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Il libro nero del TAV

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Il libro nero del TAV

Messaggioda lucameni il 23/09/2011, 13:45

Non è che siano d'accordo nel volere "il male" di Firenze. Sono d'accordo semmai nel mandare avanti un progetto senza se e senza ma che favorirà imprese amiche e coop in un poco virtuoso inciucio PDL - PD, secondo il noto schema appunto della finanza di progetto.
Ormai da anni c''è chi si lecca i baffi per il bengodi annunciato e l'ipotesi di fare un'opera meno impattante e meno costosa contrasta l'acquolina in bocca di questi signori.
Basti pensare chi è l'assessore Ceccobao e che legami ha con Moretti e con le coop rosse.

Milioni peraltro già previsti da anni, che non sono stati messi lì adesso per ovviare alle "criticità", e che ripercorrono il consueto schema delle "compensazioni" a base di cemento, tali da creare il bengodi per le solite imprese amiche.
Schema già visto.
Sulla trasparenza che si legge nell'articolo poi è tutta una barzelletta: esempio lampante di disinformazione che colpiscegl stessi fiorentini. Molti concittadini sanno appena che a breve sarà iniziato un tunnel che passerà (ma avrà termine?) anche sotto la fortezza.
Chi non vive in zona e legge potrebbe dire "azzo quanto impegno, questi vogliono fare le cose a modo davvero".
Poi si va a vedere che succede e vediamo esattamente l'opposto della trasparenza, sia progettuale, tecnica e finanziaria.
Roba da prendere i forconi e scendere in strada ad infilzare questi signori che si fanno belli di fronte all'Italia disinformando e mentendo.
E' che siamo troppo civili, e a volte non so se sia poi un bene.
Solito schema che viene usato nel tacciare coloro che si pongono interrogativi (non solo coloro che sono palesemente contrari) come block blok etc etc, salvo rilevare che il comitato è fatto di persone civilissime, professori universitari, ingegneri, urbanisti, e pure ben poco giovani.
Settis ha esposto in maniera mirabile questi mezzucci che vengono proposti in queste occasioni per tacitare chi vuole invece chiarezza, trasparenza ed esercizio di buon senso, oltre che rispetto per l'ambiente (a Firenze anche per l'arte) e per i conti pubbici.
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Re: Il libro nero del TAV

Messaggioda flaviomob il 05/10/2011, 23:09

dal FATTO:

Il libro nero dell’alta velocità – Capitolo 7

La tangentopoli dello stato post keynesiano

Il settimo e ultimo capitolo di “Il libro nero dell’alta velocità” inquadra la ventennale vicenda della Tav nell’evoluzione storica della corruzione in Italia. Scrive Ivan Cicconi. “Il sistema di Tangentopoli poggiava su due pilastri nettamente distinti: il sistema delle imprese e il sistema dei partiti, i quali, con una transazione occulta e giustapposta ai rapporti fra Stato e mercato, orientavano la gestione degli investimenti per lavori e servizi pubblici”. Adesso, a quasi vent’anni dall’inchiesta Mani pulite, il fenomeno della corruzione ha assunto un aspetto “liquido”. I partiti sono più leggeri, la pubblica amministrazione ha imparato a generare al suo interno società di diritto privato alle quali non si applica la corruzione, i politici in prima persona non vengono più sorpresi a incassare direttamente tangenti, anche se la Corte dei Conti registra da anni un incremento costante dei reati contro la pubblica amministrazione.

La finta privatizzazione, inventata nel 1991 con la Tav, è diventata il modello di riferimento per organizzare una sistematica spoliazione delle casse dello Stato senza pagare dazio. Scrive Cicconi: “Le riforme per la liberalizzazione dei servizi pubblici si sono tradotte invece in un puro e semplice processo di trasformazione delle aziende di diritto pubblico in società di diritto privato, nelle quali rimane pubblica la totale proprietà, o comunque il controllo pubblico, ma alle quali la gestione dei servizi continua ad essere affidata senza alcuna gara. Ad oggi, le riforme dei servizi pubblici hanno semplicemente prodotto: privatizzazione senza liberalizzazione”.

Ed ecco la sintesi del sistema Tav, diventato diffuso e perenne, costruita nel libro di Cicconi: “Il committente pubblico affida in “concessione” la progettazione, costruzione e gestione dell’opera pubblica ad una società di diritto privato (SpA), ma con capitale tutto pubblico (TAV SpA appunto, ma pure Stretto di Messina SpA o Quadrilatero SpA, per restare nell’ambito delle grandi opere). Ma è proprio a carico di questo concessionario di diritto privato, il cui capitale è tutto pubblico, che rimane il rischio della “gestione” e dunque del cosiddetto project-financing (debiti a babbo morto) adottato per la realizzazione dell’opera. La SpA pubblica serve solo per millantare il finanziamento privato (prestiti o prodotti finanziari garantiti dai soci pubblici della SpA) e per garantire al contraente generale, che è il soggetto privato vero e proprio, il pagamento per intero e subito del costo della progettazione e della costruzione, mentre mantiene per sé (e cioè al pubblico) il rischio della gestione (ovvero i debiti futuri)”.


