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Il miraggio della politica normale

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Re: Il miraggio della politica normale

Messaggioda franz il 23/06/2011, 10:19

pianogrande ha scritto:A noi interessa trovare qualcuno che investa 100, perché altrimenti quei 100 vanno tolti dalle tasche dei contribuenti.
Franz

Quindi i privati i soldi ce li regalano?!
Ma, allora, ho fatto malissimo a votare sì.
Possiamo fare subito un referendum propositivo, confirmativo, con spargimento di cenere sul capo?

P.S.
Tra l'altro.
Domanda: Perché, se io presto soldi allo stato, questo mi dà un due per cento scarso (mooolto scarso) mentre i privati debbono prestargli soldoni a palate ricevendone il 5%?

Risposta: Perché i privati sono più bravi dello stato nella realizzazione e gestione di opere fatte nell'interesse pubblico.
Nessuna altra risposta giustificherebbe questa disparità di trattamento.
Mi esce il fumo da tutte e tre le narici!

No, come detto un privato non regala soldi. Investe in previsione di un utile.
Quando alla domanda sulla differenza di redditività, ovviamente la risposta prende in considerazione la sicurezza del prestio (il rischio).
Prestare soldi ad uno Stato affidabile è anche garanzia che non solo si guadagna un 2% sicuro ma che alla scadenza il capitale verrà resituito.
Questo è il concetto di un prestito a qualcuno che deve a sua volta fare investimenti. Quando lo Stato è meno affidabile (Grecia, Argentina, Portogallo, tra un po' l'Italia ...) sale il rischio e sale quindi il tasso di dinteresse da offrire per attirare capitali. Non so se ricordi ma c'èra un tempo in cui i BOT rendevano anche il 20%, a causa dell'inaffidabilità italiana e dell'inflazione galoppante.

Il caso dell'aquedotto è diverso. Non è un prestito ma un investimento. Nel prestito è previsto che chi ha prestato possa chiedere indietro i soldi o vendere l'obbligazione ad un altro compratore, ricevendo il capitale e una quota parte dell'interesse. Nell'investimento no. Se uno deve spendere 100 milioni per un acquedotto, i soldi non ci sono piu' e si traformano in mattoni, cemento, tubi. Poi basta un'alluvione e magari anche l'acqudotto viene danneggiato. Quindi dovra' avere anche spese assicurative e se vende l'opera ad un compratore non è detto che possa ricuperare tutto l'investimento. Quindi meglio tenersi l'oepra e guadagnare sulla redditività.

Ogni investimento ha la sua redditività ed il suo grado di rischio ma in media nel lungo periodo una reddititività media è circa del 5%. Questo pemette a chi investe di ricuperare il suo capitale in 20 anni. Con il ventunesimo inizi a guadagnare. Prendi una casa. Anche il famigerato equocanone partiva da una reddititivtà del 5% come base. Significa che se una casa costa un 350'000 euro un affitto mensile di 1'450 euro è tutto sommato nella norma. Se non si garantisce questa redditività, oggi nel mercato globale uno la cerca altrove e la trova pure (in India, Cina, Brasile, ...). E tra l'altro gli investimenti esteri in Italia sono scarsi, per tutta una serie di problemi. Ora non è che i privati siano "piu' bravi". Sicuramente per la gestione di opere (che l'interesse sia pubblico o privato non dovrebbe cambiare la bravura nel realizzare un'opera, non trovi). Dicono solo che se vuoi che loro tirino fuori dalle loro tasche 100 per riparare un acquedotto, chiedono l'operazione sia redditizia (e quindi che l'investimento produca un utile interessante). In caso contrario quei soldi andranno altrove, dove ci sono investimenti migliori. L'altro fatto è che oggi lo stato italiano (lo abbiamo già visto prima) è decisamente indebitato e se la sua credibilità venisse "declassata" (perché continuamo a spedere) allora invece del 2% scarso rischiamo di dover pagare molto di piu' (e non solo per la parte aquedotti... per tutta la spesa). La spesa odierna di interessi (80 miliardi) potrebbe andare in un attimo a 120 miliardi se invece del 2% dovessimo garantire il 3% a chi presta soldi allo stato. Questo aumenterebbe le tasse e tu pagheresti come tasse quello che credi di risparmiare non affidando l'investimento ai privati.

Franz
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