Trasformare il Popolo delle Libertà in partito dell’Amore, cristianamente inteso, non solo mette premier e Papa sulla stessa lunghezza d’onda anche a seguito delle aggressioni ricevute, ma spiazza l’opposizione che, se non si associa allo ”spirito nuovo”, rischia di essere annoverata dall’altra parte della barricata.
Questo brano è tratto da un articolo del Messaggero: come volevasi dimostrare - e si bedi bene, il Messaggero è un giornale schierato dalla parte del centro-sinistra, con titoli e articoli che non hanno molto da invidiare a Repubblica.
Sarebbe inutile - ma il fintotontismo docet, quindi inutile non è - sottolineare che il problema non è la strumentalizzazione, prevedibilissima, della destra, ma la conseguenza sul piano comunicativo e dunque politico di un uso cervellotico delle parole: questo è quanto, dopo che anche nel caso del papa si è parlato di "aggressione".
Già che ci siamo, approfitto vilmente dell'occasione.
Tanto si parla e si straparla della "società della comunicazione", ma poi di tutto ciò che compone questa comunicazione si tiene scarso conto, a cominciare dalle parole per continuare con il recettore della comunicazione stessa (il "pubblico", poi anche elettorato) per finire con gli autori (stampa, Tv, marketing).
Anzi, non solo se ne tiene scarso conto, ma si ha spesso un atetggiamento infastidito, come se si trattasse di intellettualismi - il culturame, come si usa dire sempre, in tempi di autoritarismi striscianti ...