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La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Messaggioda cardif il 06/10/2011, 15:11

Ecco; ce ne sono che potrebbero avere momenti di resipiscenza.
Ma da questo a pensare di stravolgere tutto e pensare ad una unione del PD con loro ce ne corre parecchio ...
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Messaggioda pianogrande il 06/10/2011, 15:29

Ma nel caso non si fosse notato, il thread parla di una casa che brucia.
Franz

Certo.
Progressista significa, sicuramente, mettere gli incendiari a capo della caserma dei pompieri.
Volete il nuovo?
Questa sì che è una novità!
Questa sì che è una "soluzione".
Ci saranno, certamente, i soliti estremisti della sinistra brutta che, come al solito ........ non si può fare un piacere a nisciuno!
Fotti il sistema. Studia.
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Re: La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Messaggioda franz il 06/10/2011, 15:50

cardif ha scritto:Ecco; ce ne sono che potrebbero avere momenti di resipiscenza.
Ma da questo a pensare di stravolgere tutto e pensare ad una unione del PD con loro ce ne corre parecchio ...

Chi parla di unione?
Ricordo che Berlinguer dopo il rapimento moro non ebbe esitazioni ad appoggiare il governo andreotti, come appoggio alla solidarietà nazionale su cui tanto aveva lavorato. Non per questo il PCI si fuse con la DC ;)
La casa brucia vuol dire che oggi occorono soluzioni governative di emergenza.
Sempre che SB si tolga dai cosiddetti.
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Re: La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Messaggioda cardif il 06/10/2011, 20:05

Beh, qualcuno sì. Ho letto sui giornali che hanno notato e dato importanza ad incontri ravvicinati (Veltroni/Pisanu, per es).
Credo anch'io (e da molto) che ci vorrebbe un governo a termine con l'obiettivo di rifare la legge elettorale, retto da un altro esponente del CD. E' quello che ho scritto più volte. Lasciando perdere ipotesi di accordi elettorali con i soliti centristi in cerca di poltrone.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Messaggioda lucameni il 06/10/2011, 20:34

Un governo a termine tra una destra decente e una sinistra decente (ma esistono?) avrebbe anche il vantaggio di sdrammatizzare delle contrapposizioni che sicuramente ci devono essere ma che col berlusconismo sono state rappresentate artificialmente come contrapposizione di civiltà. Come se non ci fosse una costituzione democratica punto di riferimento per tutti, malgrado l'esistenza di legittime differenze ideologiche.
Altro discorso gli accordi elettorali o di governo.
La necessità di non perdere parte dell'elettorato sicuramente farà desistere dal creare fronti comuni ampi e meramente antiberlusconiani, nonostante la priorià sia quella di bonificare la vita pubblica italiana.
Ma la bonifica dovrebbe essere fatta da persone credibili.
Coloro che hanno fruito, pur dall'opposizione, di leggi ad personam (poi tradotte ad castam) e di un sistema volto a favorire i propri sodali nel campo dell'economia e delle professioni (e che non a caso questo sistema continuano a difendere nonostante la crisi, magari spacciandolo come panacea per l'Italia), non vedo come possano proporsi per questa bonifica.
Però non c'è altra via: senza voler evocare noti giacobinismi, o si fa pulizia davvero, rottamando innazitutto i comportamenti di lorsignori (il pensiero va a Renzi che mi pare essere più intento a rottamare i vegliardi del partito piuttosto che i comportamenti che hanno portato a questo sfascio) o ci ritroveremo con un berlusconismo senza Berlusconi, magari meno osceno dal lato dell'immagine, ma comunque ancora foriero di malaffare.
Mi pare che l'intendimento gattopardesco di molti sia proprio quello: cambiare (berlusconi) per non cambiare nulla.
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Maggioranza, Berlusconi perde i pezzi

Messaggioda franz il 07/10/2011, 8:07

LA GIORNATA POLITICA
Maggioranza, Berlusconi perde i pezzi
Pisanu e Scajola: "Governo d'emergenza"

