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Rifiuti, guerriglia urbana senza fine
Roghi, proteste e polemico inno d'Italia
Ad Acerra bruciati 2 autocompattatori
NAPOLI - Il primo giorno d'estate a Napoli ha il cattivo odore dei sacchetti ancora per le strade. Il caldo aumenta e la puzza emanata dai rifiuti diventa nauseabonda. Sono circa 2360 le tonnellate di immondizia non raccolta a Napoli: è la stima fornita dall'Asia, l'azienda per igiene urbana della città.
In via Roma e via Toledo, dopo le proteste della notte appena trascorsa, la situazione non è migliorata. Sui marciapiedi i cumuli sono vistosi e, poco distante dalla sede partenopea della Banca d'Italia, uno di questi cumuli ricoperto da un telo di plastica trasparente, sono state issate un piccolo tricolore e un drappo con i colori del Comune di Napoli, il giallo e il rosso con la gente del posto che ha intonato l'inno d'Italia.
Poco più avanti, tra turisti e cittadini che camminano coprendosi bocca e naso cercato di non sentire la puzza, in via Santa Brigida, i cassonetti svuotati sono stati tirati in strada e ostruiscono cos parte del passaggio per auto e moto.
Non va meglio davanti a Palazzo Reale dove i cassonetti sono pieni e i rifiuti sono lasciati a marcire al sole. La situazione accomuna molti quartieri della città. La giacenza nei quartieri Montecalvario, Avvocata, Pendino e nei Decumani Š di 380. Nella zona di Montacalvario, la gente ha iniziato a cospargere i rifiuti di creolina, nel tentativo di difendersi non solo dal cattivo odore, ma anche dagli insetti che proliferano.
A Barra, San Giovanni a Teduccio e Ponticelli, Napoli est sono 400 le tonnellate di rifiuti non raccolte. A Fuorigrotta sono 300 le tonnellate non raccolte, mentre nel quartiere Pianura, dove nei giorni scorsi si sono registrate proteste dei cittadini, enormi cumuli sono ben visibili in Via Montagna Spaccata e Via Domenico Padula.
Non è diversa la situazione nell'area a nord di Napoli: a Miano, Piscinola e Marianella stamattina erano 370 tonnellate, mentre a Scampia, Secondigliano e San Pietro a Patierno 360. Va un pò meglio, invece, nei quartieri collinari del Vomero e dell'Arenella dove la raccolta è andata avanti, e a Posillipo.
Nel corso della notte gli interventi dei vigili del fuoco per roghi di rifiuti sono stati 25. Il primo a via Imbriani, a Napoli, poi a via Santa Maria Ognibene, nella centralissima via Santa Lucia, in viale Umberto Maddalena, in via Bixio e in via Speranzella. In tutti questi casi l'azienda comunale che gestisce la raccolta ha assicurato la rimozione dei rifiuti entro le 7 di questa mattina. Roghi di spazzatura anche in via Bracco, via Toledo e in Riviera di Chiaia.
Ad Acerra questa notte ignoti hanno dato fuoco a due autocompattatori Iveco che gli autisti avevano parcheggiato nella zona Asi in attesa di conferire al termovalorizzatore. Sempre ad Acerra, questa mattina, cassonetti di traverso e spazzatura incendiata sui binari della stazione, dove sono state anche portate via le barriere di un passaggio a livello.
Momenti di tensione ancora per tutta la giornata ad Acerra, dove la polizia ha sollevato di peso i manifestanti per consentire la ripresa dell'attività di scarico dei camion carichi di rifiuti in una delle due aree individuate dalla Provincia per far fronte all'emergenza di Napoli. Due consiglieri comunali, infatti, si sono attaccati al parabrezza di due camion per cercare di fermarne l'ingresso, mentre gli altri manifestanti, tra i quali il sindaco Tommaso Esposito, che facevano muro davanti ai cancelli dell'Italambiente dove sono diretti i camion, sono stati sollevati di peso dalle forze dell'ordine.
Alla fine i rifiuti sono stati depositati nell'area predisposta, con l'ingresso di altri cinque camion. Lo sgombero è stato effettuato a termine di un sopralluogo effettuato all'interno dell'area da parte degli esponenti della Commissione consiliare Ambiente del Comune. «È stata violata la commissione - ha detto Giovanni De Laurentis, consigliere di Federazione della Sinistra - non potevano spostarci».
I consiglieri, inoltre, hanno riferito di aver visionato i rifiuti «si tratta di tritovagliato», hanno spiegato, e di aver anche voluto prendere visione del pozzetto per la raccolta di percolato: «Ce n'è già una discreta quantità - hanno aggiunto - adesso procederemo alle ulteriori verifiche e chiederemo al sindaco di emettere l'ordinanza per vietare lo scarico sul nostro territorio».