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Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabilità

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Re: Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabil

Messaggioda ranvit il 21/07/2012, 8:32

A me pare che a sfasciare l'Europa e l'euro siano i paesi indebitati (Leggi PIIGS)


Sicuramente nel lungo periodo è cosi': fare le cicale non porta che al dissesto.

Ma in questo momento la responsabilità è tutta della Germania! Non è possibile salvare euro ed Europa con alcuni suoi Paesi (nonostante le misure di rigore intraprese) abbandonati e con le mani legate alla speculazione!

Se bisogna avere le mani legate dallo "stare insieme" bisogna anche avere una difesa comune dagli speculatori (pur con tutte "le virgole" del caso). Poi, battuta la speculazione, ri-ragionare sul tutto! In questo momento è solo stupido suicidio!!!
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Re: Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabil

Messaggioda franz il 21/07/2012, 9:36

ranvit ha scritto:Sicuramente nel lungo periodo è cosi': fare le cicale non porta che al dissesto.

Ma in questo momento la responsabilità è tutta della Germania! Non è possibile salvare euro ed Europa con alcuni suoi Paesi (nonostante le misure di rigore intraprese) abbandonati e con le mani legate alla speculazione!

Ho chiesto a trilogy di spiegare questo fatto della speculazione, perché mi risulta che le vendite allo scoperto siano oggi impossibili in europa. Se vogliamo impedire la speculazione questa è la strada. Non si possono vendere cose che non si hanno, speculando sul prezzo (in termini tecnici "andare short"). Vedere http://www.vip.it/berlino-blocca-short-selling/
Al di fuori di questo il riferimento alla speculazione è piu' che altro propaganda politica, perché se non è possibile lo short sui titoli di stato (e relativi CDS) mi chiedo quali altri strumenti abbia in mano la speculazione. E se li ha che si blocchino anche quelli. Invece temo che la speculazione non c'entri un beato tubazzo. Qui ci sono fior di risparmiatori che cercano di vendere cose che hanno (titoli spagnoli ed italiani, privati e pubblici) e non credo che il crollo di ieri sia speculativo (il riferimento di trilogy alle chiusure di fine mese borsistico credo indicasse questo). E qui se i risparmiatori fuggono dai mercati azionari spagnolo e italiano, c'è poco da fare, anche da parte germanica. Poi che in agosto la speculazione possa avere una leva piu' alta, perchè il mercato reale rallenta, è vero. Tuttavia non riguarda i titoli di stato ed il tesoro ha comunque ipotizzato di non fare aste in quel periodo. Cosa che invece gli spagnoli non possono fare perché sono senza soldi e con lo spread che hanno pacherebbero a caro prezzo qui prestiti. Il problema quindi è caso mai la Spagna, non l'Italia. Pensiamo solo che un anno fa era l'opposto. L'italia era messa peggio della Spagna ed aveva uno spread di 100 punti piu'alto. Oggi le parti si sono invertite, in pochi mesi.
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Re: Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabil

Messaggioda trilogy il 21/07/2012, 10:01

franz ha scritto:[
Ho chiesto a trilogy di spiegare questo fatto della speculazione, perché mi risulta che le vendite allo scoperto siano oggi impossibili in europa. Se vogliamo impedire la speculazione questa è la strada. Non si possono vendere cose che non si hanno, speculando sul prezzo (in termini tecnici "andare short")....


Da febbraio si può vendere allo scoperto con una serie di restrizioni. Sulle azioni vietato è il "nacked short selling" e bisogna rispettare obblighi d'informazione. Sul debito sovrano si possono fare vendite allo scoperto se sono a copertura di altre posizioni long, vendite allo scoperto vietate sui CDS.
A marzo è uscito il Regolamento europeo 236/2012 del 14 Marzo 2012 che permette le vendite short fissando una serie di condizioni. il Regolamento si applicherà da novembre 2012
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/Lex ... 024:it:PDF

