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votare fini?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: votare fini?

Messaggioda ranvit il 19/11/2010, 12:22

Iafran...gli specialisti del "chi taglia meglio il ramo sul quale siede" li devi cercare tra i tuoi compagni, vedi sinistra radicale che fece cadere il governo Prodi e compagnucci, vedi sinistra storica italiana che nel 1994 per eccesso di "supponenza autoreferenziale" con l'invincibile armata si fece impallinare da Berlusconi che aveva appena fondato un partito!
Quindi la confusione regna incontrastata nelle teste della sinistra....forse per le troppe seghe mentali :D

Le analisi dietrologiche vanno benissimo da chiunque fatte purchè s'intravveda un minimo di soluzione per il futuro.
Soluzione significa proposta di comportamento di se stessi e del ns partito nell'oggi.
Quelle sterili, invece....e che quindi si beccano le picche...., servono solo a soddisfare la propria vanità di mostrare quanto si è bravi (a mettere insieme un po' di cose dette e ridette cento milioni di volte da ben piu' quotati ed originali commentatori, giornalisti, opinionisti e politici).

Per quanto riguarda il mio voto eventuale a Fini, credevo di aver ampiamente chiarito che ci sarà se servirà a far fuori Berlusconi in un contesto in cui fosse chiaro che per la sinistra "non c'è trippa per gatti". Vedremo. Rilassati!

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: votare fini?

Messaggioda flaviomob il 19/11/2010, 12:44

Nel 1994 fu Segni a voler correre da solo, spianando la strada a Berluconi, per la precisione... ;)


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: votare fini?

Messaggioda ranvit il 19/11/2010, 12:54

flaviomob ha scritto:Nel 1994 fu Segni a voler correre da solo, spianando la strada a Berluconi, per la precisione... ;)



Certo. ma la grancassa suonata dalla sinistra (ridicola supponenza autoreferenziale? :D ) spavento' non poco tanti elettori che preferirono rifugiarsi in quello che sembrava il nuovo partito dei moderati.
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Re: votare fini?

Messaggioda flaviomob il 19/11/2010, 13:05

Suvvia... terrorizzati da chi? Da Occhetto? Temevano che divorasse pargoli e fanciulle? :lol: :lol: :lol:


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Re: votare fini?

Messaggioda ranvit il 19/11/2010, 13:21

flaviomob ha scritto:Suvvia... terrorizzati da chi? Da Occhetto? Temevano che divorasse pargoli e fanciulle? :lol: :lol: :lol:


Forse da Occhetto non proprio, ma da tutto l'ambaradan cultural-ideologico-falce e martello che si portava dietro si.
E comunque non è importante quello che pensi (pensavamo) tu o io, ma quanto "il sentire" della gente. Meno enfasi e piu' moderazione potevano forse attrarre un milione di voti tra coloro che non hanno una definita fede politica.

E, tornando al merito di questo 3d, sono piu' o meno gli stessi (o quanto meno le stesse motivazioni) che potrebbero votare Fini invece che Vendola....

Vittorio
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Re: votare fini?

Messaggioda pierodm il 19/11/2010, 14:37

Grazie Iafran: io e te non mi pare che siamo spesso d'accordo, ma - come dici tu - basta essere minimanete ragionevoli e civili per concordare con quello che avevo detto, che era cosa ovvia, scontata, e oltre tutto affermata da tutte le diverse componenti della scena politica di centro-sinistra.
Ma vedi bene che l'atmosfera che si è creata nel forum implica una contrapposizione demenziale, che da parte di alcuni (pochi, per fortuna) è tale da negare perfino che 2 più 2 fa 4, se a dirlo sono io o è qualche altro amico da loro individuato come "nemico".
E vorrei cogliere l'occasione per sottolineare la volgarità e il livore assolutamente "personali" che trasudano da ogni parola di questi interlocutori, che a me semplicemente rattristano perché sono un'occasione persa per ragionare e discutere, ma che dovrebbe provocare qualche turbamento in chi si picca di mantenere il forum in condizioni estetiche dignitose.

Ma a ragionare ci provo lo stesso, come del resto faccio da anni, anche se non è facile di fronte ad una tale massa di ricostruzioni fantasiose, denigratorie e sotto molti aspetti false e bugiarde, che definire estremistiche è un eufemismo.

