ma qualcosa di profondamente diverso c'è.

La Stazione Centrale dei treni di New York è diventato un posto che attrae turisti e mangiare nella vecchia sala d'aspetto, pieno di ristiranti etnici, un piacere.

Ripeto, a vista c'è qualcosa che non quadra facendo il paragone con il nostro paese.

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Re: Il governo piace...

Messaggioda pagheca il 18/09/2008, 12:20

Paolo65 ha scritto:Ritengo di non essere il solo a viaggiare fuori del nostro paese e constatare con gli occhi alcune evidenze:

1.ad agosto in Germania non ho visto un solo lavavetri nè un venditore abusivo per strada
2.sia nei paesi che in città come Erfurt e Dresda, non ho visto alcuna grata alle finestre poste al piano terra o ai primi piani
3.ad aprile sono stato a New York: stessa identica cosa, salvo che a Chinatown dove venditori abusivi erano presenti; ma grate alle finestre mai

Cosa devo dedurre? Non di certo che la criminalità ed un certo lassismo non esista,sarebbe da ingenui,ma qualcosa di profondamente diverso c'è.

La Stazione Centrale dei treni di New York è diventato un posto che attrae turisti e mangiare nella vecchia sala d'aspetto, pieno di ristiranti etnici, un piacere.

Ripeto, a vista c'è qualcosa che non quadra facendo il paragone con il nostro paese.

Paolo


Vero, ma dimentichi altre differenze.

Qui in UK (dove vivo, ma prima ho vissuto negli USA e in Australia) oltre alle differenze che hai elencato, ne esistono altre:

1. l'evasione fiscale e' (relativamente) marginale
2. quando guidi, rarissimamente qualcuno si azzarda a starti a mezzo metro dal parafango (atto molto piu' pericoloso di quello del lavavetri). le norme vengono sistematicamente rispettate, dal parcheggio ai limiti di velocita', "senza se e senza ma".
3. non esiste una corruzione sistematica come quella italiana
4. gli spazi pubblici sono puliti, l'assistenza alle strade e' cosa normale
5. quando mi e' stata rubata l'autoradio (che si ostinano a costruire built-in nella macchina) la polizia e' arrivata in meno di un'ora, e' tornata con un apposito furgone, ha preso le impronte digitali sulla macchina, mi ha fatto una breve intervista, ha mandato diverse lettere e moduli riguardanti il fatto. Anche in un altro episodio simile ho avuto la sensazione che ci fosse un interesse a curarsi del mio problema ("I care..."). Con cio' non dico che e' tutto rose e fiori, sono al corrente di esperienze molto diverse, ma il paragone tra la mia esperienza e analoghe esperienze in Italia, se statisticamente irrilevanti, fa riflettere.
6. pochi buttano cartacce per terra, gridano per strada, sporcano i bus, sfasciano infrastrutture come nel caso di Roma-Napoli. I comportamenti antisociali esistano e sono comuni (spesso legati all'alcol) ma la mia sensazione e' che non siano considerati normali.
7. l'assenteismo e' marginale negli uffici pubblici
8. negli uffici pubblici (posta, ospedali, etc.) il personale e' corretto e agisce in base a ben precise policy
9. l'informazione ha precise policy da rispettare e quando non le rispetta (cioe' svolge il suo lavoro non correttamente) viene duramente criticata

queste sono le prime cose che mi vengono in mente, ma la lista delle differenze e' lunghissima. Quando ti chiedi perche' la situazione e' diversa in Germania dovresti interrogarsi se non e' l'atteggiamento di lassismo preesistente all'immigrazione in massa che ha creato questa situazione di insicurezza in Italia.
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Re: Il governo piace...

