Prodi: "Inizia il risveglio dell'Italia"

[ranvit]

http://www.repubblica.it/politica/2011/ ... ef=HREC1-2


LE MAPPE
"Come in Egitto", a sinistra
cresce la voglia di piazza
Nell'opposizione il 25% per una mobilitazione continua. In campo un movimento più vasto di quanto furono i girotondi. Quasi quattro italiani su dieci sostengono le ragioni della protesta
di ROBERTO BIORCIO e FABIO BORDIGNON
Anche in Italia come in Egitto? Berlusconi come Mubarak? Il solo accostamento appare ardito, quantomeno improprio. Ma una componente non trascurabile del fronte anti-berlusconiano non esclude, esplicitamente, una soluzione "all'egiziana". La nuova ondata di protesta contro il Governo e contro il premier sta assumendo proporzioni ogni giorno più rilevanti: coinvolge una costellazione di soggetti diversi, sul piano sociale; attraversa le forze di opposizione e in particolare il centro-sinistra. Soprattutto, taglia a metà il Pd, il cui elettorato si presenta diviso sulla strategia per "battere" Berlusconi.

Quasi quattro italiani su dieci ne sostengono le ragioni (38%), uno su quattro si dice pronto a manifestare (e circa il 4% dice di averlo già fatto). Sono queste le misure dell'Onda 2011, raccolte dall'Atlante Politico di Demos. Il profilo sociale e culturale della protesta ricorda quello di altre mobilitazioni, in particolare i girotondi del 2002. Con due importanti novità: le dimensioni del fenomeno, testimoniate dalla vasta partecipazione alle iniziative e dal consenso raccolto presso l'opinione pubblica; il ruolo assunto dai giovani e dalle donne. In particolare, la partecipazione femminile, nelle generazioni sotto i 45 anni, ha superato nettamente quella maschile, rovesciando luoghi comuni e tendenze tradizionali. E l'ampia manifestazione di ieri ha sicuramente accentuato questo carattere.

Come già avvenuto in passato, l'onda di protesta nasce da un deficit di rappresentanza dei partiti di opposizione, ma il suo perimetro appare oggi meno sovrapponibile a quello del centro-sinistra. L'accordo con i manifestanti è massimo tra gli elettori di Sel (84%) e dell'IdV (77%), ma rimane maggioritario anche tra quelli del Pd (71%) e del movimento 5 Stelle (53%). Anche nell'area delle formazioni centriste, come Fli e Udc, tradizionalmente critiche verso il protagonismo della "piazza", più di un terzo degli intervistati simpatizza con la protesta. Se consideriamo, poi, la disponibilità ad attivarsi, essa coinvolge circa i due terzi di chi sceglie i partiti di Vendola e Di Pietro, mentre democratici e grillini si fermano poco sotto la soglia del 50%.

Questa articolazione interna alle diverse anime dell'opposizione richiama, in ampia misura, le divisioni su come contrastare il governo e togliere il potere a Berlusconi. In questa porzione di elettorato prevale l'idea di ricorrere al voto (47%), ma in molti ritengono più efficace il sostegno alla magistratura (30%) o il ricorso alla piazza (19%). Quasi una persona su quattro, inoltre, si dice favorevole a una mobilitazione ampia e continuativa, che costringa il premier alle dimissioni, così come è avvenuto in Egitto per Mubarak. Un dato interessante, e in parte sorprendente, che emerge dalla componente più radicale del fronte anti-berlusconiano, attenta (anche in prospettiva interna) al fermento politico che investe il Mediterraneo. L'elettorato del Pd appare in bilico tra queste diverse prospettive. Una divaricazione che aiuta a spiegare le esitazioni del partito di Bersani nella costruzione delle alleanze (ma anche, probabilmente, le difficoltà nell'intercettare il malcontento verso il governo).
(14 febbraio 2011)

[annalu]

Concordo al 101% con Severgnini! Per quanto mi riguarda cara annalù è proprio per questo, ma non trovavo le parole giuste, che non avevo parlato di questa manifestazione. Grazie Beppe!

Ranvit, non ho forse sottolineato anch'io che queste manifestazioni possono essere discusse? Discusse, ma non ignorate.
Io, di ciò che dice Severgnini condivido molte cose: in particolare sulla vicenda Ruby ha detto nel tempo molte cose assolutamente condivisibili; quello che condivido meno però è proprio la richiesta, alle donne, di fare qualcosa di "sorprendente", più e meglio di una "banale" manifestazione di piazza.
Certo, anch'io sono un po' stufa di queste manifestazioni un po' rituali, con partecipanti che sono spesso in larga parte sempre gli stessi. Ma "in larga parte" non significa tutti.
In questo mondo italico cresciuto a Tv di Amici e di Uomini e Donne, quanti giovani, e soprattutto quante ragazze e ragazzine pensi abbiano anche solo visto una manifestazione di piazza popolata principalmente da donne? Molte non ne hanno mai vista una, non dico averci partecipato, e magari per molte questa è stata la prima grande avventura politica. Certo, non bastano le donne in piazza a far cadere un governo, ma a far pensare molte donne e ragazze magari sì, e non sarebbe un piccolo passo.

