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In attesa della rivolta (del ceto medio)

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: In attesa della rivolta (del ceto medio)

Messaggioda ranvit il 20/07/2011, 10:05

E' un secolo che sono loro, a deludere noi.


Noi...chi???
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: In attesa della rivolta (del ceto medio)

Messaggioda pianogrande il 20/07/2011, 11:13

Mi scappa da andare giù un po' più duro.
Questo "ceto medio" che, nell'articolo, non è il ceto medio ma i lavoratori autonomi e gli imprenditori in genere, non è stato neanche tanto intelligente da capire che non si poteva diventare tutti ricchi.
Non è stato neanche tanto intelligente da capire che non possono esistere milioni di parassiti della comunità (evasori fiscali e fruitori delle strutture collettive ad un tempo) senza che il giocattolo si rompesse.
Non è stato tanto intelligente da capire che non si possono avere milioni di persone che non rispettano le normative (comunitarie come le quote latte, di sicurezza sul lavoro, di assunzione di dipendenti etc.) senza che il giocattolo si rompesse.
Quello che rimproverano alla politica è di non averli coperti nelle loro malefatte.
Se si facesse qualche liberalizzazione, diventerebbero rivoluzonari anche i notai e i farmacisti.
Diventerebbero beceri e prepotenti peggio dei tassisti che non vogliono i pulmini offerti dagli alberghi perché quelli (testuale) sono clienti loro.

Il ceto medio dell'articolo è il ceto dei furbi privilegiati che non hanno voluto capire che non si può essere furbi e privilegiati in troppi e in eterno.

Sono loro che hanno rovinato il paese.

Che vadano a farsi fottere.
Ultima modifica di pianogrande il 20/07/2011, 11:15, modificato 1 volta in totale.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: In attesa della rivolta (del ceto medio)

Messaggioda lucameni il 20/07/2011, 11:15

A parte che la "borghesia" è un concetto un po' vago, e forse aveva ragione Montanelli quando accusava la nostra borghesia di andare dove la portava il vento, di essere pavida e conformista, anche il Corriere è stato specchio di questo andazzo.
Ad esempio con la svolta a sinistra avvenuta con la Crespi e con Ottone. Titillando la contestazione giovanile e soprattutto le vulgate tipo "i compagni che sbagliano"; di fatto licenziando i Montanelli di turno.
Quindi una storia un po' complessa e variegata. E spesso discutibile non solo per una linea di "destra" che in realtà non è mai stata una regola.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: In attesa della rivolta (del ceto medio)

Messaggioda matthelm il 20/07/2011, 11:50

Pianogrande, se ti scappa… falla pure ma almeno non fuori dal vaso.
Che in un forum ci sia spazio anche per sfogatoi è abbastanza normale. Ma si potrebbe pretendere, ogni tanto, qualche riflessione meno superficiale.
Il ceto medio in questione è quello che fatica ad andare avanti oppure è già morto. Perché questa è la realtà: sta riducendosi ai minimi termini!
Ed io parlo in particolare del ceto medio dei lavoratori autonomi (partite iva) che pagano le pesantissime tasse (tutte!!!) che devono pagare i dipendenti (non in nero! Anche quelli che sono dei lavativi ed hanno più di un lavoro in NERO! Ne conosci?). Che devono stare sul mercato con una tassazione altissima ed insopportabile, che pagano l’energia ed altri balzelli a livelli demenziali , ed inventarsi innovazione, prodotti nuovi ed essere concorrenziali, fare gli ammortamenti ecc. e sono stritolati dalle banche e vituperati da sepolcri imbiancati che, ancora, li individuano come nemici… e loro si sono rivolti (poveri illusi, adesso forse lo sanno) alla destra di Berlusconi!
Se non li conoscete, vivete nelle nuvole e quindi scendete.
Io ne sono a contatto tutti i giorni e capisco la loro voglia di “rivolta”.

Ripeto, molti di loro si erano rivolti alla destra ma obiettivamente era forse meglio rivolgersi agli strateghi della Cgil, ai rifondaroli, ai Landini, alla sinistra parolaia ed in perenne ritardo come la Sel o similari?
Ecco su questo si dovrebbe riflettere non stracciarsi sempre le vesti Non parlo di tutti ma dei vari pianogrande (insopportabili) con generalizzazioni scioccamente ideologiche (perché è una novità? O siete tanto immersi che non lo vedete?).
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: In attesa della rivolta (del ceto medio)

Messaggioda ranvit il 20/07/2011, 11:53

Che vadano a farsi fottere.

