La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Meritocrazia

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Meritocrazia

Messaggioda matthelm il 14/02/2011, 19:08

Robyn ha scritto:Meritocrazia è promuovere i più capaci.Se un paese non promuove i più capaci mette a rischio il suo stesso sviluppo.Ed è soprattutto per questo che l'Italia non cresce perche promuove chi non è capace ciao robyn


Si Robyn, perché in Italia si fanno aumenti generalizzati a chi lo merita ed a chi no.
E questa è stata ritenuta una grande "conquista" mentre era il tarlo che corrodeva alle fondamenta il rapporto tra imprenditori e operai e tra operai e operai.
Meritocrazia non è una parolaccia come taluni hanno cercato di qualificare, ma è la molla per fare meglio ed essere premiati.

Vallo a spiegare a certi sindacati!
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
Avatar utente
matthelm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1830
Iscritto il: 23/05/2008, 18:10

Re: Meritocrazia

Messaggioda Loredana Poncini il 14/02/2011, 19:55

La parolona MERITOCRAZIA machiavellicamente la interpreto così:chi ha il potere (grazie alla "fortuna"! ) ha il merito d'aver acquisito QUEL POTERE (D'ACQUISTO...), cioè la "crazia", in verità, viene prima del merito, anche se nella parola, e nelle parole, viene dopo... :D
Loredana Poncini
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 940
Iscritto il: 29/05/2008, 19:06
Località: Torino

Re: Meritocrazia

Messaggioda flaviomob il 16/02/2011, 2:32

Con che metro dobbiamo misurare il merito? Con quello di Brunetta...?

La visita fiscale di Brunetta
costa alla scuola più delle assenze


Gli ultimi dati del ministero della Funzione pubblica evidenziano l'insuccesso delle norme nate per ridurre l'assenteismo nel settore. Costano milioni di euro e non è chiaro chi deve pagare
La riforma Brunetta potrebbe dare il colpo di grazia alla scuola italiana. Non bastavano i tagli che quest’anno si sono avvicinati a quota 8 miliardi di euro. Ora per il martoriato sistema scolastico, dove spesso sta ai genitori fornire cancelleria e carta igienica, stanno venendo al pettine anche gli effetti della normativa introdotta nel 2008 dal ministro per la Pubblica amministrazione che impone, senza deroghe al buon senso, la richiesta visita fiscale per i dipendenti, fin dal primo giorno di assenza per malattia. Un’imposizione nata per ridurre il tasso di assenteismo che il ministero si premura di monitorare ogni mese. Gli ultimi dati del dicastero Brunetta, tuttavia, evidenziano l’insuccesso dell’operazione almeno per la scuola, dove a dicembre le assenze per malattia del solo personale a tempo indeterminato sono aumentate del 7,5% tra gli insegnanti e del 18,5% tra i tecnici e gli amministrativi.

Quello che i dati non dicono, perché nessuno fino all’anno scorso si era premurato di calcolarlo, è il costo aggiuntivo – oltre alle supplenze e ai relativi telegrammi di convocazione – che la riforma Brunetta ha introdotto su queste assenze. Sì, perché le visite fiscali si pagano: si va dai 18-35 euro di Firenze ai 30-63 di Milano. E se tra il 2008 e il 2010 si è viaggiato nell’incertezza e lungo i contenziosi su chi, tra Asl e scuole, dovesse farsi carico della spesa, a fare chiarezza è arrivata una sentenza della Consulta del giugno 2010, che stabilisce una volta per tutte che non devono essere le Asl a pagare. Sentenza alla quale è seguita una circolare del dicastero Gelmini con cui si invitano le scuole a pagare con i fondi di funzionamento anche le visite fiscali per le quali “non è attualmente previsto un finanziamento aggiuntivo ad hoc”. Nella stessa occasione è stato preannunciato “un apposito monitoraggio a fini conoscitivi”. Proprio perché, appunto, a tutt’oggi nessuno sa esattamente quale sia la cifra complessiva in gioco.

In attesa dei dati, qualche calcolo di massima lo si può però provare a fare. Per esempio su base nazionale, tenuto conto dei 960.759 dipendenti scolastici e dei 7,15 giorni medi di assenza per ciascuno nell’ultimo anno, a un prezzo medio di visita di 36,5 euro, si arriva a un totale di 250,7 milioni di euro.