PS:
il nacked short selling (vendite nude) è una modalità operativa in cui si vendono titoli senza possederli in nessuna forma. In gioco ci sono due soggetti: un venditore un compratore.
Nello short selling classico (vestito) i giocatori sono tre. Uno che vende i titoli senza possederli, uno che presta i titoli al venditore in cambio di un tasso d'interesse, un compratore dei titoli.
Quando il venditore allo scoperto, chiude l'operazione, ricompra i titoli sul mercato e li restituisce a chi li aveva prestati.
In questo modo le vendite short hanno due limiti naturali: il primo è che devi trovare chi ha titoli da prestarti. Avviene tutto in forma automatica, ma se su un titolo le vendite short sono altissime diventa difficile trovare i titoli da prendere a prestito. La seconda limitazione è data dal tasso d'interesse sul prestito dei titoli. Se su un titolo le richieste di prestito sono altissime, i tassi vanno alle stelle e questo rende le operazioni non convenienti. In pratica è un sistema che si autoregola.
A prima vista le operazioni di vendita short (guadagno sul ribasso) o acquisto long (guadagno sul rialzo) sembrano speculari. Ma non è così. Quando compri un titolo, la perdita massima è che l'azienda o lo Stato fallisca e perdi il 100% del capitale. Nelle vendite allo scoperto il rischio che assume il venditore è potenzialmente illimitato, puoi perdere molto più di quanto investito. Non si può prevedere quanto un titolo possa salire e per chiudere una operazione di vendita allo scoperto il titolo lo devi ricomprare. :mrgreen:
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Re: Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabil

Messaggioda trilogy il 21/07/2012, 10:48

Sperando di aver chiarito il meccanismo delle vendite allo scoperto, proviamo a descrivere cosa sta succendendo e come può evolvere la situazione.

1. gli investitori internazionali stanno disinvestendo da azioni e titoli di debito dell'area euro, in particolare dei paesi più deboli (Spagna, italia ecc.) poi trasferiscono i soldi su attività denominate il altre valute (dollaro, yen, sterlina, dollaro canadese). Lo si vede dalla caduta dell'euro contro tutti.

3. Se reggiamo fino all'autunno, la svalutazione dell'euro metterà in grosse difficoltà le esportazioni degli altri paesi (Cina, Giappone, USA, paesi mergenti in primo luogo) e favorirà le nostre. A questo punto, le misure di stabilizzazione messe in atto in Europa, e la crescita delle esportazioni dovrebbero modificare i flussi d'investimento. Inoltre non si può escludere che cinesi e giapponesi intervengano sull'euro, perchè i più colpiti sul piano commerciale saranno loro.
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Re: Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabil

Messaggioda Robyn il 21/07/2012, 11:07

L'aumeto dello spread è frutto anche in questo caso di speculazioni che derivano da paure ingiustificate.La Spagna non ha detto che ha fallito ,ma che sarebbe fallita se non sarebbe intervenuta l'Europa.Quindi la Spagna è salva con il prestito di 100 mld di euro alle sue banche,la Grecia è giudata dagli organismi Europei,l'Italia è sulla strada giusta.Quindi l'aumento dei tassi di interesse sono del tutto ingiustificati e frutto di speculazioni.Dal momento che i tassi di interesse sono frutto di speculazioni sarebbe necessario fermarli restituendo agli investitori solo 190 punti sui loro Btp.Inoltre la restituzione dei Btp dovrebbe essere discrezionale,nel senso che i titoli vengono restituiti solo quando ci sarà la liquidità sufficente,altrimenti rischiamo solo l'aumento del debito pubblico ciao robyn
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Re: Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabil

Messaggioda franz il 21/07/2012, 11:21

trilogy ha scritto:Sperando di aver chiarito il meccanismo delle vendite allo scoperto, proviamo a descrivere cosa sta succendendo e come può evolvere la situazione.

1. gli investitori internazionali stanno disinvestendo da azioni e titoli di debito dell'area euro, in particolare dei paesi più deboli (Spagna, italia ecc.) poi trasferiscono i soldi su attività denominate il altre valute (dollaro, yen, sterlina, dollaro canadese). Lo si vede dalla caduta dell'euro contro tutti.

3. Se reggiamo fino all'autunno, la svalutazione dell'euro metterà in grosse difficoltà le esportazioni degli altri paesi (Cina, Giappone, USA, paesi mergenti in primo luogo) e favorirà le nostre. A questo punto, le misure di stabilizzazione messe in atto in Europa, e la crescita delle esportazioni dovrebbero modificare i flussi d'investimento. Inoltre non si può escludere che cinesi e giapponesi intervengano sull'euro, perchè i più colpiti sul piano commerciale saranno loro.

