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Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda pianogrande il 09/01/2010, 0:43

Va bene Franz.
Allora, teniamoci il lavoro nero e gli immigrati clandestini.
Allora, ha ragione Maroni, bisogna risolvere il problema dell'ordine pubblico prendendo due piccioni con una fava.
Cioè: addosso all'immigrato, che viva in condizione estremamente precaria e ricattabile se no comincia a "costare " troppo.
Con questo abbiamo risolto l'ordine pubblico ed i prezzi.
Non tanto vero perché i prezzi seguono altre leggi e così l'ordine pubblico.
L'importante, lo stiamo imparando, è che la gente lo creda.
Diamo un contentino anche al caporale.
Promuoviamolo, almeno, sergente.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda franz il 09/01/2010, 10:29

pianogrande ha scritto:Va bene Franz.
Allora, teniamoci il lavoro nero e gli immigrati clandestini.

mmmmm .... non equivocare. Il lavoro nero in Italia è stimato attorno al 28% del PIL ed ha una platea di addetti che studi internazionali valutano tra i 7 e gli 11 milioni. Come puoi capire non si tratta solo di immigrati (clandestini o no che siano) ma soprattutto di italiani: lavoratori dipendenti ed indipendenti, pensionati, disoccupati. In piccola parte anche immigrati.
Il lavoro nero c'è e ce lo teniamo a causa dei problemi strutturali del paese.
Credi forse che senza immigrati clandestini sparirebbe il lavoro nero?
Ed il lavoro nero puo' veramente sparire? No. Anche nei paesi in cui la quota su PIL è piu' bassa, il lavoro nero è tra il 9 e ,11%. Questa è la soglia piu' bassa nei paesi industrializzati. Sotto è veramente difficile andare.
Immigrazione clandestina e lavoro nero sono fenenomeni parzialmente legati ma non da un rapporto stretto di causa effetto.
Nel caso di Rosarno abbiamo un feneomeno completamente diverso.
Schiavismo, operato dalla criminalità organizzata.
Franz
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Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda pianogrande il 09/01/2010, 15:38

Franz


Credi forse che senza immigrati clandestini sparirebbe il lavoro nero?


No. Io ho detto esattamente il contrario.

Ed il lavoro nero puo' veramente sparire? No. Anche nei paesi in cui la quota su PIL è piu' bassa, il lavoro nero è tra il 9 e ,11%. Questa è la soglia piu' bassa nei paesi industrializzati. Sotto è veramente difficile andare.


Non ho detto di farlo "sparire" ma, se dobbiamo lottare contro qualcosa è contro quel fenomeno che dobbiamo lottare.

Immigrazione clandestina e lavoro nero sono fenomeni parzialmente legati ma non da un rapporto stretto di causa effetto.
Nel caso di Rosarno abbiamo un fenomeno completamente diverso.
Schiavismo, operato dalla criminalità organizzata.


Le condizioni di quella gente sono sicuramente simili a quelle degli schiavi nelle varie piantagioni.
Chiamiamolo pure schiavismo.
Resta il fatto che, comunque, di lavoro in nero si tratta.
Tra combattere il lavoro nero e berciare contro quei poveri esseri ridotti, (OK), in schiavitù, c'è la differenza che passa tra un governo che persegue un certo livello di civiltà del paese ed un volgare cacciatore di voti.
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Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda Iafran il 09/01/2010, 16:25

franz ha scritto:...
Come se non sapessimo che il 95% dell'agricoltura del sud è raccolta e trattata con il lavoro nero.
Poi magari compriamo le banane o il caffé del commercio equo e solidale, cosi' siamo contenti che in america latina o in africa nessuno viene sfruttato. Ma il san marzano, le cipolle, le melanzane grondano sangue.
Quanti consumatori fanno finta di non saperlo?
Se sparisse il lavoro nero in agricoltura, quanto costerebbe la spesa alimentare in Italia?

Gli agricoltori forse non sono quelli che ci guadagnano, lo sfruttamento del lavoro nero rende soprattutto ai “caporali” dell’agricoltura, intrallazzati con i grossisti: ieri sera, nel programma radiofonico “Caterpillar”, don Pino Demasi, dell'associazione antimafia Libera di don Ciotti, ha proprio affermato che i lavoratori irregolari nella Piana di Gioia Tauro o sono sottopagati (circa 15 € al giorno, netti) o non pagati del tutto con scuse varie (ricattandoli di denunciare il loro stato di clandestini ai Carabinieri).