Sorprendervi?
Noi chi, e voi chi?
Lo stesso Severgnini si rende conto che non è proprio questa la richiesta giusta, o almeno, che così è mal posta (Ma le donne italiane devono - anzi tutti noi dobbiamo). Non sono le donne a dover sorprendere gli uomini, siamo noi italiani tutti, tutti insieme, a dover trovare finalmente una via per uscire da questo vicolo cieco.
Intanto, le donne sono scese in piazza.
Non sarà originale, ma è pur sempre qualcosa.
annalu

[lodes]

Secondo me Severgnini si è accorto di aver detto una sciocchezza e ha tentato di aggiustarla. Però il tentativo non è servito ad aggiustare nulla: anzi.
La tesi è che il metodo è logoro e alla fine di un banale argomentare arriva a proporre di attaccare dei post-it rosa.
Suvvia! In questa Italia berlusconiana finalmente si sentono parole, sentimenti, divergenti e Severgnini si preoccupa se il "modo" è originale o abusato: le donne cosa dovevano inventarsi per accontentare questo signore stanco di vedere le solite manifestazioni a cui lui non ha mai partecipato? Nella sua lettura non conta nulla il fatto che il 13 febbraio si è manifestata una spinta al di fuori dei partiti. Sintomo di un malessere profondo che dobbiamo tutti valorizzare, nella speranza che si rafforzi nel paese la spinta per cambiare lo scenario politico italiano. I partiti, da soli, non ce la faranno mai a mandare a casa Berlusconi: ecco perchè il 13 rappresenta una speranza.

[ranvit]

A me pare che il succo dello scritto di Severgnini sia : un milione di donne in piazza-30 milioni a casa....

[lodes]

Uno strano modo per osservare che le/i manifestanti erano una piccola minoranza. Sappiamo bene che in tutto il mondo quando vi sono "manifestazioni di piazza" i partecipanti sono sempre una minoranza.
La questione però non va posta in questo modo. Domandiamoci se la manifestazione di ieri rappresenti un pezzo di opinione pubblica e se il fatto che vi sia una opinione pubblica che si manifesta è un fatto positivo o no. Io credo che lo sia. Se c'è una carenza nel nostro paese è proprio l'assenza di una opinione pubblica che non ha nulla a che fare con i partiti. Si può dire che la manifestazione di ieri ha un carattere prepolitico, cioè di una parte di società che vuole rimettere in ordine alcuni cardini su cui si deve basare una comunità: e uno di questi è certamente il ruolo delle donne. E' tanto prepolitico che, non a caso, la giornata di ieri è il risultato di un tam tam tra le donne (e gli uomini) che sentono tutto il peso della subcultura berlusconiana. Subcultura che non è un venticello che passa sulla testa delle persone senza alcun problema. Questa subcultura è un fatto maledettamente serio che incide sulla condizione di vita delle persone e in primis delle donne. Insomma per quale motivo Severgnini ci vuole ricordare che che ci sono milioni di donne (e gli uomini?) che sono rimaste a casa? Ho il sospetto che giochi molto il ruolo che questi pensatori pretendono sempre di giocare.

[Loredana Poncini]

Sì, Lodes, lo penso anch'io.
I "pensatori"ufficiali, quelli i cui pensieri vengono stampati sui giornali, non so sino a che punto riescano ad intuire il RISVEGLIO.
Flavia e Maria Prodi (per citarne due !!)penso aiutino il marito e lo zio ad accorgersi che le donne per prime manifestano quello che è ben più che un disagio: è un incubo.
Comunque è chiaro che anche il Grillo è servito ad insegnarci a spegnere la TV ed anche il computer, ad uscire dicasa e dalla casalinghitudine ed, a Torino,a usare i i gomitoli dai mille colori per tessere relazioni nuove franoi donne, più o meno giovani.
NON E' UNA QUESTIONE QUANTITATIVA, anche se è stato bello e confortante trovarci a urlare insieme, innumerevoli :
" ADESSO BASTA ! "
Basta con le promesse, basta con i partiti dell'amore, basta con le illusioni mentre l'indecenza dilaga !
C'è il mago di Oz, al potere, ma se ne vada sulla sua mongolfiera di effetti speciali, perché noi, nel pagliaio dei proseliti che stanno al suo gioco, noi troveremo l'ago (della bilancia !) per sgonfiare l'incantesimo, la bolla:
"Sei nudo ed indecente e non lasceremo che tu faccia la festa alla politica per prima.
Ci sei quasi riuscito, inducendoci a deridere tutto e tutti, cioè quello per cui vale vivere.
INSIEME, anche grazie alla RETE, ti spediremo alle Caiman !

