da cardif il 28/02/2011, 21:01
La Costituzione (Art. 33) stabilisce che "Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato."
E (Art. 34) " La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso."
Se un governo dà soldi alle scuole private e fa pagare chi frequenta la scuola pubblica, viola la Costituzione.
Il S.S. Berlusconi della scuola pubblica ha detto:
"Libertà vuol dire avere la possibilità di educare i propri figli liberamente, e liberamente vuol dire non essere costretti a mandarli in una scuola di Stato, dove ci sono insegnanti che vogliono inculcare principi che sono il contrario di quelli dei genitori".
E, pensando di smentire, il giorno dopo ha detto:
"Ancora una volta la sinistra ha travisato le mie parole. Io ho solo denunciato l'influenza deleteria dell'ideologia. Il mio governo ha avviato una profonda e storica riforma di scuola e università proprio per restituire alla valore alla scuola pubblica e dignità a tutti gli insegnanti. Questo non significa, però, non poter ricordare e denunciare l'influenza deleteria che hanno avuto e hanno ancora oggi culture politiche, ideologie e interpretazioni della storia che non rispettano la verità e allo stesso tempo espropriano la famiglia dal partecipare all'educazione dei propri figli".
Aveva già fatto la Grande Riforma col ministro Moratti nel 2001. Non è riuscito ad inculcare i suoi principi a coloro che hanno cominciato le elementari allora; ma è stata colpa sua: non ha istituito il Min.Cul.Pop.
Comunque, oltre alla solita smentita da parte dei suoi ed al solito attacco da parte dell'opposizione, anche il cardinale Bagnasco ha difeso la scuola pubblica.
Ma mo' mi so' capito bene?