Si tratta di una cifra orientativa che scende a 105,2 milioni se si spalmano i 7,15 giorni medi su tre assenze distinte, riducendo a tre il numero di visite fiscali inviate dall’istituto. Più ottimistica, ma comunque notevole, la stima che valuta il costo medio annuo per istituto in 5.500 euro, per un totale di 56,65 milioni. Ancor di più quella della Flc Cgil che ipotizza un aumento medio di 20 euro l’anno per dipendente, per un totale di 19,2 milioni. Nella sola Lombardia, al terzo posto per assenze in dicembre, le stime a braccio dei sindacati parlano però di duemila visite al giorno, che per un terzo dell’anno, al costo medio di 46,5 euro, fa 11,16 milioni. Più dettagliato il caso di Ancona e delle Marche, 298 istituti con 17.136 assenze a dicembre, il 2,51% del totale nazionale. Qui l’Asl locale ha chiesto alle scuole l’immediato pagamento delle visite fiscali. Anche quelle antecedenti il 2000. Risultato: 70 decreti ingiuntivi per la sola Ancona con rischio di pignoramento di cattedre, banchi e gessetti, oltre, come evidenziano dalla Cisl Scuola Marche, a tanta confusione. Per un totale di circa 300 mila euro di crediti vantanti dall’Asl sulle scuole della provincia. Che sono di fronte ad un dilemma shakesperiano: pagare o non pagare? Nel dubbio hanno interpellato l’Ufficio scolastico regionale che a sua volta ha chiesto all’Avvocatura di Stato. Risposta: pagate se potete e soprattutto se si tratta di piccole cifre.

Così si evita il peggio. Più netta la posizione in Trentino, dove l’input è stato di pagare senza se e senza ma, mentre la Campania ha suggerito di soprassedere. Per ora, fortunatamente, la questione dei decreti ingiuntivi sembra essere arginata alle Marche (circa 1 milione i costi stimati) e a poche altre regioni. Ma cosa accadrà quando i vari amministratori delle Asl, coscienti di avere in bilancio crediti consistenti verso istituzioni pubbliche, chiederanno il pagamento alle scuole di mezza Italia? C’è da scommettere che avverrà dal momento che neanche la sanità se la passa molto bene. Si profilano quindi battaglie all’ultimo euro fra i diversi rami della stessa pubblica amministrazione. Un qualcosa di assolutamente inedito dove resta da chiedersi cosa si prospetta per i dirigenti di Asl e scuole che dovranno far quadrare i conti. Pena la responsabilità diretta. Quindi le Asl, i cui bilanci sono già infarciti di crediti verso istituzioni pubbliche, continueranno a chiedere i pagamenti indebolendo i bilanci. E l’unica alternativa per le scuole sarebbe il condono, o lo stralcio dai conti di parte delle visite.

Da Il Fatto Quotidiano del 13 febbraio 2011


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Meritocrazia

Messaggioda Loredana Poncini il 16/02/2011, 18:53

Da neolaureata, come medico dell'INAM, mi erano commissionate anche le visite fiscali, per chi si metteva in mutua.
Eravamo verso la fine degli anni '60. Un mio collega si era preso un pugno in faccia da uno che non voleva tornare al lavoro come il collega gli aveva prescritto...Per me, con la mia "bianchina" la cosa più difficile era trovare l'abitazione di chi dovevo controllare, nel circondario di Torino. Per il resto (non c'era ancora la TAC !) le varie patologie emicraniche ed affini si risolvevano con un accordo di ritorno al lavoro un paio di giorni prima di quanto prescrittogli dal suo medico della mutua ( siamo negli anni del film " Il medico della mutua" interpretato da Alberto Sordi !).
Adesso, certo, siamo in un altro millennio, e degli assenteisti se ne occupa in prima persona niente popò di meno che il ministro brunetta...la meritocrazia al potere, appunto :D
Loredana Poncini
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 940
Iscritto il: 29/05/2008, 19:06
Località: Torino

Precedente

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 25 ospiti

cron