[gabriele]

Concordo al 101% con Severgnini! Per quanto mi riguarda cara annalù è proprio per questo, ma non trovavo le parole giuste, che non avevo parlato di questa manifestazione. Grazie Beppe!

Forse una manifestazione per i nostri politici di CSX sarebbe opportuna. Una sorta di

"Sveglia! Fate le primarie! Dateci un candidato premier!"

[ranvit]

Caro lodes, non mi pare che Severgnini abbia detto che non si debbano fare le manifestazioni. Nè lo dico io.
Il sottolineare che trenta milioni di donne sono restate a casa è per dire che non basta manifestare da parte delle donne piu' "avvedute". Il rischio è che vengano viste come manifestazioni di "quelle con la puzza al naso" mentre i problemi reali non siano affatto affrontati, anzi nascosti dal velo dell'indignazione di un principio che per quanto condivisibile non è certo il piu' importante. Del resto vecchi porci e giovani zoccole non sono certo una novità.

Detto terra terra, bisogna fare attenzione al fatto che questa storia di Ruby, a maggior ragione se dovesse finire a "tarallucci e vino" per scarsa consistenza giuridica, non venga considerata anche dalle donne che fanno parte di quei trentamilioni restate a casa, come nient'altro che un fatto di sesso, piu' o meno laido come sempre nella storia umana da parte dei potenti.

Pari pari è lo stesso dell'azione politica dei partiti di opposizione : tanto fumo ma poca sostanza!

A me, come al milione di donne in piazza, fa schifo avere un Premier che si comporta cosi'; bisogna pero' trovare il modo, oltre che manifestare, di convincere buona parte delle "trentamilioni di donne restate a casa" che il berlusconismo, al di là delle porcate, è terribilmente negativo per il Paese.

Vittorio

[flaviomob]

Severgnini non ha colto l'unicità della manifestazione di sabato, che per la prima volta in Italia ha portato in piazza centinaia di migliaia di persone senza le bandiere di nessuna organizzazione politica o sindacale. L'unico precedente vagamente simile, ma in un contesto del tutto diverso e sotto il segno di un'organizzazione che coinvolgeva anche altri paesi, è stato il world gay pride di Roma nel 2000, che comunque comprendeva anche la presenza di partiti politici e sindacati oltre che di associazioni.
No, al contrario di quanto scrive il giornalista del Corriere, io trovo che si tratti di una novità assoluta per il nostro paese, se ne guardiamo la portata e i numeri. La CGIL riuscì a portare a Roma un milione di persone con un'organizzazine capillare: pullman, treni speciali, mobilitazione degli iscritti e dei propri dipendenti. Le donne italiane sono riuscite ad ottenere un risultato numericamente pari organizzando contemporaneamente manifestazioni nelle maggiori città, senza organizzazioni partitiche o sindacali altamente strutturate alle spalle, senza che nessun altro potesse metterci sopra 'il cappello' o la bandiera, con molta ironia (centinaia i cartelli con battute, slogan e vignette - mai volgari, peraltro - sul premier bunga bunga), con una sensazione di libertà, autonomia ed indipendenza vastissima. E gli uomini non erano pochi, come invece mi sarei aspettato. Certo, le osservazioni di Severgnini possono essere utilizzate in maniera positiva magari per accompagnare le manifestazioni con momenti culturali, teatro, spettacoli, anche comicità, che possano servire a riflettere ulteriormente sulla condizione femminile e sullo stato pietoso della secona repubblica delle banane. Ma chiedere di più del miracolo realizzato dalle donne che, autorganizzandosi, hanno realizzato una delle maggiori manifestazioni della storia sarebbe... decisamente troppo maschile

[pierodm]

La notazione di ieri, da parte di Annarosa, mi ha convinto che devo essere meno discorsivo, e che devo esaminare meno sfaccettature di ogni problema.
Dunque, mi sembra che si stiano facendo un cumulo di chiacchiere su qualcosa di molto semplice.
Severgnini ha detto una cazzata.
Nemmeno le adunate oceaniche hitleriane e mussoliniane, e nemmeno la festa dello scudetto della Roma al Circo Massimo, e nemmeno la folla che ha salutato Obama presidente o quella che invaso le strade del Cairo, in nessun caso scendono "in piazza" dieci, venti o trenta milioni di persone.

Per altro, invece, un milione di persone che manifestano significano qualcosa d'importante in qualunque luogo, in qualunque tempo: perfino in Cina un milione di persone sono tante - a piazza Tienanmen non credo che ce ne fossero.
Insomma, una cazzata - come tante sulle quali siamo costretti a discutere da qualche anno.