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Prodi e Quadrio Curzio: EuroUnionBond per la nuova Europa

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Prodi e Quadrio Curzio: EuroUnionBond per la nuova Europa

Messaggioda ranvit il 25/08/2011, 13:07

Chango, concordo in linea di massima. Ma questo è un altro discorso: le misure che si stanno prendendo sono inique e non le migliori....ma si stanno prendendo! Viceversa si sarebbe continuato a far finta di niente.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Prodi e Quadrio Curzio: EuroUnionBond per la nuova Europa

Messaggioda chango il 25/08/2011, 13:15

ranvit ha scritto:Chango, concordo in linea di massima. Ma questo è un altro discorso: le misure che si stanno prendendo sono inique e non le migliori....ma si stanno prendendo! Viceversa si sarebbe continuato a far finta di niente.


è lo stesso discorso: il problema non è prendere delle decisioni qualunque esse siano, ma prendere delle decisioni ragionevolemente sensate.
prendere decisoni sbagliate vuol dire rischiare sprecare un'occasione e soprattutto risorse che in un futuro non è detto siano ancora disponibili.
la severità delle decisioni senza la serità del decisore non ha molto senso.
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Re: Prodi e Quadrio Curzio: EuroUnionBond per la nuova Europa

Messaggioda franz il 26/08/2011, 8:11

chango ha scritto:è lo stesso discorso: il problema non è prendere delle decisioni qualunque esse siano, ma prendere delle decisioni ragionevolemente sensate.
prendere decisoni sbagliate vuol dire rischiare sprecare un'occasione e soprattutto risorse che in un futuro non è detto siano ancora disponibili.
la severità delle decisioni senza la serità del decisore non ha molto senso.

Sono decisamente d'accordo con Chango.
La credibilità delle misure sta nell'efficacia con cui queste vanno a risolvere i nodi strutturali che hanno creato il debito.
La credibilità dei governi sta nell'essere in grado di dimostrare di saper predisporre e condurre le misure efficaci di cui sopra.
Se queste due condizioni esistono, allora non servono gli eurobond.
Se servono gli eurobond allora spariscono (devono sparire) gli stati locali e si va verso un unico stato europeo.
Non ci puo' essere un sistema per cui un governo decide (cose giuste o sbagliate che siano) e paga tramite un fondo di debito pubblico l'intera collettività sovranazionale. Sarebbe come se io fossi libero di indebitarmi tanto il condominio garantisce per i miei debiti.
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Re: Prodi e Quadrio Curzio: EuroUnionBond per la nuova Europa

Messaggioda trilogy il 26/08/2011, 10:45

franz ha scritto:.............Se servono gli eurobond allora spariscono (devono sparire) gli stati locali e si va verso un unico stato europeo.
Non ci puo' essere un sistema per cui un governo decide (cose giuste o sbagliate che siano) e paga tramite un fondo di debito pubblico l'intera collettività sovranazionale. Sarebbe come se io fossi libero di indebitarmi tanto il condominio garantisce per i miei debiti.


Condivido. Indipendetemente dagli aspetti tecnici per la creazione di una agenzia europea per l'emissione del debito, Il problema politico è quello che evidenzia Franz.

Negli USA, che sono uno Stato Federale, ci sono due tipi di debito pubblico, con due mercati parallelli:
I Treasury bond (T-BOND) vengono emessi dal Tesoro americano per finanziare il bilancio federale. Il bilancio federale viene approvato dal Congresso. I rappresentanti del Congresso rispondono all'elettorato delle loro scelte.
Ci sono poi i Municipal Bond (Munibond) emessi dagli stati, contee, municipalità. Hanno un mercato molto esteso di circa 2.900 miliardi di dollari. Sono soggetti ad una serie di vincoli istituzionali e possono godere di alcune agevolazioni fiscali ad esempio per i residenti. Questi vengono utilizzati per finanziare investimenti pubblici locali: scuole, ospedali, parchi ecc.

Nell'eurozona manca tutto questo. Non c'è bilancio eurozona, ma la somma dei bilanci di tutti gli Stati che aderiscono all'euro. I parlamenti nazionali rispondono agli elettori nazionali. Con l'introduzione del semestre europeo i vincoli e i controlli sui bilanci nazionali sono diventati molto stringenti, ma il problema del controllo democratico rimane. Supponiamo che l'Italia combini qualche pasticcio, il risultato sarebbe che tutti i cittadini dell'eurozona dovrebbero pagare il conto, ma a pagare politicamente sarebbero in primo luogo i governi tedeschi, olandesi ecc. :mrgreen:
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Re: Prodi e Quadrio Curzio: EuroUnionBond per la nuova Europa

Messaggioda ranvit il 26/08/2011, 10:54

Non ci siamo capiti....dal momento che la moneta è unica, gli eurobond sono proprio il passo per procedere verso una politica economica-finanziaria dell'Europa: gli Stati nazionali conterebbero sempre meno.
Già oggi l'imposizione della Ue ha costretto l'Italia e la Grecia a fare qualcosa...con gli Eurobond la Ue sarebbe entrata anche nel merito delle misure prese.