:o :shock: Intanto sono loro che ci fottono da sempre :D


Ripeto: è la classe dirigente, tutta, del Paese che è mediocre. Quella di destra appoggia i peggiori difetti del ceto medio del lavoro autonomo (di cui del resto fa parte); quella di sinistra lo demonizza spingendolo a votare per la destra.

In giro per il mondo, almeno nei Paesi piu' avanzati, il ceto medio (autonomo) è uguale (indubbiamente in massima parte ceto produttivo.....nel senso che il lavoro lo creano; il lavoratore dipendente lo esercita per conto di altri che lo hanno creato ) ma le classi dirigenti sono migliori.


Vittorio


Ps
1)Non ho capito che c'entra la linea editoriale del Corriere...esistono anche gli altri giornali con linee editoriali altrettanto cerchiobottiste o di parte, con l'aggravante di essere spesso di qualità piu' scadente.
2) Matthelm....non conosco il ceto medio di cui parli. Praticamente non ce ne è nessuno che paga tutte le tasse dovute ;)
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Re: In attesa della rivolta (del ceto medio)

Messaggioda gabriele il 20/07/2011, 15:06

Quella di Battista è il solito modo di fare un'analisi alla ca**o.

Come non si può diagnosticare un problema ad una persona esaminando solo una parte anatomica, non si può nemmeno cercare di capire l'influenza di una manovra su una sola fetta della società in un contesto storico puntuale.

Che senso ha fare un'analisi del genere?

Analizziamo la cosa da un punto di vista più ampio e cerchiamo veramente di capire cosa sta succedendo in questo paese.
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Re: In attesa della rivolta (del ceto medio)

Messaggioda ranvit il 20/07/2011, 15:39

Analizziamo la cosa da un punto di vista più ampio e cerchiamo veramente di capire cosa sta succedendo in questo paese.


Sta succedendo che stanno venendo al pettine tutti i nodi di una gestione cialtrona da parte di una classe politica, di destra e di sinistra, assolutamente mediocre quando non corrotta!
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Re: In attesa della rivolta (del ceto medio)

Messaggioda gabriele il 20/07/2011, 15:55

ranvit ha scritto:Analizziamo la cosa da un punto di vista più ampio e cerchiamo veramente di capire cosa sta succedendo in questo paese.


Sta succedendo che stanno venendo al pettine tutti i nodi di una gestione cialtrona da parte di una classe politica, di destra e di sinistra, assolutamente mediocre quando non corrotta!


Per dire che è stata cialtrona occorre presupporre che i politici hanno avuto una loro autonomia nell'agire, cosa che trovo assai dura da accettare.

Quali interferenze al sistema liberale hanno manovrato la politica dell'Italia in modo tale da tenere sotto scacco l'economia intera del Paese e non permettere un altro tipo di sviluppo a favore di tutti invece che di qualcuno?

Una volta risposto a questa domanda il quadro si fa più chiaro e si capisce perché in meno di 3 decenni il debito pubblico è schizzato alle stelle, perché il ceto medio onesto è strozzato dalle tasse e perchè in Italia non c'è lavoro.
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Re: In attesa della rivolta (del ceto medio)

Messaggioda ranvit il 20/07/2011, 16:18

...occorre presupporre che i politici hanno avuto una loro autonomia nell'agire, cosa che trovo assai dura da accettare.

E invece credo sia proprio cosi'!

Ma se tu la pensi diversamente....parlane!
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Re: In attesa della rivolta (del ceto medio)

Messaggioda gabriele il 20/07/2011, 16:39

ranvit ha scritto:...occorre presupporre che i politici hanno avuto una loro autonomia nell'agire, cosa che trovo assai dura da accettare.

E invece credo sia proprio cosi'!

Ma se tu la pensi diversamente....parlane!


Occorre prima osservare. Ultimamente, ma la cosa "macina" da molto tempo: P4, rapporti fra mafia e politica, pressioni della Chiesa sul mondo politico, legge porcellum, privilegi di casta, opere inutili...etc...tasselli che fanno capire che l'agire dei politici non rappresenta gli interessi degli elettori. Ne conservano certamente una traccia, ma quando occorre decidere, alle spalle del politico incombe sempre un sistema si "comando", un "sistema", la cui rintracciabilità in termini di indirizzo è sempre vaporosa.

Notarne gli effetti e farsi domande come quella di Battista senza indagare su quello che sta a monte, è un inutile esercizio di giornalismo.

Una cosa ad esempio che i politici, ma anche buona parte della società italia non ha capito è che con il debito pubblico che si è venuto a creare, a questo punto la torta è finita e adesso c'è solo che da pagare il conto. Non ci si sbaffa più e a pagarla sono quelli che non hanno o non sono riusciti, per ovvi motivi, ad approfittarsene. Per cortesia però non mi si venga a dire che è solo colpa dei politici.
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