da lucameni il 13/02/2011, 19:10
Bè però, pur non essendo un esegeta della cosidetta sinistra radicale e nemmeno un estimatore particolare di Vendola (ne riconosco i limiti come governatore della Puglia e una visione dell'economia che non mi convince affatto) mi pare che la Sel, almeno in molti suoi componenti, abbia fatto uno strappo rispetto quanto ancora resiste nella FDS, realmente ricettacolo di nostalgie e di politiche indecorose (si veda come trattano ancora Cuba, Corea etc etc). E non a caso, salvo molti militanti che non hanno ben chiaro cosa sia avvenuto, tra ex si massacrano.
Insomma una sinistra sicuramente sinistra-sinistra, ma che ha abbandonato alcune posizioni insostenibili e che credo non dovrebbe replicare dura e pura quanto combinato dal salottiero Bertinotti (ricordo che lui e i suoi sodali radicali, al di là di cera vulgata e oltre a posizioni demenziali in politica estera e in casi come le 35 anni del '98, sono stati spesso stampella degli inciuci: si vedano l'indulto, le proposte assurde in tema giustizia di qeul Boato che faceva il paio con gli ex lotta continua dello schieramento avverso, gli scambi plateali con gli uomini mediaset etc etc).
Per la Sel sarei più ottimista, salvo legittime perplessità.
Il '98 e la via crucis del governo Prodi del 2006, salvo tutto quello che è stato imbastito anche dai "centristi" per non rispettare il programmone delle 281 pagine (si veda il solito tema della giustizia che in questi anni ha sempre unito la destra e la sinistra in un poco virtuoso scambio di impunità), l'ho ben presente, anche a causa del Turigliatto, dei Rossi, dei Caruso e compagnia, ma il fatto di non portarsi appresso una intera sinistra "radicale" e comunque che si sia divisa con i nostalgici duri e puri, non mi fa pensare proprio male della SEL!
L'IDV è un caso diverso.
Partito personale, con atteggiamenti dipietreschi sicuramente populisti, che contrastano con la sbandierata pretesa di legalità, ha il suo punto debole proprio nell'ex pm che ancora non ha sciolto le magagne della sua formazione politica; non fosse altro che si divide tra chi auspica un sodalizio con i movimenti e chi, come nel caso Fiat, dimostra una cultura politica molto distante dalla sinistra.
La mia impressione però è che la repulsione per l'IDV da parte di tanti dirigenti e militanti PD non sia data tanto dal fantomatico giustizialismo (espressione che ancora non mi è stata spiegata, a meno che la pretesa al rispetto della legge sia un difetto), quanto dal fatto che i temi della legalità, degli inciuci (scambi tra destra e sinistra per salvare le terga ai propri sodali, come è avvenuto con la mancanta abrogazione delle leggi vergogna e con la pretesa di mantenere profilo basso per non denunciare queste poco limpide manovre) è qualcosa che infastidisce profondamente: i padri del Pd, DS, Margherita in merito a quello che ho citato hanno dei grossi scheletri nell'armadio (basta farsi qualche ricerca senza paraocchi) e quindi chi li denuncia, seppur con modi poco urbani, appunto può irritare e non poco.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)