Io ho qualche esperienza che può rendere l’idea:
1) due anni fa un mio amico ha ritirato la somma per aver portato un carico d’uva da mosto (due anni prima) in una cantina del Tarantino: l’assegno riportava 145 € per 24,5 quintali (circa 6 centesimi di €/kg) (sic?).

2) 3-4 inverni fa, una ragazza, suppongo, ucraina (circa 25 anni), sul bordo di una strada, mi ha chiesto di portarla da un “caporale” locale, che le doveva 200 € dal precedente mese di giugno. L’uomo, rintracciato a fatica nel comune di Corigliano C. (CS), le ha proposto 50 €, dicendo che non ne aveva più. La ragazza, con le lagrime agli occhi, le ha rifiutate (“200 o niente!”), e ne aveva bisogno: doveva pagare affitti arretrati, pena lo sfratto.

3) Amici proprietari di agrumeti nel comune di Corigliano C. preferiscono lasciar marcire il frutto (primizie di arance e clementine) piuttosto che venderlo raccolto a 0,10-0,15 €/kg.

4) Nel 1971, sono andato a raccogliere mele in provincia di Modena con paga sindacale di 5400 £/giorno (10 giorni = 54.000 £, un mese di vita universitaria).

Eppure, in molte zone d’Italia (Trentino, Vignola, Pianura Padana, etc.) i lavoratori stagionali in agricoltura vengono pagati a tariffa sindacale e il comparto della frutta (ma anche di altro) ha un mercato per tutto l’anno, con buona remunerazione per gli addetti, senza lo sfruttamento del lavoro nero.

Fra tutte le “stranezze” italiane (ingiustizie, malaffare, corruzione, espedienti, furbizia, etc.) questo nuovo schiavismo era solo ignorato, anche se era stato denunciato da inchieste giornalistiche sul “caporalato” nelle Puglie (e presente ovunque ci sia uno stato di bisogno).
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Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda franz il 09/01/2010, 16:43

pianogrande ha scritto:Non ho detto di farlo "sparire" ma, se dobbiamo lottare contro qualcosa è contro quel fenomeno che dobbiamo lottare.
....
Le condizioni di quella gente sono sicuramente simili a quelle degli schiavi nelle varie piantagioni.
Chiamiamolo pure schiavismo.
Resta il fatto che, comunque, di lavoro in nero si tratta.

Si deve lottare contro il lavoro nero indipendentemente dal fatto che poi ci sia l'immigrazione clandestina che vi si dedica.
Si deve lottare contro la criminalità organizzata indipendentemente dal fatto che riducano in schiavitu' immigrati che raccolgono pomodori o immigrate che si prostituiscono.
Sono decenni che queste cose non vengono fatte, propaganda a parte.
Ci svegliamo solo perché gli schivi si rivoltano, come ai tempi di Spartaco?
Non lo chiedo a te, che immagino sensibile da sempre su questi temi.
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Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda franz il 09/01/2010, 17:14

Iafran ha scritto:Gli agricoltori forse non sono quelli che ci guadagnano, lo sfruttamento del lavoro nero rende soprattutto ai “caporali” dell’agricoltura, intrallazzati con i grossisti

Probabile. Vedo pero' il prezzo al dettaglio dei pomodori italiani, francesi, olandesi (questo riscaldamento globale fa si' che ampie zone del nord producano piu' pomodori ed il prezzo scenda) e mi pare che in Italia i prezzi siano piu' bassi. Segno che in qualche modo anche il consumatore beneficia delle irregolarità.

leggevo questa agenzia, dei primi di dicembre 2009
Più immigrati nei campi: tre su quattro sono in regola

Cresce il numero dei lavoratori extracomunitari in agricoltura. Il primo rapporto sugli immigrati occupati nel settore in Italia, curato dall’Istituto nazionale di economia agraria, evidenzia che dal 1995 al 2008 il loro numero è praticamente triplicato, da 52 a 172mila unità, pari al 20% del totale, con un incremento medio annuo del 2-3 per cento. Il 67% di questi lavoratori (quasi tre su quattro) è inquadrato con contratti regolari, con punte del 91% al Nord e dell’80% al Centro, mentre 13 anni prima la ”regolarizzazione” non raggiungeva il 50 per cento. Il rapporto Inea sottolinea l’elevata complementarietà del lavoro svolto dagli immigrati con la manodopera locale. (Redazione Agrisole)