Ma insomma ogliamo o no gli Stati Uniti d'Europa???
O dobbiamo aspettare che i Pigs diventino "virtuosi"....e cioè fra alcuni secoli?

Vittorio

Ps Ma poi....chi l'ha detto che sarebbero sempre l'Italia e i Pigs a far danni???
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Re: Prodi e Quadrio Curzio: EuroUnionBond per la nuova Europa

Messaggioda ranvit il 26/08/2011, 11:13

http://www.ilsole24ore.com/art/economia ... d=Aa2x81yD


«Sì, ma impediamo di fare altro debito»

di Paolo MaglioccoCronologia 26 agosto 2011

LINDAU (Germania) - Una proposta corretta e utile, ma anche da verificare nella sua attuazione pratica perché possa dare i frutti promessi. I Nobel per l'Economia che si trovano a Lindau per il Meeting su economia e finanza analizzano la proposta di Romano Prodi e Alberto Quadrio Curzio di creare gli EuroUnionBond. «Capisco i vantaggi ma pongo obiezioni. I tassi di interesse possono scendere grazie alla garanzia che sta dietro la vendita di questi titoli. Data l'esistenza del nodo del debito, la garanzia che viene data non dovrebbe mai essere usata. È un fatto di moral hazard (azzardo morale), come si dice nel linguaggio economico anglosassone. Una volta che esista questa garanzia i Paesi possono essere incoraggiati a generare ancora più debito», dice Roger B. Myerson, uno degli autori della teoria del Mechanism design per la quale è stato premiato nel 2007 a Stoccolma.

Myerson si trova a Lindau, sulla sponda tedesca del Lago di Costanza con altri diciassette Nobel per l'Economia e 500 ricercatori da tutto il mondo (compresi cinque italiani selezionati dalla Fondazione Cariplo): «Bisogna trovare un sistema che garantisca da questo rischio, va creato un obbligo credibile, che impedisca a ogni leader dei Paesi più deboli di approfittarne. Questa è l'obiezione più importante che potrebbe essere fatta dagli scettici: perché questa garanzia a costo zero non dovrebbe incoraggiare i politici ad aggiungere un ulteriore livello di debiti che renda quello iniziale impossibile da ripagare?».

La crisi del debito è entrata di prepotenza nelle stanze dove i Nobel fanno lezione e discutono di modelli e teorie. Il presidente della Repubblica federale tedesca, Christian Wulff, ha messo in dubbio la legittimità dell'acquisto dei titoli di Stato da parte della Bce. E un giovane economista greco gli ha subito ribattuto che il suo Paese ha già fatto abbastanza la propria parte.

Edward Prescott, premio Nobel per le ricerche in campo macroeconomico, ha annunciato che il default di almeno un Paese è quasi certo. Peter Diamond, premiato lo scorso anno per lo studio del mercato del lavoro, è sicuro che gli Stati Uniti non corrano questo rischio e che ci sia modo di pilotare anche le altre situazioni critiche. Cristopher Pissarides, Nobel di origine cipriota e professore alla London School of Economics, ha ammesso che senza un intervento rapido si rischia un effetto a catena che porterebbe all'insolvenza degli Stati.

Robert Aumann, matematico e uno dei massimi esperti mondiali della Teoria dei giochi, vincitore del premio Nobel nel 2005, uomo di pochi dubbi sulle cose in cui crede, sostiene gli EuroUnionBond, a patto che i soldi raccolti finanzino lo sviluppo. «Bisogna dare i soldi alla Grecia, ma non al Governo greco, bensì alle imprese», semplifica. Della proposta Prodi, insomma, sembra piacergli soprattutto la parte in cui prevede di destinare 700 miliardi «a grandi investimenti europei anche per unificare e far crescere imprese continentali nella energia, nelle telecomunicazioni, nei trasporti». E prosegue: «Continuare a sostenere la spesa pubblica corrente è improduttivo. Anche se io sono un teorico, e non un empirista. Ma per l'Europa è importante mantenere la credibilità dei propri titoli».
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Re: Prodi e Quadrio Curzio: EuroUnionBond per la nuova Europa

Messaggioda flaviomob il 26/08/2011, 11:39

L'Europa sta semplicemente mostrando le magagne di una costruzione istituzionale frammentaria, debole e incoerente.
Non bastano gli eurobond, non bastano le politiche restrittive verso paesi che hanno potuto fare le cicale per decenni e nonostante questo hanno un assetto sociale più debole di Francia, Olanda e Germania (per non parlare dei paesi scandinavi).
L'Europa politica non è mai nata. Il fondo sociale europeo, come ha ben dimostrato De Magistris, si perde in rivoli incontrollabili dai dubbi risultati oggettivi e spesso arricchisce i "potentati" locali. Non esiste una legislazione europea che armonizzi le questioni previdenziali, sociali e sanitarie. Un lavoratore licenziato in Italia (precario, p.e.) si trova col culo per terra mentre in Germania la tutela per i disoccupati è molto elevata. I livelli di qualità e di costo al cittadino per la sanità sono disomogenei addirittura da regione a regione, figuriamoci tra stati europei. Non si capisce perché un disabile debba godere di diritti certi se nasce a Lione e debba esserne privo se è di Caserta, dato che chi deve erogare i servizi è il livello locale (ma non è obbligato a farlo). O perché a Milano un disabile non abbia gli ascensori per la metropolitana e a Monaco di Baviera sì senza che il capoluogo lombardo venga gravemente sanzionato per questo.
In questi anni si è pensato a costruire solo l'Europa dei finanzieri, con i risultati che tutti vediamo. Anche la classe politica europea ha bisogno di un ricambio radicale e rapido.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Prodi e Quadrio Curzio: EuroUnionBond per la nuova Europa

