Stefano'62 ha scritto: allora perchè non c'è anche una tassa sul frigorifero o sul forno a microonde
La legge, che ho riportato sopra, è del 1938. Allora c'era solo la RAI, radioaudizioni italiane.
Penso che sia stata fatta per coprire le spese di realizzazione del sistema di ripetitori.
Credo che allora non si poteva proprio pensare che potesse arrivare a farlo un privato.
Inoltre l'etere è di dominio pubblico, ed infatti per utilizzarlo occorre una concessione governativa.
La produzione di frigoriferi e forni non è soggetta a concessione, ed allora era ipotizzabile la produzione da parte di privati.
Il tetto pubblicitario riguarda l'incasso: la RAI non può incassare più del 45% delle sue entrate. I ricavi nel 2008 sono stati per la RAI: 2,69 miliardi (1,6 dal canone e 1,09 dalla pubblicità). Mediaset ha incassato 2,16 miliardi, tutto dalla pubblicità.
Eliminare il tetto, contemporaneamente al canone, significherebbe dare la possibilità di reperire dalla pubblicità l'intero incasso che oggi la RAI ha.
Il tempo massimo di pubblicità, invece, è del 18% (10 min e 24 sec all'ora). Ma viene superato spesso senza che nessuno se ne accorga.
L'UE ha indicato un tetto del 12%; in Italia non viene conteggiato il tempo per l'autopromozione e le televendite (grazia all'amico Gasparri).
Per chiarire.
Poi è ovvio che le varie scelte, come quella di spostare sul digitale e togliere dall'analogico, è stata una tattica voluta dal PdC, detto anche PdM (che significa Primo dei Ministri, non Pezzo di ...!), perché così la Rai non si vede mentre Mediaset sì, e lui incassa di più perché le aziende fanno più pubblicità da lui.
cardif