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Ichino: «L'alternativa al modello Marchionne è la camorra»

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Re: Ichino: «L'alternativa al modello Marchionne è la camorra»

Messaggioda Manuela il 16/09/2010, 12:19

Basta distogliere gli occhi dal proprio ombelico e laciarli scorrere un po' oltre confine per accorgersi che le teorie di Ichino sono ampiamente praticate in gran parte dell'Europa civile. Mentre noi stiamo aggrappati ad un sistema di relazioni sindacali che, alla fin fine, garantisce pochi, scambiandole per diritti inviolabili, la Germania, anche grazie ad accordi stipulati fra imprenditori e sindacati, ha ottenuto un aumento a due cifre della sua produttività complessiva.
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Re: Ichino: «L'alternativa al modello Marchionne è la camorra»

Messaggioda lucameni il 16/09/2010, 13:14

Verissimo.
Peccato che poi Ichino sia tacciato - a sinistra - di essere un "servo dei padroni".
Perciò qualche problema a sinistra rimane.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: Ichino: «L'alternativa al modello Marchionne è la camorra»

Messaggioda pierodm il 16/09/2010, 13:15

noi stiamo aggrappati ad un sistema di relazioni sindacali che, alla fin fine, garantisce pochi

D'accordo: allora studiamo un sistema di relazioni sociali e sindacali che garantisca molti - ammesso che le garanzie dei diritti siano da affidare solo alle relazioni sindacali, e non a tutta una serie di valori e di meccanismi civili, giuridici, politici, economici che rigurdano tutto l'insieme della società.
No mi sembra una "soluzione concettuale" particolarmente furba quella di togliere le garanzie anche a quei pochi che ce l'hanno: equivale a ciò che più di una volta, anche in questo forum, mi è stato sottolineato circa l'uguaglianza in vigore nei paesi del socialismo autoritario, ossia una povertà uguale per tutti.
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Re: Ichino: «L'alternativa al modello Marchionne è la camorra»

Messaggioda franz il 16/09/2010, 14:39

pierodm ha scritto:noi stiamo aggrappati ad un sistema di relazioni sindacali che, alla fin fine, garantisce pochi

D'accordo: allora studiamo un sistema di relazioni sociali e sindacali che garantisca molti - ammesso che le garanzie dei diritti siano da affidare solo alle relazioni sindacali, e non a tutta una serie di valori e di meccanismi civili, giuridici, politici, economici che rigurdano tutto l'insieme della società.
No mi sembra una "soluzione concettuale" particolarmente furba quella di togliere le garanzie anche a quei pochi che ce l'hanno: equivale a ciò che più di una volta, anche in questo forum, mi è stato sottolineato circa l'uguaglianza in vigore nei paesi del socialismo autoritario, ossia una povertà uguale per tutti.

Per me i diritti devono essere per tutti, non per pochi. Altrimenti io li chiamo privilegi.
Seguire la strada della germania, della svezia, del regno unito, dell'olanda, della svizzera, della danimarca, non mi pare affatto paragonabile alla miseria diffusa dei regimi del socialismo autoritario.
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Re: Ichino: «L'alternativa al modello Marchionne è la camorra»

Messaggioda Manuela il 16/09/2010, 15:41

Eccome se restano dei problemi a sinistra. Il vero problema è che oggi la sinistra, invece di essere, com'era un tempo, alla guida dell'innovazione, del "progresso", perbacco, una parola che non si sente praticamente più - si limita a "difendere". Non si accorge che, alla fine, a furia di difendere, perde di vista "cosa" sta difendendo, e si ritrova a difendere, appunto, i privilegi, come dice giustamente Franz. La sinistra che immagino, al contrario, è pronta a mettere in discussione tutto, pur di estendere i diritti, pur di allargare gli ambiti di uguaglianza e di pari opportunità. La sinistra cui penso, inoltre, si fa carico (com'è stato per tanto tempo) delle questioni generali, e, fra queste, è imprescindibile quella della produttività complessiva del sistema-paese. Insomma, una sinistra che non ha tabù, di nessun genere...
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Re: Ichino: «L'alternativa al modello Marchionne è la camorra»

Messaggioda ranvit il 16/09/2010, 16:06

Tutto sta ad intendersi sulla parola "sinistra"....bisogna staccarsi definitivamente dai nostalgici e dai radicali (che erano già fuori anche dal Pci e sono stati ripescati nella speranza di fare numero).

Questo è il compito che ci attende! Non "il programma" che è scritto nella natura stessa delle forze di sinistra.

Vittorio
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Re: Ichino: «L'alternativa al modello Marchionne è la camorra»

Messaggioda pierodm il 16/09/2010, 16:37

Il vero problema è che oggi la sinistra, invece di essere, com'era un tempo, alla guida dell'innovazione, del "progresso", perbacco, una parola che non si sente praticamente più - si limita a "difendere". Non si accorge che, alla fine, a furia di difendere, perde di vista "cosa" sta difendendo, e si ritrova a difendere, appunto, i privilegi, come dice giustamente Franz. La sinistra che immagino, al contrario, è pronta a mettere in discussione tutto, pur di estendere i diritti, pur di allargare gli ambiti di uguaglianza e di pari opportunità.