A parte i soliti problemi con la matematica :( (67% equivale a due su tre, non tre su quattro) si capisce bene gli extracomunitari clandestini sono nel centro (un 20%) e nel sud Italia (ma li sono tutti dediti al nero, clandestini e indigeni).
Da un documento Fai-Flai-Uila apprendo che in agricoltura sono stimate “in nero” il 60% delle ore lavorate. Questo su tutto il territorio. Se gli immigrati rappresentano il 20% della manodopera (25% secondo altre fonti) è chiaro che il grosso del fenomeno "nero" in agricoltura è dovuto agli italiani. Sempre dallo studio Fai-Flai-Uila apprendo che "i contributi sociali in agricoltura ammontano al 43,63% della retribuzione, per il 35,09% a carico dell’impresa e per il
rimanente 8,54% a carico del lavoratore."
Si tratta di paghe solitamente basse, per lavoro di bassa qualifica professionale, a cui se si sottrae il 43.6% per pagare i conrtibuti (ed un altro "tot" per le imposte) rimane ben poco in tasca.
Qui bisogna riformare il sistema dei contributi, rendendoli progressivi. In modo che un basso reddito paghi meno.
Senza una riforma chi ha una paga bassa preferisce lavorare in nero. È naturale.

Franz
Ultima modifica di franz il 09/01/2010, 17:27, modificato 3 volte in totale.
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Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda Gab il 09/01/2010, 17:22

Iafran ha scritto:Fra tutte le “stranezze” italiane (ingiustizie, malaffare, corruzione, espedienti, furbizia, etc.) questo nuovo schiavismo era solo ignorato, anche se era stato denunciato da inchieste giornalistiche sul “caporalato” nelle Puglie (e presente ovunque ci sia uno stato di bisogno).


Si ma ora si avvicinano le elezioni regionali.
Lo schiavismo, lo sfruttamento, il malaffare locale diventeranno un unico calderone.
Sicurezza del cittadino.

E vai esercito, caccia al clandestino espulsioni.
La destra' volera' in sella ai voti ignoranti.
A Marzo.

A Luglio/Agosto ritorneranno a far ammassare gli immigrati nel solito posto.
Perche' ne avranno bisogno,i caporali e chi ha fame.

Gli immigrati sono troppo tollerati. I Caporali no. Loro sono figure storiche.

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Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda cardif il 09/01/2010, 17:46

Ho dato un passaggio ad una coppia di lavoratori rumeni, padre e figlio; mi hanno detto che lavoravano 10 ore per 12 euro al giorno (e non per tutti i giorni del mese, naturalmente).
Ho visto una coppietta camminare felicemente abbracciata, e poi fermarsi a cercare qualcosa di utile nei bidoni della spazzatura. Quando sono passati davanti casa gli ho dato una borsa di abiti dismessi; ho saputo che erano anche loro rumeni.
E ho saputo che queste persone abitavano in baracche di legno in un campo là vicino, fittate per 100 euro al mese a persona dal proprietario. Baracche frigo d'inverno e forni d'estate.
Nei supermercati noi (noi italiani) cerchiamo e vogliamo la frutta a minor costo. Non c'interessa sapere che il minor costo è frutto del basso costo del lavoro e che alle 4 di mattina sono solo stranieri che scaricano i tir nei mercati generali.
Vedo che, con compiacenza e collusione contro lo stato non chiediamo la fattura al meccanico, al carrozziere, al dottore specialista.
In una sala d'attesa un dottore (anche a loro capita), dipendente ospedaliero a 2.800 euro al mese e che faceva anche visite private (ovviamente non ha detto quanto guadagnava e se fatturava), si lamentava di pagare troppe tasse. Sosteneva che gli sarebbe convenuto pagarsi da solo i servizi che lo stato gli dava. Pensava che con le tasse gli venivano garantiti solo i "servizi" di raccolta dei rifiuti, l'illuminazione e la pulizia delle strade. Non arrivava ad includere tutto il resto, compreso il suo stesso stipendio di ospedaliero.
Ad un amico, per togliere un neo dal viso della figlia, il chirurgo ha chiesto 350 euro senza fattura e 700 euro con fattura. Ed è stato pure "onesto", perché, rispetto ad altri, non toglieva solo l'iva ma anche l'ire.
Piccole esperienze.
Alcune mi lasciano l'amaro in bocca.
Altre mi fanno pensare che non siamo solo ignoranti, ma anche egoisti ed anteponiamo i nostri interessi, fossero pure 10 cent di risparmio.
Altre mi dicono che vediamo lo stato come realtà estranea, usurpatrice, forse per un residuo delle colonizzazioni subite.
Altre che il nero fa comodo o è una necessità anche per noi, se si tratta 350 euro.
Ma quello che più non digerisco è la parola "irregolare". Lo straniero che lavora in Italia diventa regolare se gli si dà un pezzo di carta. Ma è lo Stato che fissa un limite e concede meno permessi di soggiorno di quanti lavoratori stranieri ci siano. E quindi è lo Stato che induce al reato. Se concedesse il permesso a tutti quelli che lavorano, allora potrebbe dichiarare illegittima la presenza di chi non lavora. Le badanti con la Bossi-Fini erano per la maggior parte "irregolari". Poi sono state regolarizzate.
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Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda pierodm il 09/01/2010, 17:58

