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I ventenni scrivono al premier e al ministro del Lavoro

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Re: I ventenni scrivono al premier e al ministro del Lavoro

Messaggioda flaviomob il 23/02/2012, 10:59

E' un po' difficile fare largo ai giovani con una manovra recessiva e con un innalzamento consistente dell'età pensionabile. Bisognerebbe intanto riformare l'università, in modo che già durante l'iter formativo si possano svolgere tirocini aziendali significativi, orientati all'apprendimento "sul campo" e all'integrazione tra nozioni teoriche e pratiche (non come avveniva con tanti vecchi contratti di "formazione lavoro" in cui eri semplicemente pagato meno per lavorare come gli altri!).
Poi prevedere un turn over leggero e graduale tra chi sta per raggiungere l'età pensionabile e chi cerca l'ingresso nel mondo del lavoro, ad esempio con un part-time "per due" strutturato in modo che il lavoratore più esperto possa "tramandare" le sue conoscenze a un giovane motivato e pieno di energie. Inoltre bisogna investire nella ricerca come un paese serio e non come una repubblica delle banane, se no i migliori se ne andranno all'estero e non torneranno più (e addio qualità).
Ultima ma non ultima... una bella riforma della Costituzione perché è giusto che anche i simboli vengano riconosciuti nel loro peso: eliminare ogni riferimento all'età per l'elettorato attivo e passivo al senato e alla camera.


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Re: I ventenni scrivono al premier e al ministro del Lavoro

Messaggioda franz il 23/02/2012, 11:31

D'accordo con Flavio ma non sulla prima frase. "E' un po' difficile fare largo ai giovani con una manovra recessiva e con un innalzamento consistente dell'età pensionabile. " Infatti non era possibile alcuna manovra che non fosse recessiva (andava fatta) ed avere i conti in ordine dà quella sicurezza e stabilità che puo' solo aiutare i giovani, non certo ostacolarli.
Sul fatto dell'aumento dell'età pensionabile, già prima, con le scandalose pensioni di anzianità (peggio faceva solo la grecia) i giovani erano tagliati fuori dal mercato e questo dimostra non è quello il problema. Come si discuteva con stefano (e lui era d'accordo) di lavoro in Italia ne esiste, di seria A, B e C (stabile, precario, nero) ma l'eccessivo costo del primo (50% di trattenute tra previdenza e altre %) comporta la fuga verso il lavoro precario ed il sommerso. E' quindi responsabilità dell'eccessivo costo previdenziale (dovuto all'età di pensionamento e prepensionamento) che ostacola il lavoro dei giovani e dei non giovani. Mettere ordine nei conti previdenziali, nelle tipologie contrattuali, nella flessibilità omogenea, aiuterà i giovani e farà "emergere" posti di lavoro che già ci sono ma sono sotterranei.
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Re: I ventenni scrivono al premier e al ministro del Lavoro

Messaggioda flaviomob il 23/02/2012, 11:46

Una patrimoniale e comunque una manovra che pesasse di più sui ricchi possidenti e meno su lavoro e imprese sarebbe stata molto meno recessiva. Anzi, recuperare l'evasione, il nero e i denari di mafia e corruzione sarebbe l'ideale (ma ci vuole un po' di piu'). Per quanto riguarda le pensioni continuo a sostenere che in un ambito puramente contributivo ognuno possa decidere di andare in pensione quando lo desidera, a costo zero per le casse dello stato, ricevendo mensilmente una quota di quello che ha versato proporzionata all'aspettativa di vita. Questo è liberale.


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Re: I ventenni scrivono al premier e al ministro del Lavoro

Messaggioda Stefano'62 il 23/02/2012, 11:56

franz ha scritto:
Stefano'62 ha scritto:Bè su questo sono d'accordissimo.

Benissimo. Cogliamo l'attimo fuggente ;)

:lol:
Comunque a me sembra che al di la delle apparenze pensiamo più simile che diverso,e che la diversità riguarda piuttosto le angolazioni e le forme espressive.

Comunque per tornare il ntema,a me sembra che le difficoltà dei giovani siano determinate soprattutto dalla trappola delle agenzie di lavoro interinale,che abbattono diritti e redditi.
E gli andrebbe messo un bel guinzaglio,oppure abbattute senza pietà se dimostrassero di voler continuare a "cibarsi" dei nostri giovani.
Ultima modifica di Stefano'62 il 23/02/2012, 12:00, modificato 1 volta in totale.
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Re: I ventenni scrivono al premier e al ministro del Lavoro

Messaggioda franz il 23/02/2012, 11:56

flaviomob ha scritto:Per quanto riguarda le pensioni continuo a sostenere che in un ambito puramente contributivo ognuno possa decidere di andare in pensione quando lo desidera, a costo zero per le casse dello stato, ricevendo mensilmente una quota di quello che ha versato proporzionata all'aspettativa di vita. Questo è liberale.

Vero, ma non è stato certo questo l'ambito che ha caratterizzato l'Italia degli ultimi 60 anni. Ed è per questo che ci ritroviamo pensioni sostanzialmente da fame e aliquote di prelievo elevate, che strozzano l'economia e soprattutto il meridione.
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