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Addio alla spiaggia libera ecco i padroni del mare

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Re: Addio alla spiaggia libera ecco i padroni del mare

Messaggioda ranvit il 16/07/2012, 15:45

Personalmente sarei favorevole all'ordinanza.
Ritengo che una volta "concesso" un pezzo di spiaggia, non è ragionevole concedere piu' del "passaggio".

Infatti il punto non è questo.
Cio' che ritengo doveroso è lasciare ampi spazi di spiaggia libera (la metà?).
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Addio alla spiaggia libera ecco i padroni del mare

Messaggioda Robyn il 17/07/2012, 10:59

La metà delle spiagge devono essere libere anche perchè l'occupazione completa delle spiagge è contro l'utilità sociale e l'art 41 della costituzione.Infatti l'articolo 41 recita che l'iniziativa privata è libera,ma non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale a da arrecare danno alla libertà alla sicurezza alla dignità umana.La legge determina i programmi e i controlli affinche l'iniziativa privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali ciao robyn
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Le rive proibite del mare No a teli e castelli di sabbia

Messaggioda franz il 19/07/2012, 7:29

Da Amalfi a Capalbio, ecco dove la costa non è di tutti

Una corsa lungo la spiaggia, balzo da triplista sulla battigia, prima onda saltata, leggero cedimento sulla seconda e poi ... splaff , schienata sulla terza. Scena da mare.
Volete fare un bagno gratis attraversando la spiaggia attrezzata? È un diritto garantito dalla legge. E vietato dalle norme. Ripetiamo il concetto: un diritto allo stesso tempo tutelato (fin quasi in riva al mare) e negato (lì proprio dove batte l'onda). È come potersi tuffare da un trampolino purché ci si fermi prima di toccare l'acqua. Un cortocircuito legislativo. E in teoria i castelli di sabbia in riva al mare potrebbero essere proibiti così come l'uso di «armi» quali palette e secchielli.
È un paradosso che viaggia per migliaia di chilometri lungo il litorale italiano, soprattutto là dove le spiagge sono popolate di stabilimenti balneari. I gestori, per altro, difendono giustamente il diritto dei clienti paganti a non ritrovarsi una barriera umana sul bagnasciuga. Ma è un diritto quando le spiagge libere sono rarissime?

Andiamo sul concreto, non si può pensare che per un bagno ci si debba portar dietro il proprio avvocato.
La norma «buona» è un comma della legge finanziaria 2007. Impone l'«obbligo per i titolari delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito per il raggiungimento della battigia antistante l'area ricompresa nella concessione, anche al fine di balneazione». «Anche»? Che significa? Posso prendere il sole? Mettere giù il telo? Tirar su il castello di sabbia? È un «anche» che resta appeso.

A questo punto arrivano le norme «cattive», che valgono erga omnes, quindi anche per chi paga l'ombrellone di un bagno privato. Sono ordinanze comunali o regionali. Coprono gran parte del litorale italiano. Alla base ci sono direttive di sicurezza delle Capitanerie di Porto. Sono quasi in fotocopia. E nel «quasi» c'è la differenza tra le più severe e le più liberali. Tutte proibiscono di occupare con ombrelloni, sdraio e accessori simili «la fascia di battigia» destinata al libero transito, in genere 5 metri. Detto questo, molte località aggiungono esplicitamente i teli all'elenco degli accessori vietati. Altre un «eccetera» che giustifica la più ampia discrezionalità del bagnino che ha funzioni di «polizia balneare» nel suo tratto di arenile e che in teoria dovrebbe usare lo stesso metro per i suoi clienti e per gli estranei. Facciamo un Giro d'Italia.

Ad Amalfi (Salerno) teli fuorilegge anche se «provvisori» nella fascia di 3 metri dal bagnasciuga. Stessa cosa a Capalbio e in tutto il grossetano con il corridoio a 5 metri. Al Lido di Venezia fuorilegge teli e «qualsiasi attrezzatura anche se precaria». Teli out a Fiumicino (Roma). Divieti di prassi anche a Viareggio e Forte dei Marmi: guai ad appoggiare l'asciugamano in riva al mare (entro 5 metri) però nelle spiagge libere, seppure regolamentato, «è consentito l'accesso dei cavalli». La Sardegna ha una disciplina regionale standard che non vieta esplicitamente i teli ma nell'«eccetera» della sua norma ci può stare tutto.

E Rimini, Riccione, Cattolica? La Riviera Romagnola con le sue sterminate spiagge? Niente da fare: le concessioni dei bagni arrivano fin in prossimità dei 5 metri della fascia di transito poi scatta il divieto per «attrezzature mobili di qualsiasi tipologia» (l'asciugamano sarà «attrezzatura mobile»?). In alcuni comuni della Liguria (per esempio Alassio, Pietra Ligure, Lavagna) vige il più stringente «divieto di sosta». E oltre ai teli dovrebbero sparire «oggetti di qualunque tipo compresi effetti personali e indumenti» (palette e secchielli, per esempio, sono oggetti). Giusto? Sbagliato? Certo il margine di 5 metri restringe ben di più le spiaggette liguri divorate dal mare che non le spiaggione romagnole.

