Per Ranvit, personale!
Ranvit, posso associarmi??? Da 10 anni andiamo dicendo le stesse cose, e finalmente le troviamo in bocca a un politico!! Ma il fatto che abbia meno di 40 anni e che noi ne abbiamo 20 (circa...

) di più significa che eravamo 20 anni più avanti????
Comunque, non è il caso che confermi ancora una volta la mia adesione al Renzi-pensiero, in questo caso più che in altri.
Così non mi sono trattenuta quando ho trovato sul sito di Libertà e Giustizia questa lettera, che i responsabili hanno considerato degna di pubblicazione in evidenza... tale signora Marzia, soll'ottantina, a occhio e croce.
Sono un’anziana ex-insegnante che ha scoperto la politica negli anni cinquanta leggendo “Politica”, il foglio di Nicola Pistelli così vicino al mondo e allo spirito di Giorgio La Pira; e da allora ho sempre cercato nella politica quel respiro.
Se la lettera di Sandra Bonsanti su la Repubblica del 19 luglio, per quanto opportuna, non mi è sembrata all’altezza di altre sue prese di posizione, la risposta di Renzi è veramente deludente per la superficialità e l’arroganza che esprime. Renzi vuole insegnare alla Bonsanti (come se ne avesse bisogno!) che non è democratico considerare nemico l’avversario politico: ma davvero non si accorge che Berlusconi non è un “normale” avversario portatore di una visione politica alternativa? E’ un imprenditore, con un armadio pieno zeppo si scheletri, sceso in campo con la strapotenza dei suoi soldi e delle sue TV, per risolvere i suoi problemi economici e giudiziari: ricorda Renzi che Berlusconi voleva Previti (dico: Previti!) come ministro della giustizia? che fin dall’inizio ha riempito camera e senato con i suoi avvocati, i suoi tributaristi e i suoi dipendenti? che quando ha capito che avrebbe perso le elezioni si è fatta costruire la legge “porcata” per vanificare la vittoria degli avversari? (perché la disgregazione del governo Prodi, che Renzi giudica con disprezzo “vergognosa”, è conseguenza diretta di quella “porcata”). Renzi ricorda con quanta cura Berlusconi, attraverso Sacconi e Tremonti, ha smontato i dispositivi per le liberalizzazioni, per la sicurezza sui luoghi di lavoro, contro l’evasione fiscale predisposti con tanta fatica dal governo Prodi?
Renzi poi motiva il suo anti-antiberlusconismo col fatto, per lui sicuro, che per vincere le future elezioni serviranno i voti degli ex-berlusconisti. Non si è accorto che il primo partito in Italia è quello dell’astensione? E’ lì che si devono cercare i voti, rimotivando e convincendo chi ha perso fiducia nella possibilità di un centro-sinistra davvero riformista. E questo non si fa sovrapponendo il problema delle primarie agli esiti di una assemblea che poteva davvero essere un momento di rilancio programmatico e di aggregazione: Mattei, come la Concia, ha solo cercato e ottenuto visibilità per sé.
Infine, prima di una lunga e retorica apologia di sé e della sua amministrazione, condita con sarcasmo e disprezzo per i “bonsantiani”, Renzi imputa alla insufficiente autorevolezza e credibilità della sinistra il fatto che sia stato necessario ricorrere alla “supplenza tecnica del governo Monti” invece che ricorrere alle elezioni, come altrove in Europa: davvero non si rende conto che, dovendo votare ancora con la legge “porcata”, per vincere sarebbe stata indispensabile una nuova Unione-ammucchiata destinata a vita breve e tormentata? quanto di peggio di fronte alla crisi del paese, alle aspettative della UE, alle minacca dei mercati.
Dispiace che un giovane sia così “vecchio”. Ma voglio sperare che, almeno a Firenze, lo spirito di La Pira continui a soffiare, a ispirare, a rinnovareNon ce l'ho fatta trattenermi e ho risposto... e mi pare di essere stata abbastanza dolce, tenendo conto dell'età della signora Marzia... avrei potuto andar giù molto più pesante. A volte rimpiango di non assomigliare di più a Ranvit
Ma quanto è
triste questa lettera…. triste come gli “appelli all’unità” di cui erano pieni i giornali ai tempi dell’Unione. Triste perché è piena dei luoghi comuni della sinistra… quelli per cui le colpe vanno sempre ricercate “fuori di noi”, perché c’è sempre un nemico cattivo (l’avversario in politica, lo speculatore in economia…) che ci rompe le uova nel paniere. Mai che si ricordi che le elezioni del 2006 le avevamo vinte, anche con il Porcellum, ma che lo sgangherato carrozzone dell’Unione non poteva governare (e che la maggioranza risicata in Senato la si doveva anche ai geniali streteghi che avevano presentato separati DS e Margherita…)… solo per fare un esempio.
I luoghi comuni della sinistra… le primarie vissute come una lacerazione, per cui le si apprezza se “ratificano” decisioni prese dai vertici, ma guai a colui che pretende un momento di vera e trasparente battaglia politica su progetti e prospettive diverse (d’altronde non era stata la stessa Bonsanti a proporre “primarie confermative”? cosa che, finora, sono state).
Il luogo comune che considera Renzi un corpo estraneo, un fastidio… e un arrogante. Ho letto e riletto la risposta di Renzi, e cosa ci sia di arrogante proprio non vedo; tranne che non si consideri arrogante il solo fatto di rispondere ad una domanda, in maniera diversa dalle aspettative dell’interrogante! Forse, per la sinistra di cui la signora Marzia è una così tipica rappresentante, il solo fatto di avere meno di 40 anni e non rassegnarsi ad “aspettare il proprio turno” è arrogante.
La lettera della signora Marzia è triste della tristezza di chi si aggrappa alle certezze che ha sempre avuto, ad un equilibrio di convinzioni consolidate, che ogni momento diventa sempre più precario; così che ogni scossone, ogni voce fuori dal coro, non è vissuta come foriera di un potenziale rinnovamento e progresso, ma come un pericolo, un terremoto capace di far crollare quell’equilibrio. E’ triste ahimé come un documento della Bindi, una metafora di Bersani, una posizione dei “giovani turchi” precocemente invecchiati. Renzi parla un’altra lingua, diretta e trasparente. A volte ruvida, a volte troppo piaciona. A volte è simpatico, a volte meno. Ma è certamente alternativo alla paccottiglia e ai luoghi comuni di una sinistra che in passato è stata perdente anche quando ha vinto, e che si candida ad esserlo anche nel futuro…