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SCHEDA - Salve 43 province

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: SCHEDA - Salve 43 province

Messaggioda franz il 22/07/2012, 10:48

ranvit ha scritto:Un modo come un altro per non fare mai niente. La virtuosità la si premierà semmai con le prossime province...che non avranno piu' da interessarsi delle scuole...

E chi mai dovrebbe interessarsene? Una mega regione di 9 milioni di abitanti o un piccolo comune di 3000?
Il piccolo comune potrebbe gestire, da solo o con altri in un distretto, le scuole elementari.
Tutte le altre scuole di ogni ordine e grado dovrebbero essere gestire da un'entità territoriale che per dimensione è piu' simile ad una provincia che ad una grossa regione.
Comunque questo governo taglia le province (e non le festività) perché a tutti fa comodo seguire l'onda popolare, anche quando dice cose che non stanno in piedi. I compiti delle provincie abolite passeranno ad altri enti di livello inferiore o superiore e già questo passaggio genererà costi e disfunzioni. Si risparmia solo sui gettoni dei consigli provinciali. Dubito che i funzionari provinciali saranno licenziati.
Perfettamente d'accordo con Flavio. Bisogna esporre sul balcone la bandiera, perché l'evento è storico e significativo!
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Re: SCHEDA - Salve 43 province

Messaggioda flaviomob il 22/07/2012, 11:02

Sulle festività da sopprimere o spostare forse bisognerebbe aprire un altro argomento di discussione. Il tema è rilevante perché porterebbe sicuramente un danno al settore del turismo, che contemporaneamente soffre di un declino già pregresso (anni fa l'Italia era la prima meta turistica in Europa, ora è al terzo posto dietro a Spagna e Francia, nonostante un patrimonio artistico, culturale e paesaggistico decisamente ineguagliabile). Bisognerebbe quindi fare una seria analisi costi/benefici.


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Re: SCHEDA - Salve 43 province

Messaggioda ranvit il 22/07/2012, 11:38

Premesso che anche io avrei abolito le Regioni....da che esistono hanno fatto solo danni..., se si è deciso di abolire un po' di Province....meglio che niente!

Dopodichè ripeto....le solite discussioni per non fare mai niente! Intanto in Italia abolire "qualcosa in cui si abbeverano i politici" è sempre e comunque un risparmio: meno politici in attività=meno "rapine" allo Stato :)



PS Le competenze delle "nuove" Province non prevedono le scuole....non le ho deciso io :)


http://www.quotidianodipuglia.it/articolo.php?id=209423


ROMA - Via libera del Consiglio dei ministri all'accorpamento delle Province: si salva Lecce, bocciate Brindisi e Taranto, così come la Bat. Resta in vita anche Foggia, mentre la Provincia di Bari sarà assorbita dalla città metropolitana (una delle 10 previste dal decreto).
I criteri. «Il Consiglio dei ministri - si legge in una nota di palazzo Chigi - ha definito i criteri per il riordino delle province previsti dal decreto sulla spending review: in base ai criteri approvati, i nuovi enti dovranno avere almeno 350mila abitanti ed estendersi su una superficie territoriale non inferiore ai 2500 chilometri quadrati».

Salve 43 Province su 107, le altre 64 saranno accorpate. Sulla base dei criteri di riordino delle Province decisi dal Cdm, sarebbero 64 su 107 le Province da accorpare, di cui 50 in Regioni a Statuto ordinario e 14 in Regioni a statuto speciale. Le Province "salve" sarebbero dunque 43 su 107 di cui: 10 metropolitane, 26 in Regioni a Statuto ordinario e 7 in Regioni a statuto speciale.

