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Il Terrorista Cesare Battisti: vergogna

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Il Terrorista Cesare Battisti: vergogna

Messaggioda flaviomob il 01/01/2011, 15:41

Se il Brasile boicottasse veramente la nostra Telecom e la Fiat, l'economia italiana si sgretolerebbe. Il governo può soltanto fingere di abbaiare guardandosi bene dal mordere davvero. Berlusconi smentirà le proprie dichiarazioni ad intervalli di 4-5 secondi, probabilmente ancor prima di terminarle, in un ciclo interminabile e perverso...


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Re: Il Terrorista Cesare Battisti: vergogna

Messaggioda disallineato il 01/01/2011, 22:28

pianogrande ha scritto:Non ho sonno stasera.

Sì, sì.
Indigniamoci ma indigniamoci anche contro il nostro governo che si inchina e si prostra (e ci fa vergognare) davanti a dittatori come Gheddafi e Putin e Lukashenko e poi pretende di contare qualcosa nel contesto internazionale dei paesi civili e democratici.
Il paese del bunga bunga e delle tende beduine con veline al catechismo islamico e dei "lettoni"; che pretende di avere rispetto a livello internazionale.
Il nostro declino continua.
Il resto sono chiacchiere.



Il solito modo autolesionista per il paese. La filosofia del "maanchismo". Non dobbiamo indignarci contro Lula "ma anche" contro.... e poi "ma anche" contro.
Il solito modo un pò misero di polemizzare. Credo invece che su queste cose dovremmo essere tutti uniti nel protestare contro un paese ed un presidente che non hanno tirato uno schiaffo al governo italiano, lo hanno tirato alle vittime dello sporco assassino. E a tutti gli italiani. Vogliamo smettere di essere piccoli italiani che sputano sul proprio paese per la solita polemicuzza da 4 soldi?
Il tema attuale è che il brasile ci ha offeso ed ha offeso le vittime di nostri connazionali. Ovogliamo tirar fuori che ci sono "anche" altri oltraggi che altri paesi ci hanno fatto? Insomma buttiamo tutto nel solito calderone per dimostrare ancora una volta le ns divisioni e la ns incapacità di far fronte comune di fronte a problemi che riguardano tutti
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Re: Il Terrorista Cesare Battisti: vergogna

Messaggioda pianogrande il 02/01/2011, 3:50

Il tema attuale, il vero nocciolo della questione, è che il nostro governo, a livello internazionale (spero presto anche all'interno) è considerato una manica di buffoni (come, in realtà, è).
E' inutile che fingano di incazzarsi.
Gli ridono dietro come in quella penosa occasione (quella del kapò) al parlamento europeo.

Siamo ridotti così male che è il Brasile a far paura a noi che non siamo capaci di avere una economia che non ci obblighi all'inchino ed alle orecchie basse anche con i personaggi più infimi e sputtanati.

Succede all'Italia paese quello che succede agli operai della FIAT.
Zitti e subire!
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Re: Il Terrorista Cesare Battisti: vergogna