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Re: Il libro nero del TAV

Messaggioda flaviomob il 25/10/2011, 21:16



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Re: Il libro nero del TAV

Messaggioda lucameni il 25/10/2011, 22:30

Ho acquistato il libro e l'ho letto d'un fiato (poi pure recensito su un sito piuttosto noto, ma la cosa rimane privacy).
Sicuramente molti meno tecnicismi rispetto il precedente "Le grandi opere del cavaliere", tutto più potabile anche per i non addetti ai lavori.
Non conoscevo in dettaglio le vicende di alcune opere citate - ad esempio quelle nella rossa Emilia - ma da anni, anche per motivi professionali, ho avuto modo di sapere come hanno ridotto la nostra legislazione e che razza di sistemi contrattuali truffaldini hanno imbastito a partire da Cirino Pomicino per arrivare poi a Lunardi. Nel gran banchetto, alla faccia dello sviluppo, poi si sono accomodati tutti e, vediamo bene come si muovono, se ne guardano bene di mollare l'osso. C'è ancora ciccia e quindi......
Peraltro tutto con le classiche privatizzazioni senza privati, imprenditori che non rischiano e vengono meno al loro ruolo; e con conseguente magna magna dei partiti e dei loro affiliati tale da spolpare l'erario. La "gelatina" della P3 e della P4 parte da lontano e non nasce certo con Fusi e Verdini, non fosse altro che, come giustamente ricorda Cicconi, un sistema che crea fittizziamente un sistema privatistico tende altresì ad eliminare i cosiddetti pubblici ufficiali e quindi la fattispecie corruttiva è più complicata da perseguire, malgrado poi nella sostanza ci sia eccome.
Una prospettiva drammatica, sul serio e vicenda tutta italiana, anche perchè l'informazione è a dir poco carente: editoriali fotocopia, senza dati di sorta, basati su principi astratti teoricamente pure condivisibili, se non fosse che non rispecchiano la realtà delle cose. Non so se succeda per la stessa disinformazione di chi dovrebbe fare informazione o per malafede. Certo è che c'è poca informazione intesa come cronaca, inchieste, sopratutto se rischia di toccare politici amici. E visto che qua ci mangiano in tanti, sai com'è.
Tutto tipico italiano, malgrado i frequenti richiami all'Europa. Nessuno dice che una roba come da noi altrove non c'è proprio, pur con la normalità delle lobby che tendono a fare i propri interessi.
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Re: Il libro nero del TAV

Messaggioda flaviomob il 26/10/2011, 6:40

Da fb:

‎4 cm di Tav = 1 anno di pensione.
3 metri di Tav = 4 sezioni di scuola materna.
500 metri di Tav = 1 ospedale da 1200 pl, 226 ambulatori, 38 sale operatorie.
1 km di Tav = un anno di tasse universitarie per 250 mila studenti, oppure 55 nuovi treni pendolari.

Informare Per Resistere - www.informarexresistere.fr


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Re: Il libro nero del TAV

Messaggioda lucameni il 26/10/2011, 9:37

Vero, anche se sono quantificazioni fatte un po' così.
Sappiamo per certo semmai che i costi di molte opere, quelle del sistema a general contractor e non solo, sono esagerati, ben oltre quanto accade in europa, con buona pace dei conteggi fasulli emanati da questi signori. Tutto si spiega col tipo di progetti imbastiti e soprattutto con il sistema contrattuale che incentiva a spendere (e quindi a intascare a gratis) e non ad una gestione che guardi ai costi-benefici.
Semmai è facile replicare che noi non vogliamo le opere e la Tav.
In realtà sono ben pochi coloro che non vogliono grandi opere o l'alta velocità. Quello che viene contestato semmai sono i progetti insensati, il sistema truffaldino, le spese assurde di "quelle" opere.
A meno che non si voglia tutto "a prescindere", e allora a quel punto non ha più senso discutere su costi benefici o sulle truffe in atto. A fronte di uno scontato muro contro muro la decisione è quella di andare avanti appunto "a prescindere", come se fosse una decisione razionale (Renzi dixit). Ragionando in questo modo andrebbe bene qualsiasi cosa, visto che magari, anche il progetto più assurdo è stato comunque messo in atto e approvato. Quindi avanti, armatevi e partite che intanto noi intaschiamo. Questa la logica.
Tutto molto italiano.
Intristisce semmai che sono prese di posizioni, sicuramente interessate (e a pensar male.....), trasversali.
Motivo in più per ritenere che la questione morale, ovvero la necessità di pretendere trasparenza e legalità sia la premessa della tanto auspicata crescita.
Senza continueremo ad avere una casta di sanguisughe che spaccia il loro succhiare per crescita dell'economia e di tutti.
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Re: Il libro nero del TAV

Messaggioda flaviomob il 26/10/2011, 21:25

Non solo TAV, altri sprechi (in terra "padana")...

http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... ri/2164424


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