E il nostro bagno garantito dalla legge e vietato dalle ordinanze? Immaginiamo di arrivare in prossimità della spiaggia. Attraversiamo uno stabilimento per raggiungere il mare. Devono farci passare, è una legge dello Stato. A quel punto siamo in riva al mare. Via maglietta, bermuda e infradito, telo appoggiato in terra, rincorsa .... «Scusi?». È il bagnino, l'ordinanza vieta di lasciare lì qualsiasi cosa. E noi siamo senza avvocato. Si torna su. Cambio veloce in auto o in hotel e via con gli slip e basta, sul marciapiede verso il mare... «Scusi?». È il vigile; giustamente fa notare che «sa, per il decoro... l'ordinanza... non si può stare in slip fuori dalla spiaggia». E il bagno? Meglio una doccia.

Mario Gerevini
mgerevini@corriere.it 19 luglio 2012 | 7:21 www.corriere.it
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Re: Addio alla spiaggia libera ecco i padroni del mare

Messaggioda pianogrande il 20/07/2012, 0:16

Fascia di cinque metri?
Ma quale fascia di cinque metri?!
Il problema è passare (passeggiando sulla riva) tra ombrelloni, lettini, sdraio, poltroncine (sissì, poltroncine!), canoe, pattini (anche quelli rossi del salvataggio) messe giù dagli stabilimenti al chiarissimo scopo di intralciare il transito.
Molto di questo arrogante ed impunito ciarpame è parzialmente immerso nell'acqua.
Un modo come un altro per delimitare il territorio.
Solo i vigili e le capitanerie e gli assessorati al demanio non se ne accorgono.
Signori!
Qui si paga o si sloggia o si cammina con l'acqua al ginocchio.
Il resto è teoria per perditempo.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Addio alla spiaggia libera ecco i padroni del mare

Messaggioda Robyn il 20/07/2012, 11:02

Più che i padroni delle spiagge questi signori
mi sembrano i proprietari della fontana di Trevi
ciao robyn
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Re: Addio alla spiaggia libera ecco i padroni del mare

Messaggioda flaviomob il 20/07/2012, 12:49

Ci sono diverse soluzioni.
A Cecina un paio d'anni fa ricordo che per ogni tratto di spiaggia in concessione ai privati esisteva un tratto, più breve, libero. Il tutto in una continua alternanza di spiagge attrezzate e spiagge libere, credo per tutto il litorale compreso nel comune. Un sistema del genere ha due grossi vantaggi: il bagnino della spiaggia privata è in prossimità del tratto di spiaggia libera e quindi può immediatamente intervenire per chiunque sia in difficoltà, di fatto realizzando un "servizio pubblico" a costo zero. Il secondo punto a favore è che in questo modo le spiagge libere sono distribuite per tutto il litorale, senza distinzione tra centro e periferie, senza essere relegate come altrove spesso avviene in prossimità delle foci di fiumi magari non proprio limpidi, o vicino agli scarichi dei liquami.
Altre realtà: a Celle Ligure esiste una spiaggia libera ampia ed attrezzata. Per tutti l'ingresso è libero, ma chi vuole noleggiare lettino ed ombrellone può farlo. Ignoro se il noleggio sia effettuato in regime pubblico o di appalto comunale, in ogni caso permette di ottenere una spiaggia pulitissima, sicura (con bagnino) e presumo che il comune riesca a rientrare ampiamente di tutte le spese (pulizia, bagnino etc).
A Savona ci sono due enormi spiagge libere in prossimità del Prolungamento a mare (Piazzale Eroe dei Due Mondi) in cui è garantita l'assistenza dei bagnini in luglio ed in agosto, anche con assistenza medica (ad esempio per chi disgraziatamente si imbatte in qualche medusa). In mezzo alle due spiagge libere, quattro o cinque stabilimenti in concessione. Nonostante il contesto urbano e la vicinanza con due porti importanti, Savona a levante e Vado a ponente, il capoluogo ligure ha ottenuto per parecchi anni la bandiera blu.


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Re: Addio alla spiaggia libera ecco i padroni del mare

Messaggioda franz il 20/07/2012, 13:27

Ci sono spiagge libera anche a rimini, se è per questo.
La toscana, dove vado spesso anche per questo, ha ampia spiagge libere nel grossetano.
E' chiaro che la situazione in Italia è molto diversificata e che l'aumento delle zone balneabili (un fatto positivo) ha portato all'aumento delle zone appetibili come spiaggie in concessione.
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