Messaggioda franz il 18/09/2008, 12:27

pagheca ha scritto:Qui in UK (dove vivo, ma prima ho vissuto negli USA e in Australia) oltre alle differenze che hai elencato, ne esistono altre:

1. l'evasione fiscale e' (relativamente) marginale
2. quando guidi, rarissimamente qualcuno si azzarda a starti a mezzo metro dal parafango (atto molto piu' pericoloso di quello del lavavetri). le norme vengono sistematicamente rispettate, dal parcheggio ai limiti di velocita', "senza se e senza ma".
3. non esiste una corruzione sistematica come quella italiana
4. gli spazi pubblici sono puliti, l'assistenza alle strade e' cosa normale
5. quando mi e' stata rubata l'autoradio (che si ostinano a costruire built-in nella macchina) la polizia e' arrivata in meno di un'ora, e' tornata con un apposito furgone, ha preso le impronte digitali sulla macchina, mi ha fatto una breve intervista, ha mandato diverse lettere e moduli riguardanti il fatto. Anche in un altro episodio simile ho avuto la sensazione che ci fosse un interesse a curarsi del mio problema ("I care..."). Con cio' non dico che e' tutto rose e fiori, sono al corrente di esperienze molto diverse, ma il paragone tra la mia esperienza e analoghe esperienze in Italia, se statisticamente irrilevanti, fa riflettere.
6. pochi buttano cartacce per terra, gridano per strada, sporcano i bus, sfasciano infrastrutture come nel caso di Roma-Napoli. I comportamenti antisociali esistano e sono comuni (spesso legati all'alcol) ma la mia sensazione e' che non siano considerati normali.
7. l'assenteismo e' marginale negli uffici pubblici
8. negli uffici pubblici (posta, ospedali, etc.) il personale e' corretto e agisce in base a ben precise policy
9. l'informazione ha precise policy da rispettare e quando non le rispetta (cioe' svolge il suo lavoro non correttamente) viene duramente criticata

queste sono le prime cose che mi vengono in mente, ma la lista delle differenze e' lunghissima. Quando ti chiedi perche' la situazione e' diversa in Germania dovresti interrogarsi se non e' l'atteggiamento di lassismo preesistente all'immigrazione in massa che ha creato questa situazione di insicurezza in Italia.

Se posso riassumere, condividendo, un paese normale inizia ad essere tale dalla sua popolazione, piu' che dai governanti. (voce del verbo "ognuno ha il governo che si merita").
Il problema rimane quindi quello di capire cosa fare, dove incidere, per cambiare.

Ciao,
Franz
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Re: Il governo piace...

Messaggioda pierodm il 18/09/2008, 12:35

Alle finestre della casa di mia suocera hano messo le grate nei primi anni '80, come provvedimento usuale e non sulla spinta di speciali paure.
Nella palazzina dove vivevo con i miei genitori, molti anni fa, in una tranquilla via residenziale di Montesacro, avevano le grate anche quelli del terzo piano.
Nel nostro appartamento, al primo piano con terrazzo, non avevamo grate, e ancora rimpiango la mia Olimpus e la Rolleiflex, rubati in un primo pomeriggio d'un giorno d'estate - senza che si spargesse il panico né in casa nostra, né in quelle vicine.
Per dire che si tratta d'un costume, più che una risposta all'emergenza.

Vorrei segnalare l'articolo di Berselli, sulla Repubblica di oggi, del quale cito di seguito alcuni brevi stralci, a titolo esemplificativo ... scelti ovviamente tra quelli che più ricalcano il mio punto di vista.
" Allora è probabile che per il momento serva a poco giudicare il governo Berlusconi con le categorie tradizionali della politica e dell'economia. Occorre invece un approccio culturale, se non addirittura antropologico ...
Il maestro del format è ovviamente Berlusconi. È stato lui per primo a dare una cornice competitiva e spettacolare alla politica, separando gli italiani "della libertà" dai "comunisti", e quindi a declinare la gara elettorale come un giudizio di Dio fra due Italie separate e inconciliabili. Ma Berlusconi è stato in grado più che altro di dividere, mobilitando la propria parte, fanatizzando ideologicamente i pasdaran del berlusconismo e chiamando a raccolta gli elettori anche più tiepidi contro l'esercito del male, in cui il sostantivo "comunisti" riuniva ...
Per superare il perimetro del voto conservatore occorreva un'invenzione culturale. La Lega, e in particolare Roberto Maroni, hanno aperto la strada, con le iniziative sulla sicurezza e le misure contro l'immigrazione irregolare...
Il format del ministro è un perfetto produttore di consenso, perché colloca la stragrande maggioranza dei cittadini dalla parte del buon senso e della buona volontà, e consegna a una gogna ipotetica un imprecisato milione di italiani...
Semplifica con forzature impressionanti, attribuisce responsabilità collettive di procedura alla disposizione individuale, identifica l'inefficienza come il prodotto della furbizia e della neghittosità individuale anziché alla cattiva organizzazione degli apparati. ...
"