I “centristi di varia umanità”, come me, confluiti nel Pd non avevano come “fulcro del proprio pensiero “politico” l’opposizione a tutto ciò che a loro sembra “di sinistra”, “ perché allora non ci saremmo impelagati in questa avventura e, come dovrebbe(?) ben sapere il buon Pierodm, la storia del cattolicesimo democratico, da cui provengo, non avrebbe avuto bisogno di “purificazioni di sinistra” per essere sdoganata!

La Dc era stata polverizzata dagli scandali e dal malgoverno, con l'esplosione di Tangentopoli: ci hanno rimesso anche quelli che, dentro la DC, rappresentavano la parte meno compromessa.
La maggir parte di questa parte (almeno spero che fosse quella) si è "impelagata" nell'avventura ulivista perché non aveva altra scelta, o almeno così sembrava loro al momento.
In effetti ho assistito in presa diretta e direi in carne ed ossa a questo adeste fideles sotto le insegne prima del PDS, poi dell'Ulivo - intendo insegne in senso materiale, ossia sedi, sezioni, circoli, e non mi ricordo che ci fossero tanti nasi storti verso i "comunisti" che li accoglievano.
Quindi "purificazioni" no (del resto, chi ha mai parlato di purificazioni?) ma una casa sì: e sembravano trovarcisi bene, almeno per qualche tempo.
Solo dopo hanno cominciato - profughi di DC e PSDI, soprattutto - ad alzare polvere, ad arricciare il nasino, riscoprendo le eroiche virtù dei patrioti opposti all'arrivo dei cosacchi, e facendosi venire gli sturbi per il massimalismo, il giacobinismo, lo stalinismo di una sinistra con la quale sembravano ora costretti a convivere turandosi il naso: ma, gente abituata digerire con sapienza ben altro che questo, hanno cominciato a cercare di sgretolare il "fronte nemico", prendendosi il disturbo di distinguere la "sinistra democratica" (ossia quella che li faceva tornare ad essere determinanti, e che intendeva praticamente ricostituire una specie di pentapartito) e la cosiddetta sinistrea-sinistra (che era quella che non intendeva rimettere se stessa e la coalizione nelle loro mani).
Questa era ed è tuttora la sola e reale discriminante: del massimalismo, giacobinismo, stalinismo etc etc, non c'è traccia nel PD e suoi dintorni, e non ce n'è nemmeno nei territori vendoliani, così come non ce n'era più traccia nello stesso PCI dai tempi di Berlinguer, e in gran parte ancora prima.

portarlo a conoscenza di una storia che non conosce per niente (classico di una monocultura a senso unico) ma che in compenso dileggia.
Tipico della supponenza ridicola ed autoreferenziale di una certa sinistra.


Per quanto ne so, era tipico di certi politicanti furbastri e di certi preti, con i quali mi è capitato spesso di discutere, accusare l'intelocutore di "non conoscere" qualcosa, quando non sapevano come rispondere ai ragionamenti altrui: non conosci il mondo operaio, non conosci l'ultimo articolo su Rinascita, non conosci l'ambiente del ministero, non conosci la Bibbia o il Vangelo, e a poco serviva che uno citasse magari a memoria versetti della Bibbia o la biografia dettagliata di Macaluso o di De Gasperi, o che avesse fatto la tesi di laurea su quella storia che si era accusati di non conoscere.
Quindi, non so se i fattori esatti siano la supponenza e il ridicolo, ma certo sono "tipici" di una assai diffusa scemenza, più che di una "certa" sinistra.

E adesso good by: si è fatta una certa, ho fame e mi vado a spolverare un bel piatto di broccoli siciliani ripassati in padella, con contorno di uova campagnole.
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Re: votare fini?