Ok, mi pare che la speculazione c'entri poco. Sono i grandi investitori (e fondi che sono somma di tanti piccoli) che non si fidano piu'. Mi pare anche che manchi il punto 2. ;) La debolezza dell'euro puo' avvantaggiare chi esporta (quindi la germania) ma anche il nostro export è in ripresa e stante la crisi di consumi diminuisce anche l'import, con la conseguenza che la nostra bilancia commerciale migliora ed invece di un'uscita di capitali potremmo osservare un afflusso. Finalmente. Quindi basta piagnistei e lavorare sodo, per esportare le nostre eccellenze. Intanto il governo Monti mette in sicurezza i conti e fa quelle riforme necessarie per diminuire la spesa pubblica.


Vedere: http://www.ilsole24ore.com/art/impresa- ... _PRN.shtml

Nel 2012 l'export resiste anche alla crisi in Europa
Marzio Bartoloni

L'export italiano tiene, ma la crisi dell'eurozona comincia a lasciare il segno. Nel primi 5 mesi di quest'anno le esportazioni sono continuate a crescere (+3,9%), ma l'aumento si è concentrato solo nei Paesi extra-Ue (+9,3%), mentre sono arretrate le vendite (-0,1%) delle nostre imprese verso quello che è il nostro miglior cliente: l'Europa che da sola vale metà del nostro export. Tra le Regioni la Lombardia si conferma "regina" delle esportazioni (da sola con 104 miliardi vale il 28% dell'export italiano), seguita da Veneto (+13,5%) ed Emilia Romagna (+12,9 per cento). In coda Molise e Calabria (solo lo 0,1%).
Gli ultimi dati sull'export arrivano dal nuovo Rapporto Ice «L'Italia nell'economia internazionale» presentato ieri a Roma e che oltre a stimare un rallentamento nel 2012 e una ripresa del 2013 fa una previsione storica: quest'anno il nostro Paese, per la prima volta dopo 12 anni, si avvia a chiudere l'anno con il pareggio della bilancia commerciale, complice anche il calo delle importazioni. Risultati, questi, che il ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, giudica incoraggianti: «L'export continua ad essere tra le voci che contribuiscano in maniera più incisiva alla formazione del nostro Pil». E dimostrano l'esigenza di «fare sistema» per lanciare l'offensiva verso i mercati emergenti – Brics in prima fila – dove le imprese devono riposizionarsi e dove l'euro debole può diventare un punto di forza. «Il nostro sistema di export è reattivo e ha recuperato i livelli anticrisi», ha spiegato il presidente dell'Istat, Enrico Giovannini. In più la nuova Ice promette di dare più sostegno alle imprese promuovendo gli investimenti «sia attraverso la sua attività all'estero in collaborazione con le ambasciate, che nell'insediamento territoriale», ha sottolineato ieri il presidente dell'Agenzia, Riccardo Maria Monti.
Dal punto di vista settoriale il punto di forza resta la meccanica. Tuttavia l'economia è ancora trainata dai settori tradizionali come calzature, pelletteria, agroalimentare. Quest'ultimo, in particolare, nel primi 4 mesi del 2012 – ha sottolineato Federalimentare – è aumentato del 7%. A registrare trend di crescita positivi per l'Italia sono mercati come gli Usa (+15,1%), Giappone (+19,8%), Russia (+8,4%). La Cina, al contrario, sperimenta un sensibile calo (-11,8%) dovuto soprattutto al crollo dell'export dei macchinari (-37,2%), ma a fronte di un amento sensibile per i prodotti della moda (+24,1%).
La ripresa delle esportazioni nel bennio 2010-2011 ha avuto poi «intensità variabile» tra le Regioni: il Centro-Nord è tornato ai livelli ante-crisi (con l'eccezione di Friuli e Marche), mentre il Sud è ancora in ritardo con l'eccezione della Puglia e della Sicilia «le cui esportazioni – spiega l'Ice – sono fortemente influenzate dalla dinamica dei prezzi dei prodotti energetici in cui sono specializzate».
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Re: Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabil

Messaggioda ranvit il 21/07/2012, 12:01

franz ha scritto:Ho chiesto a trilogy di spiegare questo fatto della speculazione, perché mi risulta che le vendite allo scoperto siano oggi impossibili in europa. Se vogliamo impedire la speculazione questa è la strada. Non si possono vendere cose che non si hanno, speculando sul prezzo (in termini tecnici "andare short"). Vedere http://www.vip.it/berlino-blocca-short-selling/
Al di fuori di questo il riferimento alla speculazione è piu' che altro propaganda politica, perché se non è possibile lo short sui titoli di stato (e relativi CDS) mi chiedo quali altri strumenti abbia in mano la speculazione. E se li ha che si blocchino anche quelli. Invece temo che la speculazione non c'entri un beato tubazzo. Qui ci sono fior di risparmiatori che cercano di vendere cose che hanno (titoli spagnoli ed italiani, privati e pubblici) e non credo che il crollo di ieri sia speculativo (il riferimento di trilogy alle chiusure di fine mese borsistico credo indicasse questo). E qui se i risparmiatori fuggono dai mercati azionari spagnolo e italiano, c'è poco da fare, anche da parte germanica. Poi che in agosto la speculazione possa avere una leva piu' alta, perchè il mercato reale rallenta, è vero. Tuttavia non riguarda i titoli di stato ed il tesoro ha comunque ipotizzato di non fare aste in quel periodo. Cosa che invece gli spagnoli non possono fare perché sono senza soldi e con lo spread che hanno pacherebbero a caro prezzo qui prestiti. Il problema quindi è caso mai la Spagna, non l'Italia. Pensiamo solo che un anno fa era l'opposto. L'italia era messa peggio della Spagna ed aveva uno spread di 100 punti piu'alto. Oggi le parti si sono invertite, in pochi mesi.




Ci attacchiamo spesso alle parole....speculazione, mercati, grandi investitori finanziari, etc...il problema non cambia!

L'Euro e l'Europa sono spacciati: con queste istituzioni (e politici) ridicole e deliranti, con questi partner cocciuti e autolesionisti c'è un solo traguardo: lo sfascio!

Questo non toglie che concordo pienamente sulla necessità di procedere sulla strada del rigore! Ma trattandosi di problemi culturali ci vorrà tempo....nel frattempo si sfascerà tutto! Grazie Germania!!!
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Re: Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabil

Messaggioda franz il 21/07/2012, 12:21

ranvit ha scritto:L'Euro e l'Europa sono spacciati: con queste istituzioni (e politici) ridicole e deliranti, con questi partner cocciuti e autolesionisti c'è un solo traguardo: lo sfascio!

Ok, quindi discussione chiusa. A cosa serve insistere?
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Re: Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabil

Messaggioda franz il 21/07/2012, 12:28

I fantasmi di agosto
Sarà un agosto di fuoco sui mercati, l'effetto contagio della crisi dell'euro è in pieno atto. E l'Italia, con lo spread a 500 punti, è più vicina al baratro

Sarà un agosto di fuoco sui mercati e ieri ne abbiamo avuto un assaggio amaro. L'aiuto europeo alle banche spagnole è stato considerato, com'è accaduto per tutte le ultime decisioni comunitarie, una pezza tardiva, un tampone inadeguato al dramma del debito sovrano. L'effetto contagio della crisi dell'euro è in pieno atto. E l'Italia, con lo spread a 500 punti, è più vicina al baratro. Un osservatore frettoloso potrebbe dire che siamo allo stesso livello dell'estate scorsa, ma paghiamo più tasse e cresciamo di meno. Uno più attento obietterebbe che senza l'opera del governo tecnico, faremmo compagnia alla Grecia, privi di sovranità e di dignità. La differenza è anche un'altra: un anno fa gli untori eravamo noi, oggi sono gli spagnoli. La malattia è comune, la terapia incerta, il medico europeo assente.

La dimostrazione che di effetto contagio si tratta è semplice. I mercati guardano con meno attenzione ai fondamentali dell'economia, non distinguono fra i vari Paesi in difficoltà, li trattano allo stesso modo. E scommettono sempre di più sulla fine dell'euro, specie dopo l'irrigidimento tedesco successivo al summit di Bruxelles con il varo, solo formale purtroppo, del cosiddetto scudo antispread . L'Irlanda, che è sottoposta a un programma di aiuti, ha rendimenti inferiori ai nostri su tutte le scadenze dei propri titoli pubblici. Eppure ha un disavanzo che viaggia all'8,3% e un debito in crescita (116). Anche la Spagna ha un deficit peggiore (6,3%) e indebitamento oltre l'80%. Ha visto trasformarsi il debito bancario in debito sovrano. Da noi è accaduto il contrario. Madrid ha vissuto di bolle (come quella immobiliare con 700 mila vani invenduti) e non ha la nostra struttura industriale, né il nostro risparmio privato.