Il premier ostenta ottimismo, ma nel Pdl cresce il fronte dei favorevoli all'esecutivo di transizione: "Questo non è in grado di affrontare la crisi". Intanto il presidente Napolitano evoca il precedente storico dell'esperienza Pella alla fine dell'era De Gasperi

di TIZIANA TESTA
ROMA - "In questo momento c'è bisogno di mettere insieme le forze migliori". E l'ora di pranzo quando il deputato del Pdl Claudio Scajola esce allo scoperto, spiegando il perché degli incontri in corso tra i deputati della sua area. La sera precedente, al ristorante della Galleria Alberto Sordi, è stato a cena con una quindicina di parlamentari della sua corrente. Si dice che i fedelissimi dell'ex ministro dello Sviluppo siano pronti a scrivere un documento, da consegnare al Cavaliere. Forse non ancora per chiedergli un passo indietro, ma almeno per ottenere un Berlusconi bis, allargato ai centristi. Che punti sul decreto sviluppo per recuperare i consensi. Una fronda, comunque, guardata con sempre maggiore sospetto dal premier.

Gli scajoliani - secondo alcuni retroscena - si sono fatti i conti: il Pdl, in caso di voto anticipato, prenderebbe al massimo 120 deputati. In quel caso - fanno sapere - sarebbero promossi quelli del cerchio magico, i vertici, i coordinatori regionali e qualcun altro dei fedelissimi. Mentre a loro toccherebbero le briciole. Ecco dunque la parola d'ordine: allargare la maggioranza alle altre forze moderate del centrodestra.

Passano poche ore e fa sentire la sua voce un altro autorevole malpancista del Pdl. L'ex ministro dell'Interno Beppe Pisanu, che dice: "Questo governo non è in grado di reggere il peso enorme della crisi che si è abbattuta sul nostro Paese". E poi auspica "la nascita di un nuovo governo che unisca gli italiani e ci porti a conclusione della legislatura. Perché le elezioni anticipate sarebbero un male, nuocerebbero all'economia del paese". Non è la prima volta che Pisanu fa questi discorsi, più volte ha evocato un esecutivo di larghe intese con un nuovo premier. Ora, però, nel palazzo si parla di manovre di avvicinamento tra i parlamentari della sua area e gli scajoliani. Insomma, una convergenza che comincia a diventare pericolosa per il Cavaliere.

Anche perché c'è una terza fronda all'orizzonte. Il malessere di tre deputati dei Cristiano popolari guidati da Mario Baccini: sulle intercettazioni, hanno suggerito al Pdl di evitare il ricorso alla fiducia. Senza dimenticare che, nelle ultime ore, si parla di un drappello di 3-4 deputati pidiellini tentati dall'idea di lasciar il partito per iscriversi al gruppo misto sulla scia di Santo Versace.

Una serie di manovre che Francesco Storace, segretario nazionale della Destra, bolla senza appello: "Tornano a muoversi le truppe democristiane dentro il Pdl per far fuori Berlusconi. Dopo Fini, Pisanu e forse Scajola. Cavaliere, avevamo ragione o no alle politiche del 2008 ad avvisarti?".

Ma c'è un altro segnale preoccupante per Berlusconi. I dissidenti del centrodestra - a partire da Pisanu - oggi hanno ripetuto un nome evocato dal capo dello Stato: Giuseppe Pella. "Il suo governo di tregua non durò molto ma servì", ha detto Giorgio Napolitano durante la sua visita a Biella. Ma chi era costui? Democristiano lontano dai giochi delle correnti, ministro degli Esteri e del Bilancio, ricevette l'incarico di formare il governo dal presidente della Repubblica Luigi Einaudi nel 1953, dopo il flop della "legge truffa" voluta da De Gasperi. La Dc, allora, era in grande difficoltà e il governo monocolore di Pella raccolse ampi consensi: lo votarono i partiti di centro e i monarchici, il movimento sociale si astenne. I socialisti di Pietro Nenni, pur votandogli contro insieme al Pci, promisero che lo avrebbero giudicato volta per volta. Toccò a Pella affrontare una crisi difficile come quella di Trieste.