Messaggioda disallineato il 03/01/2011, 21:26

Si continua a commettere il solito errore dell'italiano autolesionista, che sembra godere del " tanto peggio, tanto meglio ".
Lo vogliamo capire che il colore del governo è poco dirimente rispetto a quella politica assurda di proteggere i vari caini in barba ai vari abele?
Secondo voi, cari amici forumisti, la dottrina mitterand, quella sciagurata politica ottusa di un uomo che ha messo in mostra il peggio che la sinistra riesce a dare, avrebbe avuto un peso diverso se avesse dovuto estradare uno sporco assassino come battisti se al governo ci fosse stato un berluska piuttosto che un bersani? Smettiamola con queste ipocrisie. Fra di noi, possiamo dirlo: ci sono alcuni nostri cugini ( politicamente parlando ) che mostrano in pieno come una certa sinistra è bene che sia fallita nella politica platenaria. Non è possibile che una certa sinistra possa riuscire a governare democraticamente. Una certa sinistra va abiurata e noi che siamo la vera sinistra democratica, dobbiamo prenderne le distanze.
Ed il modo migliore sarebeb partecipare e promuovere manifestazioni contro il brasile e contro tutte quelel sinistre che stanno offuscando il vero spirito democratico della sinistra, della ns sinistra.
Non lasciamo alle destre il monopolio della protesta contro la vigliaccheria brasiliana. Altrimenti poi non chiediamoci perchè la ns sinistra nn riesce a far capire agli italiani che anche noi possiamo essere democratici e con avalori di giustizia e legalità. Facciamo capire agli italiani che anche noi abbiamo preso le distanze dal terrorismo e dai terroristi e ne siamo talmente lontani da quando i nostri padri definivano "compagni che sbagliano" i terroristi che sparavano. Facciamo capire agli italiani che per noi, non erano affato "formidabili quegli anni" che il piombo uccideva i poliziotti. Facciamo capire agli italiani che per noi caino, resta un assassino e abele una vittima.
Tocca a noi farlo capire con le ns azioni. E se continuiamo a dire che il lula ha negato l'estradizione perchè il berlusca ha perseguito la politica delle pacche sulle spalle, continuiamo a faci del male da soli e simpatizziamo con caino calpestando i diritti di abele.
Mediatate compagni, meditate. Riponiamo il faziosismo.
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Adesioni al emnaifestazioni pro-vittime del terrorismo rosso

Messaggioda disallineato il 04/01/2011, 0:35

Partecipiamo massicciamente alle manifestazioni contro le decisioni vergognose di Lula che proteggono i terroristi e gli assassini in sprezzo ai familiari delle vittime, verso i quali diamo la nostra incondizionata solidarietà.
Facciamo sentire la nostra presenza alle varie manifestazioni, ai vari sit-in. Il nostro popolo è stato in grado di riempire le piazze per qualche colirita manifestazione politicamente inconcludente. Possiamo partecipare per queste iniziative che hanno un alto valore di solidarieta verso i familiari oltraggiati dalle vigliacche protezioni ai terroristi.
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Re: Il Terrorista Cesare Battisti: vergogna

Messaggioda pianogrande il 04/01/2011, 0:39

Insomma.
I disastri di politica estera perpetrati dal governo di destra e che ci hanno portato ad essere considerati buffoncelli inaffidabili sia nell'ambito europeo che mondiale sono colpa della sinistra.
In cosa consiste la colpa?
Consiste nel dirlo.
La colpa consiste nel prendere atto che, a livello internazionale, ormai, ci sputano in un occhio senza ritegno.
Il berlusca, a forza di inchinarsi e baciare le mani (non dimentichiamolo) ai dittatori, si è fatto disprezzare dai paesi civili e democratici.
Il prestigio dell'Italia ne paga le conseguenze.
Lula si è preso gioco di noi sapendo di poterlo fare.
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Re: Il Terrorista Cesare Battisti: vergogna

Messaggioda flaviomob il 04/01/2011, 14:43



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Re: Il Terrorista Cesare Battisti: vergogna

Messaggioda flaviomob il 05/01/2011, 11:59

Al di là delle opinioni di ciascuno, credo che le sentenze vadano rispettate. Ciò però non significa rinunciare a capire le ragioni dell'altro, ne' sminuisce la gravità della decisione di non pubblicare un editoriale su un quotidiano perché 'non in linea' col pensiero dominante...

http://www.carmillaonline.com/archives/ ... 02951.html

Battisti, il Brasile e l’Italia : principi

di Bernard-Henri Lévy

[Questo editoriale di Bernard-Henri Lévy, uscito in Francia su Le Point giovedì 19 febbraio, doveva essere pubblicato dal Corriere della Sera, giornale con cui B.-H. Lévy collabora. Il Corriere lo ha rifiutato. L'articolo è stato pubblicato oggi dall'Unità, tradotto da Beppe Sebaste, che ringraziamo. Il rifiuto di pubblicare un'opinione garantista da parte di un giornale come il Corriere ci sembra emblematica del clima che si respira oggi in Italia. In Appendice, altri due articoli usciti sulla stampa francese e brasiliana.
La redazione]

