ranvit ha scritto:chango ha scritto:quindi cosa si fa?
il governo cala dall'alto una "riforma" ritenuta utile?
si ritorna al "riformismo dall'alto"?
un gruppo di "illuminati" riforma e modernizza il paese nell'ottica di idea di bene comune oggettiva ed indiscutibile?
perchè ovviamente il governo non è portatore di interessi e visioni particolari, come invece le parti sociali...
Beh, i Governi ci sono per governare...in democrazia. Piaccia o no i Governi rappresentano l'intera popolazione non solo una parte.
Le parti sociali sono delle lobby ufficiali che legittimamente devono fare gli interessi delle categorie che rappresentano, apportando nelle "consultazioni" i propri punti di vista.
Il "consociativismo da concertazione" è una forma di lassismo democratico che porta solo guai: "accontentare" le parti sociali significa generalmente "calarsi le braghe" e indebitare lo Stato
Faccio notare che in Italia qualsiasi riforma o semplice decisione delle istituzioni è sistematicamente frenata e poi "inciuciata" dalle lobby (ufficiali o meno). Vedasi il caso delle farmacie, della spending revue, dei tassisti, degli stipendi ai dirigenti dello Stato, della Tav, delle discariche, dei rigassificatori, etc etc. cOn questo sistema siamo arrivati all'orlo del precipizio....e ancora non gli basta....
PS con la consultazione si è creatro il problema degli esodati e il "buco" pensionistico di cui, mi sembra, ti lamenti in un'altra sezione del forum. solo per fare alcuni esempi.
Esodati? Non credo ci sia stato alcun errore...diciamo che il Governo ci ha provato....e come ho già detto neanche io sono d'accordo; andava fatta una riforma modulare: un anno in piu' ogni due!
Per quanto riguarda invece il presunto "buco" Inps (causa Inpdap)....non c'è alcun buco ma solo la malafede dei componenti (ex sindacalisti?) del Consiglio di Vigilanza e la solita cialtroneria di tanti giornalisti che amplificano qualsiasi cosa senza verificare!
I governi tecnicamente rappresentano tutti i cittadini, ma le loro politiche riflettono interessi e visioni di parte. pure i governi tecnici.
poi che il governo e il parlamento decidano dovrebbe essere il minimo. visto che sono lì per quello.
il problema è che la concertazione non è sbagliata di per se, come fa intedere Monti. dipende come la fai e con che obiettivi.
che le parti sociali e le lobby protestino, contestino, facciano contro-proposte o si tirino indietro fa parte del dibattito democratico e dovrebbe essere messo in conto. e non necessariamente hanno sempre torto.
in Italia non mi pare ci sia stato neppure questo eccesso di concertazione: Ciampi ha concertato nel 1993, il centro-sinistra negli anni di governo.
Nelgi ultimi dieci anni la concertazione non è stata la priorità: i governi berlusconi hanno preferito fare accordi separati, indice di un presunto grado di decisionimo maggiore o di una minor disponibilità di accontentare tutti. eppure non mi pare che si possano considerare anni di innovazione e riforma del Paese.
non vorrei che si desse la colpa alla concertazione della debolezza della politica e alla voglia di cavalcare i populismi e le proteste da parte di alcuni partiti.