Pomigliano: quando la sinistra sbaglia il bersaglio

[franz]

Non c'è niente da fare a "quella" sinistra non interessano i lavoratori ma conservare il potere di interdizione. Altrimenti cosa ci fanno là.

Appunto, perché per cultura definisce il potere come interdizione, sia quando lo possiede (sovieticamente) sia quando vuole possederlo. Per fortuna è un'assoluta minoranza ma purtroppo in certe geometrie tenta (e qualche volta ci riesce) di essere determinante. Il dramma è tutto qui. Quando l'Italia potrà fare a meno di cadere dalla padella alla brace (dal defunto centralismo DC alle coalizioni contrapposte ma estreme e con dentro tutti) e cioè quando finalmente esisterà un centro laico e liberale allora potremo fare a meno di governi tecnici.

[flaviomob]

Bum!

[lodes]

La Fiom è fuori da Pomigliano dopo una vertenza. Possibile che le cause di questo risultato stiano tutte fuori dalla Fiom stessa? Possibile che la responsabilità sia sempre degli altri: sindacati gialli (a cui vanno ascritti CISL e UIL) e il....padrone?

[lodes]

Dimenticavo: bravo Ichino.

[pianogrande]

Franz.
Anche De Magistris è un politico.
L'atteggiamento della Fiat teso a spaccare il fronte sindacale (con il validissimo aiuto del governo Berlusconi) non gli piace?
Tanto basta.

C'è stato un referendum tra i lavoratori e la maggioranza ha deciso.
Se la minoranza si tira fuori e fa l'aventino, è lei che "spacca".

Adesso, non firmare un accordi significa "fare l'Aventino".
Adesso diamo per acquisito il principio che le minoranze non hanno diritto a rappresentanza.
Rilevo un eccessivo ed irresponsabile entusiasmo di fronte ai problemi di rappresentanza (di democrazia) che si creano con l'esclusione della CGIl da quelle realtà.

Su questa falsariga, si potrebbe fare una legge (costituzionale, per carità!) per cui, chi non vota la fiducia al governo non può stare in parlamento (deciso dalla maggioranza of course).

Credo che, ogni tanto, bisognerebbe darsi una calmata e riflettere su tutte le conseguenze di questi principi di democrazia di comodo.

[flaviomob]

Oltre al tema della rappresentanza, grave, c'è quello della discriminazione nei confronti dei lavoratori, gravissimo, in violazione dell'articolo tre della Carta Costituzionale. Del resto Fiat è sempre stata famosa per "isolare" i sindacalisti scomodi...

[franz]

Adesso, non firmare un accordi significa "fare l'Aventino".
Adesso diamo per acquisito il principio che le minoranze non hanno diritto a rappresentanza.

Guarda che è il "mitico" statuto dei lavoratori a dirlo.
Cosi' come è stato modificato dal "mitico" Popolo Sovrano.
E senza che la "mitica" Corte Costituzionale trovasse motivi di incostituzionalità.
Quindi se un'organizzazione sindacale, conoscendo le leggi, non firma un accordo, sa di fare l'Aventino.

[pianogrande]

Franz.
Nessun problema.
Una fesseria rimane tale anche se la dice qualche "mitico".
I miei rappresentanti me li scelgo io mitico o non mitico.
Se non gli viene riconosciuto il diritto di rappresentarmi è il caos.
Per approfondire l'argomento, posso ammettere una ragionevole soglia di sbarramento per non avere tanti sindacati quanti sono i dipendenti.
Sono d'accordissimo che se un accordo viene approvato da un referendum vale per tutti.
Con dei limiti, però.
Ad esempio, non si può sottoporre a referendum il fatto di buttarmi fuori perché, così, si va verso il sindacato unico (che è l'altro estremo, viaggiando in questa direzione).
Un certo equilibrio, insomma.

[matthelm]

Insomma Pianogrande sarà anche una fesseria, per te, ma la regola vigente è quella e si rispetta.
Altrimenti di cosa parliamo?

[franz]

Sono d'accordissimo che se un accordo viene approvato da un referendum vale per tutti.
Con dei limiti, però.
Ad esempio, non si può sottoporre a referendum il fatto di buttarmi fuori perché, così, si va verso il sindacato unico (che è l'altro estremo, viaggiando in questa direzione).
Un certo equilibrio, insomma.

E in effetti nessuno ha sottoposto a referendum di buttare fuor qialcuno.
È stato sottoposto a referendum un accordo sindacale , accettato con il 63,4% (non tanto me nemmeno poco) e la FIOM poteve benissimo decidere, se aveoleva, di firmare anche lei l'accordo. Non ha voluto e sapeva che lo statuto dei lavoratori gli avrebbe negato la rapprentanza nell'azienda.
Viva l'equilibrio, sono d'accordo, ma viva anche il buon senso, che manca totalmente a chi nel 2010 è rimasto alla lotta di classe.