Occorre ripeterlo ancora una volta?
La persona di Cesare Battisti non è qui in questione. Ignoro se abbia commesso o no i crimini che gli sono imputati, e che lui nega strenuamente dall’inizio. E odio in generale tutto quel terrorismo di cui egli si fece propagandista e per il quale non trovo, né mai troverò, circostanze attenuanti.

Detto questo, vedo le reazioni della stampa da quando il ministro brasiliano della Giustizia, Tarso Genro, ha deciso di accordargli l’asilo politico nel suo Paese.
Osservo, in Italia, uno strano clima d’isteria all’idea di veder fuggire un uomo che abbracciò, come migliaia di altri, la tesi imbecille della «lotta armata», ma di cui si sta facendo - sic – il peggior criminale degli anni di piombo, l’incarnazione del loro orrore, la personificazione del male, il diavolo.
E credo che occorra riaffermare ancora una volta – a qualunque costo, e anche se la faccenda sembra marginale o secondaria rispetto alla crisi sociale, alla povertà in aumento o all’esplosione in Guadalupe - un certo numero di principi.

1. L’Italia è, senza possibile dubbio, une grande democrazia. Ma anche alle più incontestabili democrazie accade di nascondere punti d’imperfezione e zone d’ombra. Gli Stati Uniti e la pena di morte… La tortura, in Francia, all’epoca della guerra d’Algeria... L’Inghilterra minata, per decenni, da una guerra civile irlandese che sembrava non potesse risolversi se non nel sangue e nelle leggi d’eccezione... Ebbene, proprio allo stesso modo l’Italia, nell’urgenza della lotta antiterrorista degli anni 1970, si è dotata di un arsenale legislativo in cui figurava, in particolare, una legge sui pentiti capace di far acquistare a un uomo tutta o parte della sua impunità caricandone il peso su qualcun altro. E’ quanto è accaduto a Cesare Battisti. E’ sulla parola di pentiti (tra cui il capo del suo gruppo, il torbido Pietro Mutti) che è stato condannato vent’anni fa al carcere a vita. E a distanza, ora che si è usciti dallo stato d’emergenza ed è giunto il momento di lenire le ferite, vi è qui qualcosa di inaccettabile.

2. Tra i punti critici della democrazia italiana c’è un’altra stranezza, quella legge sulla contumacia che fa che un imputato, condannato in sua assenza e poi catturato dalla giustizia, vedrà applicarsi meccanicamente la pena pronunciata allora senza avere la possibilità, come in Francia o in Brasile, di essere giudicato di nuovo. Fu Battisti, durante quel processo in contumacia, rappresentato da un avvocato che avesse egli stesso, dal suo esilio messicano, doverosamente incaricato a tale scopo? No, dice giustamente Fred Vargas, che con l’ausilio di perizie grafologiche ha mostrato ai Brasiliani che sussiste più di un dubbio sull’autenticità di quel mandato. E, soprattutto, la difesa di un avvocato non potrà mai sostituire completamente la comparizione davanti a un giudice - faccia a faccia, parola contro parola - di un uomo su cui pesano presunzioni di crimini così terribili. Qualsiasi cosa abbia fatto o potuto fare, trent’anni fa, il futuro autore di Cargo sentimentale, aveva anche lui diritto, almeno una volta, di incontrare i propri giudici. Ed è perché quel diritto non gli era stato offerto, e che il codice penale italiano stabilisce che egli sarebbe andato, in caso di estradizione, direttamente alla casella “prigione a vita”, che sarebbe stato giusto accordargli - anche se il termine sembra improprio, anche se può apparire scioccante - lo statuto di «rifugiato politico».

