franz ha scritto:Non comprendo perché nell'immediato non sia possibile "praticamente" (ma teoricamente si').
Di sicuro non è lavorando di meno che si esce dalla crisi e nemmeno lavorando come prima ...
Poi naturalmente bisgona capire che tipo di crisi è questa, tra le varie tipologie.
Io faccio riferimento a questa pagine, per una piccola provocazione
http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_di_Say
Perchè il tuo (ma anche se fosse mio o di D'Alema o Berlusconi o Monti etc) invito a lavorare di piu' e meglio non si tradurrà certo in un'immediata operatività: è una cosa che attiene al carattere/cultura di un popolo...ci vuole tempo e generazioni
Nel frattempo? Quantunque si facciano sforzi, lo spread resta alto nei Paesi deboli. Perchè lo spread è figlio della stupida rigidità di un'unione europea burocratica e formalista che a partorito un'autoimpiccagione degna del piu' stupido uomo della terra (mi riferisco ad un'unica Banca emettitrice di moneta senza una omogeinizzazione dei meccanismi finanziari ed istituzionali). Si continueranno quindi a pagare interessi altissimi, il che richiederà a breve ulteriori tagli e/o riforme strutturali (sempre a carico dei soliti noti), etc etc fino al default....rallegrato dall'appartenenza all'euro
PS1) Ma chi avrebbe detto di lavorare meno e/o come prima? Non è bello infilare frasi lasciando intendere che altri hanno sostenuto tesi condannabili.
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Ps 2 Franz:
Abbiamo visto dove siamo arrivati con questo ragionamento. Soesa pubblica al 50% e debito al 120%. Non è certo colpa di Keynes se la classe dirigente italiana è cialtrona e plebea

Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.