Vedo invece che per la gran parte questo dibattito si svolge abboccando in pieno al trappolone berlusconiano, cercando di misurare il grado di guerra guerreggiata in atto per le nostre strade, e portando ognuno il proprio conteggio personale sul numero dei lanzichenecchi che assaltano le vergini di casa e i beni di famiglia.
E meno male che ci siamo dedicati alla sicurezza, e abbiamo lasciato in disparte il "decoro": altrimenti staremmo qui a discutere sulle cosce delle battone e relativi turbamenti che inducono nei pischelletti e nelle vecchie zie.

Il problema della sicurezza e il tema del decoro non sono inventati, ma sono reali: sono elementi basilari della società, come concetti in sé, come argomenti, come fenomeni.
Prima ancora delle "soluzioni", delle quali parlavo ieri, le diverse correnti di pensiero si distinguono nella descrizione stessa di questi fenomeni, ovvero nell'atteggiamento che si ha verso le forze che sono in gioco dentro i fenomeni: la violenza, il sesso, i valori prevalenti nei rapporti personali, etc
C'è poi un'ulteriore distinzione nel modo d'intendere il concetto stesso di "soluzione": la destra la intende come "liquidazione", se non repressione, implicando una visione "normalizzata" della moralità in chiave paternalistica.
Un'interpretazione che incontra un facile successo di pubblico, laddove si propone come repressione immediata degli "eccessi" - per la destra tutto è visto come eccesso e come trasgressione da una "norma", confidando nel fatto che ciascun individuo tende a sentire fuori norma ciò che non gli piace o che lo spaventa, quando lo riguarda personalmente.

Una visione della sinistra, che invece guarda a questi problemi tentando d'individuarne le ragioni "sociali", ossia le cause meno immediate, trova - storicamente, direi - un'accoglienza più fredda, più difficoltosa.
Un'accoglienza che ha certamente bisogno di un "pubblico" più informato, più disposto a ragionare e ad andare al di là della sfera personale, o del proprio circondario.
Niente di nuovo, insomma.
Capisco però che anche gente di sinistra può essersi stancata di essere rattrappita nella ragionevolezza, e abbia voglia di sgranchirsi le gambe con una sana passeggiata nei prati della demagogia e del semplicismo: un po' come lasciare sul comodino un romanzo di Tolstoj, o magari un'edizione di Corto Maltese, e sprofondare in poltrona per godersi il festival di Sanremo. Insomma: basta con quella cacata pazzesca della corazzata Potemkin.
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Re: Il governo piace...

Messaggioda franz il 18/09/2008, 13:34

pierodm ha scritto:Alle finestre della casa di mia suocera hano messo le grate nei primi anni '80, come provvedimento usuale e non sulla spinta di speciali paure.
Nella palazzina dove vivevo con i miei genitori, molti anni fa, in una tranquilla via residenziale di Montesacro, avevano le grate anche quelli del terzo piano.
Nel nostro appartamento, al primo piano con terrazzo, non avevamo grate, e ancora rimpiango la mia Olimpus e la Rolleiflex, rubati in un primo pomeriggio d'un giorno d'estate - senza che si spargesse il panico né in casa nostra, né in quelle vicine.
Per dire che si tratta d'un costume, più che una risposta all'emergenza.