Appunto, allargare i diritti, non toglierli a coloro che li hanno per la ragione che questi sono "pochi" - rimane da vedere, poi, perché sono relativamente pochi, o meglio sono solo una parte rispetto ala totalità: probabilmente perché soltanto i dipendenti delle grandi aziende hanno avuto nel tempo l'unità e la forza d'urto per imporre, per conquistare, tali garanzie, mentre gli altri hanno sofefrto di una scarsa sindacalizzazione, laddove la politica, lo stato, i governi poco facevano di quanto spettava loro in questa materia, o lo facevano malissimo.

Quello che mi sembra sia di difficile comprensione, in questo confusissimo ardore verso una assai presunta "modernità", è che probabilmente essere oggi alla guida dell'innovazione e del progresso significa cercare di mettere insieme i diritti, le garanzie, con lo sviluppo economico: faccio presente che la differenza sostanziale tra "sviluppo" e "progresso" sta proprio nel fatto che il progresso consiste in un contesto economico di segno positivo che è indirizzato al benessere di molti, alla qualità della vita delle persone, e non alla sola impennata dei dati statistici, o al bnsssere in se stesso delle aziende.
Può darsi che in certi casi lo sviluppo meramente economico corrisponda quasi totalmente con il progresso, ma si tratta di una coincidenza tutta da dimostrare e nient'affatto scontata.
Può anche darsi che le richieste aziendalistiche corrispondano al benessere generale e al progresso sociale, ma anche qui è una coincidenza tutta da dimostrare e nient'affatto scontata - specialmente quandoquello che si prospetta al momento è la riduzione, la limitazione ad alcuni diritti, tanto più quando ciò avviene in un contesto globale di rincorsa al ribasso.

Seguire la strada della germania, della svezia, del regno unito, dell'olanda, della svizzera, della danimarca, non mi pare affatto paragonabile alla miseria diffusa dei regimi del socialismo autoritario


Come sempre: chi ha detto questo?
Quello che equivale alla miseria diffusa è il ragionamento: poiché certe garanzie riguarderebbero solo una parte, per equità togliamole a tutti.
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Re: Ichino: «L'alternativa al modello Marchionne è la camorra»

Messaggioda ranvit il 16/09/2010, 16:47

Ma....entriamo nel dettaglio : di quali diritti stiamo parlando?
Ma cosa si vuole affermare che negli altri Paesi dell'Ue i lavoratori dipendenti non godono di diritti?

Di assentarsi in massa per vedere le partite della nazionale?
Di boicottare la linea di produzione?
Di fare 120 ore di straordinario all'anno?
Di non poter scioperare in quattro gatti bloccando tutta la linea di produzione?

Etc etc

Ma quando la smetteremo di dire stupidaggini?

Vittorio
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Re: Ichino: «L'alternativa al modello Marchionne è la camorra»

Messaggioda trilogy il 16/09/2010, 17:20

ranvit ha scritto:Ma....entriamo nel dettaglio : di quali diritti stiamo parlando?
Ma cosa si vuole affermare che negli altri Paesi dell'Ue i lavoratori dipendenti non godono di diritti?

Di assentarsi in massa per vedere le partite della nazionale?
Vittorio


Ranvit ,solo per alleggerire la discussione... ;) tutto il mondo è paese:

Secondo un sondaggio promosso da Betfair e pubblicato dalla Bbc, il 32% della popolazione ha dichiarato che si fingerà malata per non perdere le partite della nazionale di Capello. Ma la percentuale s’impenna fino al 68% tra quelli che si definiscono «appassionati»
I PRECEDENTI - Non è una novità assoluta perché da tanti anni, durante Mondiali ed Europei, si moltiplicano i malati immaginari. Nel 1986, per esempio, alcune multinazionali scelsero di anticipare il consueto periodo di ferie agostane in concomitanza con il torneo messicano. In Inghilterra quest’anno succederà una cosa simile: le aziende stanno attrezzando vere sale-tv per i dipendenti che vorranno vedere le partite. Conviene di più questo sistema piuttosto che l’assenteismo selvaggio o l’attività superficiale causa partita. Altre società permetteranno ai dipendenti di restare a casa (senza stipendio...) nei giorni in cui sono fissate le gare dell’Inghilterra. Ma almeno per la prima fase, la maggioranza delle aziende e dei tifosi inglesi potranno stare tranquilli: la squadra di Capello giocherà due gare alle 20.30 (fuori dall’orario di ufficio, salvo non diffuse eccezioni), e solo l’ultima, mercoledì 23 giugno, alle 16. Ecco, quello sarà un giorno da bollino nero.

Comunque la Fiat nella proposta di contratto alla voce assenteismo (punto 8) sollevava altri esempi:
http://www.fiom.cgil.it/auto/fiat/mater ... 1-fiat.pdf
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Re: Ichino: «L'alternativa al modello Marchionne è la camorra»

Messaggioda ranvit il 16/09/2010, 17:32

Alleggeriamo pure, ma il problema dei raccontaballe o dei professionisti della tragicommedia della sinistra italiana resta.

Comunque era solo un esempio che avevo letto a suo tempo....ma non è che cambia molto se sostituiamo le partite della nazionale con le elezioni!

Vittorio
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