3. Non si affronta un problema così enorme come quello degli anni di piombo italiani fabbricando un mostro, incollandogli sulla schiena la totalità dei crimini della sua organizzazione, cucendogli addosso, sulla pelle, l’intero ammasso dei peccati di un’epoca di cui fu solo una pallida comparsa, producendo insomma un capro espiatorio la cui esecuzione giudiziaria darebbe il sentimento di essersi sdebitati e assolti, con poca spesa, dal lavoro di rimemorazione e di lutto. Tuttavia è ciò che ha fatto Silvio Berlusconi facendo uscire dal cappello, cinque anni fa, quel nome di Battisti che tutti o quasi avevano dimenticato. E’ ciò che fa quella parte dell’opinione pubblica italiana che preferisce cancellare, accusando il solo Battisti, la terrificante complessità di un’epoca storica in cui si affrontarono i terrorismi di estrema sinistra, i terrorismi di estrema destra, e gli intrighi mafiosi di uno Stato che strumentalizzava gli uni e gli altri (si veda il film Il Divo, che Paolo Sorrentino ha appena consacrato all’inossidabile Presidente del Consiglio di quelli e degli anni successivi, Giulio Andreotti). Tutto questo non fa bene né all’Italia di oggi né alla lotta contro il terrorismo di domani, né, infine, alle vittime che non hanno niente da guadagnare, niente, a veder gettare in pasto, a saldo di ogni conto, dei colpevoli incerti.

Non so se sia questo a essersi detto, e in questi termini, il ministro della Giustizia del Presidente Lula. Ma credo che la sua decisione sia stata saggia. Credo che sia irragionevole scatenarsi contro un Brasile trasformato (e con quale disprezzo!) in una repubblica delle banane più nota «per le sue ballerine che per i suoi giuristi». Perché la verità di ciò che non sarebbe mai dovuto diventare «l’affare Battisti» è questa: poco importano, in questo ambito, le persone; poco importa che abbiano un bell’aspetto, buona stampa, buona reputazione, e che ispirino o no simpatia; i princìpi sono i princìpi solo se non ammettono eccezioni.

Ancora sul caso-Battisti:

Fred Vargas : Défendre Battisti, ce n'est pas ignorer les victimes, su Le Monde del 20 febbraio 2009
Giuseppe Cocco: Battisti e... Obama!, sul Folha de S. Paulo del 20 febbraio 2009
Pubblicato Febbraio 24, 2009 06:52 AM | TrackBack


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Re: Il Terrorista Cesare Battisti: vergogna

Messaggioda ranvit il 05/01/2011, 12:08

Nel mio piccolo....qualche giorno fa parlando con mia moglie mi sono chiesto : ma come mai il Brasile nega l'estradizione e anche la Francia la concesse dopo cosi' tante resistenze?

L'articolo riportato da Flavio ha confermato i miei dubbi. Naturalmente anche io non so e non posso sapere se è colpevole di quanto accusato e condannato in Italia. Ma l'atmosfera che circonda il tutto non mi piace e nel dubbio preferisco Battisti in Brasile.

C'è un' altra cosa che emerge dall'articolo : l'uso spropositato e superficiale dei pentiti....ricordiamocene pero' anche quando al posto di Battisti c'è qualche esponente di centrodestra.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il Terrorista Cesare Battisti: vergogna

Messaggioda Stefano'62 il 06/01/2011, 22:38

Il punto è che per il resto del mondo,perfino il terzo mondo,noi siamo solo un enorme buco nero pieno di contraddizioni dove è impossibile identificare certezze,dunque completamente inaffidabili.
Non ci avrebbero estradato nemmeno Hitler se a firmare la domanda fosse stata la banda bassotti per incarcerarlo in ossequio ad una sentenza emessa da topo gigio sulla base della testimonianza di gambadilegno.
Invece che indignarci col Brasile dovremmo indignarci con la nostra classe dirigente (passata e presente) perchè è colpa loro se un delinquente la farà franca grazie a una legge giusta.
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