Occhio che quanto racconti, d'antica data, è piu' indicatore delle qualità dei tuoi cittadini che dei governi che si sono succeduti.
Io vivo da 21 anni al piano terreno, senza inferriate e senza porte blindate.
Ma ho un antifurto in casa e sono assicurato contro il furto e lo scippo, come tutti (tanto costa poco).
Forse inutili (da 20 anni inultilizzati grazie ad una popolazione sana ed una polizia che funziona) ma meglio essere previdenti.
Se mi rubassero qualche cosa non dovrei rimpiangere l'Olimpus (che ho, ottima scelta!) o la Rollei ma la ricomprerei (essendo assicurato per il valore a nuovo). Il rimpianto potrei averlo per quelle cose insostituibili, legate all'affetto, come le cose dei nostri cari, che quando ce le rubano nessuno le sostituisce.

Ciao,
Franz
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Re: Il governo piace...

Messaggioda Paolo65 il 18/09/2008, 14:32

Purtroppo è vero che ognuno si merita i propi governanti,come dice Franz.

D'altronde, in maniera più analitica, Pagheca ha drammaticamente messo in evidenza che dal confronto con altri paesi ne usciamo con le ossa rotte.

Il vero dramma è che quasi sempre la politica strumentalizza temi alla base del civile convivere per soli fini di consenso, non credendo neppure per 10 minuti in ciò che propone, non in questo modo contribuendo alla formazione di una coscienza civile.

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Re: Il governo piace...

Messaggioda pagheca il 18/09/2008, 15:46

Paolo65 ha scritto:Purtroppo è vero che ognuno si merita i propi governanti,come dice Franz.

D'altronde, in maniera più analitica, Pagheca ha drammaticamente messo in evidenza che dal confronto con altri paesi ne usciamo con le ossa rotte.

Il vero dramma è che quasi sempre la politica strumentalizza temi alla base del civile convivere per soli fini di consenso, non credendo neppure per 10 minuti in ciò che propone, non in questo modo contribuendo alla formazione di una coscienza civile.

Paolo


Ne usciamo con le ossa rotte se riteniamo di essere allo stesso livello delle grandi democrazie occidentali (USA, Germania, UK, Belgio, Austria etc. ma anche ormai Singapore o Canada). Ma non e' cosi'. Sebbene dispiaccia ammetterlo siamo e siamo sempre stati su un altro livello.

L'equivoco e' nato durante il boom industriale, quando abbiamo confuso innegabili successi sul piano economico con una modernizzzazione generalizzata. Ed e' rafforzato dalla percezione del nostro grande passato. Ma dimentichiamo un particolare: tra il Rinascimento e il boom industriale c'e' stato un periodo lunghissimo in cui il paese non ha visto industrializzazione, quando eravamo in maggioranza contadini analfabeti governati da una monarchia e da un papato parassiti.

Basta guardare ai dati sull'analfabetismo all'inizio del XX secolo e confrontarli con quelli degli altri paesi europei nello stesso periodo. Ancora oggi siamo questo: un paese a due teste con una parte estremamente avanzata e un'altra che vive ancora nel passato. Folkloristico ma poco adatto alle sfide di oggi.

Se invece accettassimo che NON siamo come UK, Germania, ma siamo quello che siamo, forse potremmo lavorare per migliorare invece di credere di essere in decadenza.

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Re: Il governo piace...

Messaggioda ranvit il 18/09/2008, 15:53

Sacrosanto quello che dice pagheca.
Forse pero' qualcosa si poteva fare se non avessimo avuto una democrazia bloccata nell'immobilismo di una Dc inciuciona pur di conservare il potere e un Pci per niente riformista....cioè comparabile con gli altri partiti della sinistra democratica e occidentale.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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