Messaggioda Iafran il 19/11/2010, 15:51

ranvit ha scritto:Iafran...gli specialisti del "chi taglia meglio il ramo sul quale siede" li devi cercare tra i tuoi compagni, vedi sinistra radicale che fece cadere il governo Prodi e compagnucci, vedi sinistra storica italiana che nel 1994 per eccesso di "supponenza autoreferenziale" con l'invincibile armata si fece impallinare da Berlusconi che aveva appena fondato un partito!
Quindi la confusione regna incontrastata nelle teste della sinistra....forse per le troppe seghe mentali :D

Se lo fossi anche tu, rilassato, il mazzo (di carte) lo analizzeresti tutto senza tagliarlo.
La frase completa era "In questa totale confusione, in questa ormai annosa rincorsa a chi taglia meglio il ramo sul quale ci si siede", e mi sembra che in essa si distribuiscono responsabilità ed inviti alla riflessione a tutte le forze politiche. Tu la tagli e fai la tua bella "arringa" (necessaria per stimolare il dibattito), ma dai anche un "taglio" personale a tutto il post di pierodm, che a mio parere, meriterebbe migliore attenzione ed un certo riguardo, non fosse altro per la sollecitazione critica che fa (qui, come altrove) ad abbandonare idee preconcette, e per gli appelli a mirare alla costruzione di qualcosa che tuttora manca (perché perduta, forse, per la confusione creata da B.) alle forze politiche.
Tu te ne viene tirando in ballo (s)valutazioni personali ... "la buccia di banana" che inficia qualsiasi analisi.

Dovremmo fare solo autocritica per essere in quella novità che vorremmo dagli altri.

Ti sembra poco (di sinistra sinistra?) che si scriva "Il problema non è cacciare Berlusconi: per ottenere questo non c'è da "votare Fini", ma tutt'al più da votare eventualmente "insieme con Fini"? Se questa non è una base di discussione, potrebbe esserla "Fini lo dobbiamo votare a tutti i costi"?

Poi, prendendo spunto da quella barzelletta in cui si sostituiva "Padre ho peccato, ho fatto amore clandestino" con l'altra espressione "Padre sono caduto alla fontana", ti inviterei ad utilizzarne altre al poste delle tue solite, che si rivelano offensive a 360° (e anche oltre), o, con un piccolo sforzo, fanne a meno (ti consiglierebbe un prete!).

Pierodm, stavolta sono io che do un taglio a quel che dici e mi fermo all'ultima frase: alla faccia dei buongustai ... che vogliono mantenersi leggeri!
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Re: votare fini?

Messaggioda ranvit il 19/11/2010, 17:00

Iafran, io ho risposto a te e all'uso che tu avevi fatto di quella frase. Il taglio semmai l'hai fatto tu.
Buccia di banana? Barzelletta? Ma di che parli?

Vittorio
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Re: votare fini?

Messaggioda flaviomob il 19/11/2010, 21:36

Segni allora aveva molto credito: era risultato uno dei pochi centristi rimasto con le 'mani pulite' dopo tangentopoli, aveva fortemente criticato il sistema del voto di scambio e del voto controllato dalla criminalità mafiosa, aveva promosso e vinto un referendum partendo da una condizione più che minoritaria. Poi ha gettato tutto alle ortiche per non aver compreso l'enorme pericolo per la democrazia che Berlusconi costituiva, compreso lo sdoganamento dell'ex MSI, rifiutando di allearsi con il PDS. L'effetto di tante battaglie morali vinte portò un forte successo numerico a Segni, ma del tutto inutile con la legge elettorale maggioritaria in vigore.

(urca stavo per bruciare la pasta al forno!!!)


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Re: votare fini?

