E' un po' difficile fare largo ai giovani con una manovra recessiva e con un innalzamento consistente dell'età pensionabile. Bisognerebbe intanto riformare l'università, in modo che già durante l'iter formativo si possano svolgere tirocini aziendali significativi, orientati all'apprendimento "sul campo" e all'integrazione tra nozioni teoriche e pratiche (non come avveniva con tanti vecchi contratti di "formazione lavoro" in cui eri semplicemente pagato meno per lavorare come gli altri!).
Poi prevedere un turn over leggero e graduale tra chi sta per raggiungere l'età pensionabile e chi cerca l'ingresso nel mondo del lavoro, ad esempio con un part-time "per due" strutturato in modo che il lavoratore più esperto possa "tramandare" le sue conoscenze a un giovane motivato e pieno di energie. Inoltre bisogna investire nella ricerca come un paese serio e non come una repubblica delle banane, se no i migliori se ne andranno all'estero e non torneranno più (e addio qualità).
Ultima ma non ultima... una bella riforma della Costituzione perché è giusto che anche i simboli vengano riconosciuti nel loro peso: eliminare ogni riferimento all'età per l'elettorato attivo e passivo al senato e alla camera.