Le competenze delle nuove Province. «Nei prossimi giorni - si legge nella nota - il Governo trasmetterà la deliberazione al Consiglio delle autonomie locali (Cal), istituito in ogni Regione e composto dai rappresentanti degli enti territoriali (in mancanza, la deliberazione verrà trasmessa all'organo regionale di raccordo tra Regione ed enti locali). La proposta finale sarà trasmessa da CAL e Regioni interessate al governo, il quale provvederà all'effettiva riduzione delle province promuovendo un nuovo atto legislativo che completerà la procedura. Le nuove Province eserciteranno le competenze in materia ambientale, di trasporto e viabilità (le altre competenze finora esercitate dalle Province vengono invece devolute ai Comuni, come stabilito dal decreto "Salva Italia"). La soppressione delle province che corrispondono alle Città metropolitane - 10 in tutto, tra cui Roma, Milano, Napoli, Venezia e Firenze - avverrà contestualmente alla creazione di queste (entro il 1° gennaio 2014)».
Venerdì 20 Luglio 2012 - 14:35 Ultimo aggiornamento: Sabato 21 Luglio - 19:16
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Re: SCHEDA - Salve 43 province

Messaggioda flaviomob il 22/07/2012, 23:13

Ma scusa, una scuola superiore che ha un bacino di utenza di decine di comuni diversi, come fa ad essere gestita da un comune? 1,2,3... casino.


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Re: SCHEDA - Salve 43 province

Messaggioda franz il 23/07/2012, 7:53

flaviomob ha scritto:Ma scusa, una scuola superiore che ha un bacino di utenza di decine di comuni diversi, come fa ad essere gestita da un comune? 1,2,3... casino.

Quoto. E come fa ad essere gestita da una grande regione? A cosa serve il decentramento? Tanto vale farla gestire direttamente dal centro o dall'ONU.
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Re: SCHEDA - Salve 43 province

Messaggioda ranvit il 23/07/2012, 9:33

flaviomob ha scritto:Ma scusa, una scuola superiore che ha un bacino di utenza di decine di comuni diversi, come fa ad essere gestita da un comune? 1,2,3... casino.




Perchè? Qual'è il problema?
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Re: SCHEDA - Salve 43 province

Messaggioda flaviomob il 23/07/2012, 16:16

Il problema è che ora la provincia X gestisce le scuole superiori in un bacino di comuni. Se si aboliscono le province, o si fanno gestire alle regioni (che come dice giustamente Franz sono troppo grosse rispetto all'utenza), o a un consorzio di comuni che comunque deve formarsi, mettersi d'accordo, trovare soluzioni e... perdere un sacco di tempo (e di risorse). Se invece di abrogarle si accorpano le province (come sta facendo il governo), sarebbe allora meglio sciogliere quelle più inefficienti invece che basarsi su parametri come la popolazione o l'ampiezza del territorio. Altrimenti rischi di sciogliere una provincia che funziona dentro un'altra che fa funzionare peggio le scuole, spendendo più soldi, con in più i disagi del "passaggio di consegne" e casini burocratici vari.
Tra parentesi, è ovvio che una provincia in un'area fortemente urbanizzata può avere anche un milione di abitanti (come Monza Brianza) ma avere un territorio molto meno esteso di Pavia o Sondrio. Ma noi che ne sappiamo dell'efficienza, da questi parametri?


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Re: SCHEDA - Salve 43 province

Messaggioda ranvit il 23/07/2012, 17:05

Per le scuole non vedo il problema.
Ogni Comune ha interesse a far funzionare bene lae scuole e se necessario puo' attuare anche sinergie....esempio (attualmente a Salerno) aule vuote da una parte (ma gestite dalla Provincia) e mancanti dall'altra (gestite dal Comune) con il risultato delle solite diatribe/dispetti politiche.