Messaggioda lucameni il 19/11/2010, 22:02

In merito ho ben altre idee, visto che alle elezioni si va - minimo - con due schieramenti e con l'idea (si spera) che per il bene del proprio paese, questi siano comunque schieramenti votabili e non indecenti.
Nel 1994 l'operazione di Segni-Martinazzoli, tanto più con quel sistema elettorale, fu tardiva e la strategia di B., che gli procurò milioni di voti, fu (anche) quella di presentare il polo centrista come foglia di fico della sinistra, come inevitabilmente destinati ad allearsi ai progressisti di Occhetto.
Nella speranza di votare tappandosi il naso con meno forza di quanto si sia poi fatto negli anni a venire.
Specularmente ricordo benissimo come gli elettori del polo centrista e i dirigenti dell'allora schieramento centrista (o meglio alternativo alla sinistra - con poco centro - e alla destra populista berlusconiana) venissero presentati come personaggi della stessa pasta di B.
Strategia elettorale comprensibile, magari un po' cinica ma non del tutto vera nella considerazione che poi gran parte di quegli elettori ed eletti, tappandosi il solito naso, quando poi la frittata del berlusconismo era già cotta e mangiata, sono poi transitati nel centro sinistra (in parte diverso dai progressisti di Occhetto).
Della serie:
1) "Voti Patto per l'Italia? Allora sei comunque un comunista";
2) "Voti Patto per l'Italia? Allora sei comunque un berlusconiano di destra".
Questo il livello delle elezioni 1994, dove o si stava con Occhetto, Bertinotti e gioiosa macchina da guerra o con Berlusconi.
Una destra liberale, forse anche altra sinistra o altra idea dell'Italia non era contemplata, pena la delegittimazione (strumentale e furbetta) di tutti quelli che non volevano essere incasellati (e votare) forzatamente quella sinistra e quella destra, in nome delle magnifiche sorti del bipolarismo italiano.
Lasciando senza rappresentanza chi non amava il progressismo (presunto) dei D'Alema, Bertinotti etcc etc e il pericoloso populismo della nascente destra berlusconiana.
Fregandosene di una fascia di elettorato nemmeno del tutto esigua, con tanto di disprezzo - ripeto - dispensato a piene mani in chi non voleva un bipolarismo che obbligasse a scegliere tra Bertinotti e Berlusconi.
Come se non fosse lecito proporre altre soluzioni e schieramenti elettorali.
Praticamente un dogma non si sa da dove venuto fuori e che per anni è stato quasi pericoloso contestare.
Sempre per via della citata delegittimizzazione (e conseguente disprezzo dispensato a piene mani dai guardiani dello stupendo bipolarismo italico).
La propaganda berlusconiana amplificando assist più o meno volontari di chi al "centro" diceva con poca convinzione e credibilità di volere un'alternativa a quella destra e a quella sinistra, ebbe vita facile.
Da un punto di vista elettorale le ambiguità della Bindi, che smentiva malamente la sua voglia di stare a sinistra, furono appunto assist formidabili per B. E sopratutto voti.
Del resto proprio recentemente la passionaria Bindi non ha negato che il suo intendimento era portare il PPI a sinistra (non a caso i Montanelli e la parte meno di sinistra della società civile antiberlusconiana la vedeva come il fumo negli occhi).
Dal 1994 molte cose sono cambiate, ci siamo dovuti adeguare al predominio berlusconiano (garantito e foraggiato sopratutto dalla sinistra) e comportarsi di conseguenza.
Non è neppure una gran furbata quella di ragionare col senno di poi, ma è certo che, se al momento del nascente berlusconismo la sinistra avesse avuto un polo decente come antagonista, ovvero un centro o centro destra decoroso il fenomeno berlusconiano sarebbe stato da subito ridimensionato.
Se si vuole ragionare avendo in mente il bene dell'Italia e non la propria setta geometrica (destra o sinistra, sopra o sotto).
Invece a destra sono state create delle praterie, senza alcuna rappresentanza; che difatti è stata prontamente ricoperta da B. e dai suoi scherani.
Per questo i ragionamenti attuali della Bindi, che rievoca il 1994, non mi trovano d'accordo e quanto meno li ritengo irritanti.
Lei, e insieme a lei, tanti altri popolari o centristi poco convinti, per onestà intellettuale sarebbe stato il caso evitassero di fare melina stando in uno schieramento con Segni e Martinazzoli.
E fossero andati dove li portava il cuore e le loro intime convinzioni.
A quel punto un po' di chiarezza avrebbe fatto decisamente meglio ad un polo, forse al tempo neppure del tutto velleitario, che poteva essere un argine alla destra populista ed intercettare voti in libertà altrimenti poi finiti a FI e AN.
Nella considerazione che le strategie politiche del 1994 non potevano essere quelle del 2010, visto che ancora il polo berlusconiano e un elettorato si doveva consolidare, come del resto l'idea folle del nostro bipolarismo muscolare (con gravi responsabilità di tanti stranamore del Cs) lasciare campo libero a B., ovvero lasciare milioni di persone, sicuramente pure predisposte al populismo e ad essere ipnotizzati dal pifferaio di Arcore, ma una senza rappresentanza che tenesse il loro consenso in un ambito democratico o più semplicemente decoroso, è stata una delle tante iatture della nostra politica.
Con buona pace della Bindi.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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