Guardiamo avanti. I compiti a casa, bene o male, sono stati fatti, il pareggio di bilancio è a portata di mano, anzi c'è un avanzo primario atteso per il 2012, al netto degli interessi, pari al 3,6% del Pil. L'approvazione del fiscal compact , le regole sul bilancio pubblico, è stato un atto politico importante. Sull'efficacia delle riforme si può discutere, ma ci sono e daranno i loro frutti: quando non si sa. I tagli alla spesa sono ancora timidi, ma la strada è giusta. Che cosa manca, allora? La crescita, certo. Che si crea non spendendo di più, ma con una maggiore produttività. È innegabile che con spread così elevati, e per troppo tempo, ogni sacrificio risulterà vano e poche aziende reggeranno la concorrenza di chi paga, in Germania ma non solo, il denaro quattro volte di meno. E, dunque, una terapia antidebito (al 123%) è indifferibile, ma di complessa attuazione. Al di là delle smentite, non è esclusa una manovra correttiva, di soli tagli, si spera. La leva fiscale è largamente in eccesso e ha uno sgradevole effetto depressivo.

Gran parte di quello che era possibile, in questi mesi, è stato fatto. La qualità di ciascun intervento può essere discussa; la mole, l'indirizzo e la serietà meno. Un segnale importante deve venire dalla politica. L'incertezza sul 2013 non è solo legata alla figura di Monti (ci sarà o no?). Ma al fatto che l'Italia prosegua lungo il tracciato delle riforme.
Nel clima di una campagna elettorale già di fatto avviata, il florilegio di promesse senza fondamento alimenta in chi dovrà votare l'idea che, chiusa la parentesi del governo tecnico, il periodo dell'austerità impostaci dall'Europa, si possano riaprire le vallate verdi di una nuova spesa pubblica o tornare, con un colpo di bacchetta magica, a tagli secchi di aliquote fiscali. Al contrario, per chi investe dall'estero o è chiamato a sottoscrivere i nostri titoli del debito pubblico (da qui a dicembre 218 miliardi!), tutto ciò finisce per cementare la diffidenza verso un Paese storicamente inadatto a controllare la spesa e il debito pubblico. Capace di improvvisi colpi di reni ma refrattario alla disciplina di bilancio. E dal quale, dopotutto, è meglio stare alla larga.

Non sappiamo chi verrà dopo Monti. Ed è giusto così. I tempi della democrazia, per fortuna, non sono ancora scanditi dai mercati. Ma non sappiamo nemmeno quale sarà il campo di gioco della politica, e persino i suoi protagonisti, il nome dei partiti, la struttura delle alleanze. E, soprattutto, con quale legge elettorale si andrà a votare. Il porcellum , l'attuale sistema, non è da democrazia europea evoluta. La bocciatura di Moody's è stata molto criticata, ma avanzava proprio questi dubbi. Gli interrogativi che ci poniamo noi e che si pongono gli stranieri ai quali chiediamo ogni giorno di avere fiducia sulla nostra solvibilità di debitori, ma anche sul grado di applicazione delle nostre leggi, sul funzionamento del nostro mercato, sull'efficienza dello Stato e della giustizia.

Non possiamo salvarci da soli. Ma non possiamo nemmeno dare tutta la colpa all'Europa, che pure ne ha tante. In attesa di misurarci con i fantasmi d'agosto sui mercati, ai quali siamo pericolosamente esposti, il governo è chiamato a moltiplicare gli sforzi. La politica a mostrarsi più matura e responsabile, a dar vita a un confronto di idee sostenibili, non di pietose bugie propagandistiche. A riformarsi, senza inutili promesse. Un impegno comune per evitare che il nostro Paese finisca commissariato, costretto a firmare un umiliante protocollo di assistenza. E allora, con buona pace di tutti, il programma di governo per la prossima legislatura sarebbe già scritto. A Bruxelles, a Francoforte, a Washington. Non a Roma.