Tutti coloro che guardano al governo di transizione - nel centrodestra e nell'opposizione - hanno recepito queste parole come un segnale. O, almeno, hanno iniziato a far circolare questo nome come un mantra. E d'altra parte, al di là delle parole rassicuranti pronunciate dal premier in mattinata ("con Tremonti c'è concordia assoluta, siamo uniti, andiamo avanti"), dal vertice di maggioranza a palazzo Grazioli è arrivata un'altra altra indicazione negativa: il rinvio del decreto per lo sviluppo al 20 ottobre e della nomina del Governatore di Bankitalia addirittura a novembre. Sintomi di una crescente debolezza: si tratta infatti di decisioni cruciali che - per una volta - competono direttamente alla responsabilità del premier. Ma Berlusconi non riesce ad affrontarle a cause delle divisioni nella maggioranza.

Neppure Bossi, d'altra parte, sembra disposto più a fare sconti. "Durare fino al 2013 è obiettivamente complicato", ha detto. Si voterà l'anno prossimo, fa capire il Senatur. Magari dopo aver varato una nuova legge elettorale.

(06 ottobre 2011)
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Re: La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Messaggioda Iafran il 07/10/2011, 9:57

franz ha scritto:da consegnare al Cavaliere. Forse non ancora per chiedergli un passo indietro, ma almeno per ottenere un Berlusconi bis, allargato ai centristi.

Questi (e Storace) pur sentendo il fetore proveniente dal corpo in decomposizione si ostinano a "considerarlo in vita" e a credere in lui!
Che razza di politici e che razza di uomini sono o si credono di essere? (Poi, forse, la "fidanzatina" montenegrina del "leader_uccio" li "scandalizza"!)
Non sarebbe male che gli altri li tenessero alle dovute distanze!
Gli italiani sono al vomito del cialtrone, incapace e pasticcione, e questi continuano imperterriti a considerarlo un politico! Le iene, gli sciacalli e gli avvoltoi sarebbero disgustati del pasto che offre ...
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Re: La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Messaggioda pianogrande il 07/10/2011, 15:41

Ricordiamoci di esempi anche abbastanza recenti di dittatori tenuti in vita per non far crollare tutto subito.
Mi vengono in mente Tito e Boumedienne.
Per non parlare dei sovieticissimi raffreddori.

L'apparato ha bisogno di tempo perché non si è mai veramente preparato all'evento.
Sarebbe stato un tradimento il solo accennare ad una simile eventualità.
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Re: La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Messaggioda franz il 07/10/2011, 16:56

pianogrande ha scritto:Ricordiamoci di esempi anche abbastanza recenti di dittatori tenuti in vita per non far crollare tutto subito.

Ma anche di casi di gita turustica all'estero, con mezzo casino in patria ed impossibilità di fare ritorno.

SAN PIETROBURGO - Negli stessi minuti in cui il messaggio del presidente del Consiglio ai Promotori veniva diffuso in Rete, Berlusconi lasciava Roma. Il premier sarebbe atteso in Russia per festeggiare, come già accaduto in passato, il compleanno di Vladimir Putin. Il primo ministro russo compie 59 anni e li celebra in serata nei dintorni di San Pietroburgo, come usanza, in compagnia di intimi amici.
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Re: La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Messaggioda flaviomob il 07/10/2011, 19:49

Beh non è vero che Berlinguer non avesse esitazioni al tempo del "compromesso storico", anche perché la DC mise in piedi un governo con due o tre nomi sgraditi al PCI, quasi come provocazione. Poi prevalse la responsabilità perché si temeva un colpo di stato o comunque una degenerazione antidemocratica.
Qui, allo stato dell'arte, il golpista è proprio questo governo che tenta quotidianamente di distruggere l'indipendenza della magistratura, di mandare in parlamento le prostitute del presidente, di censurare ogni angolo di libera informazione (soprattutto in un periodo preelettorale).
Difficile anche pensare a un breve governissimo per riformare la legge elettorale, perché i centristi vedono con ostilità un sistema fortemente maggioritario che penalizzi il cosiddetto "terzo polo"...


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