Sul resto ho già risposto: piu' politici si allontanano dall'attività amministrativa, meno rapine ci sono allo Stato!
Infatti il risparmio non è certo legato agli stipendi dei consiglieri, quanto alle ruberie connesse :D
E comunque....non conosco Province virtuose :D . Tra l'altro se è virtuosa oggi, non è detto che lo sia domani una volta cambiata l'amministrazione. La "virtuosità" è negli uomini non nelle amministrazioni :D
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Re: SCHEDA - Salve 43 province

Messaggioda ranvit il 23/07/2012, 19:10

A proposito di Province (e della necessità di eliminarle...). Invece di fare ricatti si taglino stipendi e prebende, auto blu', consulenze e la partecipazione a sagre e menate varie. Stiano poi attente agli appalti per manutenzione di strade e scuole, etc etc

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... 4811.shtml

Spending review, Province: con i tagli a rischio la riapertura di molte scuole

Con i tagli previsti dalla spending review «non siamo nelle condizioni di poter assicurare l'apertura dell'anno scolastico». L'annuncio choc arriva dal presidente dell'Unione delle province italiane (Upi), Giuseppe Castiglione: a settembre, aggiunge «la metà delle province andrà in dissesto». Nella settimana decisiva per le sorti degli Enti locali di secondo livello, nel mirino per la revisione della spesa promossa dal Governo, le Province provano a resistere al vento dei tagli puntando sul ruolo finora svolto su fronti sensibili come l'istruzione, penalizzato dall'impatto della spending review sui bilanci.

Tagli incongrui da scongiurare
«Anche questa manovra - osserva Castiglione presentando a Roma un'analisi Upi dell'impatto finanzairio dei tagli sulle Autonomie - si risolverà con un voto di fiducia, ma vogliamo comunque partecipare al dibattito partendo dal tema cruciale del taglio alle Province». Cinquecento milioni di euro per il 2012, sottolinea poi, «è un taglio incongruo, significa tagli ai servizi essenziali, al trasporto locale, alla formazione, alla manutenzione delle scuole». Con il taglio di 500 milioni di euro per il 2012 e di 1 miliardo di euro per il 2013 «non siamo nelle condizioni di assicurare l'apertura dell'anno scolastico».
articoli correlati


Il nodo dei consumi intermedi
Il nodo è il perimetro dei 3,7 miliardi di consumi intermedi complessivi che la Spendig review prevista dal Dl 95/2012 intende sforbiciare. In realta, spiegano le province, la cifra messa in conto dal Governo considera voci di bilancio che non rientrano tra i consumi intermedi ma tra i servizi ai cittadini, quali i corsi di formazione professionale, mla manutenzione degli immobili, la gestione dei rifiuti e i trasporti locali. Il totale effettivo dei consumi intermedi, sempre secondo l'Upi, dovrbbe attestarsi a 1,3 miliardi di euro e il taglio reale da imporre alla province asendere a 176 milioni di euro per il 2012 (invece di 500) e 325 milioni di euro per il 2013 (invece di 1 miliardo).

Le ammissioni di Giarda
Sul punto, l'Upi ha incassato oggi anche un inaspettato riconoscimento da parte del ministro per i rapporti con il Parlamento Pero Giarda, che riferendosi in una lettera al vicepresidente vicario dell'Upi e presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta ammette: «Ho cercato invano di far cambiare quella norma. È contraria a tutto quello che ho sempre pensato in materia di finanza locale. Speriamo che il Senato sia più saggio del Governo». Una conferma, per Saitta, che i tagli «generalizzati e indiscriminati» previsti dal Dl Spendig review all'esame del Seanto «non tengono conto né delle singole realtà, né degli sforzi già compiuti da molti per razzionalizzare le spese».

Al nord in vista sfratto prefetture
In un documento predisposto dall'Upi di Veneto, Lombardia e Piemonte, la minaccia è quello di uno sfratto imminente per molte amministrazioni pubbliche "ospitate" delle Province: «a causa del mancato introito delle locazioni, che aggrava ulteriormente le difficoltà economiche degli enti locali e considerando che gli stessi enti spendono centinaia di migliaia di euro per la manutenzione degli immobili dati in locazione (e per i quali si paga l'Imu) le Province delle tre regioni sono pronte a «dare avviso di sfratto alle amministrazioni statali locatarie a partire dalle prefetture».
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