Sia il Governatore della Banca d'Italia sia più recentemente il Fondo monetario e l'ufficio studi della Confindustria hanno chiarito che dei 500 maledetti punti di spread , solo 200 sono di nostra esclusiva responsabilità. Gli altri sono il conto, elevato, che paghiamo alla accidia europea, alla testarda resistenza dei tedeschi e dei loro alleati. Lo scudo strappato da Monti a Bruxelles è un ombrello teoricamente perfetto, che nessuno può, al momento, aprire. La settimana prossima sarà decisiva per sapere se dovremo vivere un agosto di angoscia, temendo addirittura la fine dell'euro, o potremo guardare con maggiore fiducia ai prossimi mesi confidando nella piena operatività del fondo salva Stati (Esm, European Stability Mechanism ), su cui la Corte costituzionale tedesca si esprimerà solo il 12 settembre. Se il fondo fosse usato come garanzia ad eventuali perdite della Bce e godesse di un effetto leva potrebbe mobilitare fino a duemila miliardi, sufficienti per arrestare la speculazione. L'alternativa potrebbe essere un massiccio intervento della Bce, una sorta di quantitative easing , che secondo alcune interpretazioni statutarie non è consentito perché prefigurerebbe una monetizzazione del debito attraverso l'acquisto sul mercato di titoli dei Paesi in difficoltà. Ma di fronte a una deflazione profonda, con l'euro a rischio di rottura, la Banca centrale, presieduta da Mario Draghi, vi sarebbe costretta per rispettare la propria missione, che è quella della stabilità monetaria. Ma, a quel punto, forse sarebbe troppo tardi. Per tutti.

Ferruccio de Bortoli 21 luglio 2012 | 7:37 www.corriere.it
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Re: Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabil

Messaggioda ranvit il 21/07/2012, 12:46

Si è inutile discutere...con chi la pensa come i tedeschi :D

D'altra parte non mi pare di essere tanto lontano dalla verità prendendo spunti vari proprio dall'articolo da te postato.

I mercati guardano con meno attenzione ai fondamentali dell'economia, non distinguono fra i vari Paesi in difficoltà, li trattano allo stesso modo. E scommettono sempre di più sulla fine dell'euro, specie dopo l'irrigidimento tedesco successivo al summit di Bruxelles con il varo, solo formale purtroppo, del cosiddetto scudo antispread

È innegabile che con spread così elevati, e per troppo tempo, ogni sacrificio risulterà vano e poche aziende reggeranno la concorrenza di chi paga, in Germania ma non solo, il denaro quattro volte di meno.

Non possiamo salvarci da soli. Ma non possiamo nemmeno dare tutta la colpa all'Europa, che pure ne ha tante. In attesa di misurarci con i fantasmi d'agosto sui mercati, ai quali siamo pericolosamente esposti, il governo è chiamato a moltiplicare gli sforzi.

Sia il Governatore della Banca d'Italia sia più recentemente il Fondo monetario e l'ufficio studi della Confindustria hanno chiarito che dei 500 maledetti punti di spread , solo 200 sono di nostra esclusiva responsabilità. Gli altri sono il conto, elevato, che paghiamo alla accidia europea, alla testarda resistenza dei tedeschi e dei loro alleati. Lo scudo strappato da Monti a Bruxelles è un ombrello teoricamente perfetto, che nessuno può, al momento, aprire. La settimana prossima sarà decisiva per sapere se dovremo vivere un agosto di angoscia, temendo addirittura la fine dell'euro, o potremo guardare con maggiore fiducia ai prossimi mesi confidando nella piena operatività del fondo salva Stati (Esm, European Stability Mechanism ), su cui la Corte costituzionale tedesca si esprimerà solo il 12 settembre. Se il fondo fosse usato come garanzia ad eventuali perdite della Bce e godesse di un effetto leva potrebbe mobilitare fino a duemila miliardi, sufficienti per arrestare la speculazione. L'alternativa potrebbe essere un massiccio intervento della Bce, una sorta di quantitative easing , che secondo alcune interpretazioni statutarie non è consentito perché prefigurerebbe una monetizzazione del debito attraverso l'acquisto sul mercato di titoli dei Paesi in difficoltà. Ma di fronte a una deflazione profonda, con l'euro a rischio di rottura, la Banca centrale, presieduta da Mario Draghi, vi sarebbe costretta per rispettare la propria missione, che è quella della stabilità monetaria. Ma, a quel punto, forse sarebbe troppo tardi. Per tutti.


Capito? "Speculazione" sia essa finanziaria che politica ....

Che altro aggiungere? .... :twisted:
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