Sono decenni che queste cose non vengono fatte, propaganda a parte.
Ci svegliamo solo perché gli schiavi si rivoltano, come ai tempi di Spartaco?


Questa frase di Franz - esattamente così com'è, parola per parola - credo che basti a definire completamente il problema che ci troviamo davanti, inclusa la forma che assumono gl'interventi di certa stampa.

Ci sono regioni - tre, quattro, sappiamo quali - in cui la legalità, la società civile, lo stato di diritto e diciamo pure lo stato tout court, non esistono, o meglio, esistono solo qual tanto che basta per ricamarci sopra le solite giaculatorie retoriche, e per far circolare finanziamenti, e per trarre da queste regioni parlamentari che andranno a sedere nelle istituzioni nazionali.
Per il resto queste regioni sono fuori dal contesto legale e civile, fuori dal mercato, fuori dal controllo.
Le chiacchiere che si fanno da decenni sono smunti pigolìi, ignobili pinzellacchere, rispetto alla plateale gravità del problema.
In queste condizioni non solo è inutile cercare di dividere le responsabilità in punta di diritto, come se si trattasse di un contesto ragionevolmente normale, ma è anche inutile immaginare soluzioni affidate al quadro normativo e amministrativo esistente, che si è dimostrato peggio che inefficiente: si è dimostrato perfettamente omogeneo e funzionale all'illegalità, e per molti aspetti completamente soggetto agl'interessi dei peggiori.

Quello che colpisce, da parte della politica, è che tutti parlano come se le responsabilità riguardassero gli altri, o magari il destino cinico e baro - salvo ovviamente a gloriarsi di qualche sparuto successo ottenuto di tanto in tanto, anche quando è chiaro che non è servito a mutare di una virgola lo stato delle cose.
Mai una volta che, in tanti anni, una campagna elettorale sia stata giocata su questo che è un vero - forse "il vero" - problema nazionale. Mai una volta che, per quanto se ne sappia, le alleanze e le candidature abbiano tenuto conto del fattore discriminante più immediato ed elementare: la massima trasparenza nella legalità, sia a livello regionale che nazionale.

Ecco, su questo argomento possiamo misurare il significato che diamo al concetto di "pragmatismo", e agli equivoci che genera: è pragmatico sorvolare sulla mancanza di chiarezza, sulla collusività di certi personaggi, sui programmi di riforma inesistenti in materia di legalità, in nome dell'alleanza e della possibile vittoria elettorale, o è pragmatico cercare soluzioni efficaci, riforme profonde e produttive, candidati forti che vadano in questa direzione?
Nella nostra politica - ma anche nell'informazione - il significato che generalmente si dà a questo concetto è il primo, mentre verso il secondo termine dell'alternativa si preferisce un giudizio improntato all'idealismo, al massimalismo, se non al velleitarismo.
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Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda Loredana Poncini il 09/01/2010, 20:30

Concordo al 100% con Pierodm.
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