Messaggioda trilogy il 26/08/2011, 12:46

flaviomob ha scritto:.... Non si capisce perché un disabile debba godere di diritti certi se nasce a Lione e debba esserne privo se è di Caserta, dato che chi deve erogare i servizi è il livello locale (ma non è obbligato a farlo). O perché a Milano un disabile non abbia gli ascensori per la metropolitana e a Monaco di Baviera sì senza che il capoluogo lombardo venga gravemente sanzionato per questo.
In questi anni si è pensato a costruire solo l'Europa dei finanzieri, con i risultati che tutti vediamo. Anche la classe politica europea ha bisogno di un ricambio radicale e rapido.


non si capisce nemmeno perchè un monolocale alla periferia di Roma costa il triplo di un monolocale al centro di Berlino mentre i politici italiani si fanno le seghe mentali per introdurre una patrimoniale e si fanno dotti convegni sui giovani che rimangono coi genitori fino a 50 anni. Una patrimoniale che potrebbe essere indirizzata a tagliare le aliquote sui redditi da lavoro e consentirebbe un maggiore controllo sui redditi evasi.

Non si capisce perchè nella Pubblica Ammnistrazione alti burocrati fuori ruolo percepiscono due redditi cumulando somme da capogiro senza che nessuno intervenga. In Finlandia per una cosa del genere l'opinione pubblica spazzerebbe via un Governo in 48 ore. Le prime 24 ore gliele lascerebbero per intervenire con una legge di modifica :mrgreen:
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Re: Prodi e Quadrio Curzio: EuroUnionBond per la nuova Europa

Messaggioda ranvit il 26/08/2011, 16:14

Lamentarsi.....tipica malattia nostrana... :twisted:

Ma mica si risolvono i problemi antichi in quattro e quattrotto! :D
O c'è qualcuno che pensa che mettendo flaviomob e Trilogy alla guida dell'Italia e semmai dell'Europa che ci si riesce? :D

E' proprio continuare nella costruzione degli Stati Uniti d'Europa la direzione che bisogna percorrere!
Intanto con gli eurobond! :D
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Re: Prodi e Quadrio Curzio: EuroUnionBond per la nuova Europa

Messaggioda franz il 26/08/2011, 17:33

flaviomob ha scritto:L'Europa sta semplicemente mostrando le magagne di una costruzione istituzionale frammentaria, debole e incoerente.
....
Non esiste una legislazione europea che armonizzi le questioni previdenziali, sociali e sanitarie. Un lavoratore licenziato in Italia (precario, p.e.) si trova col culo per terra mentre in Germania la tutela per i disoccupati è molto elevata. I livelli di qualità e di costo al cittadino per la sanità sono disomogenei addirittura da regione a regione, figuriamoci tra stati europei.

Quoto tutto, anche se per carità di banda ho preso solo una parte.
Ma perché mai allora, aggiungo io, se dovessi proporre di impostare in Italia una sanità come quella tedesca, francese, olandese (potrei dire anche svizzera ma poi il discorso rischia di deragliare) verrei immediatamente impalato? Oppure invece di vedere cosa potrei proporre io, vediamo cosa propose Onofri nel 1997 (sistema sanitario olandese) e quale fu la risposta del centro sinistra. Un bel NO sonante. E se impostassimo un sistema pensionistico come quello che funziona in vari paesi europei (a compartizione e con una pensione minima uguale per tutti) sapete quanti miliardi potremmo risparmiare? Ho calcolato che il bilancio dello stato sarebbe sgavato di 60 miliardi per una riforma sanitaria passando da un sistema beveridge ad uno bismark (temperato come in francia e germania) e altri 130 miliardi per un sistema pensionistico ugualitario di base (con fonti pensione integrativi). Ora con 190 miliardi ogni anni di risparmi il debito pubblico lo possiamo abbattere in fretta, al ritmo di 50 ogni anno, causando anche buste paga piu' "pesanti" e dando da domani pensioni piu' pesanti alla maggioranza dei pensionati, che ora prendono importi da fame.
Pero' Flavio, per fare riforme come queste non serve che sia l'Europa a dircelo (per "armonizzare"). Dobbiamo farle noi.
Ma i politici (con la p minuscola) temono le riforme che stravolgono gli equilibri ed invocano l'europa solo per dire "è Bruxelles che ce lo chiede). Ed intanto vanno avanti con i debiti. E visto che il nostro debito è insostenibile ed il nostro governo non è credibile, chiedono che a garantire i debiti sia l'Europa.
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